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Cosè la Coscienza?
Perché parlare di coscienza è così importante?
Ti sei mai chiesto perché alcune persone sono profondamente coinvolte nello studio della coscienza? Specie chi studia l’Aldilà.. Non è solo filosofia, ma un percorso che può cambiare radicalmente il modo in cui viviamo.
Capire cos’è la coscienza significa comprendere chi siamo davvero, perché siamo qui e cosa stiamo facendo nella nostra vita.
Questa non è solo una questione astratta, ma una chiave per vivere pienamente ogni momento e prendere decisioni consapevoli che rispecchino il nostro essere autentico..
Molte persone associano la coscienza a qualcosa di filosofico o difficile da afferrare, ma forse, se riusciamo a portarla nella nostra vita quotidiana, può diventare uno strumento potente.
Oggi capiamo come la coscienza si manifesta in ogni esperienza e come sviluppare un rapporto pratico con essa.
Vedremo anche perché non si tratta solo di essere consapevoli, ma di andare oltre la semplice osservazione e vivere profondamente ogni attimo.
Cos’è la coscienza e perché è fondamentale
La coscienza è spesso confusa con la consapevolezza, ma sono due concetti diversi.
La consapevolezza è la capacità di osservarci “dall’alto,” di prendere distanza da noi stessi e dal mondo, permettendoci di avere prospettive sempre più elevate.
La coscienza, invece, è quella parte di noi che ci fa dire: “Ci sono, sto facendo questo, sono qui adesso”. Non è solo un’osservazione, ma un’esperienza viva e presente.
La coscienza ci permette di essere nel cuore del fluire dell’esperienza qualsiasi essa sia.
Ad esempio, mentre siamo immersi in un sogno e ci identifichiamo in un’altra persona o in un’altra situazione, la coscienza rimane costante. Anche se cambiamo ruolo e situazione, il nostro essere coscienti non si interrompe mai.
La coscienza muta e si adatta, ma continua a essere quella forza che ci permette di dire “sono” in ogni momento. È una consapevolezza di sè continua, indipendentemente da come e dove ci identifichiamo.
Coscienza e il famoso “Cogito, ergo sum”
Il celebre “Cogito, ergo sum” di Cartesio, ovvero “Penso, dunque sono”, è stato spesso associato alla coscienza, ma rischia di ridurre l’idea della coscienza a un mero atto mentale.
Certo, essere coscienti può includere il pensiero, ma la coscienza è molto di più. Non siamo coscienti solo perché pensiamo; lo siamo in ogni esperienza e azione.
Essere coscienti vuol dire essere presenti in modo diretto e immediato, anche senza pensare.
Possiamo essere coscienti mentre siamo persi a contemplare un tramonto, ascoltiamo musica o siamo immersi in un’emozione. In questi momenti, la coscienza si manifesta senza filtri, oltrepassando il pensiero.
È ciò che ci permette di essere realmente presenti, senza essere trascinati in continui processi mentali. Questa è l’essenza profonda della coscienza, che ci permette di riconoscerci come esseri vivi e consapevoli di sè in ogni attimo.
Essere coscienti in ogni azione e situazione
Essere coscienti non significa limitarsi a pensare o a osservare, ma vivere ogni esperienza in modo diretto, come quando diciamo “sono qui, sto vivendo quest’esperienza”.
Posso essere cosciente mentre penso, mangio, guardo la TV o persino mentre sogno. Qualsiasi cosa faccia, “sono sempre cosciente di essere qualcosa o qualcuno”.
Anche quando mi immedesimo intensamente in un’esperienza, come guardare un film o seguire un personaggio che mi appassiona, posso diventare consapevole delle emozioni di quel personaggio, come se fossi io. In questi momenti, la coscienza si adatta e cambia forma, ma non cessa mai di esistere; rimane presente e vivida, qualsiasi sia il contesto con cui si identifica.
La consapevolezza e l’osservazione dall’alto
La consapevolezza, in questo contesto, ci aiuta a sviluppare una visione più ampia e distaccata. È come se la consapevolezza ci permettesse di “guardare dall’alto” la nostra vita, di osservarci e di comprendere meglio ciò che siamo. Questa capacità è preziosa, poiché ci aiuta a riconoscere i nostri schemi di comportamento e le nostre abitudini con curiosità e senza giudizio.
Attraverso l’auto-osservazione, possiamo comprendere i nostri comportamenti, imparare da essi e crescere in modo consapevole. È un modo per riconoscere i nostri automatismi e per liberarci dalle reazioni inconsce che spesso governano le nostre azioni. La consapevolezza ci fornisce quindi uno strumento di comprensione, mentre la coscienza è il vivere pienamente ogni momento essendo consapevoli di esistere.
Il ruolo dei sogni nella coscienza
I sogni sono un territorio affascinante per la coscienza. Mentre sogniamo, la nostra coscienza si identifica con altri personaggi, si sposta in situazioni e luoghi differenti.
Possiamo sognare di essere qualcun altro, vivendo emozioni e situazioni completamente diverse dalla nostra vita quotidiana. Tuttavia, anche in questi momenti, la coscienza non cessa di esistere: essa continua a vivere e a percepire, adattandosi e assumendo nuove forme.
