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Aldilà: Nessuno può Saperlo!
Come possiamo essere sicuri che esista un aldilà? Nessuno è mai tornato per raccontarci cosa succede dopo la morte, giusto?
Questo è un dubbio che emerge spesso, quasi come un muro che blocca qualsiasi discorso. Ma davvero non possiamo saperlo? È davvero impossibile?
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Molti credono che non ci sia modo di conoscere l’aldilà, rimanendo fermi nelle proprie convinzioni. Ma ci sono tantissime testimonianze di persone che affermano di esserci state e di essere tornate per raccontare la loro esperienza. Non stiamo parlando di pochi casi isolati, ma di migliaia di persone in tutto il mondo che condividono storie simili. Forse dovremmo ascoltarle.
Uno dei fenomeni più interessanti, che forse già conosci, è quello delle esperienze di premorte, o NDE (Near Death Experience). Si tratta di esperienze vissute da persone dichiarate clinicamente morte, ma che poi sono “tornate indietro”. Cosa raccontano? Cosa hanno visto?
Molti descrivono un’esperienza comune: una sensazione di pace, una luce intensa, la percezione di uscire dal proprio corpo e osservare il mondo dall’alto. E non sono pochi i casi. Questi racconti si somigliano così tanto che sembra difficile ignorarli o considerarli semplicemente delle coincidenze. Certo, il pensiero scettico può emergere: “Non ci sono prove”, “Sarà solo un’illusione”. Ma sono tantissime: impossibile ignorarle.
Queste esperienze meritano di essere esplorate per aprire la nostra mente a possibilità diverse rispetto a delle credenze da paraocchi (c’è chi crede che non esista e chi crede che esista, sono entrambe “credenze).
Una cosa è chiara: non si tratta di convincere qualcuno a cambiare la propria credenza. Se una persona non crede all’aldilà, va bene così. Nessuno vuole imporre una verità. Quello che si può fare, però, è invitare ad ascoltare e a indagare.
Un modo per farlo è attraverso tecniche come l’ipnosi regressiva alle vite precedenti. Forse ne hai sentito parlare: questa tecnica permette di esplorare vite passate o la “vita tra le vite”, quella che alcuni credono si viva tra una reincarnazione e l’altra. Anche se non si crede alla reincarnazione, queste tecniche possono comunque offrire uno spunto interessante.
La reincarnazione, ad esempio, non deve essere accettata per forza, ma ciò che conta è essere aperti a nuove esperienze. Non c’è bisogno di crederci ciecamente, ma provare a esplorare il proprio inconscio potrebbe riservare sorprese.
Lo scetticismo è spesso visto come una chiusura, ma non dovrebbe essere così. Essere scettici, in realtà, significa mettere in discussione, analizzare le prove e farsi delle domande. E il dubbio è una forza importante in questo contesto. Se ci fermiamo semplicemente a “non credo”, ci stiamo negando l’opportunità di esplorare nuove possibilità.
Essere aperti al dubbio significa concedersi l’opportunità di indagare, senza preconcetti. Certo, è giusto rimanere critici, ma chiudersi completamente potrebbe impedirci di scoprire cose che non ci aspettavamo.
Allora, perché non aprirsi almeno all’idea di esaminare queste testimonianze? Non significa accettarle ciecamente, ma permettere a noi stessi di considerare un’altra possibilità.
La scienza è altrettanto divisa su questo tema. Alcuni scienziati sostengono che le esperienze di premorte siano il risultato di processi cerebrali legati alla morte imminente, spiegandole con fenomeni come la mancanza di ossigeno o l’attivazione di particolari aree del cervello. Altri, però, non sono d’accordo e portano avanti studi che suggeriscono come queste esperienze vadano oltre la mera attività cerebrale.
In fondo, la scienza non è un dogma, non è una religione. È un campo che si evolve, che mette in discussione sé stesso per avanzare. E proprio grazie a questo continuo dubbio e revisione che possiamo scoprire cose nuove. La stessa scienza che oggi dichiara certe cose potrebbe cambiare idea domani, se le prove lo indicassero.
Alla fine di tutto questo discorso, l’invito è semplice: esplora. Non ti serve cambiare credenza o accettare qualcosa in cui non credi. Ma ascoltare, aprirsi, indagare. Questo può fare la differenza.
Se ti interessa, il video suggerisce anche dei documentari sulle esperienze di premorte che puoi trovare Sotto. Sono storie raccontate in prima persona, che ti danno la possibilità di farti un’idea più chiara.
Il punto non è imporre una visione, ma permetterti di fare una tua indagine. In fondo, ognuno di noi è libero di scoprire la propria verità. Che tu decida di farlo o meno, ciò che conta è che tu sia felice, e che tutti gli esseri possano esserlo.
NDE: Raymond Moody documentario “la Vita oltre la Vita”
NDE: documentario con casi italiani
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Una risposta
Grazie mille per il tuo insegnamento