Innanzitutto mi congratulo per il desiderio di scoprire come imparare a meditare, la meditazione è una tecnica semplice e ricca di benefici, questa curiosità verso la meditazione potrebbe cambiare la tua vita in meglio per sempre!
Come iniziare a meditare da soli?
Come si fa a meditare?
Il metodo più semplice e veloce è ascoltare questa meditazione guidata gratis: clicca qui Altrimenti qui trovi una guida passo passo su come meditare facilmente.. Il bello della meditazione guidata è che la ricevi nella tua casella email, la metti nel tuo telefono o dove vuoi e la ascolti mentre ti siedi a meditare: non devi sapere altro: basta farla. Semplice no? Non c’è bisogno di fare altro che seguire le indicazioni che ricevi nell’audio mp3. In questo modo non puoi sbagliarti e anche quando ti distrai la mia voce ti aiuterà a rientrare nel corretto stato meditativo. È un sistema semplicissimo e garantito per come fare la meditazione da soli o come meditare a casaCome si medita?
Ecco una breve guida su come meditare in 7 passi:- Scegli un posto tranquillo
- Siediti (anche sulla sedia)
- Tieni la schiena ben dritta ma rilassata
- Rilassa il corpo
- Chiudi gli occhi (altrimenti vanno bene anche socchiusi)
- Osserva le sensazioni del corpo
- Segui il movimento del respiro e lascia andare i pensieri
885 risposte
Ciao Claudio sono Lau, ho scaricato e sto provando con soddisfazione la meditazione CalmoDimorare.
Volendo andare oltre, mi sembra di aver capito che non esistono corsi in presenza; fra Indaffarati e Vipassana, quale modulo consiglieresti? (sono in pensione….)
Grazie
ciao Lau, essere indaffarati è uno stato della mente dnon tanto del tempo a disposizione, forse ti consiglierei quello ma se mi dici un po’ di più del tuo trascorso meditativo, se ne hai, forse posso indicarti meglio. Complimenti comunque per il desiderio di fare questo passo
Ciao Claudio, poca esperienza da autodidatta, qualche webinar con Deepak Chopra, mai seguito da nessun formatore. Che differenza passa fra i due moduli? Uno è propedeutico all’altro? Quando ansia/paura/pensieri insistenti si alleggeriscono, subentra la calma e la pace.
Organizzi occasionalmente degli incontri a Roma?
Grazie
ciao Lau è un po’ che non faccio incontri dal vivo, mi sento di consigliarti a questo punto sia il corso di vipassana che il mio maestro che fa incontri sia a piramide che alla giustiniana, questo il link: https://www.mariothanavaro.it/meditare-a-roma/
Salve,
siete a Pino di Sorrento? Conosco una persona che sta attraversando un momento particolare e piano di pensieri. Non ha mai meditato ma credo sarebbe un toccasana. Voi fate anche corsi di meditazioni dal vino anche per chi inizia e avrebbe quindi 1000 domande da porre?
Grazie
ciao no, operiamo solo online, ma puoi dire al tuo amico, se veramente interessato, di fare pure tutte le domande che vuole via commenti nel blog saremmo lieti di dare tutte le risposte
Domanda semplice e diretta: cosa ne pensi circa la possibilità di praticare meditazione per più di 2 sessioni al giorno?
Quindi ad esempio 3 sessioni in 3 momenti differenti della giornata?
A livello di esperienza, è un’ abitudine consigliabile?
O meglio ridurre al massimo ?
sicuramente meditare molto può essere di grande beneficio.
Tranne che durante dei ritiri che faccio volentieri in cui per giorni “fai tutto meditando”, in linea di massima non sono un fanatico del meditare molto, non perchè sia “meglio ridurre al massimo” in effetti non lo è, ma per 2 o 3 motivi:
1) non è come andare in palestra per cui ti fai i muscoli e ti guardi allo specchio
2) la qualità della presenza supera la quantità: certo la quantità può aiutare a trovare più momenti di qualità, ma non è detto dipende se ci metti impegno o sei fai solo un “dovere”, altrimenti le “galline appollaiate per ore sarebbero tutte illuminate” direbbe un maestro famoso.
3) Se ci si impone una routine troppo impegnativa a lungo andare anzichè ricalibrarla in molti rinunciano al grido di “non fa per me”, meglio premiare la costanza nel tempo se questa si contrappone alla quantità quotidiana.
Detto ciò se non cadi in questi 3 errori legati alla quantità di meditazione da fare quotidianamente, non posso che caldeggiare una maggiore frequenza e quantità di meditazione quotidiana al farne di meno. Anche in termini di ricerche scientifiche la costanza e la quantità sembrano incidere nei benefici.
Ma occhio ai tre tranelli di cui ti ho parlato, che sono tra i motivi per cui ho creato la meditazione per indaffarati
Grazie Claudio….
Condivido,la mia domanda, più che sulla quantità di tempo in una sessione ,era specificamente sul fatto di farla in 3 momenti differenti….
Ultimamente sento il bisogno,per diversi motivi, di intensificare, anche perché una sessione potrebbe essere dedicata alla Metta, mentre le altre 2 alla pura consapevolezza
in linea di massima penso di averti risposto, ma volendo essere ancora più specifici, preferisco spezzettare che cumulare perchè tendenzialmente mi aiuta ad essere più concentrato qualititivamente, ma non è sempre vero tant’è che consiglio anche di cambiare modalità, di tanto in tanto, comunque va bene anzi
Ciao Claudio, mi chiamo Fiorenza e vivo a Faenza da soli tre anni. Sono allieva di Corrado Pensa dell’Ameco di Roma e praticante buddhista da circa 20 anni. Medito da tantissimo tempo nella tradizione theravada ma studio anche altri rami di questo magnifico percorso, come il buddhismo tibetano per esempio. Seguo gli insegnamenti dei più importanti maestri passati e presenti (Ajahn Chah, Thay, Sumedho….) e non riesco a immaginare la mia vita senza la pratica.
Sto cercando, qui a Faenza, persone in sintonia col mio pensiero per meditare insieme e insegnare la meditazione vipassana alle persone, ma non conosco nessuno. Sono molto umile quando dico “insegnare meditazione” perché so perfettamente l’immensa ricchezza della meditazione, ma credo, dopo tanti anni, di poter dare anche io un piccolo contributo. Un mio articolo, scritto subito dopo l’alluvione, è uscito sul secondo numero di Sati del 2023 (titolo: Il Buddha infangato: vivere una catastrofe naturale alla luce del dharma ). Sati è la meravigliosa rivista quadrimestrale dell’Associazione per la meditazione di consapevolezza di Roma. Un mio secondo articolo uscirà nel prossimo numero. Mi piacerebbe incontrarti e parlare con te, per capire se si può creare un piccolo sangha qui a Faenza o per offrirti la mia collaborazione (gratuita).
Ti mando la mia mail: fiorenzella@gmail.com
Con molta metta
Fiorenza Simonazzi
ciao Fiorenza che bella iniziativa sarebbe se ti aprissi a questi insegnamenti a Faenza, sarei felicie di farlo sapere se qualcuno dovesse capitare a cercare qualche insegnante a Faenza. Io non solo non sono di Faenza ma avendo u po’ di problemi deambulatori da qualche anno ho smesso di fare incontri di meditazione dal vivo. Ti invito comunque a permettere ai tuoi allievi di dare valore a questi incontri e raccogliere, in linea con la tradizione delle offerte. Se non vuoi tenere per te quei soldi (che magari servono anche a pagare la sala che vi ospita se non dovessi farlo a casa tua) potrai sempre rigirarli all’Ameco o a Santacittarama o a chi vuoi tu.
Sati girava in casa mia sin da quando ero un preadolescente, mia madre era allieva di Corrado e frequentava l’Ameco, anche la mia compagna è allieva di Neva.
Tieni aggiornato.
che tu sia felice e che tutti gli esseri siano felici
Grazie, Claudio. Puoi dare la mia mail a chi volesse meditare in presenza a Faenza in modo da poter creare un piccolo sangha. Neanche a Imola c’è un sangha che tu sappia? Mi piacerebbe anche parlare con la tua compagna, dato che tutte e due seguiamo Neva. Dove vivete voi?
Buona sera Claudio, ho una curiosità.
In tutti i libri e articoli che ho letto, così come nei video che ho guardato relativi alla meditazione Vipassana, ma non solo, non ho mai trovato cenno alla possibilità di utilizzare il battito cardiaco come ancoraggio. A me spesso viene spontaneo farlo e posso sentirlo distintamente non solo nel petto ma anche nelle estremità, nelle orecchie e anche altrove. Trovi che sia strano, inappropriato o controproducente? Dipende forse dal fatto che a differenza del respiro il battito cardiaco è totalmente incontrollabile?
Grazie per l’attenzione.
Ario
ciao Ario, quello che fai è ottimo e consigliato e plaudo al tuo metodo di ancoraggio. Samatha è appunto ancorarsi ad una esperienza corporea nel qui ed ora ed il battito, che è meno controllabile del respiro, è un ancoraggio funzionale e raffinato. Allena ancora di più a stare con “quello che c’è” portando più facilmente a vipassana.
Il motivo per cui non ne parlo è perchè non so a chi arriva la mia indicazione. Molti che approcciano la meditazione sono ansiosi e osservare il battito potrebbe fare paura (oltre a non essere così facile per tutti). Se poi spaventa proprio in meditazione ed il battito accellera, l’esperienza ansiogena si fa esponenziale. Anzichè accorgersi del loro meccanismo di ansia ne verrebbero sopraffatti magari credendo sinceramente che è la tecnica che con loro non funziona e smetterebbero una pratica invece perfetta per loro.
Ma è evidente che non è il tuo caso.
Certe tecniche è meglio tenerle per pochi intimi con cui parlare personalmente piuttosto che ad un vasto pubblico. Ecco svelato il “dietro le quinte” del perchè non ne parlo.
Un caro saluto e buona pratica
Buongiorno Claudio, sono interessata al corso di meditazione vipassana per imparare questo tipo di meditazione. Ho letto le info dei contenuti, ma mi chiedevo all’interno del corso quante meditazioni guidate ci sono per praticare? Grazie. Marina
ciao Marina ce ne sono il minimo che ho ritenuto utile, e ne ho messe 2 (una samatha ed una vipassana o meglio samatha-vipassana): lo scopo è fare in modo che tu possa fare tua la tecnica facendo a meno delle meditazioni guidate.
Non do pesci già fatti, ma insegno a pescare. Questo è lo scopo del corso, se vuoi tante meditazioni guidate allora devo indirizzarti altrove (nel caso chiedimelo).
Ma se vuoi davvero imparare la tecnica e farla tua ti consiglio di usare le meditazioni guidate solo per famigliarizzare con la tecnica ed idealmente lasciarle da parte quando sarai cosi familiare con la pratica da farne a meno. Specie se, grazie alle spiegazioni, sai cosa stai facendo.
Un caro saluto e complimenti per valutare di fare un corso di meditazione: ti cambia la vita!
Ciao Claudio e complimenti per il bel sito e le utili informazioni in esso reperibili. Volevo chiederti, più che altro una curiosità. Ho visto che qui sul sito è possibile acquistare il corso online sulla meditazione vipassana basico. Su amazon è presente un tuo prodotto sempre sulla meditazione vipassana. Da quello che deduco, il prodotto su amazon è sostanzialmente un libro, mentre quello proposto su questa piattaforma è costituito da lezioni video e parti scritte. A parte la diversa forma espositiva, i due prodotti forniscono le medesime informazioni e le medesime tracce meditative? Grazie e buona serata
ciao Antonio, le informazioni sono sostanzialmente le stesse. Nel video corso non ci sono parti scritte se non mappe concettuali è più diretto rispetto ad uno scritto, ma si sostanzialmente dico le stesse cose.. Ovviamente stiamo parlando del corso base. Tanta gioia a te e tutti gli esseri
Ciao Claudio. Oltre a ringraziarti per il che ci dai nel campo della meditazione, vorrei chiederti perchè si perde la capacità di fare sogni lucidi. Fino all’età di circa 30 anni, inconsapevolmente, ovvero senza nessuna conoscenza nel campo della meditazione, facevo alcune volte sogni lucidi. Allora nessuno ci credeva quando lo raccontavo, ed io non avevo la più pallida idea di come succedesse.
Molti anni dopo, quando mia sorella ha iniziato le tecniche meditative, ho scoperto che era un dono prezioso che mi veniva fatto quello di avere sogni lucidi, e mi è dispiaciuto molto averne perso la capacità.
La mia domanda è questa: perchè quando ero inconsapevole e non praticante di meditazione, riuscivo ad avere sogni lucidi e ora che cerco di meditare non solo i sogni lucidi sono spariti, ma ho anche difficoltà a meditare?
Mi viene da pensare che il fardello emotivo che porto sulle spalle, nel tempo sia diventato troppo pesante. Sto cercando di seguire i tuoi suggerimenti e quelli di mia sorella, ma mi è davvero difficoltoso.
Salve, in rif. alla meditaz. con supporto di mantra: a tuo parere come mai in alcune scuole vipassana si sconsiglia di usare questo supporto di meditaz e si sottolinea di preferirgli sempre il respiro…ho sentito delle spiegazioni ma non credo averle comprese bene.Grazie
ciao Massmo forse ne faccio un video, ma visto che ci vorrà un po’ intanto ti rispondo.
Ovviamente bisognorebbe sentire chi lo afferma, tuttavia visto che anche io lo sconsiglierei ti do il mio parere.
Se da una parte il meditare con un mantra assomiglia ad una samatha, dal momento che il mantra è effettivamente un oggetto di focalizzazione che si usa in samatha, rispetto alla vipassana ha un difetto mentre al contrario il respiro ha un pregio.
Visto che in vipassana il focus passa dalla consapevolezza focalizzata, all’oggetto alla consapevolezza pura: il mantra ha una sua propria vibrazione o suggestiona che orienta “viziando” la meditazione verso il mantra e non verso una consapevolezza pura, mentre il respiro è naturale è lì in ogni istante e diventarne consapevoli significa entrare nell’esperienza di vivere.. vivere il qui ed ora. Quindi il mantra vizia il respiro favorisce la consapevolezza pura.
Questo il mio personalissimo parere
Ciao, ho intenzione di intraprendere un percorso di crescita personale al fine di limitare i danni da stress da lavoro per lo più che mi porto da qualche anno.
Prima di intraprendere il percorso, sto facendo alcune ricerche in merito alle varie tecniche meditative esistenti e percorsi di tipo psicologico, non necessariamente individuale, tipo il training autogeno.
Tra queste tecniche di meditazione, mi hanno consigliato quelle di Osho.
Volevo sapere cosa ne pensi delle tecniche proposte da Osho ( che peraltro ne sono diverse).
Io sarei più orientato verso il training autogeno, o meditazioni tipo mindfulness o meditazione trascendentale.
Grazie anticipatamente
Ciao Anonio intanto mi congratulo per il desiderio di fare un percorso di crescita personale.
Un supporto di un professionista rimane secondo me, sempre un supporto valido ed in certi casi imprescindibile.
Il training autogeno, per quanto calmante, lo trovo limitato (è un parere personale ma è questo che mi chiedi).
Osho, può essere valido, specie se hai difficoltà a rimanere fermo, ma tenderei a non caldeggiarlo più di tanto specie perchè è molto “Osho” nel senso che è molto legato alle sue credenze spirituali (validissime per carità).
Mindfulness è perfetta (ma sono di parte visto che insegno la vipassana da cui nasce la mindfulness).
La trascendentale pure può funzionare, sicuramente ha un effetto calmante, costa un po’, ma in genereale chi la fa ne è abbastanza contento.
Vipassana-Mindfulness per me è la migliore: non solo ha una parte “calmante” ma sviluppa la consapevolezza a tuttotondo.
Mi sento di consigliarti un corso che ho fatto sull’ansia e lo stress, qui trovi la pagina di presentazione, come in tutti i corsi che propongo c’è la garanzia soddisfatto o rimborsato:
https://comemeditare.it/ansia
Grazie Claudio per la rapida risposta.
Sto valutando quale sia per me il miglior percorso da seguire.
Diciamo che la “via”di Osho l’avevo esclusa a priori, l’avevo introdotta solo perché una persona a me cara la consigliava fortemente.
Le opzioni più serie sono la Mindfulness o la M.T. o eventuali percorsi personalizzati.
Grazie ancora
prego Antonio, se vuoi ancora il mio parere sulle due a confronto lo trovi qua:
https://comemeditare.it/meditazione/tecniche-di-meditazione/meditazione-trascendentale/meditazione-trascendentale-o-vipassana/
ma se hai già una tua idea lascia perdere e segui il tuo istinto, vai nel link solo se hai dei dubbi o poca conoscenza di entrambe.
Un percorso seguito personalmente dal vivo sarebbe ideale, ottima scelta. Altrimenti online ho il piano di coaching in abbonamento mensile: https://comemeditare.it/proposta ma dal vivo è meglio 😉
La meditazione Vipassana può essere utile per la pratica dei sogni lucidi?
certamente, può davvero fare la differenza tra riuscirci e no e poi ci si sta meglio.
Qui trovi un articolo in cui ne svelo il perchè:
https://comemeditare.it/benessere-mentale/sogni-lucidi/meditazione-vipassana-sogni-lucidi/
Non so se avviare una nuova classe sui sogni lucidi, sono un paio di anni che non la propongo, nel caso saresti interessato?
Buongiorno Claudio grazie per i tuoi preziosi suggerimenti su come meglio meditare. Ho da un po’ di tempo tralasciato di seguirti in quanto impegnato in alcuni percorsi di approfondimento sulla medicina energetica che insieme all’alimentazione naturale sono due dei campi che seguo e sempre più cerco di approfondire da alcuni anni. Mi sono avvicinato a te qualche anno fa acquistando uno dei tuoi corsi che non riesco più a trovare ed un tuo testo. Ti stimo ed apprezzo sia dal punto di vista professionale in qualità di esperto della Vipassana e sia da quello umano spirituale. Vorrei riprendere, tempo permettendo a seguirti. Ti chiedo anzitutto se ti è possibile ritrovare il corso che avevo acquistato e poi mi necessiterebbe una tua spiegazione sulle differenze tra le varie meditazioni in particolare con la trascendentale di Marahishi e la Mindilfuness. Per quanto riguarda i tuoi consigli sulle cinque regole base per rendere migliore la Meditazione che hai indicato, ti chiedo nel caso di una problematica fisica valgono ugualmente ed eventualmente come approcciare il disagio bio chimico fisico? Per ora ti ringrazio per l’attenzione e ti invio un mondo di luce per la tua benefica attività
Per quanto riguarda le varie meditazioni qui trovi un articolo in cui parlo di varie tecniche:
https://comemeditare.it/meditazione/tecniche-di-meditazione/tipi-di-meditazione/
la vipassana e la la mindfulness si assomigliano e ne parlo qui:
https://comemeditare.it/meditazione/tecniche-di-meditazione/meditazione-vipassana/mindfulness-vs-vipassana/
Qui confonto la vipassana con la meditazione trascendentale, ti consiglio questo articolo, credo che già solo questo soddisfi gran parte delle tue curiosità:
https://comemeditare.it/meditazione/tecniche-di-meditazione/meditazione-trascendentale/meditazione-trascendentale-o-vipassana/
per quanto riguarda il disagio avrei bisogno di maggiori informazioni. Qual’è il problema? Il dolore? La non accettazione del problema (che blocca ogni possibile risoluzione)? O cosa? Se vuoi intervenire direttamente nella chimica userei la chimica, se vuoi agire energeticamente, benchè la meditazione fa il suo, credo che tu ne sappia più di me se ti occupi di queste cose.
Evidenzio solo il pericolo della “seconda feccia“: ovvero quel disagio (che alimenta il malessere)che nasce dalla non accettazione dello stato delle cose che non permette di prenderne atto pienamente. Intendo l’avere fretta ed ansia di cambiare “cio che c’è” in “ciò che idealmente vorremmo ci fosse”
Buonasera,
Sarei interessata a frequentare un corso di meditazione.
A breve ne inizierà uno in presenza?
Grazie Eleonora
Ciao Eleonora, grazie dell’interessamento e congratulazioni per il desiderio di fare un percorso meditativo. Attualmente faccio solo corsi online, mi sto concentrando da molti mesi sulla realizzazione di un corso sull’aldilà e mi sta prendendo molte energie quindi non ho in programma corsi in presenza da qui a poco tempo. Comunque per essere avvisata ti invito a iscriverti alla mailing list apposita che trovi qui:
https://comemeditare.it/eventi/
Nel sito mi è chiaro il pagamento mensile.
Non trovo la durata del contratto, si tratta di un rinnovo automatico tutti i mesi?
ciao Maurizio se ti riferisci al servizio in abbonamento chiamato Come Meditare Coaching il pagamento evverrà ogni 300 giorni e verrà rinnovato in maniera automatica. Normalmente suggerisco di fare almeno i primi 4 mesi ma c’è chi rimane anni (siamo in pochi però altrimenti faccio fatica a rispondere alle domande di tutti). Puoi disdirti quando vuoi anche nel periodo gratuito se previsto.
Tutti gli altri prodotti invece non sono in abbinamento, li paghi una volta sola e rimangono tuoi virtualmente “a vita”
Ciao Claudio,non ricordo in realtà se ti ho già posto questa domanda in passato: anche se non esiste una durata ideale, per un meditante relativamente esperto, con più di 500 ore di meditazione, quale credo sia la durata ideale di una sessione di pratica ?
Grazie ☺️
ciao Luca, ad un esperto direi di non focalizzarsi molto sulla durata, ma di mettere comunque un timer e attenersi alla durata preipostata, per evitare di smettere “quando ti rompi” ma di andare in fondo ed attraversare anche quei momenti.
20 minuti, 30, 40, 60, anche 10 vanno sempre bene.
Ciò che comunque direi ad un esperto è, se non ha mai fatto un ritiro, di farlo
Buon giorno Claudio, scusa se non è il luogo adatto per chiederti un parere, ma meditando secondo il metodo del mio maestro di meditazione, mi stò focalizzando sulla non mente.
Il problema che cosi’ facendo tendo a spegnere il cervello, con abbassamento graduale della mia vitalità. E semi sembra che la mia mente si ribelli a questo spegnimento.
Sai dirmi qualche cosa?
Un saluto
Beniamino Sordoni
ciao Beniamino, inannzitutto è proprio il luogo adatto per pormi le domande e mi fa piacere.
La vera risposta che posso offrirti è: se hai un maestro segui con fiducia le sue indicazioni ed eventuali dubbi dipanali con lui: se dicessi cose diverse che fai?
Abbi fiducia nel tuo maestro altrimenti è meglio cambiarlo.
Il punto è questo: cosa significa meditare sulla “non mente”? come si fa? Cosa fai esattamente?
è una cosa molto sottile e delicata da fare e può essere molto destabilizzante.
Se il tuo maestro sa quello che sta chiedendoti, o è un incapace ad insegnare o è uno che sa che tu sei all’altezza di fare questo passo: abbi fiducia il lui ed in te stesso.
Certo chè è destabilizzante, se mediti sulla “non mente” la “mente che mente” non ci stà: è normale che accada solo che rishi di perdere tutti i tuoi punti di riferimento: è un bene?
dipende.. se sei pronto sì, altrimenti rischi di fare danni nel destrutturare una personalità specie se è fragile e non pronta. (Io tendo a non farlo o solo con pochissime persone)
Ma torniamo al punto: presumo che il tuo maestro ti conosca mentre io non ti conosco.
Perchè lo chiedi a me? Ti fidi sul serio del tuo maestro?
Ti consiglio di mostrare questa tua domanda (e la mia risposta) al tuo maestro e parlarne con franchezza ed apertamente, perchè anche il fatto che tu l’abbia chiesto a me o non a lui denota un tarlo nella fiducia che hai in lui: questo tarlo non ti aiuta.
Il migliore aiuto che posso offrirti quindi, non è dirti che è sbagliato o giusto meditare sul non sè: posso solo fare 2 cose per te:
1) dirti che è normale l’effetto destabilizzante che produce e soprattutto
2) levare quel tarlo e parlarne col tuo maestro.. Quest’ultimo è il “lavoro” più importante al momento perchè senza fiducia (in te e nel maestro) vai poco lontano.
Non temere di metterti a nudo davanti a lui condividendo i tuoi dubbi, osa!
Ciao Claudio, sono un laureando magistrale in filosofia con due tesi di carattere buddhologico all’attivo, di cui una di tipo sperimentale. Mi piacerebbe vivere insegnando il Dharma e la meditazione, pur consapevole che la loro natura non sia economica e il loro scopo non sia quello di consentire l’arricchimento materiale. Tuttavia, bisogna pur svolgere un lavoro per mantenersi e il migliore sarebbe quello conforme in massimo grado alle proprie passioni.
Mi piacerebbe, dopo la laurea, iscrivermi al Master in “Studi orientalistici e interculturali” della Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini, per approfondire le mie conoscenze in materia di pensiero “orientale”. Inoltre, vorrei conseguire il Master in “Mindfulness: pratica, clinica e neuroscienze”, promosso dall’Università La Sapienza di Roma. In tal modo, dopo cinque anni di studi filosofici e due Master, avrei un’ottima formazione, quanto meno di base.
Mi chiedo, però, se il lavoro di insegnante di mindfulness sia in grado di consentire il pieno sostentamento di una persona o se invece non debba essere un lavoro secondario da affiancare ad un altro meglio retribuito. Ti andrebbe di raccontare la tua esperienza sotto questo aspetto?
ciao S. i monaci possono permettersi di fare una vita del genere noi laici abbiamo qualche difficoltà in più. Per me è stata una scommessa ed un azzardo poterci provare, avevo però 2 cose a mio favore, forse 3..
la 3a, che potresti avere anche tu, la capacità di potere rinunciare facilmente a tanti lussi ed ad una posizione sociale che la società “si aspetterebbe da te”, ovvero non ho problemi -più di tanto- a stringere la cinghia.
le altre due sono:
1) avevo una casa di proprietà e qualche, seppur minima, rendita passiva (ma avevo ed ho tutt’ora un figlio da mantenere ecco perchè dico “più di tanto”)
2) avevo un “piano B” compatibile con quello dell’insegnamento della meditazione (insegnare il Dharma è un po’ più delicato, ma è un’altro argomento) ero anche un counselor diplomato e potevo spostarmi lì.. anzi a dirla tutta quello era il mio “piano A” ma alla fine ha prevalso la meditazione su tutto.
Ho avuto anche la fortuna di incontrare un maestro di Dharma (Italo Cillo) che era anche insegnante di marketing online e mi ha dato molto (sia spiritualmente che nel marketing etico). Ma erano tempi in cui era strano pagare qualcuno online ed ad oggi ancora molti ritengono che dare dei soldi per imparare la meditazione sia strano e che dovrebbe essere gratis (dimentichi che in oriente la generosità è ampiamente diffusa, qui in occidente è più “karmicamente corretto” chiedere soldi.. ma anche questo è un’altro argomento).
Anche il mio maestro radice (Mario Thanavaro) che è stato un monaco theravada per 18 anni ha scelto, una volta smonacato, di insegnare meditazione e Dharma, faticando non poco. Da monaco ed abate era “coperto” anzi maneggiava i soldi che riceveva per i monasteri di cui era abate e diceva a se stesso “quanto costa alla comunità mantenerci in povertà”, ma da laico, senza un abito ha faticato parecchio tuttavia vive di quello.