Questo aspetto ci mostra che la coscienza non è statica, ma flessibile e mutevole. Anche quando non siamo pienamente consapevoli della nostra identità reale, la coscienza rimane presente e vive ogni esperienza come fosse reale.
Ogni sogno ci dà la possibilità di sperimentare nuove dimensioni dell’essere, mostrando la capacità infinita della coscienza di adattarsi e cambiare.
Evoluzione della coscienza nel tempo
Durante la nostra vita, la coscienza si evolve. Da bambini, non comprendiamo pienamente chi siamo; i neonati, ad esempio, spesso si percepiscono come un tutt’uno con la madre. Crescendo, sviluppiamo un’identità separata e iniziamo a riconoscerci come individui autonomi. Tuttavia, anche questa percezione cambia nel tempo.
Se pensiamo a chi eravamo dieci o vent’anni fa, ci rendiamo conto di quanto siamo cambiati. Le esperienze, le emozioni e le sfide che abbiamo incontrato ci hanno modellato.
È come una scala a chiocciola: pur tornando su certi temi, ogni volta siamo a un livello diverso, arricchiti da nuove comprensioni e consapevolezze. Questo processo è una costante evoluzione della coscienza che continua a trasformarsi, arricchendosi con ogni nuova esperienza.
Coscienza e reincarnazione nella visione buddhista
Dal punto di vista buddhista, la coscienza non è un’entità fissa e immutabile come l’anima. Al contrario, è qualcosa di dinamico, in continuo cambiamento, che si carica di esperienze e consapevolezze.
Questa coscienza, secondo il buddhismo, tende a reincarnarsi, cercando nuove vite attraverso cui evolvere e perfezionarsi.
Non si tratta di un’anima permanente che ritorna identica a sé stessa, ma di una coscienza che si trasforma costantemente, pur mantenendo una continuità.
Ogni vita è un’opportunità per apprendere e purificarsi, e solo attraverso un lungo processo di consapevolezza e crescita spirituale, la coscienza può spezzare il ciclo delle rinascite, uscendo dalla ruota del samsara.
Perché il vissuto è essenziale per la coscienza
Uno degli aspetti centrali della coscienza è che si fonda sull’esperienza diretta, o vissuto. Immagina di vedere le fotografie di un evento vissuto da qualcun altro: per quanto belle e dettagliate, non potranno mai trasmettere la pienezza di quell’esperienza. La coscienza, in un certo senso, è il “vissuto” che viviamo in prima persona e che diventa parte di noi.
Pensiamo ai sogni: se sogniamo di volare, l’esperienza di quel volo resterà impressa nella nostra coscienza, anche se era solo un sogno.
Questo dimostra che ogni esperienza, anche onirica, lascia un segno profondo e arricchisce la coscienza. Più viviamo con presenza e consapevolezza, più la nostra coscienza diventa ricca e significativa.
Conclusione: la coscienza come protagonista della nostra vita
In conclusione, riconoscere la coscienza come il cuore della nostra esperienza può trasformare il nostro modo di vivere.
La coscienza non è solo un elemento della nostra vita, ma è l’essenza che dà significato a ogni momento. Durante il sonno, nei sogni, mentre siamo svegli o meditiamo, la coscienza continua a essere presente, permettendoci di vivere in modo autentico e completo.
Vivendo in piena coscienza, ogni attimo diventa un’occasione preziosa per essere presenti e per connetterci alla nostra vera natura.
Vivere in coscienza ci ricorda che siamo più dei nostri pensieri o delle nostre emozioni e che la vera essenza di chi siamo risiede nel modo in cui scegliamo di vivere e di essere vivi in ogni istante a prescindere da chi crediamo di essere in quel momento.
Sublime la tua spiegazione su quello che è la coscienza la sua evoluzione quello che in noi rimane immutabile e quello che cambia….la differenza tra coscienza e anima e il concetto di coscienza come protagonista della nostra vita….grazie per avermi dato possibilità di seguirti visto che parteciperò alla prossima sessione di classe….mi piacerebbe che tu a parte le classi online potresti organizzare un convegno a Roma riguardo questi argomenti interessanti e così avere il piacere di partecipare personalmente a un qualcosa di bello e formativo per la nostra vita….pensaci….che tu sia felice e che tutti gli esseri siano felici….
grazie Giusy, al momento ho poche energie e mi sto concentrando sul fare un percorso anche sull’aldilà online, ma è possibile che, specie se qualcuno me lo organizza, lo facci anache dal vivo a Roma
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2 risposte
Sublime la tua spiegazione su quello che è la coscienza la sua evoluzione quello che in noi rimane immutabile e quello che cambia….la differenza tra coscienza e anima e il concetto di coscienza come protagonista della nostra vita….grazie per avermi dato possibilità di seguirti visto che parteciperò alla prossima sessione di classe….mi piacerebbe che tu a parte le classi online potresti organizzare un convegno a Roma riguardo questi argomenti interessanti e così avere il piacere di partecipare personalmente a un qualcosa di bello e formativo per la nostra vita….pensaci….che tu sia felice e che tutti gli esseri siano felici….
grazie Giusy, al momento ho poche energie e mi sto concentrando sul fare un percorso anche sull’aldilà online, ma è possibile che, specie se qualcuno me lo organizza, lo facci anache dal vivo a Roma