Le prove scientifiche della reincarnazione esistono?

Alcuni direbbero di sì, ma la questione non è così semplice. Per considerare qualcosa come prova scientifica, è necessario che ci siano dati certi e replicabili in laboratorio. Quando si tratta dell’aldilà, tutto questo diventa piuttosto difficile. Come è possibile avere prove materiali di un mondo, come l’aldilà, di cui di materiale non c’è proprio nulla?! Tuttavia, esistono numerose testimonianze di persone che ricordano altre vite, sia in ipnosi che spontaneamente, sono molte, assolutamente non ignorabili tanto che queste testimonianze sono oggetto di studio. Ma quali sono questi studi e istituti? E come nascono queste testimonianze? Vediamo di approfondire.

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Studi Scientifici sulle Testimonianze di Vite Precedenti

È possibile che qualcuno ricordi l’aldilà o altre vite? Sì, succede, soprattutto in stato di ipnosi, ma anche in modo spontaneo. Tuttavia, le ipnosi sono considerate solo fino a un certo punto. Ciò che viene preso maggiormente in considerazione sono i casi spontanei, soprattutto di bambini molto piccoli che hanno traumi e vanno dagli psicologi. È da qui che nasce realmente la ricerca sulla reincarnazione. Ian Stevenson, uno psichiatra con una formazione scientifica, è stato uno dei pionieri nello studio della reincarnazione. Veniva chiamato a occuparsi di bambini che si comportavano in modo strano. Ad esempio, un bambino molto piccolo che ha incubi ricorrenti e dice di bruciare in un aereo senza poter uscire. Immagina la reazione dei genitori! Questo tipo di comportamento ha portato gli psichiatri a indagare più a fondo.

Studi di Ian Stevenson

Ian Stevenson ha condotto le sue ricerche con un metodo scientifico molto rigoroso. Alcuni scienziati scettici potrebbero dire che non c’è nulla di scientifico nell’aldilà e sulla reincarnazione, ma il suo rigore nello studiare i vari casi è evidente. Stevenson ha raccolto numerosi casi di bambini che ricordano vite precedenti, alcuni dei quali con elementi riscontrabili e verificabili. Un esempio tipico è quello di un bambino che, appena in grado di parlare, inizia a descrivere dettagli di una vita passata. Stevenson ha documentato molti di questi casi, dove i ricordi dei bambini corrispondevano a persone realmente esistite e a eventi storici documentati. Appena raggiunti i primi 300 casi ne ha scritto un libro di grande successo, ha poi istituito un reparto di ricerca universitaria e ad oggi i casi si contano a migliaia..

Successori di Stevenson e Nuovi Studi

Dopo Stevenson, altri ricercatori hanno continuato il suo lavoro. Jim Tucker, il suo successore all’Università della Virginia, ha proseguito gli studi sui bambini che ricordano vite passate. Anche Brian Weiss, un altro psichiatra con formazione medica, ha contribuito notevolmente alla ricerca sulla reincarnazione. Weiss, inizialmente scettico, ha iniziato a credere nella reincarnazione dopo aver ipnotizzato una paziente che ha ricordato una vita precedente, con dettagli che non potevano essere spiegati in altro modo.

Istituti di Ricerca sulla Reincarnazione

Diversi istituti si dedicano allo studio della reincarnazione. Tra questi, l’Università della Virginia e il suo dipartimento di Studi sulla Percezione, dove Tucker continua le ricerche iniziate da Stevenson. Un altro istituto importante è l’Istituto di Noetic Sciences, fondato dall’astronauta Edgar Mitchell nel 1973, che studia principalmente la coscienza e include ricerche sulla reincarnazione. C’è anche la Sociedade Brasileira de Estudos da Ciéncia (SBEC), che adotta un approccio scientifico rigoroso nello studio della coscienza e della reincarnazione. L’International Association for Near-Death Studies (IANDS) si concentra invece sulle esperienze di pre-morte (le NDE), alcune delle quali includono ricordi di vite passate.

Critiche e Scetticismo

Nonostante le evidenze raccolte, non possiamo ancora parlare di prove scientifiche materiaali della reincarnazione. Chi afferma il contrario -e sono in molti- sta esagerando. Ci sono forti evidenze, questo sì, ma non prove “materiali” definitive. Mantenere un approccio scettico e aperto allo stesso tempo è fondamentale. La scienza deve poter esplorare e verificare senza pregiudizi, e il dubbio è una parte essenziale del metodo scientifico. Brian Weiss, ad esempio, ha visto miglioramenti significativi nei suoi pazienti attraverso la terapia delle vite precedenti, senza che all’inizio credesse nella reincarnazione, ma dal momento che funzionava sui pazienti ha continuato ad usarla.

A “mente aperta” soppesando “con scetticismo”

Le evidenze della reincarnazione sono affascinanti e meritano di essere studiate con serietà e non certo liquidate frettolosamente come “non vere”, nè come “scientifiche”. Mentre non possiamo ancora parlare di prove scientifiche certe, i casi documentati e le ricerche condotte finora aprono la porta a ulteriori indagini e interessanti supposizioni. Mantenere una mente aperta e scettica permette di esplorare questi fenomeni senza cadere nel dogmatismo. Attenzione però credere “che non esista” è comunque una credenza dogmatica: si è “creduloni” esattamente come coloro che “ci credono e basta”, il mio invito è ancora una volta quella di mantenere una mente aperta, e verificare ogni ipotesi senza affrettarsi a darla per vera o per falsa. Se sei curioso di approfondire, ti consiglio di guardare il video sul caso del bambino che ricorda di essere stato abbattuto in un aereo durante la Seconda Guerra Mondiale. Buona visione e buona ricerca!

Guarda il Video – Prove Scientifiche della Reincarnazione

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