Ad oggi, se non avessi figli credo che potrei viverci di sola “meditazione”, o meglio sopravviverci, facendo estrema fatica (faccio fatica anche con le altre entrate), ma sono felice della scelta di avere rinunciato a fare il produttore teatrale (in cui il solo stipendio giornaliero di uno dei miei attori corrispondeva a più di quello che percepisco in un mese). Non tornerei mai indietro.
Probabilmente ti consiglierei di provarci e mantenere anche un lavoro magari compatibile con l’altro e vedere, quando ti sarai avviato, se e come puoi rinunciare all’altra entrata.
Inutile dirti di avere un sostentamento corretto visto che conosci l’ottuplice sentiero, probabilmente avrai anche la vocazione ad assistere gli altri, quindi mi sento di ricordare quel saggio cinese che disse: “scegli un lavoro che ti piace e non lavorerai mai un solo giorno della tua vita”
Ciao Claudio, mi piace molto il restyling del tuo sito web. È più intuitivo, scorrevole e veloce nella lettura. Come sempre ciò che scrivi e tuoi video sono perle di saggezza. Trasmetti pace e serenità. Grazie.
grazie a te Simona, del prezioso parere
Bello! Come ogni tua iniziativa è cosa gradita.
Un saluto
Grazie mille Beniamino
Grazie Claudio. Sempre gentilissimo.
Quindi l’approccio mindfulness nella Vipassana dovrebbe essere quando siamo pienamente presenti ad ogni stimolo che arriva?
Se arriva un rumore, ne siamo coscienti, se sentiamo una porta sbattere ugualmente.
Quindi una continua consapevolezza.
ciao Gianluca, ho notato che chi pratica la meditazione di consapevolezza imparandola tramite le scuole di mindfulness ha una maggiore propensione a etichettare per esempio
quando dici “rumore” hai già perso molti passaggi eccone alcuni:
1 una vibrazione ha toccato il tuo orecchio
2 era sgradevole e anziche “suono” lo hai già chiamato “rumore” come se la sgradevolezza fosse esterna, del suono, non interna, del tuo modo di percepirlo.
3 “porta” è una immagine preconcetta preesistente nella tua mente che hai appiccicato a quella esperienza “riconoscendola” più che “conoscendola”: stai proiettando il passato o l’ideale all’esperienza reale del momento
Non ti preoccupare è comune non scorgere questi passaggi, ma voglio aprire in te e in chi ci segue la possibilità di coglierli dando all’etichettare una effettiva utilità superficiale, allo stesso tempo, per andare a fondo bisogna essere in grado di aprirsi ad esplorare anche oltre le etichette.
c’è un mondo di accadimenti prima che la mente frettolosamente si sbrighi ad etichettare e archiviare smettendo di esplorare e raffinare la conoscenza
Grazie Claudio. Ho capito benissimo cosa intendi. Cioè se l’approccio è quello mindfulness dell’etichettare, che sia quantomeno un etichettare fatto dai vari stimoli che arrivano all’esperienza.
Non riesco più a meditare sento che il respiro non fluisce libero ma è agitato
quando sei consapevole di quello che ti succede stai meditando bene.
Non è quindi il respiro diverso dalla tua aspettativa idealizzata a cui credere (è solo un ideale ed appartiene al mondo delle fantasie) ma al fatto che ti stai accorgendo di esso: che è consapevolezza.
Di fatto è impossibile “non riuscire a meditare” vai quì e ti sarà più chiaro:
https://comemeditare.it/come-si-medita/come-meditare-correttamente/non-riesco-a-meditare-ecco-come-con-la-tecnica-di-meditazione-vipassana/
Ciao Claudio,
hai parlato di Vipassana con approccio mindfulness per quanto riguarda l’etichettare.
Cosa intendi? Il fatto di esserè pienamente coscienti ad ogni stimolo?
ciao, quando ti dicimentalmente “sto respirando” o “sta abbaiando un cane” o “mi ero distratto” stai etichettando.
Abbi pazienza se non rispondo subito, specie se mi scrivi nei fine settimana, ogni tanto anche io vado in vacanza o faccio dei ritiri in silenzio da tutto: mai stai tranquillo che appena posso rispondo
Vorrei più informazioni dove viene fatta la meditazione grazie a cassina
ciao Massimo la meditazione è online
ciao sto cercando un corso di buddhismo però io sono prothestante, andrà bene lo stesso? comunque adesso lo cerco su internet perchè l’unico che ho trovato a chiavari è stato chiuso l’anno scorso. mammammia che posto di merda che è chiavari…è un unica famiglia con gli stessi parenti e i figli tutti imparentati… io ho sempre abitato a bologna e quindi mi sono iscritta ma ho frequentato pochissime volte al corso di yoga di jimmi dei ramana però era bellissimo…ad esempio mi potrebbe servire come meta per andare in bicicletta da qualche parte…vabbè adesso è inverno e vado a piedi, sigh, dal monte curlo…che però è un posto splendido…per ora mangio yoga cioè sono vegetariana, sai avevo scritto alla regina elisabetta e al papa e mi hanno detto di non preoccuparmi e di aggiungere il pollo e un pò di delikatessen…a marsiglia mangiavo la frutta sciroppata-il patè-e le chips con tre euro al giorno grazie alla chiesa e alla mendicanza, non so se si dice così, perchè mi hanno rubato i soldi della vacanza ma mi piaceva tantissimo stare lì e non più a chiavari. boh comunque non credo alla esistenza di dio e degli dei infatti ho la fede nella chiesa e nei santi, ciao da elsa, salute et amen.
ciao Elsa puoi seguire un corso di buddhismo che te ne sveli i contenuti senza cercare di covertirti: io devo al buddhismo l’essermi riconcigliato con la mia religione matrice che è il cristianesimo (nel mio caso prevalentemente cattolico).
Se uno segue il senso profondo di ciascun insegnamento dovrebbe giungere alle stesse conclusioni.
Posso proporti il corso fatto da me (sono apprezzato per il modo semplice e diretto di svelare le cose) c’è una versione gratuita che contiene 3 e passa ore del corso completo a pagamento (che è di circa 4 ore)
qui puoi avere gratis, in piccole pillole, la parte gratuita del corso che è già abbastanza completa di per se:
http://www.comemeditare.it/buddismo-corso-gratis
se invece ti interessa completarlo velocemente e farlo tutto puoi scegliere la versione a pagamento (costa poco):
https://comemeditare.it/buddismo/
Caro Claudio,
Grazie alla meditazione e ad experts come te che ne divulgano l essenza con la praticità insegnata anche dal tuo ultimo libro, ho superato stati di ansia gravi e compromettenti che duravano ormai da decenni e resistevano a ai farmaci ed alle psicoterapie convenzionali.
Prima più di stile induista (Advaita Vedanta…almeno penso ????), con l obiettivo di connettermi a ciò che di più profondo e sicuro trovassi dentro di me attraverso il respiro,
adesso principalmente Vipassana (anche se mi piace ancora oggi ogni tanto concedermi un bonus di Advaita, per me piu metafisico, visto che trovo siano complementari e non incompatibili come alcuni dicono)….
pratico quotidianamente da tre anni e da circa 1 anno ogni giorno è Vipassana.
Le mie paure sono diventate un libro aperto e piu vado avanti più questo libro si trasforma in una lettura piacevole ed intrigante ????
Se da una parte sono riuscito a dissolvere l ansia nei momenti di solitudine e posso finalmente vivere con piacere la mia propria compagnia (stare da solo è stato il mio incubo per anni…)
dall altra, la mia sfida attuale sono i momenti di over-reaction quando mi trovo in situazioni di stress nel mezzo del caos sociale. Situazioni comuni e semplici come qualcuno che ti taglia la strada nel traffico….????
Quello che noto in questi casi è che il tempo che in casa mi permette di mettere a fuoco il qui e ora, manca in queste circostanze dove a volte l eccesso di @Sensazioni@ può scaturire in un attacco di panico mentre ad esempio stai parlando ad un pubblico o comunque una reazione di cui sai già che non sarai orgoglioso ????
In quei momenti, diversamente da casa, non puoi stoppare tutto e prenderti un momento, soprattutto mentre dialoghi con persone in contatto visuale. Ti rendi conto di quello che ti succede dentro, ma allo stesso tempo devi continuare il “discorso” con chi ti sta davanti guardandoti negli occhi… e allora vado in overload e confusione ????
Quando sei in macchina e il tale ti taglia la strada, la mia reazione di stizza è molto più rapida della mia presa di coscienza…che alla fine delude perché ancora una volta arriva tardi e quindi non è più concretamente utile
Mi rendo conto che si tratti di meccanismi e soluzioni che potrebbero essere lavorate in ambito cognitivo comportamentale ma sinceramente sono arrivato alla conclusione che là meditazione e la ter cogn comp siano più simili di quanto si possa pensare…???? (mi permetto di parlare solo della mia esperienza che però include anni di psicanalisi, psicoterapia di esposizione, farmaci ormai smessi etc…)
Sono molto felice del mio percorso e ancor di più di poterlo dire con la serenità nel cuore dopo decenni di ansia patologica che ho perso tempo a combattere invece di abbracciare, sia perché ero troppo giovane che per la confusione con cui le cause e gli effetti mi dominavano a volte per ore che alimentavano altre ore cin sensi di colpa ed insicurezze
Bene,
Dopo questo sproloquio e sempre tu ne abbia tempo, ne approfitto per ringraziarti per quello che fai e per chiederti se hai un consiglio o un opinione su come applicare la Vipassana nei momenti diciamo piu’ busy del quotidiano in cui non ci troviamo nell ambiente protetto di casa ed i tempi di reazione richiesti sembrano irrealmente brevi ????
Che tu sia Felice Claudio ????????
Ps.: e per felicità intendi la pace che ci permette di vedere la magia di ciò che già esiste intorno a noi
ciao Martin , spero di riuscire a darti una risposta più esaustiva al momento dico che..
tecnicamente il modo lo conosci già: riporta la tua attenzione al qui ed ora (respiro, sensazioni alla pancia eccetera). “Ma non è possibile: è troppo veloce!” potresti rispondermi. Ma anche il pensiero è veloce, molto più della luce, basta riportare l’attenzione al respiro anche mentre sale la rabbia o l’ansia “da palcoscenico”. Non importa se credi che stai perdendo tempo: è l’ansia che te lo fa pensare. Invece “investire degli istanti per riportarti alle sensazioni scardinerà il loop di pensieri compulsivi che neanche sai di avere e che ti fanno crescere l’ansia.
Per quanto riguarda il bellissimo PS che hai scritto è proprio quello il punto, anzi quello è “il centro di gravità permanente” è la felicità che non cambia ne con gli alti ne coi bassi ovvero è la vera felicità. E benchè apparentemente meno raggiungibile quando siamo in preda a rabbia e turbamenti vari lo è: è accessibile sempre e comunque
tanta gioia quindi
Buongiorno Claudio,la mia è una curiosità da praticante ed Istruttore Mindfulness: quanto dura una tua sessione di meditazione?
Sto parlando della meditazione seduta principalmente….grazie
ciao Luca, innanzitutto scusa per l’ attesa.
Non c’è un tempo sempre uguale a se stesso. Per me stesso dipende da quanto tempo ho 10,15,20,30 minuti, forse più spesso 20, ma anche 1 ora o più. Dipende. Normalmente preferisco fare più di una al giorno piuttosto che una sola lunga, ma anche qui dipende: potrebbe succedere che sento il bisogno di fare sessioni più lunghe ed in tal caso la “norma” se ne va a quel paese.
Da istruttore tendenzialmente non c’è una “norma”: dipende dal “qui ed ora”. Sento e pecepisco il mood che allo stesso tempo posso influenzare. Posso decidere tal volta di rispettare una percezione di stanchezza o di calcare un po’ la mano anche a seconda di chi ho davanti e dalla pratica che stiamo facendo o dall’argomento di riferimento. Una metta completa richiede dei passaggi che possono avere un loro tempo, ma posso ricreare una metta più semplice.
Un incontro dal vivo dura 1 ora e mezza ma in quel lasso di tempo posso proporre più di una pratica con anche un discorso di spiegazione/introduzione o “Dharma”.
Normalmente ad un conduttore suggerisco di farsi strumento e mettersi da parte. Ovvero benchè uno possa avere preparato un argomento, nel momento dell’incontro meno “io” c’è, più si diventa catalizzatori di un flusso che non è più “mio”, difatto è come se fossi uno strumento, come ad esempio un rubinetto, che non è l’acqua che ne scorre dentro.
Sentire quel flusso fa parte delle migliori esperienze, le peggiori sono quelle dove l'”io” si è reso più protagonista: io sono fico, io sono preparato, io insego a te (io sono ok tu non sei ok), io ho una scaletta e deve essere rigida (anche se la platea che ho davanti è diversa da quella per cui ho preparato la scaletta) eccetera.
Ti propongo una suggestione per capirci meglio: Gesù ha detto che quando delle persone sono riunite in nome suo Lui sarà lì. Da un punto di vista esoterico si tratta di permettere a “Lui” di esserci, tu sarai solo un catalizzatore: meno ego c’è più flusso “non tuo” si manifesterà. Cionondimeno sta a te fare da strumento di catalizzazione. Ricordandoci che il potenziale del risveglio è in chiunque (Buddhità).
Da un punto di vista psicologico si tratta di usare un approccio Rogersiano di rispetto del gruppo con empatia, accettazione incondizionata e autenticità (non temere di evidenziare aspetti delle propie difficoltà se possone essere di aiuto). Anche ricordare l’approccio dell’okkeità (io so che tu sei ok proprio come me) aiuta a “scendere” dal palco dell’ego.
Alla fine mentre aiutiamo gli altri ad “Ascoltare” non possiamo esimerci “dall’Ascoltare” noi stessi il “qui ed ora” nel suo fluire. Quindi non può esserci una “norma assoluta”.
Buonasera, devo ancora finirlo il libro ma mi piace per ora. Ho letto un po’ di libri di tich nath han e simili , più o meno il concetto e sempre lo stesso, non farsi dominare dai pensieri del passato e del futuro e vivere il presente ricordandoselo spesso con la meditazione… Sono rare le volte che la meditazione del respiro mi dia “serenità”.., spesso queste respirazioni mi mettono ansia e palpitazioni, non capisco perché. Non riesco a respirare molto bene con il naso (nonostante abbia fatto recentemente una rinosettoplastica e turbinati) , quindi limito l’aria che entra…forse e questo il problema che mi crea ansia e palpitazioni ?..
Di buono posso dire di ricordarmi spesso di fare qualche respirazione ed espirazione per tornare nel qui e ora , anche se spesso è la rabbia a controllare me e non io lei …
Comunque mi sembra un libro molto interessante e approfondito, un libro da riprendere spesso in mano.
ciao Gianluca, il motivo per cui ti succede questo lo posso solo immaginare, ma non lo posso sapere. Nel mio immaginario -del tutto da verificare- credo che possa essere che fatichi a lasciarti andare all’esperienza qualunque questa sia. Rabbia, ansia, paure possono essere osservati e trascesci, ma se ci fai a braccio di ferro, quando emergono, non fai che aumentare l’avversione (leggasi rabbia) e la voglia di eliminarle oltre alla paura (potresti dire “oddio e adesso che mi sta capitando”). I pensieri sono subdoli e rientrano dalla finestra appena sei riuscito a metterli alla porta, ma questo vale per tutti anche per me.
dai una occhiata qui:
https://comemeditare.it/meditazione/tecniche-di-meditazione/ansia/meditando-mi-cresce-lansia/#more-30340
Ha detto la mia psicologa che devo smettere di fare meditazione
sto andando da un psichiatra mi ha detto di prendere litio e loriance per dormire la sera.
cosa ne pensi?
ciao Carmine penso che è strano che ti affidi ad uno psichiatra per farti curare, vai da lui lo paghi e poi chiedi ad uno che non hai mai incontrato e che non fa il medico (e di farmaci ne sa poco) cosa ne pensa della cura del tuo psichiatra. Mi spiace Carmine non mi occupo di farmaci ma di meditazione, non posso sostituirmi al tuo psichiatra di fiducia e non sono in grado di rispondere alla tua domanda, non ne ho il titolo.
La meditazione vipassana (” palestra per allenarsi a stare nel qui ed ora “) può portare ad uno stato di visione superiore (illuminazione) ?
Se sì… in che modo opera a tal fine?
Grazie ????
Ciao Claudio sono Aniello ti ho incontrato “per caso” su you tube. Volevo chiederti osservare un pensiero durante la pratica, cosa vuol dire?cosa si osserva del pensiero senza identificarsi? Così come per le sensazioni fisiche o l’emozioni, cosa si osserva?
Grazie
Un caro saluto
P.s. in quale città svolgi i tuoi corsi
ciao Aniello, quando osservi il respiro sai che stai respirando analogamente coi pensieri, le emozioni eccetera.
Ad esempio stai meditando e pensi che quando finisci vai a pranzo. Ti accorgi che stai pensando e sai che c’era questo pensiero, potresti vedere come questo pensiero genera in te brama, desiderio. Potresti vedere una specie di insofferenza per il fatto che stai meditando (che è il seme dell’avversione e dell’odio) potresti anche notare che i muscoli si sono tesi come per prepararti ad alzarti.
Ovviamente è solo un esempio a te potrebbero capitare cose diverse ma in questo esempio hai osservato il pensiero, le sensazioni dei muscoli, l’avversione, l’attaccamento eccetera.
Al momento (col covid) faccio online
Ciao Claudio,
ultimamente quando medito ho la sensazione di non lasciare lo spazio necessario affinché i pensieri sorgano spontaneamente. Mi sembra o di “scegliere” pensieri che ho in testa durante la giornata, o di “sopprimere” ciò che potrebbe sorgere ritornando immediatamente alla respirazione. Sono troppo razionale o sto rimanendo troppo in superficie?
Ciao, pratico la meditazione (15 minuti al mattino) da circa un anno. Quando, per un motivo o l’altro, non lo faccio, mi accorgo della differenza con cui reagisco alle varie occasioni di stress quotidiano. La mia domanda è questa : talvolta, concentrandomi sul respiro, attraverso gli occhi chiusi , mi capita di vedere immagini molto colorate, quasi un caleidoscopio. Sono immagini astratte in movimento, che agganciano la mia attenzione.
Sono molto piacevoli da osservare. Ricordano un po’ le immagini di nebulose e galassie. Mi piacerebbe conoscere il tuo parere.
Grazie, per tutto il lavoro e il supporto che dai. Marcella
ciao Marcella, succede anche a me, osserva non cercare di capire se è giusto o sbagliato, a che ti serve il mio parere se quella è l’esperienza che ti si propone in quel momento?. Magari ti risuccederà spesso, altre volte invece sarai arrabbiata, stanza depressa e sarà quella l’esperienza che sarai chiamata ad osservare.
Qui trovi maggiori dettagli: https://comemeditare.it/come-si-medita/come-meditare-correttamente/in-meditazione/
Ho trovato chiare e semplici le spiegazioni fornite. Altrettanto la meditazione. Volevo però chiedere qualora all’interno della meditazione di volesse inserire un pensiero o una frase di guarigione fisica o mentale quale il momento migliore?
ciao Mary troverai la risposta da venerdi (intorno alle 12) qui: https://comemeditare.it/?p=32785
Ciao. Ho letto molto sulla vipassana (e forse praticato poco) e mi sorge un pò di confusione riguardo al fatto che alcuni insegnanti (molto importanti) fanno interminabili elenchi di cose su cui appoggiare la meditazione (tipo i 7 fattori di risveglio se ci sono o no, le condizioni della mente..etc) rendendo la meditazione forse un pò artificiale ed altri che dicono genericamente di basarsi solo su quello che si sperimenta spontaneamente. Alcuni sottolineano l’importanza del “nimitta” ad esempio e sembra che senza che questo “segno mentale” la vipassana non possa neanche iniziare. Altri neanche lo citano. Io non l’ho mai sperimentato. Sono un pò perplesso
ciao Angelo trovi la risposta qui:
https://youtu.be/49pW2Mbm12o
Ciao Claudio, innanzi tutto ti ringrazio per quello che fai, perchè è grazie ai tuoi video che ho potuto provare e avvicinarmi alla meditazione.
Se possibile avrei due domande da porti:
1)Oltre alla sessione seduta e a quella camminata, come potrei portare la meditazione nella vita quotidiana?
2)Nella meditazione seduta, trovo piu’ difficolta’ nello stare con l’oggetto che in quella camminata. Questo perchè durante la seduta si presenta molto spesso il torpore, o comunque non chiarezza nella mente. Molti pensieri che mi distanziano dall’ osservazione del respiro. Cosa dovrei osservare in quei momenti? come potrei fare?
Spero di essermi fatto capire.
Veramente Grazie.
ciao Daniele qui la tua risposta (poi ne diventerà un articolo): https://youtu.be/TgbnmoI6nk0
Caro Claudio, hai parlato una volta del vedere i nostri meccanismi nel profondo…quando si va in profondità….col respiro vado giù e vedo le dinamiche…ma non ad un livello concettuale ..se puoi spiegarlo meglio…questo Vedere che non viene dalla mente…e quell’andare giu’ … Anni di Mediazione , ma forse qualche difficoltà a comprendere questa profondità …vedo le dinamiche ma a livello mentale
Grazie
Che tu sia felice che tutti gli esseri Siano felici
ciao Selenia intanto trovi la risposta qui, poi ne farò un articolo: https://youtu.be/QYBHrEh_Ww8
ciao Claudio! Puoi chiarire i passagi da meditazione del respiro alla Vipassana! partendo dalle differenze spiegandone le caratteristiche e arrivando alle modalita’ applicative, con i relativi risvolti applicativi in campo clinico .Non mi sono ancora molto chiari: approfitto della tua competenza e grande pazienza per entrare in consuetudine con argomento la cui applicazione non mi trova pronto in maniera agevole. Grazie della tua presenza! Roger augurantodi ogni bene!
abbi pazienza Roger, preferirei non aggiungerti troppe nozioni, al momento sai già quano “la consapevolezza” sia preziosa e per quel che ti riguarda direi che basta così altrimenti rischi di spostare l’esperienza della presenza in concetti e ideali da seguire
1) Claudio puoi dirci in che modo la meditazione riesce a riportare calma nella mente?
2) E’ vero che chi pratica la meditazione riesce a controllare meglio le proprie emozioni negative?
Grazie.
ciao trovi la risposta qui: https://youtu.be/REXxCv7NQZs
Salve Claudio ,ho fatto il ritiro dei 10 giorni di Vipassana,purtroppo non riesco a praticarla per due ore al giorno,vorrei sapere come mai a.volte.non sento nessuna sensazione nel.corpo?forse la mia mente è ancora molto grossolana?le sensazioni sottili non le avverto ..grazie
ciao trovi la risposta qui: https://youtu.be/REXxCv7NQZs
Ciao Claudio,
sono interessato al rapporto tra aspetto recettivo e aspetto riflessivo delle meditazioni. La vipassana mi pare di poter dire che ha entrambi questi aspetti: la recettivita’ negli stimoli che vengono dal corpo(caldo, freddo, pruriti, dolori), la riflessivita’ nella rappresentazione immaginativa di particolari del corpo. Un abbraccio
ciao Gabriele, idem come paer altri: in attesa di un articolo specifico che estrarrò da questo video, intanto ti linko il video per intero in cui trovi anche la tua risposta ma credo che troverai tutto il video interessante perchè altri, con una formulazione diversa, hanno avanzato dubbi simili ai tuoi:
https://youtu.be/Ok4qkNJ1FgE
Ciao Claudio, piu’ che porti una domanda specifica, volevo condividere con te questa mia esperienza: non appena comincio a meditare, mi viene istintivo cominciare ad organizzare mentalmente le mie giornate. All’inizio questo mi dava l’impressione che grazie alla meditazione stessi diventanto piu’ produttivo ed organizzato, poi pero’ ho capito che questo era abbastanza invalidante ai fini della meditazione, cioe’ ottenere concentrazione va bene, ma vorrei superare quest’ostacolo. Nelle varie letture/libri non mi e’ mai capitato di sentire nulla del genere!
Grazie di cuore.
ciao Roberto in attesa di un articolo specifico che estrarrò da questo video, intanto ti linko il video per intero in cui trovi anche la tua risposta tuttavia credo che troverai tutto il video interessante perchè altri, con una formulazione diversa, hanno avanzato dubbi simili ai tuoi:
https://youtu.be/Ok4qkNJ1FgE
Ciao Claudio. Prima di tutto grazie per i tuoi splendidi libri. Dove i tuoi consigli pratici si uniscono alla conoscenza degli aspetti teorici. Io da ossessivo, sto trovando molto giovando dal tuo libro sul DOC.
In riguardo alla Vipassana, possiamo entrare in Vipassana dal semplice ma non facile stare con i passi durante la meditazione camminata? Cioè fare “diventare i passi” una samatha?
Un caro abbraccio.
Gianluca
ciao Gianluca in attesa di un articolo specifico che estrarrò da questo video, intanto ti linko il video per intero in cui trovi la tua risposta forse un po’ prima della metà (ma credo che troverai tutto il video interessante):
https://youtu.be/Ok4qkNJ1FgE
Grazie Claudio per la tua risposta che ho trovato molto esaustiva nel tuo video. Poi attendo con tanto piacere il tuo articolo in riguardo al video.
Un abbraccio e grazie per quello che fai!
Ciao Claudio
Quando medito sull’osservazione dei pensieri non riesco mai ad osservarli nel momento in cui sorgono, ma sempre quando sono appena terminati. Quando và bene e me ne accorgo. Allora li riacciuffo ed è come se riavvolgessi il nastro. So che è occorre tanta pratica prima di poter osservare i pensieri simultaneamente al loro sorgere. Ma sono diversi anno che medito e questa dinamica è rimasta inalterata.
Consigli di arrendermi a questo mio modo di osservare o provare ad insistere nel captarli al volo?
Grazie mille,
Hari Om
Giusi
ciao Giusi, accorgersi dei pensieri è già un buon livello di consapevolezza, ma una volta che li hai scoperti, non inseguirli: non riavvolgere il nastro. Così come non vanno cacciati via (che è una forzatura) non vanno nemmeno trattenuti (che è un altra forzatura). Se quando divieni consapevole occupi la mente col vecchio pensiero come puoi accorgerti del nuovo quando sorge?
Stai con quello che c’è non inseguire i vecchi pensieri, non trattenerli e abbandona anche il desiderio di vederli sorgere per forza: accontentati di rimanere consapevole della loro presenza. Sviluppa e raffina la consapevolezza La consapevolezza si può raffinare solo stando con quello che c’è, non con gli ideali (pensieri preconcetti) ne riavvolgendo un pensiero che se ne stava andando.
è assai più facile scoprire un pensiero mentre esisteva e nel momento in cui lo oservi questo tende ad andarrsene, quindi non mi sorprende che dici che te ne accorgi quando era finito, per il semplice fatto che spesso l’accorgersi dei pensieri tende a indebolirli e a metterli sullo sfondo fino alla loro scomparsa.
Nota piuttosto come ti fa stare a livello di umore, di emozioni, la postura fisica e come stanno i muscoli in corrispondenza di quel pensiero.
Dopodichè rimani nello spazio vuoto tra un pensiero e l’altro fino a che non ti accorgi che altri pensieri avevano trovato spazio e così via
Ciao claudio sono 3 giorni che non mangio, oggi ho mangiato e dopo ho vomitato
ciao Carmine ormai hai abbastanza consapevolezza da capire che, stando a quel che mi dici, hai bisogno di fare un percorso serio con un professionista che sappia ascoltarti: uno psicoterapeuta che ti supporti. Non credere che fare domande su un blog possa sostituire un percorso umano, con un professionista che sa come sostenerti, per piacere prenditi cura di te e chiama un buon terapeuta dalle tue parti. Puoi andare anche “a caso” tanto il caso non esiste
sento che sto uscendo fuori di testa
Salve, trovo opinioni contrastanti circa il fatto se una stessa meditazione per aver efficacia va fatta per un periodo di tempo o se per avere benefici si può fare anche una meditazione diversa ogni giorno.
