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Medium: un argomento scomodo e controverso
Quando perdi qualcuno che ami, una parte di te non smette di cercarlo. È istintivo. Ti chiedi dove sia ora. Ti chiedi se sta bene. Magari lo sogni. Magari cerchi risposte. Magari ti è passato per la testa di rivolgerti a un medium o di partecipare a una seduta spiritica.
Ma funziona davvero? È sicuro? E soprattutto: quello che contatti è davvero chi ami o solo un riflesso?
In questo articolo ti accompagno passo dopo passo a capire cosa succede veramente quando si cerca un contatto con l’aldilà. E ti propongo una via più naturale e protetta..
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Se sei qui, è perché stai cercando qualcosa. Una voce, un segno, una conferma. Magari hai perso un genitore, un figlio, un amore. E nel dolore, ti chiedi: posso ancora comunicare con lui o con lei?
È normale. Fa parte del lutto. Vogliamo sapere che stanno bene. Vogliamo sentirli, anche solo un attimo. E allora ci si avvicina a chi promette contatti con l’aldilà. Ma… è davvero il modo migliore?
Secondo molte tradizioni spirituali, la morte non è una fine. È un passaggio. Quando moriamo, lasciamo il corpo fisico, sì. Ma non subito lasciamo tutto il resto. Esistono “corpi sottili”, come il corpo eterico, fatti di energia, informazioni, memorie.
È come se rimanesse una “traccia” di noi ancora presente per un po’. Come se il nostro software, per usare una metafora, dovesse essere abbandonato proprio come l’hardware per cui era stato programmato. I tibetani lo dicono chiaramente: prima lasci il corpo, poi i tuoi schemi mentali, poi vai verso la luce.
Quindi, quando qualcuno cerca un contatto… cosa sta davvero raggiungendo?
Ecco la questione centrale. Secondo alcuni molti medium, anche quelli onesti (visto che è un mondo pieno di ciarlatani approfittatori), non parlano con l’anima “liberata” del tuo caro, ma con ciò che di lui è rimasto attaccato ai piani sottili.
Una sorta di guscio, di residuo energetico, che conserva le sue informazioni.
Certo, può dirti cose vere. Ma è davvero lui o solo un guscio vuoto? Un cadavere eterico?
È un po’ come trovare un vecchio messaggio vocale sul telefono. Ti emoziona, ma sai che non è una conversazione reale. E questo cambia tutto.
Inoltre, al di la deguscio, nei mondi sottili non tutto è luce. Ci sono anche zone confuse, entità malintenzionate, illusioni. Se non sai dove metti le mani, puoi fare danni.
Chi ti garantisce che quella voce sia davvero del tuo caro e non di qualcun altro che ne prende il volto? Le sedute spiritiche aprono porte. Ma chi ti assicura che poi quelle porte si richiudano e che siano “sane”?
Ecco perché si dice da sempre: “lascia i morti ai morti”. Non è una frase dura. È un invito a lasciare che le anime facciano il loro percorso, senza trattenerle.
Ci sono persone oneste, certo. Alcuni medium hanno questa capacità sin da piccoli. Altri l’hanno affinata nel tempo. Ma la verità è che sono pochi. E la maggior parte… no.
Anche nel migliore dei casi, resta un limite: non sei tu a parlare con il tuo caro. È il medium a farlo. Tu resti lì, ad ascoltare. E magari ti accontenti. Ma dentro, una parte di te lo sa: non è la stessa cosa.
E se ti dicessi che esiste una via molto più sicura, intima e naturale?
Sono i sogni. Sì, proprio quelli che fai ogni notte. I sogni sono un ponte verso l’altro mondo.
Non lo dico solo io: tante persone raccontano incontri commoventi con i loro cari defunti in sogno. E spesso sono sogni diversi, vividi, profondi. Lì puoi parlare. Puoi abbracciare. Puoi commuoverti con loro. E ti svegli con il cuore pieno.
Sai qual è la cosa più bella? Non hai bisogno di nessuno per farlo: è una esperienza diretta.
Imparare a sognare lucidamente è una pratica antica e potente. Non è difficilissimo, ma serve costanza. Inizi a ricordare i sogni, poi impari a diventare consapevole dentro di essi. E infine, puoi guidarli.
Puoi programmare l’incontro. Chiedere un messaggio. Rivedere chi ami.
E quando succede, non è solo una visione. È un’esperienza emotiva reale. Perché nel sogno senti tutto: il calore di un abbraccio, il tono della voce, la commozione. Non stai guardando un film: lo stai vivendo.
Sì, imparare a sognare lucidamente richiede impegno e talvolta tempo. Non è come prenotare un appuntamento con un medium. Ma tutto quello che costruisci, è tuo. Ti cambia. Ti avvicina a te stesso. E quando – finalmente – incontri il tuo caro, sei tu a farlo. Nessun tramite. Nessuna interferenza.
E questo fa davvero molta differenza.
anche un “caffè” o una “pizza” possono esser di aiuto
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