Salve Pamela, quindi se vai in palestra ogni giorno (meditare) è contrastante da ciascun singolo esercizio che fai in palestra? Andare in palestra da benefici a tutto tondo ciascun esercizio ne da di specifici. certo puoi andare in palestra e fare “solo” ciclette, vorrà dire che ti vuoi esercitare su quell’aspetto. Non capisco cosa non ti sia chiaro da come la metti capisco che è come se andare in palestra fosse in constrasto con la ciclette. Per piacere spiegami meglio se non dovessi avere capito il contrasto, perchè io non ne vedo alcuno.
Ok, ora penso di aver capito. Il mio pensiero era, ho bisogno di alleviare l’ansia, faccio una meditazione specifica per l’ansia e la ripeto per tot tempo. In questo modo arriverò ad alleviare l’ansia. Se faccio diverse meditazioni, ad esempio con tecniche diverse, e le alterno non avrò benefici. Non so se riesco a spiegare bene il mio pensiero. A quanto però mi ha risposto credo che voglia dire che la meditazione fa bene di per se, l’importante è praticarla, non è importante se un giorno ci si sofferma sul respiro, un altro su un mantra specifico o un altro ancora si ha voglia di altro.
Non capisco chi ti ha detto di farne tante. Se hai un metodo formulato da un maestro con tante tecniche da seguire, ok. Ma se stai facendo da te: fermati ad una base se sei all’inizio, trova un maestro o un metodo e segui quelle indicazioni.
Un conto è se mi chiedi genericamente se diverse tecniche si possono fare contemporaneamente e portare comunque benefici e la risposta generica è si.
Se mi dici che vai “a caso” e ne fai prendendone un po’ di quà e un po’ di là, fai solo confusione e non fai che accrescere la compulsività e l’ansia.
Trasformi una tecnica utile e di grande sostegno per l’ansia e la compulsività come è la meditazione in una bulimia di tecniche random a supporto dell’ansia e della compulsività. Fermati a una o due suggerite dal tuo maestro o dal metodo che stai seguendo e approfondisci quelle. Non cercare con la mente compulsiva quella perfetta per te, immaginando che forse non va tanto bene quella che hai già fatto: sono tutti pensieri ansiogeni e compulsivi. Con la stessa mente che ti da ansia non troverai la risposta. Fermati a fare quella che ti dice un esperto, anche se con la mente credi che con “te non funziona”.
Ciao Claudio, riesco a contare fino a 100 tranquillamente senza distrarmi
ho anche notato che giudicano tutti mio padre di più, mio fratello devo ancora vedere. vorrei se sapessi come, cambiarli e cambiare me se sono ange io così vorrei capire anche io come sono ????
di me dicono che sono calmo, infatti di solito sono tranquillo, ma nell ultimo mese non sto letteralmente capendo nulla mi innervosisco per ogni cosa e non so che fare, a volte penso di andare da uno psicologo ????
accorgerti del nervosismo potrebbe essere una cosa buona, conosco molte persone nervose e “passive aggressive” che non sanno di esserlo. la consapevolezza trasforma. Non c’è una via per la pace la pace è l’unica via. Fai pace con quello che trovi in te mentre ti osservi, fosse anche nervosismo e rabbia
Buongiorno
Come posso mandarti una mail in privato per proporti di tenere un corso di meditazione in Tanzania?
buongiorno Alesandra, scrivendomi su info@comemeditare.it
ho un padre pieno di rabbia e un fratello anche che si arrabbia spesso cosa posso fare ? (io non lo so come sono)
mia mamma invece è la persona più brava del mondo
non puoi cambiare direttamente gli altri, ma puoi cambiare il tuo modo di stare al mondo e con loro questo necessariamente avrà effetti su chi ti sta intorno. Inoltre ognuno, da tua madre a tuo padre, hanno sia lati chiari che lati oscuri. Una cosa che ti può aiutare molto è praticare benevolenza: metta.
qui trovi una cosa simile gratis:
https://comemeditare.it/meditazione/tecniche-di-meditazione/risorse/la-meditazione-guidata-per-la-pace/
qui un corso completo su metta:
https://comemeditare.it/corsi/metta-presentazione/
vedo che tutti dicono che sentono il respiro per massimo 1 -2 respiri io nom sento nemmeno mezzo o lo sento sempre ma lo forzo di sentirlo boh non ci capisco più nulla e pure credo che a volte ho meditato bene ma ultimamente non mi va proprio
Carmine credo che il tuo problema principale è che ti fai troppi problemi: rimani semplice, osserva senza giudicare o sviluppare aspettative
sono arrivato tipo ad una conclusione. forse sono troppo passivo quando medito e non attivo
si però io dico se non ho abbastanza attenzione cosa osservo, se non pratico la giusta osservazione
se non ne hai abbastanza non riuscirai a osservare, se ne hai troppa finirai per agitarti. Se cerchi un “ideale di cosa sia giusto” finirai nel mondo dei concetti, e in te non ci sarà più osservazione ma ricerca di idee nel mondo delle idee e quasi certamente ti sentirai confuso. Osservare il respiro significa, come torno a ripetere, sapere che sai respirando e sentire il respiro nel corpo. Non ti accorgi che il corpo si gonfia e si sgonfia respirando? Allora sei morto.
ultimamente sono molto/troppo irascibile non mi riconosco più. ultimamente gli ultimi anni da quando medito ho notato che ero più calmo e non mi arrabbiavo ma ultimamente sono irascibile
ciao Carmine “molto” è una constatazione (soggettiva), “troppo” un giudizio. Comunque sia, sposterei il focus dall’ irrascibilità al fatto che la noti e ti invito a continuare a osservarla.
scusa l’ignoranza, ma quindi non posso osservare il respiro se osservo l’irrascibilitá
a parte che una osservazione non necessariamente esclude l’altra, poi dipende se sei in fase di samatha (concentrazione) o in vipassana (visione profonda).
che significa essere un tutt uno col respiro?
vivere l’esperienza di respirare o più semplicemente: respirare sapendo di respirare
vorrei leggere il potere di adesso di eckhart tolle, me lo consigli? Dopo di quello magari te ne consiglio anche uno che ho fatto io sull’ansia, ma meglio se cominci con il Potere di Adesso.
si, Carmine: consigliatissimo!
non capisco, è una risposta nella domanda? ????
Buongiorno claudio, senti tipo un groppo in gola. devo sentirlo o devo sentire il respiro oppure a volte qualche suono?
buongiorno, ribadisco quanto ti ho detto solo ieri: quale parte del “stai con quello che c’è” non ti è chiaro, Carmine? Rasserenati ed accogli l’esperienza nel qui ed ora. punto.
non mi è chiaro se devo stare col groppo in gola col respiro o col suono con tutti e 3 o con quello che si sente di piu
continuo a ripeterti: “stai con quello che c’è”.
Posso aggiungere: “fatti aiutare dal respiro a stare con quello che c’è se la mente vaga”; ma quello che conta rimane: “stai con quello che c’è”.
se noti che non sei abbastanza attento è un’altro discorso
si: questo noto
ma il fatto è che non sento nulla e secondo me non sono abbastanza sveglio in meditazione, forse devo sforzarmi ad osservare di più
se noti che non sei abbastanza attento è un’altro discorso
non sento nessun prurito, nessuna sensazione
quindi? dov’è il problema?
Se stai con quello che c’è nel qui ed ora e quello che c’è è assenza di prurito o sensazione, non c’è alcun problema. Il problema sorge quando te ne fai tu un problema cercando chissà quale situazione pensi dovrebbe emergere: sono ideali, pensieri, non è quello che c’è.
Da come mi scrivi mi viene da pensare che ti fai molti problemi, mentre il mio invito è di accogliere quello che c’è nel qui ed ora
quello che mi domando è se sia normale che a volte mi passa lafame, a volte mi vengono ricordi
quando cerchi di capire se “è normale” una cosa, stai di nuovo cristallizzando e creando ideali standardizzati. L’esperienza nel “qui e ora” è fluida: lasciala fluire
a volte mi passa anche la fame, altre volte mi vengono ricordi passati
esatto, non aspettarti una esperienza unica: stai con quel che accade di volta in volta
Mi è capitato di vedere gli arcangeli ed il loro regno, devo dire che dalla bellezza e beatitudine sia del luogo tutto in oro zecchino, così le figure che vedevo, sentivo nel mio corpo e soprattutto nel mio cuore una pace infinita. Tutto era incomensurabile di beatitudine che non volevo più ritornare indietro. Mi capitoò soltanto una volta dell’apertura del terzo occhio. Secondo lei è normale che non mi si è più avverato che immagini uguali o simili si prospettino ancora. Attendo un consiglio.
Ciao Giuseppe, ogni esperienza meditativa è unica persino quando assomiglia a molte altre apparentemente noiose. Il mio caloroso consiglio è: “stai con quello che c’è”. Non andare alla ricerca di esperienze del passato, ma accogli ogni esperienza come un dono che ti si presenta nel qui ed ora fosse essa piacevole o spiacevole. Non è vero che le esperienze spiacevoli siano meno utili di quelle piacevoli. In ogni caso non andare a inseguire quel che è stato. Inoltre più cerchi di ottenere qualcosa di ideale del passato (o per come lo vorresti nel futuro), meno aderisci all’esperienza che si presenta nel qui ed ora e più ciò che vorresti si allontanerebbe come possibile nuovo quotidiano. La pace arriva a chi ha il cuore in pace, non a chi insegue freneticamente un preconcetto di pace o una esperienza passata. Ribadisco quindi: tieni nel cuore l’esperienze del passato perchè ti appartengono già, ma vivi ogni nuova esperienza come un dono. il Presente è un dono per questo si chiama “Presente”.
hai ragione. ma meditando automaticamente fuoriescono le emozioni represse anche?
non crearti aspettative: scoprilo da te
ciao Claudio, cosa succede se medita un narcisista?
ciao Carmine che domanda! Non so quanto tu ne sappia di narcisismo, se ne sai poco la mia risposta potrebbe risultarti strana e troppo tecnica ma a quel punto sarebbe una domanda inutile; se ne sai abbastanza allora immagino che tu conosca anche come funziona il sistema di diagnosi DSM.
La meditazione, o meglio la consapevolezza che ne deriva, è particolarmente di aiuto a livello delle nevrosi, moltissimi psicoterapeuti la consigliano ai loro pazienti. Quando parliamo di psicosi o, ad esempio di disturbo narcisista di personalità, allora parliamo di un soggetto egosintonico, ed in quanto tale, non sente il bisogno di meditare. Quindi a meno che non sia un terapeuta a indicargli questo strumento, conoscendone i benefici relativamente al soggetto, è altamente probabile che il narcisista non si metterebbe a meditare.
Ti invito, Carmine a pormi domande tecniche per aiutarti a capire come meditare laddove ci fossero dei dubbi, non so come possa esserti di aiuto sapere “che succede a” o “che succede se” sono tutte astrazioni e favoriscono il proliferare dei concetti e delle idee astratte e ti allontanano, questi discorsi, dalla pratica di presenza
quello che non mi è chiaro è lo sforzo/ raccoglimento
ciao Carmine ne parlo qui: https://comemeditare.it/come-si-medita/come-meditare-correttamente/come-meditare-correttamente-6-meditare-non-e-sforzarsi/ occhio a cercarne l’equilibrio da un punto di vista esperienziale non il senso da un punto di vista logico, altrimenti anzichè equilibrio tenderai a estremizzare e polarizzare i concetti senza realizzarne l’utilità pratica
Ciao claudio, meditare in un certo senso vuol dire guardarsi dentro? cioè meditare è guardarsi dentro
ciao Carmine è esatto. Padre Pio diceva: “chi non medita è come colui che non si specchia mai”
Ciao claudio, cosa significa insorgere di viriya?
ciao Carmine, io non ne parlo da nessuna parte: dovresti chiederlo a colui che te ne ha parlato.
Per quanto mi riguarda ti invito a rimanere semplice e pratico.
Ciao Claudio buongiorno.puoi dirmi come mai nonostante le ore di meditazione sono sempre incaxxato?Ed aggiungo che mi succede anche dopo un ora di meditazione e allora credo di essere super centrato ed invece poi basta niente che divento Hulk.Grazie
Ciao Roberto posso azzardare una ipotesi basandomi sulla mia esperienza, ovviamento non posso sapere perchè sei arrabbiato tu.
Una volta dopo un ritiro di meditazione di diversi giorni nel silenzio ero in uno stato di grazia e di grande apertura e tranquillita, poi appena tornato nella normalità ero molto più irritabile e sensibile ai rumori.
Con la meditazione diveniamo più sensibili ed accoglienti rispetto i nostri stati d’animo, questo fa si che se ho un fastidio latente e soppresso o “tenuto a bada” meditando non lo sopprimo più e anzi si manifesta in modo più evidente. In altre parole ne divento più consapevole e smetto di soffocare la rabbia. Un po’ quando fai uscire del pus in una ferita di cui non ti eri preso cura prima, ciò che vedi non è piacevole.
Se rimani a meditare e attraversi questo fastidio, questa intolleranza e riesci a non smettere dicendoti cose del tipo “io non ci riesco mi sento un idiota a stare fermo così, mentre mi arrabbio” trovi una zona di te che rimane centrata. POtresti poterti dire: “so per esperienza che posso attraversare questa emotività” e solo questa consapevolezza, basata su esperienza vissuta, ti darà una tranquillità incredibile.
Il pus è sgradevole ma una volta che te ne prendi cura, dopo (dopo un po’ però) starai meglio.
Grazie Claudio bella ed esaustiva risposta.
mi fa piacere che ti sia piaciuta
Ciao Claudio,
Come si comunica con l’inconscio nel momento di meditazione? Cerco di spiegarmi meglio: c’è un momento in cui ci si può trovare in una specie di tranche con l’obiettivo di non pensare, li in quel momento come possiamo comunicare con la nostra parte inconscia che ci governa per la maggior parte della giornata? Che messaggi possiamo trasmetterli per riprogrammarlo, farlo cessare?
ciao Daniele la meditazione aiuta a integrare l’inconscio e a portarlo a coscienza, ma l’approccio che hai in mente potrebbe forviarti: non puoi modificare l’incoscio che rappresenta oltre il 90% con un 5% o poco più di conscio. La parte che vuole incidere sull’altra ti appartiene molto meno di quella che vorresti mutare.
Si tratta di darti tempo per sviluppare consapevolezza, la consapevolezza crea connessione tra gli emisferi e poco a poco fa emergere la tua vera essenza. Possono arrivare degli insight e piano piano integri le due parti.
Questo potrebbe voler dire che in parte effettivamente “aggiusti” delle cose nel tuo inconscio, in modo automatico (è la consapevolezza a trasformare non tanto un azione volontaria), ma potrebbe significare anche che sia la parte cosciente ad allinearsi con quella incoscia volendo più bene e rispettato meglio alcuni aspetti di te che nel frattempo possono essere stati messi in luce.
Eccoti un link ad un articolo sulla consapevolezza:
https://comemeditare.it/benessere-mentale/sapevi-che/consapevolezza/
ovviamente anche un percorso psicologico può smuovere le acque specie se si accompagna con una pratica meditativa costante nel tempo.
Buongiorno claudio, se mentre sto ripetendo un mantra viene un prurito, cosa faccio? rimango sul mantra , sul prurito o su entrambi o su quello che si sente di più?
Buongiorno Carmine, dipende dalla tecnica che usi e dalle istruzioni che ti hanno dato con quella tecnica. Se ti dicono: “stai sul mantra” allora stai sul mantra; se ti dicono “esplora” allora esplori ciò che emerge.
Tendenzialmente col mantra potrebbero averti detto di dare poco retta al resto e rimanere focalizzato sul mantra, ma non è detto: segui le istruzioni che hai ricevuto e non confondere le tecniche se ti fanno fare tutte queste domande, altrimenti non ci capisci più nulla.
La meditazione è anche ricerca di semplicità e tendenzialmente rilassa: take it easy
Ciao Claudio sulla tecnica del contare i respiri, quando di contano, a cosa si pensa?
ciao Carmine ti sconsiglio caldamente quella tecnica
mi sento come anestetizzato, non sento nulla senza emozioni, come se non guardassi in faccia la realtà, cosa mi consigli?
di guardarla in faccia: la meditazione è proprio guardare la realtà senza mettere al testa sotto la sabbia e senza farsi accecare. Le emozioni vanno consapevolizzate e conosciute senza farsi accecare da esse, e allo stesso tempo standoci dentro
Cosa fare se non si sente nessuna sensazione?
se non senti nulla: non senti nulla.
Sono molto interessato a completare il corso che ho comprato sull’ansia stress e doc con quello delle 4 dimore sublimi.
Però prima di farlo oltre all’approccio che ho capito che deve essere disinteressato vorrei capire una cosa… Ma che cos’è questa consapevolezza che ricerchiamo? Consapevoli di cosa? Nelle.spiegazioni e video che ho potuto vedere c’è sempre qualcosa che non è chiaro al 100% di questa consapevolezza. Spero in una tua spiegazione chiara breve e diretta! Grazie
Ciao Claudio grazie per la risposta e per i consigli. Ancora una domanda, che differenza c’è tra meditazione e training autogeno? È anche questa una forma di meditazione? La consigli nel mio caso?
Grazie
ciao Carmy il training autogeno è un ottima tecnica per calmare la mente focalizzandoci sul corpo, facendo meditazione direi che hai in parte lo stesso effetto con qualcosa in più (la possibilità di sviluppare consapevoleza oltre a rilassarti) specie con samatha-vipassana. Direi quindi che se mediti il training autogeno diventa superfluo
Ciao Claudio,
innanzitutto ti volevo ringraziare per questo corso che hai realizzato per l’ansia stress e DOC che ascolto e riascolto con attenzione ogni volta facendo attenzione a particolari diversi.
Ci sono delle volte che riesco a mettere in pratica i tuoi consigli ma altre volte che proprio non ce la faccio quando lo stimolo è forte. E li mi capita spesso di somatizzare il problema.
Quando capita infatti somatizzo allo stomaco ahimè anche con degli atti di conato. Il mio problema è che ultimamente faccio caso ai rumori di vita quotidiana dei miei vicini che non sarebbero degli schiamazzi musica o altro ma rumori di vita quotidiana. Questo problema già c’era ma si è amplificato durante il lockdown e purtroppo mi porto ancora gli strascichi. Abitando in un monolocale in pieno centro a bologna l’insonorizzazione degli appartamenti puoi ben immaginare che sia un pochino precaria. Ma per ora sono qui. La mia compagna si è trasferita qui con me da poco i progetti sarebbero quelli di trovare una nuova abitazione, speriamo, ma non è così semplice ovviamente. Ci vuole tempo fortuna e dedizione. Per adesso noto che lei non ha queste reazioni ai rumori del vicinato così avverse come le ho io anzi mi ha detto che non ci fa caso. Ma ovviamente ci sono ed è palese. Il mio problema è la somatizzazione a volte mi spavento un po’ quando sto male. Cosa mi potresti consigliare?
Un carso saluto e grazie
Ciao Carmine sembra evidente che al di là della situazione esterna il vero problema è nella reazione interna.
Buddha parlava della “seconda freccia” qui trovi una descrizione: https://comemeditare.it/buddhismo/la-doppia-freccia-corso-buddismo/
Stai già lavorando bene, talvolta da quello che mi dici funziona e lo stai già verificando e altre volte purtroppo risubentra l’ansia di volere risolvere a tutti i costi. Nel corso parlo ampliamente di questa trappola e la conosci: in questo preciso momenti probabilmente ci stai cascando. Non esiste una pillolina che scaccia via con la meditazione ma il vero lavoro e risolverlo alla base: datti tempo e vedrai che andrà sempre meglio, mettendo in conto che in certi periodi l’ansia di cacciare via l’ansia torna a farti cadere in trappola.
Fai pace col fatto che ogni tanto ci puoi ricascare, altrimenti rinnovi l’ansia di cacciarla via alimentando la seconda freccia.
Non c’è una via per la pace: la pace è l’unica via
ci sarebbe un corso che potrebbe aiutarti di metta o meglio ancora quello delle 4 dimore sublimi, ma non vorrei che lo prendessi come pillolina appunto, meglio che fai più pace nel tuo cuore piano piano con il corso che hai già prima di tutto.. e sei poi, con maggiore pace nel cuore, vuoi un aiuto per sviluppare ulteriore pace allora -e solo allora- ti consiglierei quei due corsi (specie il secondo). Se invece volessi acquistare questi corsi nell’ansia di volere cacciare questa tua reazione, beh sarebbe l’approccio sbagliato e butteresti via soldi e tempo.
la presenza di un emozione può non far sentire il respiro?
La risposta sarebbe: certo se hai paura ad esempio l’adrenalina potrebbe persino non farti sentire dolore.
Ma cosa c’entra con la meditazione? Ho l’impresione che ti fai troppe domande: stai con quello che emerge senza inseguire pensieri domande cognitive.
il problema è che sentendomi annebbiato ne risento anche a lavoro non essendo attento
se ti senti annebbiato a lavoro non è certo la meditazione a creare il problema al limite lo rende evidente
può risolverlo la meditazione?
Ciao Carmine dai tuoi interventi comincio a sospettare che il problema sia il modo in cui approcci le cose, inclusa la meditazione. La meditazione se approcciata nel modo giusto è di grande aiuto, ma siamo sicuri che l’approccio sia effettivamente quello giusto?
Facendomi un film tutto mio immagino una certa compulsività nel volere fare le “cose giuste”, sospetto una forma di approccio ossessivo compulsivo. Solo tu sai come sei realmente ma se ci fosse del vero nella mia immaginazione, ti consiglio di approcciare la meditazione come spiego in questo corso: https://comemeditare.it/ansia
Ciao Claudio, sto facendo delle sessioni di meditazione ma mi sento annebbiato troppo rilassato. diciamo che non vedo sento nulla come se dormissi quando medito
va bene, fa parte del gioco
buongiorno claudio, puoi fare un video dove spieghi la meditazione con un immagine?
Buongiorno Carmine trovi una immagine che spiega la meditazione proprio in questa pagina. L’immagine è questa: https://comemeditare.it/wp-content/uploads/come-iniziare-a-meditare.png.
Le risposte in audio-video che vedi sono per lo più risposte fatte e “rubate” dal come meditare coaching: http://www.comemeditarecoaching.it normalmente nel blog rispondo con email a meno che la domanda non sia troppo complessa da spiegare solo per iscritto e che non l’abbia già trattata: se vorrai abbonarti mi farà piacere sarà un modo per sostenere anche il blog gratuito
buongiorno claudio , serve coraggio per fare la meditazione?
Buongiorno serve presenza e determinazione
Ciao Claudio ,
Esiste un accessibile audiocorso di Samatha , basato sulla focalizzazione.
Intendo qualcosa che possa funzionare anche per chi ha una mente “occidentale” , e al terzo termine indiano archivia il corso..
Grazie ,
Paolo
ciao Paolo si c’è il corso di vipassana che è molto incentrato su samatha.
Ti ricordo, se non dovesse soddisfare le tue aspettative, che c’è la possibilità di richiedermi i soldi indietro. Non mi offendo se dovesse accadere, ma direi proprio che è un corso perfetto per capire Samatha (e andare anche oltre) specie per una mente occidentale come la nostra (leggi le recensioni), per questo ti esorto a provarlo:
https://comemeditare.it/vipassana
prima c era troppa energia infatti avevo ansia ora fin troppo poca mi sento quasi addormentato anestetizzato
buongiorno claudio
il retto sforzo dove deve essere indirizzato in vipassana? e in samatha?
Buongiorno Carmine, non so se ti sia chiaro cosa è vipassana.
Mettiamola così: Il retto sforzo è necessario ogni volta che tendi a distrarti.
Questa è la risposta “vera”. Poi dipende cosa intendi per vipassana.
Se intendi uno stato di Consapevolezza che emerge da uno stato di assorbimento allora non c’è distrazione e quindi non c’è bisogno di alcuno sforzo.
Se con “vipassana” intendi una etichetta del tipo “adesso faccio vipassana” e torni a distrarti allora il retto sforzo è necessario anche in vipassana.
Prendi in considerazione il corso di vipassana se vuoi approfondire: https://comemeditare.it/vipassana
tra l’altro il retto sforzo benche inerente la meditazione, non è da usarsi solo durante la meditazione formale ma è utile cercare di essere presenti anche durante l’intera giornata
ciao Claudio, da qualche tempo ho sempre malditesta/ stanchezza/ nervoso nel corpo e contemporaneamente ho avuto un diciamo risveglio spirituale. ho paura di avere risvegliato negativamente la kumdalini
consigli?
Normalmente sconsiglio di fare attività che forziono il risveglo di certe energie ma invito a meditare sviluppando consapevolezza, con la consapevolezza se dovesse accadere qualcosa averrebbe su un terreno capace di sostenere le nuove energie.
Non so bene cosa ti stia succedendo se è quello che immagino ho due consigli per te di cui il primo è quello “vero” e col tempo risolutivo, il secondo invece è più delicato e legato a quello che immagino possa essere la circostanza e i suoi sintomi.
Il vero consiglio è: stai con quello che c’è fai tanta vipassana e metta e datti del tempo.
Parallelamente potresti verificare il tipo di energia che hai sviluppato e verifica che parta dal basso verso l’alto ed una volta in cima alla testa falla uscire come una fontana e -immagina di inaffiare come una fontana di energia- tutti gli esseri debilitati che hanno bisogno di buoni pensieri e buona energia. Non accumularla in testa ma falla sfociare. Ma attenzione perchè questo potrebbe sviluppare altra energia e se non riesci a farla uscire correttamente potrebbe peggiorare la situazione.
Claudio vorrei sapere se la meditazione “Metta” in che modo può realmente aprire il cuore e la mente agli altri. Mi spiego meglio: è come se (a differenza della Vipassana dove realmente
io avverto in modo fisico il beneficio che deriva dalla concentrazione sul respiro) avvertissi che nella Metta ci sia qualcosa di forzato ed innaturale. Nella Metta io ho difficoltà ad avvertire delle sensazioni fisiche come se il lavoro mentale fosse una sorta di auto-convincimento. Grazie.
ciao Vito c’è del vero in ciò che dici, ma semplicemente perchè è un lavoro di tipo diverso. Non si tratta di stare con ciò che c’è ma di soffiare sulla brace dell’amore che è nel tuo cuore per farlo ardere di più. Tuttavia non si tratta nemmeno di “fare finta che”. C’è sicuramente uno stimolo a alimentare qualcosa e quindi un qualcosa di proattivo, di creativo, di stimolante ma basandosi su qualcosa che già esiste in te. In te esiste il seme dell’amore si tratta di allenarlo proattivamente: un po’ come andare in palestra.
Ciao claudio, sto seguendo il corso vipassana, ma il retto sforzo dove deve essere indirizzato?
Salve claudio, volevo sapere se il corso è sempre a mia disposizione con nome e password o i file mp3 li devo scaricare
ciao Carmine il corso è sempre a tua disposizione con nome (o email) e password e se vuoi puoi scaricare anche gli mp3.
Ciao Claudio, la mia domanda è come si dice presente, rispetto al passato e al futuro, nel buddhismo, suppongo in Sanscrito o Pali.
Grazie
Pensavo di averti già risposto La parola usata per consapevolezza o “ricordo die ssere presenti” è Sati.
l’ho comprato
Ciao Claudio ,ti volevo chiedere:
1)Se c’è una meditazione che consigli per “stimolare” la sensorialità e quindi sentirsi più parte di quello che senti coi tuoi sensi
2)Se con la pratica di metta di apertura del cuore è sbagliato o magari facile /“illusorio”indirizzare le proprie energie al cuore visto che è più facile da avvertire visto il battito
3)se è possibile sostenerti con una donazione senza comprare corsi ,visto il grande impegno che è presente anche solo nella creazione del sito e dei video YouTube ,oltre che alle numerosissime risposte qui nei commenti di cui ti ringrazio e che mi da gioia per la presenza di persone come te,
Ecco tutto, grazie in anticipo ,un bacio!
Ciao Giovanbattista ecco le risposte:
1) sicuramente la meditazione Vipassana. Anche la meditazione col cibo può aiutare e in parte il body scan. Ma con Vipassana fai un lavoro più completo.
2) si ottimo indirizare l’attenzione sul cuore, ma più sulle sensazioni intorno al petto che non tanto sul battito in se. Quando ci sentiamo in sintonia con l’amorevolezza al petto potresti sentire una vibrazione o un calore o una luminescenza o cose simili (per ciascuno è diverso).
3) certo puoi sostenermi liberamente attraverso questo link: http://www.comemeditare.it/offerta
Grazie a te in anticipo 🙂
con metta
in cosa consiste il corso?
bhe in quello che è descritto molto bene nella sua presentazione che trovi qui: https://comemeditare.it/vipassana
buongiorno Claudio, una domanda
se mentre sento la sensazione del respiro mi viene un prurito? cosa sento?
ciao Carmine, dipende se stai facendo Samatha o Vipassana. In linea di massima invito ad entrare presto in visione profonda. Se vuoi conoscere i dettagli di Vipassana, ti invito a questo punto a fare il corso: http://www.comemeditare.it/vipassana
ti commento qua sotto solo per scusarmi del messaggio enorme e strabordante che ti ho inviato qualche mese fa, ahaha scusami davvero non volevo fare perdere del tempo a nessuno, e grazie per la pazienza e la risposta , un saluto e un abbraccio.
P.S.
medito tutti i giorni ,la meditazione ho scoperto essere anche un grande strumento per ascoltarsi quando ci si accorge di averne bisogno ,per vivere a pieno ciò che senti , e per mettere un po’ di ordine mentale rallentando i tempi, grazie e ciaoo
Ciao Giovambattista grazie
buongiorno claudio, ma con la meditazione si sente anche ad esempio il rumore del respiro, o se si sentono macchine che passano fuori? (anche con la finestra chiusa) oppure sento solo il respiro e se passano macchine o altri rumori non li sento proprio li escludo? ciao
ciao Antonio, dipende dalla tecnica che usi.
Diciamo che se il focus è il respiro tutto il resto non va cacciato , ma semplicemente lasciato lì, a fare da sfondo, mentre la attenzione si focalizza sul respiro.
Quindi non dispderdi energia a cacciare nulla ma la usi per mettere attenzione sull’oggetto della tua meditazione (se la tecnica richiede un oggetto come il respiro: la meditazione che offro è così orientata)
Buonasera Claudio, ti volevo chiedere se è meglio meditare la mattina o la sera verso le 19 ad esempio.
ciao Simonetta trovi qui la risposta alla tua domanda:
https://comemeditare.it/come-si-medita/manuale-di-meditazione/come-meditare-il-tempo-e-la-costanza/
Ciao Claudio,
innanzitutto voglio ringraziarti per l’aiuto che dai, sia rispondendo ai commenti che con le meditazioni gratuite ,o ai video su youtube ,che mi hanno aiutato tantissimo a migliorare il mio modo di meditare e che sono sempre davvero semplici e chiari anche grazie alla tua persona , a te , che nei video trasmetti sempre serenità e gentilezza.
Detto questo ti volevo porre qualche domanda:
Ho 19 anni e mi sono avvicinato alla meditazione circa 1 mese fa ,dopo la fine di un amore per me molto importante, non tanto perchè fosse il primo ,ma per la bellissima persona che ho incontrato e che ora ho perso, non vedo più.
Inizialmente utilizzavo la meditazione (una meditazione guidata di Scardovelli sul criticismo interiore e con la tua gratis) come ansiolitico momentaneo in vista dell’ultimo incontro con la ragazza, ma poi ho capito meglio cosa sia la meditazione ,anche grazie a tuoi video: ho capito che sarebbe dovuto divenire un allenamento per accettarmi ,volermi bene e far tornare la mente nella sua naturale dimora ,cioè la pace, e non un ansiolitico (da un mese a questa parte infatti la pratico quasi ogni giorno per la durata variabile da 10 fino anche a volte a 40 minuti, il tempo che sento giusto). I problemi che mi porto dietro sono principalmente 3, che poi fanno partire tutte le varie paure, come quella di non riuscire ad amare o a provare sentimenti ,emozioni e entusiasmo in generale, : i troppi pensieri che continuamente mi affollavano lapidariamente (ora sembra migliorare) la testa ,anche in momenti come mentre baciavo la mia ragazza,ero affollato da 1000 pensieri ,come una vocina fastidiosa che blatera e non riesci a cacciare, o a pensieri che mi volevano con motivazioni razionali sforzare di farmi piacere quella ragazza che già mi piaceva , l’ansia che mi opprimeva( ora anche questa sembra quasi sparita), mi faceva diventare apatico e mi sentivo con forza opprimere bocca dello stomaco e collo, e ultimo un senso di alienazione( in cui noto miglioramenti di giorno in giorno, piccoli ma felici) che mi faceva sentire proprio fisicamente ,materialemente, estraneo a tutto ciò che “vivevo”, come se tutto apparisse non reale. Questi problemi ,oltre che aver reso questi ultimi miei due anni circa privi di qualcosa ,grigi, chiusi, hanno rovinato la mia esperienza personale amorosa e nonostante ciò, nonostante tutti questi problemi che affrontavo o facendogli la guerra o con rassegnazione invece di farli vivere dentro di me e lasciarli passare come tu (e anche i video dello psicoterapeuta Raffaele Morelli che penso parli spesso con altre parole di pratiche meditative ,come quando dice di affidarsi al vuoto ,al buio dentro di noi e lasciar vivere tutto ciò che sentiamo) mi hai fatto capire, sono riuscito a provare qualcosa di grande per quella ragazza .Per l’aiuto che dai a tutti coloro che come me non stanno molto bene, ti ringrazio di cuore.
Le mie domande sono:
1)Quando passo un momento della giornata difficile, per esempio poco fa ho visto un nuovo post su instagram di quella ragazza e tutta d’un colpo è salita l’ansia e mi sono messo a piangere,per un momento ero tentato di evitare il pericolo di vedere nuove foto bloccando i suoi nuovi post, ma poi ho tolto il telefono ,mi sono messo seduto al buio completo e mi sono messo a meditare ,concentrandomi sul respiro ogni volta che un pensiero o un ricordo si affacciava, e ora ,finita la meditazione di 5/10 minuti sto decisamente meglio ,e appena finita ho guardato il suo post tranquillamente e ho riso di un post di un’altra persona in cui c’era una battuta (ho terminato anche ieri una meditazione sul dolore ,mentre stavo piangnedo ,durata circa 20 minuti, con un grande sorriso) ,ecco , la meditazione può essere in questi momenti un buon modo di guardare in faccia il dolore per affrontarlo e accoglierlo
o così lo evito e lo sopprimo(cosa che non volglio fare) ?
2)ho questo pensiero ,che sì cerco di accogliere e di lasciarlo passare ma magari una tua parola di esperienza ancora di più rafforzerebbe la meditazione di questo pensiero, ho paura che fare meditazione possa in qualche modo annullare le mie emozioni ,cioè farmi diventare un robottino che di fronte a ogni cosa non prova nulla, oppure che possa eliminare delle caratteristiche del mio carattere o della mia personalità, so già che è probabilmente una mia paura infondata ,ma magari sai dirmi qualcosa di più se ti è già capitato che qualcuno te lo chiedesse.
3)Come ho detto sto notando in me dei miglioramenti, con gli amici rido di più e molto, e sono risate sincere ,l’ansia a parte qualche debole, a volte un po’ più forte, e sporadica apparsa sembra scomparsa ,nei rapporti con tutti sono più sincero e soprattutto molto più spontaneo, durante la meditazione a volte mi sembra di pensare in modo limpido e capire cose in modo chiaro, penso meno ad alcuni miei problemi fisici e alle mie paure, continuo durante le giornate a sentirmi un po’ apatico ma a volte sento un calore al cuore e sento di volere bene, mi sento più fisicamente nel mondo,piano piano ,sai dirmi se sono segni di una buona meditazione?
4)Quando ho dei bei seppur dolorosi ricordi degli incontri con la ragazza con cui stavo e mi fanno stare giù oppure quando l’ansia sale, meditare è un buon metodo per affrontare questi problemi?
5)A volte ho la sensazione di stare troppo bene ,come se il mio corpo non ne fosse abituato e ne fosse stranito, come se dovesse abituarsi, potrebbe essere un momento di passaggio, di cambiamento e magari anche in questi momenti mi consigli di accettare e osservare la sensazione facendo qualche minuto di meditazione?
Mi scuso per la lunghezza del testo , non so se sono andato contro a qualche regola di lunghezza o prolissaggine visto che è la prima volta che ti scrivo e non ho visto appunto regole .
Grazie di tutto ,un saluto e un abbraccio
Giambattista
ciao Gianbattistta:
1) focalizzarsi sul respiro porta pace. Focalizzarsi è come una macchina fotografica in cui metti a fuoco un elemento principale senza tagliare dallo sfondo il resto ma lasciando pure che passi sullo sfondo senza cacciare nulla. Non fai un photoshop per cancellare nulla dall’esperienza, solo il tuo focus è il respiro, nella fase di focalizzazione almeno (la meditazione di consapevolezza vipassana va poi oltre).
2) Gesù ci invitava ad essere NEL mondo senza essere DEL mondo. Non si tratta nè di essere chiuso alle emozioni nè di farti trascinare via. Non si tratta di mettere la testa dentro la sabbia a mo’ di struzzo ma al contrario di andare incontro all’esperienza emotiva per conoscerla e trascenderla. Il risultato è che una parte di te starà in preda delle emozioni come prima, ma contemporaneamente una parte di te respira e vede, testimonia l’esperienza in piena consapevolezza è una posizione molto serena in cui puoi veramente essere consapevole di quello che ti succede. Se non sei pienamente nell’esperienza ma ti isoli non sei consapevole ma neanche se ti fai trascinare dalle emozioni puoi esserne consapevole perche non sei presente ma solo passivo e trascinato via.
3) non cercare segni di un ideale meditativo ti perderesti l’esperienza del qui e ora per inseguire un ideale astratto
4) come ho detto osserva conosci realizza, non cacciare l’esperienza e non perdetici dentro. La sofferenza è un ottimo punto di partenza per conoscerci meglio. BUddha nel suo primo discorso da risvegliato l’ha definita “prima nobile verità”
5) si, osserva come tutto viene e va: momenti di piacere, come momenti di dolore. Nulla da cambiare ma tutto da comprendere e consapevolizzare. Osservare tutto è molto piacevole e ci alleggerisce l’anima scaldando il cuore
prego e ricambio l’abbraccio con calore
che tu sia felice e che tutti gli esseri siano felici
Grazie Claudio per la risposta ,a volte sembra non esserci via d’uscita ,a volte sì, cercherò di vivere quello che sento con gli occhi sereni e il busto dritto ,metaforicamente e letteralmente, e aspetterò che tutto faccia il suo corso.Grazie ancora ,un saluto
prego 🙂
Grazie Claudio! Gentilissimo e fondamentali i tuoi consigli che completano il tuo fantastico libro sull’ansia e il doc! Un caro abbraccio e buona pratica a tutti noi!
Grazie Claudio per avermi risposto!
Seguirò semplicemente la voce guida:“Percepiscilo ovunque lo senti meglio nel corpo, individua un punto nel corpo in cui lo percepisci in modo più evidente”. Poi nel seguito della sessione di meditazione, porterò l’attenzione nell’addome.
Comunque come dici sempre, tutto il resto diventa inutile pensiero.
Per quanto riguarda invece la seconda meditazione, la Meditazione di Consapevolezza,
come dici nella voce guida: individuo un punto nel corpo dove percepisco più facilmente il respiro. Senza pensare alla meditazione successiva.
Infatti, paradossalmente alcuni maestri o insegnanti, fanno diventare la vipassana una marea di concetti che alla fine ostacolano la meditazione. Il qui e ora diventa un banco di prova di esercizio mentale, annullando la sua essenza, che è quella di essere solamente presenti a se stessi.
Un caro saluto.
Gianluca
esatto rilassati nel qui ed ora, abbandonandotici senza cercare chissà quali prestazioni o iseguire preconcetti su “come si deve fare per farlo bene”.
Dimora ed esplora con curiosità quello che emerge nel qui ed ora e quando ti perdi e “non sai che fare” (che corrisponde anche a quando ti fai mille domande): torna al respiro.
Ciao Claudio,
ho già individuato il fatto che la mia domanda è sicuramente in stile “perfezionistico-ossessivo-compulsivo”, comunque ti rivolgo ugualmente la domanda. Ad un certo punto della Meditazione Calmante dici: “Percepiscilo ovunque lo senti meglio nel corpo, individua un punto nel corpo in cui lo percepisci in modo più evidente”
Poi in un altro punto dici di sentirlo nell’addome.
La mia domanda è questa: quindi se percepisco il respiro per esempio nelle narici, poi mi sposto verso l’addome?
Cioè se in una meditazione sento più vivido il respiro nelle narici e poi in un’altra lo sento più vivido nell’addome, è preferibile non cambiare tra una meditazione e l’altra?
Siccome mi è capitato di seguire istruzioni che dicono di percepire il respiro dove si percepisce meglio, vorrei capire se cambiare spesso possa non favorire le meditazioni.
Certo, sicuramente a lungo andare un meditante troverà un punto favorevole dove il respiro viene percepito meglio, ma specialmente all’inizio del percorso meditativo potrebbe esserci confusione.
Infatti alcuni lignaggi sono molto specifici: c’è chi dice di seguire nelle narici e altre tradizioni consigliano l’addome.
Altri ancora dicono che si può seguire il flusso senza focalizzarsi in un punto del corpo.
Quale è il tuo consiglio e punto di vista?
Un caro saluto
ciao Ginaluca ecco il mio consiglio:
stai nel qui ed ora e segui la voce che ti guida.
semplice no?
Il resto sono inutili pensieri
Ciao Claudio,
mi è capitato di leggere un libro di Bhikkhu Buddhadasa. Praticamente egli per i monaci non per i meditanti ordinari, dice che il praticante deve respirare intenzionalmente lunghi respiri per il primo passo, e dopo aver acquisito una visione sufficiente della natura e degli effetti del respiro lungo, si devono eseguire respiri brevi.
Ecco le istruzioni del Bhikkhu Buddhadasa:
Siamo giunti alla prima lezione, al primo passo, cioè la contemplazione del lungo respiro. Siamo in grado di
respirare a lungo ogni volta che ne abbiamo bisogno. Abbiamo imparato come allungare il respiro e come mantenerlo lungo. In questa prima
lezione studieremo esclusivamente il respiro lungo. Studiamo la natura di, tutti i fatti sui lunghi respiri. Quando un
respiro è lungo, quanto è piacevole? Quanto è naturale e ordinario? Quali tipi di calma e felicità sono coinvolti?
In che modo è diverso da un respiro corto? Ciò significa che ora studiamo solo il respiro lungo usando il metodo
sopra descritto, per scoprirne le proprietà, le qualità, l’influenza e il sapore. Studia solo il respiro lungo qui. Siediti e
indaga esclusivamente sul respiro lungo. Questa è la prima lezione, comprendere tutte le questioni legate al respiro lungo.
Tuttavia, ci sono quasi tutti gli altri maestri che dicono che il respiro dovrebbe essere naturale, piuttosto che controllato.
Proprio come consigli in modo preciso e chiaro tu nelle meditazioni.
Gianluca
ciao Gianluca il monaco si sta riferendo ad un discorso del Buddha sui 16 respiri in consapevolezza contenuto nell’ anapanasati sutta (discorso di consapevolezza del respiro).
Le indicazione del Buddha sono chiare e non mi sembra affatto che il monaco le stia travisando, semmai sta forzando un po’ la mano intenzionalmente.
Buddha dice che quando fai un respiro corto sai che lo stai facendo e se fai un respiro lungo, sai che stai facendo un respiro lungo, se non fai un respiro lungo sai che non lo stai facendo. Cronologicamente viene prima il respiro lungo e, probabilmente il monaco sta invitando a fare un passo alla volta (dei 16 contenuti)..
..della serie: stai facendo un respiro lungo o no? poi passi a quello successivo: stai facendo un respiro corto o no? eccetera. Anzi forse vuole che scopri intenzionalmente come funziona uno rispetto all’altro respiro;
è vero: Buddha non dice di cambiare il respiro ma di sapere come è.
Probabilmente il monaco sta suggerendo una forzatura della tecnica per volerne fare esperienza degli effetti di ciascun passo. Possiamo deviare intenzionalmente dalle “regole” principali se vogliamo sperimentare delle cose più particolari.
Se i libri ti risultano troppo tecnici e ti confondono ti suggerisco di cominciare con letture più basilari.
Grazie Claudio per la tua risposta in riguardo al respiro lungo o corto.
Infatti è proprio come scrivi tu: è un aspetto che consiglia ai monaci, non lo consiglia alle persone che a livello ordinario fanno meditazione.
Sicuramente è un aspetto della tecnica dei 16 passi e sono dei particolari per fare esperienza di come funziona un respiro lungo e poi uno corto.
Gianluca
claudio i pensieri mi stanno completamente consumando. per favore cosa posso fare, forse devo rilassarmi dimmi qualcosa per favore faccio quello che mi dirai. sento proprio che mi consumano i pensieri sono senza energia
non è con la mente o con “cosa devo fare” che eliminerai i pensieri, piuttosto focalizzati sull’esperienza del respirare. Sii un tutt’uno con l’inspirazione e l’espirazione. Quando sorge un pensiero, lascialo fare non provare a cacciarlo via ma metti il tuo focus sul respiro e lascia che il pensioro rimanga sullo sfondo. Se dici “non lo voglio” il pensiero rimane in evidenza, inoltre anche “non lo voglio” o “non ci riesco” o “adesso lo chiedo a Claudio” o “a me succedono queste cose, perchè a me” sono altri pensieri, non crederci, non alimentarli, non reprimerli, cerca solo il respirare. Semplicemnte l’esperienza di respirare.
Ma sono anni che ti dico le stesse cose, falle, esercitati senza aspettative o aspettandoti dei risultati. Falle perchè ti aiutano, non perchè poi devi trovare chissà quale pace.
Respira sei vivo
io non mi innervosisco quasi mai ma nell ultimo mese mi sto innervosendo forse troppo. ????
mi vengono ricordi passati ed è come se fossi tornato li a 7 anni fa. non so davvero cosa fare forse è meglio che vado da uno psicologo. anche se so che ho sbagliato a fare qualcosa con la meditazione
Mirko per te da anni se c’è qualcosa che non va è “colpa” della meditazione. Se vorrai fare un passo in più nella tua crescita ed hai veramente la voglia di andare a fare un percorso con un professionista come uno psicologo sicuramente te lo consiglio. Perchè dovreti continuare a meditare se credi che possa farti del male? io la posto tuo non lo farei. Poi, se è lo psicologo a consigliartela tanto di guadagnato.
non che mi faccia male.
partiamo dal fatto che la meditazione mi ha salvato. ora sono molto più calmo da 3-4 anni a questa parte rispetto a tanti anni fa che mi innervosivo ora riesco a mantenere di più la calma. però a volte capitano queste cose, ricordo che 2 anni fa mi è capitata la stessa cosa che la mente si fissò su una cosa fuori dal normale, infatti andai da uno psicologo e piano piano ni ripresi. adesso di nuovo mi è capitato che mi vengono ricordi malinconici passati e quando mi vengono è come se stessi a 10 anni fa. quello che vorrei sapere è il perché, se sbaglio a meditare alimentando o concentrandomi sui pensieri “inquinanti” e quindi aumentano, o che cos è. questo è tutto. buonasera.
Buonasera claudio ho visto dei video su YouTube su pian dei ciliegi che parlano di concentrazione errata. cos è in breve parole? se si sbaglia a concentrarsi puo essere dannoso in qualche modo?
ciao Vittorio non so che cosa dicono gli altri, dovresti chiedere a loro cosa intendono.
Non mi spaventerei comunque dei “danni” relativamente allo sbagliare concentrazione, l’unico effetto collaterale che posso intravedere, oltre a non riuscire bene nella meditazione, può essere un lieve mal di testa nei rarissimi casi in cui ti sforzeresti troppo nella concentrazione come se guidassi un auto in mezzo alla nebbia piuttosto che focalizzandoti in quiete nel qui ed ora. Ma te ne accorgeresti,”danni” importanti non ne vedo, vai tranquillo.
Poi se uno ritiene “grave” prendere fischi per fiaschi e concentrarsi male al punto da non riuscire a meditare, a me non sembra grave, ma è una questione di giudizio personale. Rivolgiti a chi ha fatto il video per capire cosa intendono. Io posso rispondere per me, non per altri.
concentrazione errata il video intende concentrazione sui pensieri “inquinanti” lo chiamano.
ciao Vittorio, se vuoi consigli su come meditare poso aiutarti ma non posso entrare nella mente di altri, quindi non posso sapere per certezza cosa intendono. Posso dire la mia interpretazione, certo, ma “lascia il tempo che trova”: è sicuramente meglio rivolgersi a chi il video lo ha fatto per chiarimenti su di esso.
Per consigli su come meditare sono qui
Ciao Claudio,
ho ascoltato nel tuo video la spiegazione e la tua idea in riguardo alle posizioni in meditazione.
Ad un certo punto parli in riguardo ad una tecnica di Thich Nhat Hanh. Siccome ho letto e visto diverse cose di questo grande monaco zen, volevo sapere se questa tecnica di meditare alcuni minuti seduti, poi passare a sdraiati, camminare e in piedi; è una meditazione che ha praticato durante i ritiri, perchè non ho mai trovato nulla in riguardo. Siccome tu hai praticato anche in quella tradizione, mi piacerebbe sapere se l’hai svolta durante un ritiro.
A parte questo, ti volevo dire che sei veramente un grande. Nel senso che sai veramente entrare in rapporto cont tanti aspetti psicologici e portarli nella pratica.
Io che tendo ad essere ossessivo-compulsivo, trovo nelle tue parole tanta saggezza. Una saggezza fatta di pratica e capacità non comuni.
Un caro saluto.
Gianluca
ciao Gianluca, grazie per il supporto e i complimenti.
Non ricordo in quali occasioni e in che modo ho imparato questa modalita da TNH ma sicuramente non in un ritiro. Tuttavia se hai una tendenza ossessivo compulsivo, non te la consiglio: è troppo piena di “cose da fare” capisco che possano attirarti, ma è meglio “stare con le cose così come sono” evitando rituali del tipo “ora faccio questo, poi questo, eccetera”
tanta gioia a te e tutti gli esseri
Grazie Claudio per la tua risposta in riguardo a Thich Nhat Hanh.
Hai capito perfettamente le mie dinamiche ossessive che metto puntualmente in pratica anche durante la meditazione. infatti il tuo approccio verso la Pratica per chi ha problemi di ansia e ossessioni è veramente utilissimo.
buonasera claudio su youtube guardai un tuo video dove dicesti che i bambini si accorgono delle persone, non lo trovo piu
ciao Vittorio, faccio così tanti video, articoli e libri che non ricordo dove ne parlo, mi dispiace. hai guardato nella cronologia?
Che tu sia felice e che tutti gli esseri siano felici
Claudio
Buonasera ,
Ho scritto ieri ma non trovo più il mio messaggio sul sito…
Chiedevo ieri quanto chiedo oggi, ossia DOVE possa trovare le sue pratiche che nel suo libro “meditazione vipassana”, lei stesso esorta ad ascoltare ancora prima di incedere nella lettura del testo, acquistato da me in amazon.
Io vorrei poter procedere ma prima di leggere le appendici , cerco di ottenere indicazioni di quanto promesso in calce al suo libro.
Mi auguro ciò accada, perché altrimenti non capirei la tanta sicurezza nel dire di ascoltare prima di leggere.
Immagino ci sia un qualche disagio tecnico, visto che al mio chiedere, appare una scritta “oooops … La pagina non esiste”…
Con pazienza attendo una sua risposta che spero mi aiuti a camminare nei suoi suggerimenti, più agilmente di quanto possa fare ora, sennò andrò alle “appendici finali del testo”, ma con qualche punto interrogativo sul fatto che a mio vedere ciò che si scrive debba avere un risvolto esistente .
Molte grazie
Buonasera Selva, in effetti ti avevo già risposto ieri nell’altro sito di meditazionevipassana.it, ma visto che non l’hai letta, mi chiedo se leggerai anche questa. Proverò a mandarti una email così riuscirai ad andare avanti col libro. Comunque ecco il contenuto della mia risposta:
ciao Selva grazie della segnalazione, abbiamo controllato ed il link scritto sul libro ti confermo che funziona regolarmente. Tuttavia ciò che digiti deve essere il link corretto, se sbagli a digitarlo appare la scritta che è apparsa a te.
Assicurati di digitarlo con Presenza e attenzione e vedrai che funziona se hai difficoltà scrivici su info@feliceadesso.it e scrivi cosa stai digitando in modo che possiamo controllare se effettivamente, come sembra, non stai digitando il link corretto.
Facci sapere, intanto congratulazioni per l’acquisto del libro
tanta gioia
il fatto è che anche un odore qualsiasi cosa mi ricorda una cosa brutta passata. anche così a caso mi vengono pensieri brutti del passato
Ciao claudio nel corso della meditazione per l ansia parli anche del giusto sforzo? della via di mezzo
ciao Mirko, certo che ne parlo, ma si perde dentro tanti altri discorsi che faccio specifici sull’ansia, lo stress e l’atteggiamento compulsivo
Ciao Claudio,
Ti seguo da qualche tempo sul canale youtube,
Volevo dirti che mi piace molto il tuo approccio e la cura che metti nella scelta delle parole che usi per comunicare i concetti che esponi in tutti i video che ho visto fino ad ora.
Ho percepito in te serietà e preparazione, per questo motivo ho deciso di comprare il corso di Vipassana. 😀
Domanda:
Quando medito, non sempre ma frequente, mi sento come cadere, diciamo come quando comincia a venire il colpo di sonno ondeggiando lievemente, in quel momento me ne rendo conto eppure non ho sonno.
Posso attribuirlo ad una buona riuscita della meditazione quando accade?
Ti ringrazio e a presto.
ciao Luigi congratulazioni per l’acquisto del corso allora, vedrai che lo troverai estremamente chiaro.
Non è sintomo di una buona riuscita ma neanche del suo contrario. In ambito meditativo si dice che nel percorso di sviluppo della meditazione si affacia la sonnolenza (simboleggiata da un coniglietto) questa si affaccia proprio grazie al fatto che finalmente ti stai rilassando, tuttavia prima o poi dovrai lasciarla andare. La sonnolenza infatti non aiuta la consapevolezza.
Ricapitolando: ok si vede che finalmente ti stai rilassando. Al momento va bene così. Lavora comunque per lo sviluppo della Presenza. Metti e rinnova energia nella presenza, dopo comunque esserti focalizzato e quindi rilassato.
Buddha si è illuminato dopo avere scoperto l’equilibrio: “la via di mezzo”.
quanto costa il corso e dove posso acquistarlo? me lo consigli?
ciao claudio 8 giorni fa sembrava che me ne ero davvero uscito. ho fatto qualche concentrazione errata e mi sento strano
non c’è nulla di errato nel fare dei tentativi. Noto che continui a dare responsabilità alla meditazione di quello che ti accade. La meditazione mette luce in quello che già c’è. Questo è il suo scopo più profondo. La pace che trovi meditando è già dentro di te così come l’agitazione.
un altra domanda: se mentre medito mi vengono dei tic, cosa faccio, ovviamente non riesco a stare fermo
tranne rare eccezioni in meditazione lo scopo non è essere immobili ma consapevoli di quello che accade: atttenti osservatori ad esempio dei tic, senza ostacolare o favorire nessun fenomeno: pura osservazione e presenza
salve Claudio volevo chiedere la lettura è meditazione?
ciao Vittorio, scusa se ti rispondo con questo ritardo ma ero ad un ritiro di vipassana. La lettura può portarti ad uno stato di coscienza tipo ipnosi, ma la meditazione direi che è diverso. Non c’è un lavorio della mente cognitiva come per la lettura piuttosto un assorbimento mentale
quindi rende piu consapevoli anche la lettura?
beh si e no, ma più no che si..
Certo la lettura offre conoscenza e la conoscenza favorisce la consapevolezza..
tuttavia..
La consapevolezza è presenza nell’esperienza, non è perdersi nel cognitivo e la lettura è molto cognitiva.
Il fatto che ogni tanto ci facciamo assorbire dalla lettura ha più a che fare con una trance ipnotica che con una consapevolezza a tuttotondo
Ciao Claudio,
Sono piuttosto confuso. Non capisco quali sono le meditazioni che offri. Io vorrei intraprendere un percorso serio di almeno una seduta settimanale. Avrei bisogno di capire meglio come si svolgono le sedute vipassana, durata, costi ecc.
Ti ringrazio
Gabriele
ciao Gabriele, credo che tu abbia la voglia di fare degli incontri settimanali e li cerchi nei corsi singoli e completi quindi non a tempo, questo può generare confusione.
Come supporto nel tempo offro due soluzioni entrambe online, (al momento non prevedo incontri dal vivo anche se sto studiando se e come farli a Roma Restrizioni Covid permettendo):
1) un abbonamento mensile per chi è già deciso ad intraprendere un percorso nel tempo seguito da me
2) degli incontri settimanali in diretta online (su youtube ma non c’è bisogno di essere iscritti per parteciparvi, basta il link)
direi che essendo i secondi ad offerta libera potresti iniziare con quelli e poi se vorrai supportarmi maggiormente e allo stesso tempo fare un percorso più strutturato nel tempo potresti deciderti se e come abbonarti.
trovi dettagli sull’abbonamento al Come Meditare Coaching qui: https://comemeditare.it/proposta
mentre (ed è quello che ti consiglio per iniziare) trovi dettagli su come partecipare agli incontri settimanali qui: https://comemeditare.it/insieme
quindi il retto sforzo diciamo che va indirizzato ad osservare i tic?
il retto sforzo serve a ricordarci di essere presenti anoi stessi e a quello che ci accade. Se c’è un tic ok, ma non cercare il tic cerca quello che c’è nel qui ed ora sempre che tu sia presente e focalizzato nell’adesso grazie al retto sforzo
Ciao claudio vorrei acquistare il corso meditazione per l ansia.
mi puoi spiegare come si fa se mi arriva qualcosa a casa (perché ho visto che si deve mettere anche l indirizzo di spedizione) e inoltre cos è in pratica un video? o tante lezioni?
ciao Mirko scusa se ti rispondo con questo ritardo ma ero ad un ritiro di vipassana. Non ti arriva nulla a casa e non ti si chiede alcun indirizzo (a meno che non lo faccia paypal) si tratta di diversi video.
trovi il corso qui: https://comemeditare.it/corsi/meditazione-ansia-presentazione/
È normale che da quando ho iniziato a meditare durante il giorno sono più attenta a ciò che faccio ciò che il mio corpo mi trasmette, a volte sento la pelle più sensibile, sento il cuore che pulsa e il respiro senza pensarci? E in più mi capita di osservare le cose in un’altra prospettiva come se fossi estraniato dal mondo, come se fossi uno spettatore davanti a uno schermo…come se io fossi qui e tutto il resto mi passa davanti come una pellicola di un film..sto vivendo una strana sensazione ma molto bella…vedo le persone con altri occhi..
normalmente una persona consapevole le cose le prende sul personale o no ?
ciao Mirko una persona consapevole sta con quello che c’è è consapevole di quello che c’è non di quello che idealmente immagina debba accadere. quella non è presenza è passato idealizzato e fantasioso.
Nel presente, con la consapevolezza si vedono i fenomeni mutare e mano a mano che sviluppiamo presenza abbandoniamo vecchi schemi e ne affiorano altri da osservare, comprendere e elaborare
Quando sono in preda a un evento, Come faccio a capire che è solo un pensiero passeggero dovuto all’impulso o è reale quindi fidarmi di quello che sento? Esempio se ho una discussione con qualcuno, e penso qualcosa ,cosa devo fare prima di parlare in modo sbagliato e capire se lo penso davvero o è una reazione è basta…scusa se sono così complicata…
sii più semplice rimanendo con le cose così come sono o con il respiro, quando sei consapevole avrai pochi dubbi, rimani a stare con ciò che c’è senza perderti in questi pensieri e troverai chiarezza.
Ciao posso sapere la differenzavtra meditazione scientifica e vipassana? Vorrei che la meditazione mi accompagnasse nel mio cammino di vita per essere in pace con me è il mondo che mi circonda.grazie
ciao Katia se come “meditazione scientifica” intendi la meditazione i cui benefici sono stati scientificamente dimostrati probabilmente non c’è nessuna differenza con la vipassana, in quanto gran parte delle ricerche scientifiche in campo meditativo, specie quelle effettuate negli ultimi anni si basano sulla meditazione di consapevolezza (mindfulness) che sono basate sulla vipassana. Ricerche meno recenti invece erano state condotte anche sulla meditazione trascendentale, ma è la consapevolezza intesa come mindulness-vipassana che sta interessando la ricerca scientifica degli ultimi anni:
https://comemeditare.it/meditazione/benefici-meditazione/i-benefici-della-meditazione-come-meditare-fa-bene/
ciao claudio, ti spiego:
prima mi facevo una risata diciamo capivo di piu il black umor, i meme e tutte queste cose.
ora non so con i meme difficile che mi faccio una risata
buonasera claudio.
L’ansia mi è passata completamente ma mi innervosisco piu spesso. cosa ne pensi?
ciao Mirko, penso che ci sia un cambiamento in atto
si Claudio però non so se è giusto o no, perché prima non mi arrabbiavo e ora mi arrabbio più spesso? la consapevolezza non dovrebbe far stare calmi le persone?
ti calmerà se superi anche quella e ci riuscirai se porti la consapevolezza anche sulla tua rabbia, se cerchi di cacciarla via prima pensando che non sia giusta non funzionerà
però quello che voglio dire io:
prima facevo un altro tipo di meditazione e non mi arrabbiavo subito come ora, ma avevo l’ansia.
Ora l’ansia è sparita con un altro tipo di meditazione ma mi arrabbio subito.
ecco tutto il discorso.
buongiorno Claudio ma lo sforzo dove deve essere indirizzato?
buongiorno Diego lo sforzo serve per ricordarti di essere presente, trovi dettagli qui:
https://comemeditare.it/come-si-medita/come-meditare-correttamente/come-meditare-correttamente-6-meditare-non-e-sforzarsi/
Ciao claudio si possono contare i respiri senza attenzione?
si, ma a quel punto non stai più meditando con la sana presenza e consapevolezza, ma ti sei distratto ed il contare è diventanto un automatismo
Ciao claudio. Ogni volta che medito senza oggetto di meditazione mi passa la fame per molti giorni.ma dopo 4-5 giorni che medito con l oggetto di meditazione e mi sta quasi passando mi vengono dei pensieri che mi fanno rimeditare senza oggetto di meditazione. ma io sono convinto che la meditazione che mi fa male è quella senza oggetto di meditazione
ciao Francesco mi pare nel leggerti che c’è molto attaccamento sugli effetti della meditazione: hai già delle idee precise sugli effetti che dovrebbe procurarti ogni sessione meditativa. Mediti sul serio quando ti apri a qualsiasi possibilità, altrimenti non stai veramente meditando ma stai fissandoti sugli effetti. Non stai nel qui ed ora ma hai già proiettato aspettative del passato nel futuro.
cosa posso fare ora che è diventato un automatismo?
Ciao Claudio forse ho sbagliato sessione ti scrivo qua riguardo quando vado per osservare il respiro e come ci fosse un peso e come se fosse bloccato.in più come citavo nel email sento di trattenere qualcosa,e questa cosa mi fa allontanare dalla meditazione fa un po’ paura non so quale consiglio pratico la Samantha e ho molto dolori e non riesco ad anvorarmi bene al respiro.
ciao Mirko ti rispondo anche qui: Quando osservi ciò che ti succede va benissimo, anche se queste cose non ti dovessero piacere o fare paura. Nel corso che ho recentemente fatto sull’ansia dico anche che l’ansia stessa, persino se potrebbe sembrare che aumenti può essere osservata.
Questa osservazione che ci permette di immergerci in quello che c’è nel qui ed ora calma. Ma se hai ansia di fare passare l’ansia, non stai con quello che c’è ed il risultato che otterai è ulteriore ansia e paure che crescono.
insisto proprio su questo: qualsiasi cosa ti accada stacci. Persino il “non riuscire a starci” va bene se stai a questo fatto. A qualsiasi livello tu riesca a stare va bene, piano piano scoprira che in fondo è possibile stare anche con le paure e le ansie e questo ti darà una profonda calma.
Grazie infinito Claudio????❤️
prego 🙂
Ciao, non so mai se sto mettendo il tipo di attenzione giusta, o qualità. Mi confondono anche i termini di osservare o fare attenzione al respiro, perché almeno per me hanno significati differenti. Vorrei mi spiegassi in che modo devo portare attenzione al respiro, che cosa si intende quindi per attenzione nella pratica, Grazie Mille, buona giornata
Ciao Simone, più mettiamo dettagli, indicazione e speculiamo su cosa intendiamo per osservare o fare attenzione più ci allontaniamo dall’esperienza del respiro e tenderemo ad intellettualizzarla.
In soldoni, con semplicità ed in pratica, l’invito è respirare sapendo che stai respirando.
ciao mi potresti spiegare in che senso ci si deve abbandonare all’ espirazione ma nello stesso tempo mettere energia? è un controsenso o sbaglio?
ciao, mettere l’energia dell’attenzione per abbandonarsi all’esperienza del respirare senza farsi distrarre dai pensieri.
Se non ci metti quell’energia ti perdi nei pensieri e ti fai trascinare via da essi.
Una volta che sei di nuovo attenta cosa fai? Non sostituisci il pensiero che se ne è appena andato con un altro pensiero, ma vivi pienamente l’esperienza del respirare.
trovi maggiori dettagli qui:
https://comemeditare.it/come-si-medita/come-meditare-correttamente/9-errori-da-evitare-in-meditazione/
in particolare approfondisci la parte in cui parlo del “essere e non fare” e del “retto sforzo”
Ciao Claudio mettere tutta l’energia al respiro ma nello stesso momento essere aperto a tutto quello che c’è puoi fare un video dove lo spieghi?
ciao Alfredo, se fai questa domanda, focalizzati sul respiro. Al momento non ti preoccupare di altro che vivere l’esperienza del respirare.
Ciao Claudio, vorrei provare a meditare con un mantra.
Nella meditazione con il respiro finisco infatti o per perdere la concentrazione o per concentrarmi troppo sul respiro che allora diventa quasi affannoso.
Ho ascoltato il tuo video meditare con un mantra e vorrei chiederti se il significato del mantra Om Tare Tuttare Ture Soha può essere adatto per darmi la forza e la determinazione necessaria per affrontate un cambiamento importante nella mia vita, positivo ma molto faticoso da mettere in atto.
Grazie di cuore per l’attenzione.
Alessandra
senz’altro, specie se lo senti tuo
Ciao Claudio, premesso che voglio acquistare il tuo metodo “meditazione per indaffarati”, vorrei anche fare un percorso approffondito con il tuo supporto.. Avendo già basi ed esperienze delle quali vorrei parlarti e non conoscendo ancora quale potrebbe essere il percorso che mi attende, vorrei prima contattarti in privato, per potere esporre e strutturare qualcosa di concreto e poter proseguire poi senza indugi. Ti ringrazio per l’ attenzione e per il lavoro che consapevolmente svolgi. Attendo una tua risposta, un caro saluto Iacopo
ciao Iacopo, purtroppo privatamente riesco a seguire a stento i clienti a cui garantisco proprio il mio supporto. Tengo sempre del tempo libero per il blog per poere aiutare tutti in modo gratuito ma lo faccio pubblicamente proprio perchè rispondendo ad uno possono leggerlo anche in molti. Prova a dirmi di più e vediamo come possiamo fare. In che modo pensi che io possa aiutarti?
Buongiorno, pratico la meditazione mindfulness da diversi mesi, ero interessato a sapere per quanto riguarda la meditazione Vipassana, si presume dover appartenere ad un credo religioso, o si può praticare in maniera laica, o cmq seguendo una qualsiasi religione? Grazie…
ciao La vipassana si può fare assulutamente in modo laico, la stessa mindfulnes si riferisce a questa antica tecnica. è una tecnica insegnata da Buddha, ma in quanto tecnica non richiede alcuna appartenenza religiosa specifica e si combina bene qualsiasi credo tu abbia già (persino agnostico o ateo). a me piace insegnarla in modo laico andando ad attingere qua e là dalle saggeze delle varie religioni o dall’approccio della psicologia moderna. Personalmente vedo molte similitudini quando si parla della ricerca di se stessi.
Ho fatto un corso laico sulla vipassana e puoi approfondirlo da qui: https://comemeditare.it/vipassana ma puoi anche vederne un anteprima gratuita da qui: https://meditazionevipassana.it/anteprima-gratis-scopri-la-vipassana/
Ciao Claudio, ho letto il tuo libro.
cosa intendi per “mettere tutta l’energia al respiro?
e se non lo sento e non sento nulla? a cosa do energia?
Gent.mo Claudio,
Grazie per tutto il tuo impegno e passione.Se mi permetti, ti faccio una domanda. Ho letto nel libro del Maestro Thanavaro “Meditare fa bene”, che “la meditazione di concentrazione, pacifica la mente, la rende calma e tranquilla. Molti maestri la ritengono più indicata per noi occidentali come pratica preliminare alla meditazione di consapevolezza”.
Praticamente mi ha spiegato che capita che gli Orientali facciano spesso Vipassana senza fare una vera e propria meditazione preliminare di Samatha.
Quindi, ho capito che almeno per gente molto concentrata o che vive magari in un monastero oppure fa un ritiro, si possa fare una meditazione Vipassana (Consapevolezza), senza l’ausilio della samatha. Chiaramente è una cosa anche molto soggettiva e legata allo sviluppo delle proprie capacità meditative,
Un caro saluto e grazie ancora di tutto!
Gianluca
ecco il video Gianluca spero presto di farne anche un artciolo, comunque la risposta è già qui: https://youtu.be/ea8T27cNuZw
Ciao, ho appena comprato l’ebook Come fare la meditazione Vipassana su Amazon. sul libro suggerisce di scaricare la meditazione 1 e 2 sul sito, su un indirizzo che non esiste. così ho scaricato la Meditazione_CalmoDimorare ma anche questa non riesco a caricarla su iTunes. le meditazioni sono disponibili altrove? su youtube? grazie
ciao Martino, ti ringrazio della segnalazione ma ho controllato e tutto funziona perfettamente. Il link che trovi nel libro funziona e oggi è stato usato con successo da altri 3 lettori. Anche la meditazione del calmo dimorare funziona correttamente ed oggi è stata scaricata al momento da altre 5 persone.
Per itunes non so come aiutarti, io non lo uso e non sono un tecnico. Consiglio di usare un computer di casa piuttosto che un iphone, le cui limitazioni potrebbero non esserti di supporto se non sei un esperto.
Ho provato anche a scriverti in privato ma l’email che hai messo per il commento non risulta funzionante.
sono 4 giorni che non mangio. forse ho fatto una sessione di meditazione e ho alimentato l’ansia? cosa posso fare non mi sento bene
Meditare normalmente non aumenta l’ansia, al contrario viene usata per gestire ansia e stress. Meditare ti fa stare essere più consapevole delle tue esigenze: quando hai fame sai di averla e mangi, cose col sonno eccetera.
Io non so cosa fai che chiami “meditare” ma ti esorto a smettere subito e andare da qualcuno, uno psicologo, che possa aiutarti sul serio, non usare la scusa di quella che chiami meditazione per evadere dai problemi, la meditazione non è questo.
Mirko sono serissimo: è venuto il momento che prendi seriamente in mano la tua vita e ti fai aiutare da un professionista che incontri a tu per tu e smetti di seguire questa cosa che tu chiami meditazione, lascia stare è evidente che non fa per te. Non puoi ritrovarti a non mangiare per via dell’ansia che quella che chiami “meditazione” avrebbe prodotto in te: se produce questi effetti perchè insisti a farla, vai a farti aiutare e lascia la “meditazione”!
si possono contare i respiri senza fare attenzione?
meglio fare attenzione senza contare i respiri
la meditazione rende meno o più emotivi?
la meditazione ci rende meno reattivi e più consapevoli.
Più a contatto con le nostre emozioni ma meno in balia di esse.
Se dicessi “meno emotivi” darei una idea completamnte sbagliata benchè sarebbe giusta se con emotivi intendiamo qualcuno che si muove di pancia e d’istinto. Ma chi medita, nonostante non si lascia trascinare via dall’emotivo è pienamente a contatto con le proprie emozioni e non le nega o ne sfugge ma gli va incontro con coraggio e accoglienza.
ciao claudio per meditare c’è bisogno di molto impegno. Qual è questo impegno da fare quando si medita?
ciao Mirko, di questo: https://comemeditare.it/come-si-medita/come-meditare-correttamente/come-meditare-correttamente-7-via-di-mezzo/
ciao claudio ma lo sguardo quando si medita dove va? alle narici? non mi è chiaro il modo di porre l attenzione
ciao Mirko,attento a non farti assalire dai soliti mille dubbi. comunque la risposta dovresti già conoscerla la trovi qui:
https://comemeditare.it/come-si-medita/manuale-di-meditazione/meditazione-occhi-aperti/
Ciao Claudio. Ho iniziato a praticare la meditazione Vipassana da qualche settimana e mi sto rendendo conto che a poco a poco sento delle energie. Volevo chiederti, i benefici di questa meditazione ovviamente si dovrebbero vedere nel lungo termine? Nel senso, l’utilità della meditazione si concretizza andando ogni giorno sempre più in profondità nell’osservazione della consapevolezza? E soprattutto, quand’è che si passa dall’osservazione del corpo a quella della mente? Ti ringrazio
Ciao Antonio, non vorrei crearti aspettative rispetto ai benefici a lungo termine, ti invito a stare con quello che c’è.
Anche perchè sebbene più mediti e meglio stai, nel quotidiano e certamente nel corso di una sessione di meditazione, potresti non accorgertene. Te ne accorgi se ti ricordi di com’eri e come stavi prima di cominciare a meditare è nel paragone che i benefici si rendono evidenti. Anche se dovessi smettere potresti sorprenderti ad essere più nervoso ed ansioso.
Stai con quello che c’è non creare aspettative e coglierai dei frutti forse poco evidenti (se non in certi attimi estatici o di insight), ma molto pervasivi e profondi.
Si la meditazione è la palestra, l’allenamento, la “vera partita” è la vita di tutti i giorni (da qui ho realizzato il metodo di meditazione per indaffarati http://www.meditazioneperindaffarati.it ).
Non c’è una regola sul quando passar dal corpo alla mente, puoi anche rimanere solo sul corpo, dipende dalla tecnica che ti prepari a fare. Comunque spesso il passaggio da Samatha a vipassana avviene in modo assai spontaneo, una volta che la mente si è focalizzata. Tuttavia sarebbe improprio dire che corpo è samatha e vipassana è mente. Corpo e mente possono essere osservati anche in vipassana.
Certo se non ti è chiaro bene di cosa parlo con Samatha e vipassana, lascia perdere e serenamente focalizzati sul respiro nel corpo, è comunque molto funzionale come tecnica.
Se vuoi saperne di più ti suggerisco di approfondire la vipassana (valuta se fare il coro) http://www.meditazionevipassana.it ed anche il sutra di Buddha intitolato “Satipatthana” su come meditare col corpo e la mente, ma ti avviso non è semplicissimo se non hai già un po’ di esperienza con la vipassana. Nel senso che leggi il sutra, capisci abbastanza mentre leggi e quando hai finito ti potresti dire: “ma in soldoni come si fa?”
Comunque complimenti per il percorso che stai facendo e grazie a te per avermi scritto.
hai pienamente ragione claudio lo so. Mi consigli di stare occupato durante la giornata? di fare attivita sportiva o altro o leggere per distrarmi un po?
lo sport fa sempre molto bene, e poi prima o poi, quando avrai fatto un po’ di pratica potrai anche farlo in consapevolezza
forse non mi apro all esperienza mi concentro sul respiro forse respingendo tutte le altre cose e mi viene l ansia.
è possibile che in parte tu lo faccia, anche adesso ho l’impressione che cerchi di etichettare mentalmente l’esperienza, ma ciò che apprezzo di te e che non ti arrendi, evidentemente in parte funziona, fai leva su questo
non mi arrendo perché la meditazione da quanto tempo la faccio mi ha sempre portato benefici. c’era un periodo che contavo tranquillamente i respiri e quando mi distraevo ritornavo da uno. ora quando conto i respiri non riesco piu come prima mi viene l ansia non so cosa mi è capitato cosa mi è successo credimi perciò ti mando sempre messaggi perché la meditazione mi ha salvato da una parte e dall altra no
mettiamo che uno ha i tic nervosi in meditazione. cosa si fa in quel caso? si osservano i tic o il respiro?
dipende se stai in samatha o in vipassana, ricordo di averti già dato risposte del genere in passato molto simile su altro, non era un tic, ma qualcos’altro.. qualcosa mi dice che ancora non hai capito cos’è la vipassana e come funziona.
Ciao Claudio,
Ho trovato molto utile la tua guida per la meditazione sul “calmo dimorare”. Mi sto avvicinando alla pratica della meditazione e non avendo esperienza mi trovo davanti ad una cosa nuova che vorrei affrontare nel modo migliore. Volevo chiederti alcune cose relative alla pratica della meditazione, non so se hai il tempo per rispondere a questo commento ma mi farebbe piacere avere un tuo parere/consiglio in merito.
1) Per rendere efficace la meditazione, è necessario applicare la concentrazione sul respiro anche durante la vita quotidiana? Ovvero, la meditazione è un esercizio per lo svolgimento di qualsiasi attività della giornata?
2) un amico tempo fa mi consigliò di recitare con il mantra “nam myoho renge kyo”. Mi sono opportunamente documentato e ho scoperto che è legato al sutra del Loto, in particolare alla traduzione giapponese di Nichiren che ha rinnegato gli altri buddismi ritenendo quello del Loto l’unico vero buddismo. Ora, la recitazione di questo mantra ha senso solo se si “aderisce” a quel tipo di buddismo o è generalmente utile come forma di meditazione? e soprattutto, come si fa a regolare il respiro? Dopo tre o quattro ripetizioni devo riprendere fiato e “spezzo” il ciclo del mantra, non so se questa cosa è giusta o se ci sono soluzioni diverse… purtroppo mentre parlo non riesco a respirare 🙂
3) E’ possibile conciliare in Daimoku di Nichiren con la meditazione sul “calmo dimorare”? Si possono praticare entrambe? Purtroppo noto che in giro c’è tanto proselitismo verso questo o quell’altro buddismo, e ciò non so se è un bene, perchè determina una confusione nel capire ciò che è giusto o sbagliato, oppure se è meglio studiare e prendere un po’ da ogni scuola….
Intanto ti ringrazio per l’attenzione e la disponibilità 🙂
Un saluto e ancora grazie!
ciao Antonio, benvenuto.
Alla domanda 1) personalmente insisto molto sul portare quanto più possibile la consapevolezza nel quotidiano ed è quello che insegno nel corso di meditazione per indaffarati.
per quanto riguarda il mantra di cui parli, sì puoi recitarlo pur non aderendo alla Soka Gakkai.
Buddha ha insegnato un modo di praticare e vivere mostrandolo per oltre 40 anni della sua vita (è “morto” a 80 anni). Alcuni buddisti (i Theravada) seguono ancora fedelmente quello stile di vita altri invece lo hanno rielaborato (in fondo Buddha stesso diceva di lasciare fluido l’insegnamento) mi sembra comunque difficile che un insegnamento recente rinneghi come buddista gli insegnamente del Buddha stesso. Il sutra del loto è un bellissimo sutra (sicuramente scritto da un grande illuminato, un Buddha) tuttavia postumo rispetto alla vita del Buddha storico, quella da cui è nato il cosidetto “buddhismo”.
Recitare un mantra è una forma di samatha. Puoi farle entrambe, cerca tuttavia di sapere prima cosa vuoi fare (se fare una, l’altra o entrambe) piuttosto che fare sempre a caso. Puoi anche decidere di fare “a caso” qualche volta, basta che sia sempre una decisione presa prima.
Non ti preoccupare dei respiri se ti focalizzi sul mantra lascia che sia il mantra a dominare, se invece vuoi sia il respiro non fare alcun mantra.
qui dettagli su come meditare con un mantra: https://comemeditare.it/meditazione/tecniche-di-meditazione/meditazione-trascendentale/meditare-con-un-mantra/
Ciao Claudio,
Intanto ti ringrazio molto per la risposta. Si, erano vari interrogativi che avevo da un po’ di tempo e mi sono rivolto a te perchè seguo i tuoi video su YouTube e i tuoi consigli utilissimi, basati sulla tua personale esperienza. Di conseguenza, ti dico anche che riflettendo bene e informandomi altrettanto bene (leggendo, cercando di capire, studiando anche) mi rendo conto che il buddismo di Nichiren, con tutto il rispetto per questo monaco e per chi fa parte della Soka Gakkai, non corrisponde storicamente alla dottrina di Shakyamuni. L’idea di meditare in ginocchio, a occhi spalancati davanti ad un testo in giapponese, con un rosario e ripetendo il “nam myoho renge kyo” come una radiolina modestamente non mi sembra un approccio realmente legato al Buddha. Mentre ascoltando Goenka e frequentando il tuo blog mi sono reso conto che la Vipassana, come anche il calmo dimorare, corrispondono alla vera meditazione delle origini che era tramandata oralmente tra i monaci ed oggi è a disposizione di tutti, ed effettivamente, con tutte le difficoltà di un neofita, mi porta ad una vera concentrazione: respiro, concentrazione sul qui e ora, sul corpo, etc. mentre il Daimoku mi sembrava più che altro una preghiera simile al rosario fine a se stessa o fine a… guadagnare tanti soldi, farmi la piscina e poi? Insomma, ho notato alcune contraddizioni. In più, mi confermi che il Sutra del Loto è posteriore a Shakyamuni, quindi parliamo davvero di qualcosa di successivo, modificato e non originale (tra l’altro ho anche letto che il Buddhismo giapponese aveva una connotazione di tipo militare, perchè usato come disciplina psicofisica per i Samurai e l’esercito, quindi lontanissimo dai presupposti originari).
Se posso, vorrei porti un’ultima domanda, un piccolo dubbio sulla meditazione. Quando medito, nella posizione ferma che bisogna tenere, può succedere (so che può far ridere) di avere che so… prurito alla gamba, o alla testa, o distrazioni corporee di questo tipo, insomma. Ecco, mi chiedevo, possiamo staccare le mani oppure per una questione di “energia” e concentrazione è meglio fare una piccola scelta di tipo “ascetico” e resistere alla tentazione e stare fermi? Ti ringrazio ancora!
Nel Budddhismo ci sarebbe ampio spazio a dei miglioramenti, Buddha stesso invitava a non fissarsi su dottrine rigide e “zattere” che servono solo ad attraversare il fiume (e non da portarsi dietro).
Puoi muoverti, purchè tu lo faccia consapevolmente. Quindi evita di grattarti di istinto ma fallo pure con presenza mentale. Ti capiterà un giorno di decidere di rimanere ancora un po’ a vedere cosa accade e sperimentare come anche il prurito se ne andrà. Ma grattati pure, per il momento e lascia che tutto accada natuaralmente purchè in presenza ed in consapevolezza.
che significa osservare il respiro per tutta la sua durata?io l espirazione non la sento proprio. se non la sento la mia attenzione dove va? sempre nel punto delle narici? e quando si dice attenzione al punto delle narici cosa si intende?
Mirko, sono mesi che continui ad avere dubbi su ogni cosa. A cosa i servono questi dubbi? Che gioco stai facendo ogni volta che mi fai domande del genere? Sto per pubblicare un video sui dubbi appena disponibile guardalo, potrebbe esserti di aiuto.
e cosa devo fare quando mi vengono questi pensieri random? quando medito ho paura di alimentarli ????
c’è qualcosa che può aiutare a sviluppare la consapevolezza oltre alla meditazione?
la presenza mentale. Ovvero allenandoti a sapere cosa stai facendo momento per momento (io la chiamo comunque meditazione)
diciamo che mi vengono pensieri random di cose passate. non so perché
sei in buona compagnia: lo facciamo tutti.. da qui il bisogno di meditare
Ciao Claudio , non riesco a capire se devo usare l’istinto o la mente, quando affronto una discussione devo essere me stessa, ma in meditazione bisogna osservare come ci fa stare una cosa quindi, io sono una sempre istintiva e agisco di petto ma a volte mi pento, ma a volte si dice che bisogna agire con il cuore, quindi la mente poi cambia la prospettiva…sono molto confusa, cosa dovrei ascoltare, istinto , impulso , il cuore o la mente, la ragione…cos’è quella cosa che ci permette di arrivare alla verità e alla pace con noi stessi
cio che chiami cuore probabilmente non è realmente cuore ma è emotività, ti muovi di pancia reattivamente in preda alle emozioni non con consapevolezza o con il cuore aperto. Quando è presente la consapevolezza le azioni sono leggere e serene. Non darti fretta continua pazientemente a meditare e conoscerai per esperienza quel che a parole potrebbe non essere molto chiaro.
in che senso ricentrarti in te . comunque mi sta capitando questo: faccio 2 tipi di meditazione perché sono convinto che uno dei due mi provoca pensieri compulsivi e l altro mi fa stare meglio. ma non riesco a capire quale dei due mi fa stare meglio e quindi mi ritrovo a cambiare tipo di meditazione ogni 4-5 giorni e non arriverò mai a nulla .
ho proprio l’impressione che con te spreco parole, torni a dirmi sempre più o meno le stesse cose… mettiamola così:
..e se non dipendesse dal tipo di meditazione ma da come stai tu nel momento in cui la fai?
quando dico che tendi a dare la “colpa” fuori intendo che non guardi dentro: tu non la tecnica.
leggerò assolutamente il tuo libro. sto in una confusione totale. mi sento troppo strano. non capisco l attenzione su un solo punto tipo alle narici ma allo stesso tempo avendo un attenzione aperta a tutto quello che c è cioe ad accogliere quello che viene .
ciao Mirko, vedo che riproponi sempre lo stesso dubbio. Ti ho già risposto altre volte, forse leggendo il libro ti si chiariranno meglio certi aspetti, anche se temo che il dubbio sia un ostacolo con cui hai famigliarità e potresti avere altri dubbi dopo.
Vedremo..
Comunque sia, provo a risponderti ancora una volta: il focus su un solo punto ti aiuta a ricentranti a rientrare in te, una volta fatto questo è più facile che la mente si espanda. Si chiamano: Samatha e Vipassana
nella mia zona non c è nessuno perciò ti contatto sempre a te.comunque dipende dalla meditazione che faccio. se faccio un tipo di meditazione mi passa la fame se ripeto un mantra mi viene la fame ma mi vengono pensieri cioe se vedo una cosa mi ricorda una cosa passata. Sono sicuro che è la meditazione sbagliata a farmi questo. ho sempre meditato tranquillamente e ho sempre contato i respiri tutto molto tranquillo.
continui ad attribuire alla meditazione una qualità che non gli è del tutto propria. Il “vero” effetto della meditazione è la consapevolezza. Ovvero la capacità di stare con quello che c’è momento per momento, nel “qui ed ora”.
Se nel momento che mediti c’è fame, vedi fame. La noti al di fuori della distrazione del chiacchiericcio mentale.
Non è la meditazione a fartela venire, ma te la fa notare.
Così se non c’è fame o c’è ansia: lo noti.
La spia rossa nella macchina segnala un qualcosa nella macchina, non ne è la causa: è “solo” uno strumento di consapevolezza. Grazie alla spia puoi salvare la macchina dal fondere il motore, ad esempio, o dal rimanere senza benziana.
Ecco perchè è fondamentale la consapevolezza. Difficilmente una meditazione fatta bene ti fa venire fame -semmai il contrario visto che stai fermo e consumi meno energie anche a livello del cervello- ma non è neanche che te la fa passare in senso assoluto.
L’effetto che produce la meditazione- ed è il motivo per cui meditiamo- è sviluppare una maggiore sintonia e conoscezna con noi stessi.
Continui a preoccuparti di cosa “ti fa” o cosa “non ti fa” la meditazione, ma non è questo il punto. Non è dall’esterno che capitano le cose, ma tutto accade dentro, con la meditazione ne scopriamo i meccanismi.
ciao Claudio vorrei comprare il tuo corso di meditazione. credi che è un bene che lo compro? almeno capisco qualcosa in piu di meditazione ho troppa confusione. e inoltre questi pensieri non se ne vanno og i cosa che vedo un oggetto un odore mi ricorda unacosa passata
Ciao Mirko, sicuramente il corso di Vipassana potrà aiutarti a capire meglio alcuni aspetti. Faresti bene a farlo. Allo stesso tempo quello che maggiormente ci vorrebbe per te, secondo il mio modesto parere, è qualcuno dal vivo. Guarda se nella tua zona c’è qualcuno che insegna vipassana o Mindfulness, e fai un bel percorso di meditazione di un paio di mesi almeno.
Corsi e libri da una parte possono portarti chiarezza, ma ho notato che tendi a dubitare di molte cose, quindi se da una parte delle istruzioni possono fare chiarezza dall’altro potrebbero diventare fonte di altri dubbi.
Ok quindi il corso di vipassana (non l’altro della meditazione per indaffarati), ma poi, appena questo periodo passa e si possono fare dei corsi dal vivo frequenta settimanalmente qualche maestro e fai un po’ di pratica con lui.
Ciao Claudio, ho acquistato i tuoi corsi (meditazione Vipassana e meditazione per indaffarati) e mi sto trovando alla grande. Vorrei chiederti se è possibile in qualche modo imparare la meditazione delle 4 dimore sublimi, ho notato che c’è sul tuo sito a 47€ ma è stata una live già fatta. Da dove potrei imparare?, grazie.
ciao Fabio esatto il corso delle 4 sublimi dimore è già acquistabile ed è la registrazione della live fatta il giorno della liberazione del 2020. Al momento devo ancora realizzre la pagina di presentazione del corso che si trovberà qui: https://comemeditare.it/corsi/4dimore-presentazione/ tuttavia credo che tu sappià già di cosa si tratta e non hai bisogno di alcuna presentazione quindi puoi già acquistarlo se è ciò che vuoi ed è un bel corso denso di insegnamenti preziosi: lo consiglio senz’altro!
può essere che mi passa la fame perché faccio una meditazione sbagliata? perché se so che il motivo è perche ho problemi, allora vado da uno psicologo ma se è per una meditazione sbagliata e vado da uno psicologo non risolvo nulla
una meditazione di consapevolezza non è sbagliata. La consapevolezza mette il luce quello che c’è: non è mai sbagliata. Se pensi di risolvere quel che ti succede eliminando (o cambiando o facendo solo) la meditazione sei fuori strada. Se ti accorgi che c’è qualcosa di profondo su cui lavorare, lavoraci sopra: prima lo farai meglio sarà il resto della tua vita. Rivolgiti ad un Terapeuta, con cui fare un bel percorso
ma io ho sempre meditato è sempre andato tutto bene.sembra che ogni tipo di meditazione mi faccia qualcosa. ad esempio se conto i respiri mi viene un pensiero ad ogni oggetto che vedo. se mi concentro sull area del respiro, io non sento nulla ma cerco di sentire l area, sembra che dopo mi sento troppo strano.
continui a incolpare o dare i meriti alla meditazione che è solo uno strumento di consapevolezza. Ciò che accade a te rimane di tua competenza. Se mi dici che stai male al punto di non mangiare è utile farti aiutare da un professionista a prescindere dalla meditazione
sai qual è il mio problema? ad esempio ascolto una canzone che dice la parola cimitero e mi viene in mente un ricordo dovesono stato ad un cimitero. non sento la canzone.
Beh succede anche a me, ma non me lo vivo come un problema
claudio secondo me ho qualche problema. è come se stessero uscendo fuori tutto la roba che ho dentro. tipo ricordi passati emozioni e non sto nemmeno mangiando mi sta passando la fame. mi chiedo: è normale? ogni oggetto che vedo mi ricorda qualcosa di passato.
ciao Mirko emerge nel qui ed ora quel che c’è nel qui ed ora. Indugiare nel passato non ci serve. Se ti sta passando la fame ed hai problemi è utile farsi aiutare da un professionista. La meditazione è un grandissimo supporto ma non è sostitutivo di una terapia Psicologica. Ti invito a valutare di recarti presso un Terapeuta con cui creare e fare un bel percorso personale.
Ciao Claudio, sto continuando a meditare, ho seguito il tuo consiglio e anche un po’ il mio cuore.
Volevo chiederti, sono sufficienti 20 min la sera? Prima che la mia relazione finisse meritavo anche 40 45 min. Ma ora la mente è completamente satura di immagini e meditare per molto tempo mi resta complicato…
Grazie come sempre
io sbaglio proprio il modo di porre l attenzione. mi risulta difficile il fatto: attenzione aperta a tutto quello che c è ma in un solo punto? è un paradosso! o mi sbaglio?
non credo che tu abbia capito samatha e vipassana
Ciao Claudio, dopo 14 anni di relazione la m8a compagna mi ha lasciato dicendomi di nonnamarmi più. Vivo una fase quasi di lutto e meditare mi resta complicatissimo. Sto continuando a praticare 20 minuti la sera ma per un paio di giorni non sono riuscito e ho desistito. Non ti nascondo che tra le colpe che mi sono dato per la fine della relazione ho incluso anche il percorso spirituale, che lei non condivideva con me ma che tuttavia non disapprovava affatto, anzi ne era felice.
Hai consigli in merito alla pratica in questo periodo complicato? Mi resta complicato sedermi ad osservare tutto il dolore e i rimpianti e i sensi di colpa.
La tentazione onestamente è quella, dopo 3 anni di pratica, di abbandonare il sentiero. La vipassana avrebbe dovuto farmi vedere le cose più chiaramente e io non mi sono neppure accorto che la mia relazione stava andando in frantumi. Mi sa che la meditazione non fa per me. Un caro saluto
Ciao Raffaele, non ho il potere di convincerti a fare qualcosa di cui non sei convinto, mi dispiace per il momento che stai attarversando, personalmente ritengo cha a maggior ragione, per quanto difficile ti possa sembrare, meditare ti possa essere di grande sostegno.
Tutto è impermanente, tutto viene, si sviluppa e poi finisce. Non abbiamo potere su questo ed anche questo momento cesserà. Praticare vipassana pensando che ci previene dalle leggi di natura non è praticare vipassana che al contrario ci permette di esere consapevoli testimoni delle leggi di natura.
Dal momento che stai prendendo la decisione di smettere non sarò io a oppormi, tuttavia visto che mi hai chiesto un consiglio eccolo.
La sofferenza è un ottimo strumento di comprensione della vita e dei suoi processi se rimaniamo centrati e consapevoli. Più c’è sofferenza più possiamo capire. Ma più c’è sofferenza e meno ne abbiamo voglia. Vorremmo smettere di vedere e attraversare quel dolore, vorremmo scappare via.
Lo capisco è umano, ma il mio consiglio non può essere altro che: stacci, guarda ad occhi pieni quel dolore, non fuggirne, abbraccialo.
Al contrario ti consiglio di praticare vipassana ed aggiungere semmai un’altra pratica spiegata mirabilmente in questo libro: nutri i tuoi demoni
Grazie infinite Claudio. La mia resistenza nei confronti della pratica è certamente una via di fuga dal dolore. Grazie per i consigli, proverò a stare con la sofferenza ed ad accoglierla. È un momento molto complicato. Confido nell’impermanenza. Questa sofferenza diverrà altro. È molto importante sapere di poter contare sul tuo prezioso aiuto. Grazie…
<3
hai ragione però mi sembra una meditazione passiva, sembra piu rilassamento che meditazione
se ti sembra così forse è proprio questa la direzione giusta da prendere per te: “rilassati nell’adesso” lasciare andare la voglia di controllare tutto ed abbandonarti all’esperienza del momento.
La voglia di controllare è viziata dagli schemi, dai pensieri, da elementi astratti e questo non ti rende libero ma “addormentato” se vuoi essere libero dovresti avere il coraggio di lasciare andare il bisogno di controllare tutto.
Ti assicuro che sei più passivo nel rimanere incastrato negli stessi preconcetti che aprirti all’adesso. Meditare non è un controllare con l’ego o con la mente, ma piuttosto un allenamento a smascherarne attivamente i meccanismi rimanendo imparziale osservatore.
il retto sforzo, ho visto due dei tuoi video. Questo retto sforzo su cosa va fatto? viene fatto un retto sforzo a fare cosa ?
Ciao Mirko se dopo avere visto i miei video sul retto sforzo ancora non ti è chiaro, è inutile che ribadisca lo stesso concetto.
Dirti: “lo sforzo non è ‘faticoso’ è un costante e paziente richiamo alla presenza. è un modo di ricordarti di te” non ti servirà a nulla.
Quindi Mirko, ignora tutto quel che riguarda la parola sforzo perchè evidentemente ti mette fuori strada: dimenticati tutto quello che ti ho detto sullo sforzo e pratica la meditazione abbandonando l’idea di capirla intellettualmente – Pratica, sperimenta! Chi sperimenta “è” che cerca di essere non di conoscere o capire “come fare” intellettualmente.
Guarda piuttosto questo articolo con relativo video:
https://comemeditare.it/come-si-medita/come-meditare-correttamente/meditare-non-e-fare/
Se poi ti senti confuso perchè non capisci: tranquillo, medita lo stesso e nota, mentre mediti tutte le volte che non capisci o che cerchi di capire perchè non è come ti “aspetti che debba essere” sperimenta com’è sentirsi incerti e confusi ed anche frustrati.
In questo modo torni ad essere a dispetto dei giochi mentali
anche se sento la sensazione della pancia che si alza e si abbassa faccio conflitto con i pensieri e forse li alimento. il fatto è che io ho sempre fatto queste meditazioni e le ho sempre fatte normalmente. ora non riesco a farle piu. cosa posso fare?
noti che ti aspetti che le meditazione devono corrispondere a delle aspettative? Non lasci che la meditazione manifesti liberamente quello che c’è nell’adesso, la tua mente va al passato, non sta nell’esperienza. Tutto ciò riguarda il campo delle congetture nei preconcetti, ovvero dei pensieri.
i pensieri non sono di per se un ostacolo, a meno che non cominci a farci braccio di ferro o a perderdertici dentro e spesso si fanno entrambe le cose: volendoli eliminare -con la stessa mente che ha generato i pensieri, produci altri pensieri per eliminare quelli di prima- li alimenti.
Nell’adesso, noti che la mente è agitata? Ok continua a notarlo e torna pazientemente al respiro senza aggiungere altri pensieri (che non noti neanche tanto ti ci identifichi dentro) che ti fanno dire: “ma io non riesco più come prima..””come faccio?”.
Ci sono dei pensieri? Notali, permetti loro di eserci e di essere osservati. Non c’è bisogno di cacciarli via ne di perdertici dentro.
Ti ci perdi dentro quando ti dici che quell’esperienza che stai vivendo nel qui ed ora non va bene e dovrebbe esere diversa, lo dici tu: è un pensiero tuo che non vedì più perchè ci credi: ti ci identifichi, ti ci perdi dentro.
Permetti semplicemente a tutto ciò di esserci e torna a osservare tutto ciò, prima o poi, quando ci farai pace, tornerai alla pace. Poi la riperderai, poi ci tornerai..
Tutto viene e va e nell’adesso ogni esperienza è unica: stacci per quella che è senza volerla ricondurre a quella che vorresti che fosse.
Il pensiero non è un problema lo diventa quando non ti accorgi che lo alimenti tu.. lascialo essere e torna ad osservarlo: prima o poi si trasforma, osservane la mutazione come osserveresti nuvole nel cielo.
Finche aggiungi il pensiero “come faccio, non ci riesco” e gli dai retta -ovvero credi che sia la verità e non solo un pensiero- non ci riuscirai.
é solo un pensiero, non cacciarlo via, osservalo, prima o poi cesserà. Anche perche lo cacceresti via come? Con lo stesso identico pensiero: “questo non va bene devo eliminarlo”.. Ti accorgi del loop?
HO PAURA CHE SVENGO COME GIÀ MI È SUCCESSO UNA VOLTA A CAUSA DELLA MEDITAZIONE SBAGLIATA. perciò ti chiedo tante cose
la paura nasce da dei pensieri che vuoi continuare a nutrire, per questo ti rispondo allo steso modo: smetti di nutrire i pensieri e focalizzati sull’esperienza del respirare, vivi il tuo respiro e dai meno retta ai come e ai perchè.
La meditazione non è sbagliata se è meditazione. Se è prolifereare di “come fare” di “oddio e se mi succede che svengo” di ” e se si facesse in modo di verso” oppure “non capisco come” non è più stare col respiro e quindi non è più meditazione, ma semplice proliferare di pensieri mascherato da meditazione.
Capisco che tutti questi pensieri possano sorgere comunque, basta che non li alimenti cercando soluzioni mentali, ma torni a esperire il respiro 10, 100,1000 volte. Quindi ok che sorgano questi pensieri, ma ti prego non dargli retta cercando soluzioni con la mente, torna a vivere l’adesso: sperimenta il tuo respiro.
Abbandona il desiderio di “sapere come fare” e mettiti semplicemente a fare e come “fare” intendo osservare cosa succede in te mentre respiri, il movimento del tuo respiro. Torna a questo sperimentare ogni volta che ti accorgi che invece torna in te il desiderio di “sapere”
ciao claudio attenzione focalizzata, su questo faccio casino e non l ho mai capita da 5 anni. l attenzione focalizzata cosa significa, per favore te lo chiedo puoi fare un video su youtube doce spieghi cosa significa attenzione focalizzata
leggi quello che ti ho già scritto, mi ripeterei: in realtà con te mi ripeto in continuazione è come se non accettassi le miei risposte e ne vorresti una diversa.
ho visto il tuo video del conteggio dei respiri. sei un grande. una domanda: ma nel momento del conteggio della fine dell espirazione col numero 1 ad esempio, non sono consapevole della pausa? visto che conto il respiro quando finisce l espirazione
ahahah allora se hai visto il video tu saresti tra quelli a cui sconsiglio la tecnica del contare.. scherzi a parte davvero per te è meglio vivere l’esperienza del respiro anzichè contarli: pazienza se ti perdi.. succede a tutti.
Un mio allievo ricordava che per lui è stato liberatorio quando gli è stato detto di essere il respiro. è solo una suggestione se non ti è chiaro il significato non perderci tempo, viviti semplicemente l’esperienza del respirare
claudio in molti dicono che le pause non riescono a coglierle. io anche per 50 respiri le sento le pause. forse penso di coglierle?
non ti preoccupare di etichettare “colte o no” stai con l’esperienza, probabilmente se le sperimenti le cogli 😉
claudio mi faresti un video su youtube dove spieghi l’attenzione? e il retto sforzo dove va fatto al respiro? e l’attenzione se è solo al respiro o è un attenzione aperta a tutto quello che accade. e l’attenzione aperta ma focalizzata in un punto cosa significa? buona giornata
ciao Mirko, normalmente faccio una sessione in diretta (che poi viene registrata) di domande e risposte per gli abbonati al come meditare coaching se sei interessato a questo tipo di servizio puoi valutarlo qui: http://www.comemeditarecoaching.it
per quanto riguarda la domanda ho l’impresione che ti stai infognando in concetti “da capire” a discapito dell’esperienza “da vivere” te lo sto ripetendo da un po’ ma vedo che insisti a “voler capire”: viviti l’esperienza del respirare senza sapere altre cose che accumuleresti in un mare di concetti e idee che si stanno sovraffollando.
Sperimenta il respiro: come viene viene. Ti distrai? ok viviti il fatto che ti sei distratto e torna al respiro.
Basta chiederti se fai bene o male: fai e basta. Mooooolto più semplicemente. Take it easy. Fai pace con la meditazione. La meditazione è una attività pratica che calma, la stai facendo molto teorica e complicata..
e poi lo psicologo non capirebbe nulla di meditazione. Tu sei quello di cui mi fido e da tanto tempo mi hai aiutato e mi aiuti parecchio
Claudio SOLO TU MI PUOI AIUTARE, al posto di andare da uno psicologo, io so che questi pensieri li creo io, io al posto di pagare lo psicologo pago te. per favore puoi capirmi ????.
stamattina ho meditato. ho ripetuto il mantra so ham, ma ho come l impressione che quando lo ripeto è come se creassi conflitto. non so come ripeterlo sto mantra. Mi è successa la stessa cosa l’anno scorso e sono riuscito ad uscirmene, anche quest anno voglio farcela e vedere si non cascarci piú! ????????????
ciao Mirko premesso che uno psicologo fa il suo lavoro che in quanto tale è insostituibile. Io continuo a consigliare la meditazione del respiro se vuoi fare il mantra non ho molto da consigliarti in più di quello che già trovi in questo blog (tra cui di conoscere il mantra) ma è, secondo me, molto meglio il respiro, specie se vuoi fare un lavoro più “psicologico” a tal proposito è ancora più indicato, una volta famigliarizzato col respiro, passare a vipassana-mindfulness
sai perché ti chiedo del mantra? perché 3-4 mesi fa lo ripetevo senza alcun problema! ora non so quando lo ripeto creo conflitto con i pensieri, come se volessi, come dicesti tu, “controllare la mente con la mente”. perciò ti ho chiesto se col mantra si sente anche la sensazione del respiro.
claudio ma per caso la cosa sbagliata è che uso il mantra CONTROLLANDO la mente e le emozioni? puoi fare un video su come ripetere un mantra? credo che questo sia il problema. e non è la mia mente ma secondo me la realtá
Uso molto di rado il mantra e non è in cima al tipo di meditazione che consiglio, comunque qui trovi i dettagli che chiedi: https://comemeditare.it/meditazione/tecniche-di-meditazione/meditazione-trascendentale/meditare-con-un-mantra/
io credo di sentire la sensazione del respiro anche controllando e non lasciandomi andare. boh confusione proprio. Col mantra invece non si sente nessuna sensazione quindi come si calma il corpo?oppure con un immagine o un suono?
Mirko, mi scrivi in continuazione “che non riesci”, riesci a notare che c’è in te un pensiero ricorrente che dice “non ci riesco, io non riesco a meditare”? Notalo osservalo, osserva come ti fa stare e torna al respiro: tutto qua.
Tutto il resto è sovrastruttura mentale
ok. ma il tuo corso di vipassana quanto costa? comunque è normale che l inspirazione la sento di piu e l espirazione non la sento proprio?
si è normale, la fase di passiva è più rilassante e distraente di quela attiva: buona osservazione.
Per il corso di vipassana trovi tutti i dettagli qui: https://www.meditazionevipassana.it/corso
e l espirazione che non sento nulla dove porto la mia attenzione?
ciao Mirko, ho l’impressione che poni molti ostacoli davanti alla tua meditazione. Mi fai anche molte osservazioni e insisti su modi che ti sconsiglio. In altre parole è come se mi chiedessi di cambiare rimanendo nella tua posizione. Come puoi cambiare e rimanere lì allo stesso tempo? Se non vuoi aprirti al Presente sperimentandolo, non sarò certo io a obbligarti a farlo, sei liberissimo di proseguire a frapporre dubbi e congetture mentali mentre ti dico di sperimentare l’adesso.
Solo che se continui a dirmi le stesse cose posso solo ripetermi anche io a che serve?
faccio confusione troppo. ho letto talmente tante informazioni sulla meditazione che ogni cosa che faccio sembra contraddittoria. se mi abbandono come faccio a fare attenzione
se fai attenzione alle sensazioni, a ciò che percepisci, tenderai a rilassarti, se vuoi controllare, no. ecco come fare attenzione: abbandonandoti ad essere presente del respiro e quando ti accorgi che ti sei perso torni a quello.
Se ti confondono le cose che hai letto privilegia solo una lettura: il potere di adesso di Tolle
e se non le sento le sensazioni? puoi spiegarmi “la sensazione del respiro”? dove la devo sentire l aria
claudio io quando faccio attenzione al respiro dall inizio alla fine è come se non mi osservassi. come se il respiro fosse un ostacolo per osservarmi, un intruso. se arriva un pensiero e torno al respiro mi sento come se questo pensiero non l avessi osservato, come se non ci fossi stato con il pensiero(quando si dice se viene un pensiero osserva il pensiero, ma se torno al respiro non lo osservo??) la stessa cosa con ad esempio l ansia o la paura : se arrivano ed io ritorno al respiro non sto con l’ansia o con la paura? riesci a capire cosa intendo claudio?
Penso di capire molto bene cosa intendi, Mirko e direi che stai facendo molto bene.
Quando c’è ansia vuol dire che c’è qualche pensiero subdolo che ti sta trascindando via e il respiro è un buon alleato non per cacciarlo via, ma per tornare semplicemente all’adesso (i pensieri non ti fanno stare nell’adesso ma in un mondo di pensieri).
Quando sei nell’adesso il respiro va nello sfondo per aprirti all’esperinza, ok!
grazie davvero per tutto quello che stai facendo per me
ciao claudio ho dovuto stoppare la meditazione. non sto meditando piú.Voglio capire se questi pensieri del passato ossessivi perché mi vengono. se è per una meditazione fatta male, oppure proprio perché la meditazione ti fa guardare dentro mi vengono questi pensieri.
più vuoi capire più alimenti la parte cognitiva: più ti abbandoni all’esperienza del Momento Presente più troverai la pace
non è facile claudio. non so se meditare o no se medito ho paura di alimentarli i pensieri.
ci proverò claudio. sono molto confuso perché non capisco chi dice l’attenzione alle narici poi dice ma anche a tutto quello che c è suoni eccetera. ma se l’attenzione è alle narici come si fa a portare l’attenzione anche ai suoni e altre cose?
Come posso condensare un intero corso in poche righe..
Facciamo così, all’inizio focalizzati sul respiro e quasi solo su quello, piano piano, la tua attenzione sarà più viva e potrebbero emergere altre cose e non solo il respiro, senza perderti in esse autorizzati a osservarle.
Se tutto ciò non ti fosse chiaro tieni solo il respiro e lascia perdere il resto. Ma rilassato..
Se invece vuoi fare il corso di vipassana lo trovi qui: https://www.meditazionevipassana.it/corso
quindi non so cosa fare
meglio! non cercare di sapere come fare: semplicemente chiudi gli occhi e percepisci il tuo corpo ed il respiro
Attenzione a non usare questa pratica come un desiderio di controllo e sforzandoci a volere governare il presente. come faccio a sapere se sto governando il presente ?
Semplice se vuoi sapere tutto come fare bene o male in teoria tendi a perderti l’esperienza (che nulla a che fare con la teoria) del momento presente.
Chiediti meno come fare a sapere e dimora nell’esperienza. Ora immagino che tu mi dica (magari con un altro nome ed un ennesima finta email): “ma come faccio a sapere come dimorare..”:
osserva come stai, cosa ti dici nella mente, scopri se invece che percepire le sensazioni corporee stai solo a cercare teorie sul “come fare” e nel caso te ne accorgi: ok ottimo lavoro, non cercare di cambiare lo stato delle cose semplicemente osserva tutte le tue dinamiche anche quelle mentali.
Ciao claudio come faccio a mettere tutta la mia attenzione al respiro e lasciandomi andare nello stesso momento?
Ciao Mirko, se l’attenzione è pura senza il desiderio di controllare, ma con l’intendo di osservare, risulterà spontanea e facile altrimenti sarà troppo forzosa. Clicca qui per approfondire : https://comemeditare.it/come-si-medita/come-meditare-correttamente/come-meditare-correttamente-7-via-di-mezzo/
Sai qual’è il problema Claudio? che credo che non so distinguere attenzione e controllare la mente. ECCO
Bravo Daniele, apprezzo l’attenzione e la consapevolezza che ne è scaturita rispetto a quel che ti succede tanto da evidenziare un “problema”
ti rispondo qui: https://youtu.be/Ov9uMYJnehE
Buonasera Claudio, se l’oggetto di Meditazione è il respiro, l’attenzione va ai cambiamenti delle sensazioni del respiro, e se l oggetto di Meditazione è il mantra l’attenzione a quali cambiamenti va?
io avrei detto semplicemente: “quando usi il respiro l’attenzione va al respiro, quando usi il mantra al mantra.
Ma se tu dici “l’attenzione va ai cambiamenti delle sensazioni del respiro! allora puoi usare i cambiare delle vibrazioni del mantra (se lo fai le prime volte ad alta voce ti sarà più chiaro anche quando lo farai silenziosamente dentro di te”.
Non ti fissare troppo sulle definizioni (chissà perchè ho l’impressione di avere già avuto a che fare con te): sperimenta prima di perderti nel perchè e nel come
Ciao Claudio come faccio a sapere se sto alimentando l ansia?
osserva attentamente la tua domanda e nota come ti fa stare pensare di volere sapere se stai alimentando l’ansia…
difatto ti stai pre-occupando di un problema che non c’è, ma è proprio questa pre-occupazione motivo di ansia.
Mi pare di averti già detto di lasciare perdere il volere sapere tutto a livello dei pensieri. Non è coi pensieri che risolvi un problema creato dai pensieri stessi: si tratta di spostare l’attenzione dai pensieri alle sensazioni, come il respirare. Occupati dell’esperienza lascia perdere il pre-occuparti.
Ciao claudio, se riesci a farlo un video che spiega piu dettagliatamente come contare i respiri mi fai davvero un regalo
Caterina, ho l’impressione che non hai visto il link che ti ho mandato: lì lo spiego molto chiaramente. Il video che farei lo fare soprattutto per riconoscere la tendenza a volere controllare tutto persino il respiro. che è l’effetto collaterale di questa pur valida pratica del contare i respiri.
te lo rimetto qui: https://comemeditare.it/come-si-medita/come-meditare-col-sonno-e-la-tecnica-di-meditazione-del-contare/
Buongiorno Claudio volevo sapere come si fa la meditazione del conteggio dei respiri. basta contare semplicemente? o c è bisogno di un retto sforzo
Ciao Caterina, ti ripeto quello che ho appena detto ad Alberto, proverò a fare un video ancora più dettagliato, tuttavia trovi già tutte le indicazioni necessarie qui: https://comemeditare.it/come-si-medita/come-meditare-col-sonno-e-la-tecnica-di-meditazione-del-contare/. Attenzione a non usare questa pratica come un desiderio di controllo e sforzandoci a volere governare il presente. Piuttoso è meglio lasciare fluire i respiri senza contarli e cercando di essere consapevoli di essi ogni volta che ci riusciamo.
Buongiorno Claudio ti volevo chiedere, ma quando si contano i respiri, cosa si osserva?
Buongiono.. Beh se conti i respiri la mente su cosa è focalizzata? Sui respiri, ovviamente!
Sto cercando tuttavia di comunicare che la tecnica del contare la consiglio raramente ed in poche occasioni da usare anche col contagocce.
Se poi, tu, Caterina e molti altri nomi usati qui siete sempre la stessa persona a maggior ragione sconsiglio l’uso di questa tecnica. anzi tenderei a “vietarla” perchè poco utile, anzi controproducente a chi vuole una tecnica per controllare ciò che li sembra gli sgugga di mano. meglio che ti sfugga piuttosto che alimentare una tendenza ossessiva compulsiva.
Fai una cosa: osserva il respiro e, semplicemente quando ti distrai, pazientemente accetta che ci si distrae facilmente (capita pressochè a tutti non solo a te) e torna pazientemente al respiro evitando di contarli
Ciao claudio. come si contano i respiri? contando semplicemente? o sforzandosi ad ogni numero?
Ciao Alberto, proverò a fare un video ancora più dettagliato, tuttavia trovi già tutte le indicazioni necessarie qui: https://comemeditare.it/come-si-medita/come-meditare-col-sonno-e-la-tecnica-di-meditazione-del-contare/. Attenzione a non usare questa pratica come un desiderio di controllo e sforzandoci a volere governare il presente
Ciao claudio, sul fatto delle pause: se faccio attenzione solo ed esclusivamente alle pause tra i respiri? cosa puo succedere? è sbagliato?
ciao EDuardo, no anzi: ottimo!! Solo che non a tutti risulta facile cogliere le pause tra i respiri
Ciao claudio quando medito e mi concentro sul respiro sulla pausa tra i due respiri mi inizia a battere il cuore piu veloce, è normale? sbaglio a fare qualcosa? puoi spegarmi meglio l’attenzione al respiro e alle pause tra un respiro e un altro?
ciao Eduardo, non ti preoccupare se è normale o no: l’invito è stare con quello che c’è. Se è quello che succede osservalo: la consapevolezza non uccide, anzi, fa emergere quello che comunque c’era. Se osservare lo spazio tra u respiro e l’altro ti confonde, lascia perdere. Basta che sai che esiste uno spazio, e focalizzati solo sull’inizio, sviluppo e fine di ciascuna fase del respiro.
Se questa attenzione al respiro senti che fa cambiare qualcosa (esempio il battito cardiaco) questo video potrebbe aiutarti: https://youtu.be/6A2szH1XT_g
Ciao Claudio, mi chiamo Veronica e da non molto mi sono interessata e avvicinata alla meditazione. Cercando informazioni, ho scoperto il tuo blog e il tuo canale youtube che trovo densi di contenuti interessantissimi e di questo ti ringrazio.
Sarei interessata ai tuoi corsi on line di “Meditazione Vipassana” e “Meditazione per indaffarati”, vorrei chiederti però quale dei 2 mi consigli per iniziare.
Grazie in anticipo per un tuo consiglio e buona giornata.
Veronica
ciao Veronica, complimenti a te per la spinta a volere approfondire! Tra i due cori consiglio sicuramente la meditazione per indaffarati, infatti è un corso più completo della vipassana. entrambi sono spiegati in modo semplice e ben si adattano anche a chi è agli inizi. Quindi il mio consiglio è di andare senza ulteriore undigio verso: http://www.meditazioneperindaffarati.it
Grazie! Allora procedo.
A presto!
Mi congratulo! A presto 🙂
buonasera claudio, nella meditazione è più importante l’abbandono o l’attenzione al respiro?
Buonasera Nicola.
Finchè ti fai questa domanda è prioritario il respiro, poi ti potrai abbandonare al resto.
Non puoi abbandonarti se prima non ti sei trovato e finchè siamo in balia dei pensieri siamo “persi” abbandonarci all’essere persi significa non fare nulla per ritrovarci.
Il respiro ci radica nell’adesso, grazie ad esso ci ritroviamo.
Quando, e solo quando e se ci ritroviamo possiamo aprirci ad altro, ma questo abbandono ha il sapore della liberazione, dell’espanzione.
è la differenza tra samatha e vipassana, tuttavia non c’è vipassana senza samatha. Cos’è più importante? Il respiro quando sei perso, abbandonarti quando ci sei. Nel dubbio è più importante il respiro, il resto potrebbe avvenire più spontaneamente.
Vipassana è più importante di Samatha ma non esiste senza Samatha.
Detta in altre parole: non esiste una cosa più importante in assoluto, ma una cosa più importante nell’adesso. Se sei perso, è più importante… e ricomincio da dove ho iniziato
Buongiorno Claudio, la concentrazione al respiro della vipassana è la stessa concentrazione del trataka ad una candela?
Buongiorno Davide, la tecnica di cui parli è una tecnica yogica che richiede una certa dose di concentrazione e sforzo: bisogna stare quanto più possibile con le palpebre aperte.
Questo fatto, benchè ci siano delle forti similitudini, mi fa dire che non è la stessa cosa. Soprattutto per quel che riguarda il tipo di sforzo richiesto e la qualità di “concentrazione” che in effetti non è sforzata, benechè comunque un “retto sforzo” sia necessario.
Per capire meglio cosa intendo per concentrazione clicca qui: https://comemeditare.it/come-si-medita/come-meditare-correttamente/come-meditare-correttamente-5-concentrazione/
e qui per “retto sforzo”:
https://comemeditare.it/come-si-medita/come-meditare-correttamente/come-meditare-correttamente-6-meditare-non-e-sforzarsi/
Inoltre in vipassana si fa effettivamente uso del respiro , ad esempio, per ancorarci all’adesso, ma a quel punto non la si chiama più vipassana ma Samatha.
Samatha è parte integrale della Vipassana ma è anche una tecnica a sè che esula da Vipassana.
Per capire meglio come funzionano le due ecco un’altro approfondimento: https://comemeditare.it/meditazione/tecniche-di-meditazione/meditazione-vipassana-come-funziona/
Difatto lo stato meditativo di vipassana (ammesso che sia separabile da Samatha) è priva di un oggetto fisso di concentrazione, come il respiro o la candela, e l’attenzione viene espansa a tutta la sfera del percepibile (pensieri inclusi), ma Samatha è lì, pronta ad intervenire anche in Vipassana quando ci si rende conto di avere bisogno di ricentrarci perchè dispersi e trascinati via dai pensieri.
Se il video precedente non rendesse chiare le parole che ho appena usato allora questo video su come fare la meditazione vipassana potrà esserti di aiuto: https://comemeditare.it/meditazione/come-fare-la-meditazione-vipassana/
Ciao Claudio, che importanza riveste nel sentiero l’idea di liberazione? Di Nirvana? È normale dopo anni sentirsi ad un punto morto della pratica? Non ho potuto, per diverse ragioni, seguire il tuo consiglio di partecipare ad incontri e ritiri. Tuttavia continuerò a praticare, nonostante quel senso di scoperta, a tratti esaltante degli inizi sia un po’ svanito lasciando il posto ad una pratica che ora è più simile ad una specie di ginnastica mentale. Medito con uno scopo: ricongiungermi al tutto. Forse è proprio qui l’errore, nello scopo. Grazie come sempre. Che tu sia felice.
Ciao Raffaele credo che ti sei dato da solo le risposte: in effetti l’idea di qualcosa da raggiungere fuori da noi e posta nel futuro non ci aiuta a ritrovarlo nel presente. Il mio maestro ricordava: “non cercare: trova!”.
Anche per rinnovare la pratica e dare un vigore importante hai già anticipato l’ovvia risposta: ti caldeggio un bel ritiro o di partecipare a qualche gruppo meglio se dal vivo. Altrimenti può comunque esserti di sostegno anche il come meditare coachin: http://www.comemeditarecoaching.it.
Buono comunque che nonostante senti un calo stai continuando a praticare.
Vedrai che se farai un bel ritiro o trovi un gruppo da cui andare nel tempo ne trarrai bei benefici
Buongiorno Claudio,
mi è capitato casualmente di ascoltare una conferenza in cui si parlava di alchimia trasformativa, e si parlava di come questo processo fosse composto da varie fasi ed una di quelle iniziali fosse proprio l’ osservazione. L’ osservazione di noi stessi e di quello che ci capita secondo l’ alchimista è necessario per poter progredire come essere e riuscire a riconoscere i vari Io di cui è composta la nostra personalità, e quindi riuscire a creare un IO osservatore, quello finale e definitivo che debba poi guidarci nella vita…(ho cercato di spiegarla nel più breve possibile ed in base a quello che sono riuscito a capire :)..). Ovviamente ho trovato subito molte similitudini con la meditazione e quella vipassana nello specifico, lo scopo e i mezzi per raggiungerlo sembrano i medesimi. Volevo un tuo parere su questo argomento, se possibile, nel caso tu fossi mai venuto in contatto con queste realtà. Grazie sempre per la tua disponibilità e attenzione,
Ti saluto
Buongiorno Domenico: si conosco molto bene anche l’approccio alchemico trasformativo e anche ì si tratta di sviluppare la presenza, il “ricordo di se” il “testimone” tutte cose che cerchiamo di sviluppare con la vipassana, in particolar modo con il mio approccio di meditazione per indaffarati dove si enfatizza ancora di più l’attenzione all’esperienza quotidiana piuttosto che i momenti di pratica formale seduti a gambe incrociate.
In particolare (e mi permetto di fare una leggera correzione semantica, sulla definizione che hai dato) in alchimia non si dice che i vari IO fanno parte della personalità quanto il contrario: è la personalità che è solo uno degli aspetti (per altro molto basso e limitato) del nostro vero “se”.
Il testimone, la presenza che si sviluppa con questo tipo di lavoro, fa si che ad esempio in caso di sofferenza (piombo) si crei quell’attrito, quel fuoco che permette la trasmutazione della sofferenza (piombo), in oro. Il testimone permette di trascendere la personalità e fare da ponte all’Anima che è un passo più vicina all’Uno di cui è espressione.
Volevi che ne parlassi un po’ e ti ho accontentato, ma chi ci legge e non sa nulla di tutto ciò, può prenderci per pazzi e, a mio avviso, avrebbe pure ragione 🙂
comunque si la meditazione di consapevolezza (vipassana-mindfulness) favorisce proprio questo processo.
Conosco un insegnante di questo approccio Alchemico trasformativo che prende spesso in giro la meditazione in generale. ed in effetti, se per meditazione si intende una pratica da timbrare il cartellino “perchè sono stato fermo a scaldare il cuscino per 20 minuti” non serve a nulla cio che conta veramente è sviluppare il “ricordo di se”. (che è alla base come ti dicevo del mio approccio in meditazione per indaffarati). Ma come vedi anche questa è semantica.
L’importante è capire che è la consapevolezza quotidiana che vogliamo esercitare e su questo non ci sono dubbi e tutte le “vere” scuole convergono.
Grazie infinite per la risposta molto esaustiva!!
Buongiorno Claudio, ma nel caso osservassi il mantra, dove va la mia attenzione? alle parole che recito nella mente?
Buongiorno Giovanni, si l’attenzione va al mantra, ma attenzione a quando parli di mente a non confonderla con la testa.
Innanzitutto in oriente si parla di mente-cuore quindi potresti immaginarla al petto.
Tuttavia recita per la prima volta il mantra ad alta voce e percepiscine le vibrazioni e le senzazioni su tutto il corpo: ti sarà più facile quindi recuperare queste sensazioni corporee anche una volta che reciti il mantra mentalmente. Sensazioni corporee non “cervellotiche”.
Il caffè influisce su I risultati della meditazione intendo in maniera negativa anche se presi in orari molto lontani ,intendo per il cortisolo ?
ciao Mattia, il caffè influisce sulla meditazione: sì certamente.
Sul cortisolo? immagino di si, ma non sono un esperto di farmacologia per sapertelo dire con certezza.
Io bevo volentieri il caffè tuttavia Siddartha Gotama -passato alla storia come Buddha- indicava 5 linee guida, chiamati 5 precetti, per una condotta etica e funzionale al risveglio, uno di questi è quello di evitare sostanze che alterano lo stato della mente.
I praticanti di meditazione di matrice buddista, quindi, tendono a evitare il caffè, l’alcool ed altre sostanze. Benchè in molte forme di Buddismo è usato e tollerato il tè..
chissà perchè.. (forse perchè una antica leggenda di un importante saggio che ha portato la meditazione in oriente che non riuscendo a meditare si è tagliato le palbebre e da quelle sarebbe nata la pianta del tè)
Io consiglio, innanzitutto di non abusarne per questioni di salute, e poi di sperimentare come cambia la nostra attenzione o irritazione in presenza od in assenza del caffè.
Ognuno poi è maestro di se stesso ed ha modo di giudicare cosa è meglio per lui.
Quindi piuttosto che continuare a prenderlo meccanicamente o eliminarlo per “sentito dire” consiglio di sperimentare e trasformare l’uso del caffè in una occasione per sviluppare consapevolezza ed agire di conseguenza.
qui c’è un video apposta su questo argomento: https://youtu.be/P1cIUVotOFc
salve claudio il vizio di fumare puo far diminuire la sensibilità delle sensazioni? visto che diminuisce anche la sensibilità al gusto?
ciao Marika, credo di si, ma no sono nè un fumatore, nè un medico o farmacista per poterlo dire con convinzione. Posso però affermare che la meditazione può acuire la sensibilità.
Ciao Claudio, cosa ne pensi del kundalini yoga? Tu personalmente fai solo meditazione non associando nulla ad essa? La meditazione Può avere in qualche modo effetti benefici anche sul fisico? E un ultima curiosità, cosa ne pensi degli incensi durante la meditazione? Grazie.
Ciao Fabio penso bene dello yoga ma trovi maggiore dettagli qui: //comemeditare.it/meditazione/meditazione-e-yoga/. Trovo la meditazione uno strumento molto fondamentale e utilissimo tendo a insistere sulla meditazione ma associo anche altre tecniche focalizzate sulla presenza e la consapevolezza (dal counseling, ai sogni lucidi, dal ricordo di se alla meditazione per indaffarati).
Credo che mente e fisico siano molto più connessi di quanto immaginiamo: uno influenza l’altro reciprocamente, tuttavia la mente è la “vera” motrice della realtà anche se, dovremmo poi intenderci sul significato della parola mente.
Sugli incensi in meditazione forse creo una video risposta.. In sintesi: mi piacciono gli incensi, creare un rituale per meditare può avere i suoi benefici, tuttavia tendo a non parlarne quasi mai perchè non vorrei che il rituale prendesse il sopravvento alla sostanza. Inoltre non vorrei che senza rituale uno smettesse di praticare magari perchè a corto di incensi :), o perchè poi fare il rituale diventa un impegno in più che sommato alla meditazione, diventa una buona scusa per non praticare..
ecco il video: https://www.youtube.com/watch?v=StJiMdn23t4
Ciao Claudio, ultimamente durante la pratica, i miei pensieri sono illogici, slegati dalla quotidianità per così dire, come se fossi in dormiveglia. Eppure non credo di essere preda del torpore, perché mi accorgo di essere portato fuori e torno con gentilezza al respiro, ecco però che dopo un attimo la mente torna a quelle immagini apparentemente senza senso. Mi sorprende il fatto che tali immagini non riguardino i miei impegni giornalieri e questa caratteristica dei pensieri mi fa temere di essere nel torpore senza accorgermene. Te cosa pensi in merito? È solo uno stato diverso e più vago della mente? Nel frattempo ho imparato a non giudicarmi e mi godo il percorso. Grazie di tutto.
Ciao Raffaele, ottimo che ti godi il percorso è questa la chiave giusta (nonch’è la risposta alla tua domanda)!
Quello che tu descrivi mi capita quando medito in preda al sonno:
delle immagini mentali, diverse da quelle logiche del giorno, si affacciano alla mente con una creatività caleidoscopica quasi onirica..
Il fatto che tu sia consapevole non ne prescinde l’esperienza proprio per la tua conclusione: impariamo a stare nel percorso.
E se il percorso fosse la fase ipnagogica? Ovvero la fase di addormentamento in cui si manifestano immagine creative, talvolta anche realistiche,che possono addirittura sfocaire nelle “famose” allucinazioni ipnagogiche. (Dalì ed Edison sfruttavano appositamente quella fase per uscire dalle idee ordinarie e aprirsi ad una nuova dimensione della mente meno strutturata e più creativa)
Ebbene possiamo essere presenti e consapevoli anche di tutte le fasi del sonno incluso quella REM in cui sogniamo
ma anche quella di addormentamento (ipnagogica), quella di risveglio (ipnopompica), quella in cui sognamo (REM) in cui governiamo i nostri sogni (sogni lucidi) e persino in quella del sonno profondo dove sperimentiamo il vuoto assoluto: una specie di buio luminoso.
Possiamo passare dalla meditazione formale al sonno mantenendo la consapevolezza sempre presente come -probabilmente è accaduto- nel tuo caso.
Di tanto in tanto faccio delle classi in cui insegno anche queste cose nel percorso di “sogno consapevole” sui sogni lucidi e molto altro: //www.comemeditare.it/sognilucidi/
Tutto ok, quindi, se continui ad essere testimone del “percorso”
Ciao Claudio volevo sapere un informazione sulla meditazione con il mantra. ripetendo mentalmente so ham ci si deve mettere l’attenzione sulla “recitazione mentale”? ah e poi un altra cosa come ci si fa a concentrare e abbandonarsi nello stesso momento
ciao Antonio qui trovi le info per meditare con un mantra: https://comemeditare.it/meditazione/tecniche-di-meditazione/meditazione-trascendentale/meditare-con-un-mantra/ riguardo lo sforzo e la concentrazione ti consiglio la lettura di questo articolo: https://comemeditare.it/come-si-medita/come-meditare-correttamente/9-errori-da-evitare-in-meditazione/
Ciao Claudio, al mio terzo anno di pratica, la meditazione sembra divenuta stantia. Una routine. Anche le divagazioni della mente sembrano essere sempre le stesse, come in una specie di meccanicità. Inoltre ultimamente mi sono accorto che ho un maggiore assorbimento. Tuttavia la pratica sembra essersi appiattita. L’entusiasmo dei primi mesi svanito. È normale tutto ciò?
ciao Raffaele da una parte si è normale. Se ti guardi indietro, pensando a quello che eri 3 anni fa, tuttavia troverai molte differenze. Ma sul quotidiano tutto può apparire “banalmente” normale.
Allo stesso tempo può esserti di sostegno frequentare qualche corso, intensivi di una giornata o ritiri: hanno una potenza rinnovativa. Se li avessi già fatti sai cosa intendo dire altrimenti sperimentali e vedrai come può rilanciare la tua pratica quotidiana.
Claudio io sono pieno di pensieri, prima durante e dopo la pratica. La mia mente è colma di immagini che si susseguono. Questo mi da l’impressione, anche dopo diversi anni, di non saper meditare. Nonostante credo di aver compreso che la pratica non ha lo scopo di “silenziare” la mente ma di osservarla nei suoi movimenti. È davvero così?
ciao Raffaele, sarebbe come dici ma il rischio quando si usano le parole è quello di poterci fraintendere.
Vediamo se riesco a fare chiarezza..
Le immagini che si sussseguono possono essere osservate attivando il “testimone” o l'”osservatore” che è pro-attivo e non passivo (o reattivo) rispetto ai pensieri o le immagini.
Il rischio è quello di permettere ai pensieri di avere il sopravvento senza che noi ci sforziamo di attivare l’osservatore.
Un conto è osservarle senza cacciarle: sapendo che ci sono, come ci fanno stare sia d’umore che fisicamente;
Un’altro è autorizzarle a fare come gli pare ed a governare la nostra esistenza lasciandoci completamente passivi.
Nel primo caso autorizzi immagini e pensieri ad esserci, senza fare nulla per cacciarle, ma tu sei protagonista della tua vita presente a te stesso e comsapevole dei meccanismi che accadono in te, nel secondo tu sei perso nell’oblio di fantasie.
Il tuo sforzo non è quindi quello di cambiare la realtà ma è quello di ricordarti di te, di essere presente a quello che vivi e che pensi.
i pensieri non sono dei nemici: sono degli ottimi servitori ma pessimi padroni.
Spero di essere stato più chiaro: sii presente, non distrarti
Salve Claudio, volevo intanto ringraziarla per l’aiuto fondamentale che mi ha gentilmente dato nel corso di questi anni di pratica, un sostegno che mi ha permesso di proseguire nel percorso nei momenti nei quali i dubbi sebravano potermi allontanare dallo stesso. Avrei un’ulteriore e spero per un po’ di tempo almeno, ultima domanda: io iniziai a meditare a occhi chiusi e per due anni è stato così. Ora, da un anno a questa parte, ho iniziato a meditare ad occhi aperti/socchiusi dopo consiglio di un’insegnante di lignaggio shambala. Stamani ho meditato di nuovo ad occhi chiusi per la prima volta dopo un sacco di tempo e devo dire che c’è un maggiore senso di raccoglimento, di stare con se stessi. Tuttavia molti insegnanti ritengono che meditare ad occhi chiusi sia come ritirarsi nel fondo di una cavera buia, mentre meditare ad occhi aperti ci aiuterebbe ad accrescere la consapevolezza nella vita di ogni giorno che effettivamente viviamo ad occhi aperti. Scusami se sono stato prolisso. So che mediti ad occhi chiusi, tuttavia volevo chiederti: c’è un modo ideale o giusto di tenere gli occhi durante la meditazione? Se si medita ad occhi chiusi vanno tenuti chiusi per tutta la durata della sessione? Grazie ancora e buona giornata.
ciao Raffaele trovi la risposta qui: https://comemeditare.it/come-si-medita/manuale-di-meditazione/meditazione-occhi-aperti/
Ciao Claudio ho seguito i tuoi corsi per circa un anno…poi per motivi vari non riesco più a seguirti.. Nonostante ciò cerco di portare a termine 2 sessioni di 30 minuti al giorno… Un sacco di ansie mi sono sparite… E la tua frase che porto sempre con me… È.. Stai con quello che c’è… Ho sviluppato una pazienza fino ad un anno fa impensabile e tutte le critiche che prima mi facevano arrabbiare ora creano un sorriso sulle mie labbra…. Ho una domanda da porti.. Durante le mie sessioni di meditazione noto che i pensieri sul passato sono rari… Quelli sul futuro sono molteplici… Ma mi accade spesso di fare innumerevoli fantasie… Senza senso pensieri immaginari… Un mix di sogni anche se son ben sveglio…. Premetto che sono visioni senza sfondo positivo o negativo… Apparentemente senza senso…
Ciao e grazie per il lavoro che svolgi
ciao Luca, congratulazioni per la pazienza!
La domanda qual’è? non vedo domande.
Comunque anche a me succede di fantasticare più sul futuro che rimuginare sul passato.
Prego è un piacere!
questa è la mia domanda: ad esempio se mi viene un prurito durante la meditazione, e mi viene la voglia di grattarmi, torno al respiro continuamente?
oppure osservo la sensazione che mi produce la voglia di grattarmi
ciao Michela, normalmente lo faccio spesso, in questo caso: ti ho preparato una video risposta qui: https://youtu.be/2hSgxbDQ2d4 🙂
salve,
si può combinare il mantra ad esempio so ham con la sensazione del respiro?
salve, si certo: un mantrà come questo è anche facile da abbinare
io volevo sapere se bisogna tornare al respiro quando viene un prurito. cioè quando arriva la sensazione del prurito torno al respiro oppure osservo la sensazione?
ciao scusami. forse sbaglio a concentrarmi troppo sul respiro? in poche parole devo stare con quello che c è giusto? ad esempio il respiro, se arriva un prurito o un dolore osservo il dolore
e torno al respiro quando passa.
oppure se arriva un pensiero lo osservo , quando sparisce torno al respiro ovvero a quello che c è
dipende da che tecnica usi tendenzialmente, in vipassana, è ok così come dici: stai con quello che c’è
per piacere Pellegrino usa indirizzi email tuoi e non di altri o che non conosci altrimenti mi rendo complice di un sistema di spam – penso di averti anche già detto queste cose quando usvi un’altro nome: nessuno vedrà il tuo indirizzo a parte me.
quindi basta sapere che si sta respirando senza fare attenzione
se non fai attenzione al 99,99% non ne sei ne consapevole ne cosciente: ti ritrovi asorbito in un loop di pensieri e il respiro avviene senza che tu te ne renda conto.
come si fa a mettere tutta l’attenzione al 99,9%
credo di essermi spiegato male.. intendevo dire che quasi certamente, se non fai attenzione al respiro, non riesci a esserne ne consapevole ne conscio. Non sto dicendo che devo forzarti al 99%, quello è un’altro discorso. Fai la meditazione guidata gratis che trovi qui e non ti sbagli: http://www.comemeditare.it/meditazione-gratis/
salve vorrei sapere la differenza tra essere coscienti del respiro ed essere consapevoli del respiro ciao
ciao, da un punto di vista esperienziale non c’è nessuna differenza se si è presenti nel respiro, mentre si respira.
La differenza è pura semantica, che, almeno per chi si approccia alla meditazione lascerei da parte: specie all’inizio.
troppa semantica rischia di offuscare la pratica e inficiare l’esperienza.. Ecco perchè ti invito a stare con il respiro a prescindere delle parole che puoi usare per definirne l’esperienza.
Spero di esserti stato di aiuto
Ciao Claudio, medito da più di due anni. Ultimamente, medito dalla mezzora ai quaranta minuti. Ogni tanto però mi assale il torpore, i pensieri sono simili a quelli tipici del dormiveglia.
Accetto il torpore come accetto tutto il resto, ma temo che a lungo andare possa divenire un grosso impedimento sulla Via. Che fare? Che consiglio puoi darmi? Grazie e buona giornata..
ciao Raffaele, la sonnolenza o il sonno sono fasi che influenzano moltissimo la pratica. I tibetani rappresentano la mente naturale come un elefante da domare che prima insegue una scimmia: la nostra mente discorsiva, quella che mente..
poi piano piano la scimmia si calma e si mette dietro l’elefante. Nel frattempo sorge un’altro animaletto: il coniglio che rappresenta il torpore.
quindi è un contesto ben noto ai praticanti, bello che dici che lo accetti.
ecco degli accorgimenti tecnici che possono eserti di supporto:
https://comemeditare.it/come-si-medita/come-meditare-col-sonno-e-la-tecnica-di-meditazione-del-contare/
Ciao Claudio ho iniziato da alcuni giorni a meditare la mattina con il tuo audio meditazione del calmo dimorare. Una domanda tecnica forse un po’ stupida ma a cui non trovo risposta: come si respira? inspiro dalle narici ed espiro dalla bocca? inspiro ed espiro dal naso? solo dalla bocca?
Grazie
ciao Luca, nessuna domanda è stupida, specie se ci aiuta a risolvere dei problemi. 🙂
Tu come respiri normalmente? Io normalmente solo col naso (poi in certi rari casi anche con la bocca). Osserva il respiro come respiri normalmente non c’è bisogno di cambiarlo: osservalo per quello che è.
Nello yoga ci sono delle tecniche varie che implicano anche diversi modi di respirare, ma anche in questo caso parliamo di casi rari e specifici. Forse questo ti potrebbe avere confuso.
In meditazione cerchiamo di stare con “quello che c’è”: specialmente in samatha-vipassana
Buona Sera. E a cosa serve la concentrazione? Non puo bastare solo la consapevolezza!?. Senza nessun oggetto di meditazione.
Che ruolo ha la concentrazione
Ho il dubbio che possiamo non capirci su cosa intendiamo con “consapevolezza”.
Il punto è che se non sei concentrata (raccolta in te senza sforzo)non c’è consapevolezza.
Per concentrarci serve un oggetto su cui spostare la parte cognitiva altrimenti in balia dei pensieri.
La maggioranza delle meditazioni fa proprio questo.
La vipassana comincia sempre in questo modo, ma poi espande lo stato di consapevolezza.
Equilibrio. Ok. Ma la consapevolezza è consapevole della concentrazione? Cioe non so se hai inteso.
l’attenzione non è fissa sull’ essere concentrati, se è questo che intendi.
La consapevolezza è espansa, consapevole anche di essere centrati (più che concentrati) e di infinite altre cose: specie di quello che dallo sfondo emerge nell’evidenza del nostro campo esperienziale.
Tuttavia per centrarci porgiamo volontariamente la nostra attenzione su un oggetto contemplativo, come il respiro: non sulla concentrazione stessa
Buon giorno claudio come faccio a trovare un equilibrio tra consapevolezza e concentrazione? Buona giornata
Buongiorno Michela, sicuramente un po’ di pratica ti sarà di aiuto e col tempo troverai un equilibrio.
Tuttavia mi piace “istradarti” nella “giusta” direzione: attenzione alla parola “concentrazione”.
Si tratta di esercitare una rilassata attitudine di raccoglimento, non una concentrazione simile a quella di un pilota di formula1 che richiede molto sforzo.
Lo sforzo è equilibrato è “retto sforzo” come lo chiamava Buddha che di meditazione se ne intendeva.
è più un ricordarsi di tornare al respiro ogni volta che riesci, piuttosto che qualcosa che “ti fa sanguinare le tempie”.
Se vuoi saperne di più dai una occhiata qui: https://www.feliceadesso.com/2012/08/ComeSemplificarsiLaMeditazione.html
con una dose di raccoglimento (ovvero di Presenza) la consapevolezza emerge, senza indurre uno sforzo eccessivo in un naturale equilibrio.
Ciao claudio posso ripetere il mantra so ham 1 ad ogni inspiro so ham 2 so ham 3 fino a 10 per poi ripartire da 1?
ciao Luca, tecnicamente si può fare, ed è corretto.
Solo non è quello che consiglio: ti lega tantissimo sia al respiro che al mantra e tantopiù al legame tra i due, temo potresti sviluppare un eccesso di sforzo concentrativo.
Sperimenta pure, tuttavia io ti consiglio di usare la meditazione gratuita del calmo dimorare
Buongiorno Claudio la meditazione mi rende “completamente” distratto. Dopo meditato mi risulta difficile anche parlare con qualcuno. Invece di concentrarmi mi da l effetto opposto.
ciao Gennaro, quindi pensi di smettere?
So per esperienza, mia e di migliaia di persone, che la meditazione aiuta a concentrarti e -soprattutto- a renderti consapevole di quello che c’è.
io non sono al tuo posto e non so cosa ti accada realmente: se che se accadesse a me, questa apprente distrazione sarebbe soltanto una maggiore conspevolezza su uno stato distratto di cui prima non mi sarei accorto.
Ovvero scopro che in me c’è distrazione e ne divento più consapevole.
Tuttavia non posso affermare che questo valga anche per te, proprio perchè non sono al tuo posto, tuttavia ti invito ad insistere: prima o poi ti accorgerai di molte cose e ti ritroverai più centrato e focalizzato.
Di questo sono invece certo.
Ciao Claudio, comunque quando si osserva il respiro, tutte le altre cose, i rumori i suoni le sensazioni, si osservano nello stesso momento che si osserva il respiro?
Giuseppe, cosa vuoi che ti dica? Come posso trasmetterti l’invito a fare esperienza e lasciare nello sfondo i concetti e le virgole?
Ciao claudio ma posso anche sedermi semplicemente in meditazione senza fare nulla? Nemmeno osservare il respiro?
No?
🙂
1) se hai aspettative rispetto alla meditazione lasciale andare a beneficio di quello che avviene nel presente.
2) se hai aspettative rispetto alla meditazione lasciale andare a beneficio di quello che avviene nel presente.
3) se hai aspettative rispetto alla meditazione lasciale andare a beneficio di quello che avviene nel presente.
4) respiri certamente -a meno ce tu non sia morto- metti una mano sul petto ed uno sulla pancia e notane il movimento.
4bis) se preferisci usa le percezioni del corpo anzichè il respiro (dai una occhiata qui: meditazione body-scan)
5) abbandona virgole, concetti e preconcetti a beneficio di quello che avviene nel presente.
🙂
Ciao claudio molto bello questo sito spiega tutto quello che c’è da sapere sulla meditazione.
Però nonostante io abbia letto tutte le spiegazioni: quando medito la sensazione del respiro non la sento. Non sento nulla.
va bene, stai con quello che trovi: nulla? bene stai con nulla!
Okay hai ragione claudio. Mi faccio troppe domande. Maa causa che mi faccio tutti sti problemi può essere che sto spesso a casa senza far nulla?
Claudio spiegami solo l’attenzione al respiro, attiva o passiva cosa significa?.
Te lo dico perché molti su youtube dicono che ci si deve concentrare tutta l’attenzione alla punta del naso e richiede uno sforzo. Quindi devo sforzarmi?
Giuseppe, ti ho risposto poco sotto (non so se ti facevi chiamare Giuseppe o come) sul retto sforzo.
Per il resto lo vedi da te che le risposte non ti soddisfano: hai costantemente bisogno di cercare altre risposte e vai anche a sentire video diveri che potrebbero crerti ancora più confusione.
Ad esempio, benchè non sia sbagliato il respiro sul naso, se ti dicessi che nel tuo caso è meglio osservare il respiro sulla pancia: non saresi soddisfatto. Immagino che te ne andresti a cercarti altre risposte sia da me che in giro.
Più parole uso con te, meno bene ti faccio.
Cercati un corso dal vivo nella tua zona ma soprattutto: datti alla pratica senza inseguire troppo i dettagli.
Salve Claudio, ho visto su internet che l’attenzione al respiro può essere attiva o passiva. Cosa cambia? Come faccio a sapere se la mia attenzione è attiva o passiva?
ciao Giuseppe, continui a farmi domande su domande, ma non ascolti le risposte: specie quelle che reputo salutari per te e che ti trasmetto con tutto il cuore: sei arrivato persino a scrivermi con altri nomi pur di avere risposte.
Ma vuoi risposte ad un bisogno di conoscere prettamente mentale, come se conoscere i segreti della meditazione richiedesse un controllo cognitivo.
Te lo dico ancora una volta (mi auguro l’ultima: me lo auguro specialmente per te): fai esperienza di meditazione: trova risposte interiori e focalizzati meno sul perchè e i percome fare la meditazione: ascolta cosa succede al tuo interno.
Pensi davvero che se ora rispondessi a questa tua ultima domanda non ce ne sarebbero altre che sorgono? Guarda “quanta sete” hai di conoscere i dettagli, osservati realizza i meccanismi piuttosto che attendere risposte che non ti soddisfano e che, mi pare, neanche ascolti
osservati, contemplati, realizza con il corpo più che con la mente: lascia andare il bisogno di conoscere concettualmente i dettagli della tecnica e esercitala: sperimentala su di te.
che tu sia felice e che tutti gli esseri siano felici
Buonasera Claudio,
Ti prego puoi fare un video di come osservare il respiro senza controllarlo? Io lo controllo sempre
ciao Michele se continui a meditare il respiro prima o poi trova il suo flusso naturale: è più facile che il respiro vada naturale che farsi controllare: alla lunga torna normale.
Altrimenti fai un bodyscan
Scusa claudio ma focalizzarsi sulla punta del naso non è concentrazione? Secondo me io non so bene cosa significhi concentrazione e attenzione. Focalizzarsi sulla punta del naso è attenzione o concentrazione?
idem con patate: medita e basta domande che non ti servono
Te hai detto: non necessariamente, tra le due preferisco la punta del naso, ma non è detto sia quello il punto.
Quindi per tutta la durata della meditazione la focalizzazione va sulla punta del naso e nello stesso momento sentiamo la sensazione del respiro?
ti ho già risposto (vedi Giuseppe)
Ciao Claudio, quindi se ho capito bene la meditazione è come una lente di ingrandimento?
Ciao Claudio, la meditazione puo far ricordare traumi del passato? O delle emozioni represse?
ciao Giuseppe, sono felice che finalmente usi il tuo vero nome, ti rispondo qui e vale anche per Lara (nei prossimi messaggi) e tutti i nomi che hai usato (spero che le email non corrispondano a qualcuno di esistente):
medita! fai la pratica e smetti di fare teoria sulla meditazione: non ti sevre sapere mille sfumature e dettagli trascurabili o dire che “non riesci”.
Medita medita medita e non farti domande sul come o cosa: davvero sono schemi mentali che non ti aiutano a fare pratica della meditazione.
Te lo ripeto con enfasi e con tutto il cuore: smettila di inseguire il “manuale perfetto di meditazione” e medita la meditazione va replicata, se pensi a come meditare smetti di meditare.
Butta nel secchio tutte queste inutili domande e dubbi sulla meditazione e medita: semplicemnte: credi di non riuscire? hai mille dubbi? Stai con tutto ciò continuando a meditare.
Ciao Claudio, su internet dicono che si può ripetere mentalmente quando inspiriamo dentro uno e quando espiriamo fuori uno, dentro due, fuori due fino a 10 e poi ripartire da 1. Io quando lo faccio mi viene il panico. Mi viene ansia e paura
la meditazione del “Calmo Dimorare” (Samatha)
Luca, Simone, Lara, Gianluigi, eccetera: se volete imparare leggete con attenzione questa pagina ed i link a cui rimanda.
Ciao Claudio, è meglio meditare la mattina o la sera?
Io la sera riesco ad abbandonarmi di piu
tempo e costanza
Ciao Claudio
Ho letto su internet che quando porto l’attenzione al respiro mi devo focalizzare sulla punta del naso? O nello spazio tra le sopracciglia? Richiede un piccolo sforzo? Puoi darmi una spiegazione un po completa su questo argomento? Grazie tante
non necessariamente, tra le due preferisco la punta del naso, ma non è detto sia quello il punto.
segui queste indicazioni:
la meditazione del “Calmo Dimorare” (Samatha)
se tu, Simone, Luca, Gianluigi, eccetera volete fare un percorso più approfondito andate su http://www.comemeditarecoaching.it
Ciao Claudio, tu hai detto
”- è un richiamo un “retto sforzo” ovvero il ricordarti di riportare l’attenzione al respiro (e-o al corpo).
Ricordatene il più possibile e dimora il più possibile con l’attenzione al respiro
Cosa intendi con retto sforzo?
Dimora il piú possibile con l’attenzione al respiro? Puoi spiegarmi piu dettagliatamente questa cosa?
ti rimando ad un paio di articoli più esaustivi:
Come meditare – Come meditare evitando di scoraggiarsi.
retto sforzo
Ciao claudio, mi dici come faccio ad abbandonarmi restando attento?
la schiena dritta e non rigida aiuta a stare in presenza e rilassare il resto del corpo: lo fai rilassare.
Spesso il fisico rilassato favorisce una mente rilassata e lucida e viceversa. Quando abbiamo dubbi sul dove porre la nostra attenzione poniamola sul corpo.
Se segui bene le istruzioni di questa pagina potresti favorire questo equilibrio. Tuttavia ti ricordo di concederti di stare con quello che emerge anche se questo volese dire stare con l’agitazione.
Solo se accogliamo l’agitazione possiamo calmarci: Fare guerra con l’agitazione ci agita ulteriormente.
Tornando all’abbandono: la schiena dritta ma non rigida ti aiuterà a mantenerti vigile mentre ti abbandoni, e poi -il resto del “lavoro”- è un richiamo un “retto sforzo” ovvero il ricordarti di riportare l’attenzione al respiro (e-o al corpo).
Ricordatene il più possibile e dimora il più possibile con l’attenzione al respiro, in modo raccolto, senza uno sforzo concentrativo, ma senza nemmeno indugiare nei pensieri: trova anche l’i un equilibrio: la ripetizione ti aiuterà a capire cosa fare (che è sempre diverso -sebbene simile- da esperienza ad esperienza)
Buongiorno signor Claudio, posso ripetere ogni tanto mentalmente “osserva” ?
certo che puoi, tuttavia mi sento di consigliarti di farlo senza ripeterlo mentalmente: osserva senza bisogno di traformarlo in una sfilza di parole.
va benissimo se lo fai, intendiamoci, ma a lungo andare potrebbe risultare freddo, astratto e.. ci sarebbe dell’altro.. ma non vorrei confonderti..
.. vabbeh ormai ti ho incuriosito quindi te la lascio come domanda aperta (per favorire una indagine) chi che è che osserva e chi è osservato?
se ti confonde questa domanda torna pure a osservare: privilegia l’esperienza al “comando” concettuale
Claudio ho appena visto la domanda e la risposta di sara. Ma quindi io che non ho pensieri può darsi che non ne sono consapevole ma ci sono?
Può essere come può non essere, ma da un tuo punto di vista non cambia nulla: continua pure a meditare senza porti questo problema.
Ieri avevo una teleconferenza con i miei clienti e ho pensato facesse bene anche a loro che io rispondessi a questa tua domanda (sei stato fortunato) ecco come ti rispondo in video: non ci sono i pensieri: che faccio? che succede?
Buongiorno Claudio, non riesco a fare nemmeno una sola inspirazione o una espirazione consapevole. Cosa posso farci?
Sara il fatto che tu ti accorga di “non riuscirci” vuole già dire che sei consapevole della presenza dei pensieri.
Il più delle volte ci lasciamo trasportare in balia dei pensieri senza nemmeno rendercene conto.
Insisti, senza avere troppa fretta o aspettative e vedrai che riuscirai a fare almeno mezzo respiro in consapevolezza. Sei sulla buona strada..
Ciao Claudio, mi capita spesso che quando vedo degli oggetti, sento qualcosa, o qualsiasi altra cosa, mi viene in mente il passato. Cosa posso farci? La meditazione puo essermi d’aiuto?
La meditazione può esserti sicuramente di aiuto, anche se, ti confesso, non mi è chiaro quale sia il probema.
Da una parte è “normale” avere pensieri sul passato e sul futuro, e ciò genera ripensmenti e turbolenze sul passato e pre-occupazioni ed ansie circa il futuro. La meditazione ci allena a smascherare questi meccanismi e a riportarci più facilmente al “qui ed ora”.
ED è nell’adesso che troviamo la pace
Quindi se quando medito un pensiero non se ne va mai significa che lo sto inseguendo, mi sto preoccupando. Mi è capitato di avere lo stesso pensiero in una sessione di meditazione per molto tempo
“mi sto preocupando” appunto!! 🙂
lascia andare i pensieri e le pre-occupazioni.
Se un pensiero, insiste, non è detto che lo stai inseguendo, magari insiste “di suo”, tu semplicemnte osservalo quando lo noti. Ad esempio puoi notare come ti fa stare a livello di sensazioni corporee, di emozioni e sentimenti.
Ed è un modo per recuperare lo sguardo interiore.
Non inseguire ne respingere: stai con quello che c’è, anche un pensiero insistente.
Lascia che sia, e quindi, lascia andare
Se inseguiamo i pensieri che ci causano ansia, l’ansia può aumentare?
questa che hai appena detto è una classica pre-occupazione.
Non è con il pensiero cognitivo che controllerai te stesso. Perchè al contrario generi fantasie su fantasie (questo fanno i pensieri).
Cerca di stare nel qui ed ora. Occupati delle sensazioni corpore, del respiro e smetterai di pre-occuparti.
occupati non pre-occupati
Buongiorno Claudio, ma se una persona ha l’ansia, con la meditazione si arriva a capire qual è la causa di quest ansia?
la causa sono i pensieri. Pensare ai perchè hai l’ansia non ti aiuta.
Può darsi che con la meditazione realizzi cose molto profonde, ma forse anche no.
Il tipo di lavoro (la soluzione) è disinnescare il lavoro cognitivo e fantasioso e vivere con quello che c’è nel qui ed ora.
Cercare i perchè non aiuta a capire perche.. leggi qui per capire meglio: https://www.feliceadesso.com/2012/08/fenomenologiacapirelarealtaperche.html
Quando osservo il respiro è come se stessi in uno stato di torpore. I pensieri non arrivano o veramente in rari casi. Cosa posso fare? Sapendo che medito da 3 anni e che nei primi anni di pensieri ne arrivavano moltissimi. Adesso non ne arriva nemmeno uno
semplicissimo: stai senza pensiero e goditi l’esperienza del silenzio dai pensieri!
È come se la mente per fuggire dai pensieri si concentri da sola sul respiro. Come se non volesse che osservassi i pensieri. Come posso fare? Grazie in anticipo claudio
non c’è da inseguire i pensieri nè respingerli, va bene osservare il respiro.
L’intensità della sensazione del respiro è uguale a quando annusiamo ad esempio un fiore??
l’intensità è quella che è nel qui ed ora: non ce ne è una “ideale”, ma si prende nota ad esempio se un respiro è lungo o corto o come è.
Ciao claudio puoi fare un video dove spieghi in particolare l attenzione al respiro? Quanta attenzione devo metterci?
E come mai quando osservo il respiro o ripeto un mantra i pensieri non arrivano? Forse mi concentro troppo su di esso? Ho provato anche la scansione del corpo ed è lo stesso. Aspetto un tuo video grazie in anticipo
ciao Giuseppe, non credo di fare un video, ma ti rispondo testualmente.
Quanta attenzione metterci? Beh non è tanto una questione di sforzo, non ti devi sforzare le meningi per rimanere concentrato sul respiro, piuttosto si tratta di ricordarsi quanto più possibile di ritornare al respiro ogni volta che ci rendiamo conto che ci eravamo distratti e di cercare di mantenere questa dolce attenzione al respiro quando ce l’abbiamo.
Idealmente i pensieri, quando siamo nel “qui ed ora” non trovano spazio, quindi perfetto, ma vedrai che prima o poi fanno capolino: niente male, il lavoro è quello di tornare all’adesso.
Nell’adesso ci occupiamo del presente coi pensieri ci pre-occupiamo per il futuro o piangiamo sul “latte versato” del passato: nel presente non c’è spazio per le fantasie dei pensieri, ma troviamo la pace dell’esperienza che ci viviamo.
La meditazione è un’allenamento a ritrovare e a dimorare nel presente.
Namastè Claudio ho scaricato la guida gratuita della Meditazione in 10 minuti, io è da 1 anno e 2 mesi che ho cominciato Yoga ed invece la meditazione in casa da solo da poco più di una settimana, so che la meditazione con il tempo fatta quotidianamente o almeno 2-3 volte ala settimana, rende “Liberi” per capirci, soprattutto dal Goblin come lo chiamo io in testa. Grazie di tutto per ora comunque, ti ho richiesto anche l’amicizia su Facebook, sempre se ti fa piacere, ci sentiamo. Buon proseguimento.
ciao David, questo è il luogo in cui rispondo a tutti pubblicamente sulla meditazione, qui sei il benvenuto per qualsiasi domanda, privatamante sarei di aiuto solo a te e non a chi ci legge. Comunque accetetrò la tua amicizia appena andrò su facebook lo faccio
Ciao Claudio,
Voglio provare a cambiare l’oggetto dell’attenzione focalizzandomi su un immagine:
come funziona? quali immagini vanno meglio? ha comunque benefici ai fini dello sviluppo della concentrazione?
Grazie in anticipo!!
secondo me è meglio usare il respiro come oggetto senza contarlo. Comunque se vuoi usare una immagine cerca sri yantra o una candela accesa
Ciao Claudio,
L’unico modo che conosco per meditare e quello di concentrarmi sul respiro e conteggiare lo stesso respiro.
Volevo chiederti: c’e qualche tecnica che sia in grado di aumentare la concentrazione? (soprattutto per lo studio)
Se si, potresti indicarmi qualche pagina o altro per imparare in autonomia?
Grazie in anticipo!!
ciao Michele eccoti la risposta: https://youtu.be/ImeWuE3d82U
claudio grazie mille per le risposte dettagliate!!
ciao claudio io ho bisogno di un grosso aiuto vorrei praticare bene la meditazione soffro di doc vorrei capire cme tu mi puoi aiutare anche se conosci a palermo o in zona o se farai mai un ritiro nelle zone qui da solo nn riesco fai anche delle lezion i su internet nn so ai qualche video da solo nn riesco ho bisogno di qualche maestro
ok Alessio, ti devo delle scuse, invito chi ha domande di meditazione a farle qui e così ho fatto con te, ma ho bisogno di capire meglio con te cosa è meglio per te.. ti contatto in privato..
Quindi cosa faccio? Riesco ad abbandonarmi non tentando di osservare il respiro. Mi abbandono soltanto e basta?
Posso usare un mantra?
in generale si, e nell’articolo qui sopra trovi i link su come sceglierli e come usarli, ma net tuo caso Giuseppe lo sconsiglierei.
Immagino che ti senti frustrato ad usare il corpo o il respiro, ma non vorrei che il mantra diventi una inutile cantilena utile solo a mantenere il pensiero e a fargli solo da cornice.. UN po’ di frustrazione fa parte del gioco..
Sperimenta pure se vuoi per un po’ i mantra e verifica tu. Di mio, specie a te, consiglierei di focalizarti più sul corpo.
cosa intendi con cervellotiche? e cosa intendi per “mente” e “testa”?
beh intendo evitare ad esempio di parlare eccessivamente di una esperienza da fare con il cuore. Il cuore sente il cervello etichetta, spiega, ragiona, specula ma non sente.
Si ho capito ma che ci posso fare con questi pensieri che non mi fanno mangiare il mandarino? Se mi concentro o mi osservo mentre mangio il mandarino è come se reprimessi i pensieri che non mi fanno mangiare il mandarino, e quindi mi provocano minore tranquillitá.
quando parli di “reprimere” mi fai pensare che forse vuoi usare la mente per controllare se stessa. Non è questo tipo di lavoro, non c’è nesuna repressione ma un abbandono totale all’esperienza senza bisogno di usare la mente. Si tratta semmai di bypasarla o di metterla al servizio dell’esperienza.
HO l’impressione che forse pensi di poter controlare tutto coi pensieri e vuoi usare i pensieri per governare i pensieri… Così ti sforzi inutilmente. Abbandonati rilassandoti nell’esperienza.
La definizione esatta è : non percepisco il respiro, non riesco a sentire le sensazioni