Come Meditare con la tecnica di MEDITAZIONE CAMMINATATecnica di_Meditazione_Camminata_Come_meditare_Image_lkunl _FreeDigitalPhotos

Scopri come meditare con la meditazione camminata.

Una tecnica di meditazione in movimento.

Scopri come meditare anche dalla macchina a casa o dall’autobus al lavoro.

Un ottima tecnica di meditazione da usare in tanti momenti diversi della tua giornata.

Sono fissato nel trovare tecniche di meditazione che rispondano alla domanda “come meditare sempre?” intendendo: non solo quando siamo seduti in meditazione ad occhi chiusi ma durante l’intera giornata.

Ebbene gli spostamenti posso essere dei momenti molto, molto, ma molto (aiutami a dire: molto 🙂 ) utili!

Grandi uomini d’affari raccontano di come sfruttano ad esempio, soltanto il trasferirsi dal proprio ufficio alla sala riunioni, per rinnovare la mente e potere affrontare il nuovo impegno sgombro da altri pensieri stressanti e distraenti.

E questo viene fatto da millenni!!

Quando si pensa alla meditazione viene subito in mente un meditatore per eccellenza: Siddharta Gautama, meglio conosciuto come il Buddha o “l’Illuminato” (usavano i soprannomi anche allora! E sono stati dei bambini ad attribuirglielo!)

Siddharta praticava e studiava come meditare usando tecniche di meditazione che erano già antiche al suo tempo (erano già antiche 2500 anni fa!), diceva che ci sono in fondo almeno 3 grandi tecniche di meditazione: da seduti, da sdraiati, in piedi ed in movimento. (ne ho già dette 4 anziché 3!! :))

Nei 40 anni dopo il suo “risveglio” si spostava da una regione all’ altra in India a piedi (scalzo ovviamente) per diversi chilometri con una fila spesso lunghissima di seguaci. 

Quindi invitava e spronava a camminare in pienezza mentale. Molti testi risalenti a quel periodo riportano il fascino che si percepiva nel vedere tante persone camminare in modo così armonioso e tranquillo.

Insomma se pensi ad uno che medita ti viene facilmente in mente la statua di uno che se ne sta bello seduto in meditazione.

Eppure proprio quel “tipo” lì (per gli amici, anzi prima ancora per dei bambini: chiamato il Buddha) durante la sua vita insegnava anche altre tecniche di meditazione tra cui spicca senz’ altro la meditazione camminata.

La tecnica di meditazione camminata, offre, infatti l’opportunità di svuotare la mente durante lo spostamento e permette di ritrovarci più presenti quando saremmo arrivati, ovvero più lucidi all’ appuntamento.

Ho notato, su di me, un paradosso: più è importante l’appuntamento a cui mi sto recando, più mi viene da pensarci durante lo spostamento e più mi è utile, invece, arrivarci con la mente “limpida” -o quantomeno più consapevole- e radicata nel presente!

 

 Ecco come meditare in PRATICA con LA TECNICA di Meditazione Camminata:

Innanzitutto cominciamo a farla in casa: assicurati di avere un po’ di tempo, direi una mezzoretta: 10 minuti per capire come funziona e 20 (ma vanno bene anche 15.. ancora troppi? ..vabbè fanne 10 allora!) di meditazione camminata.

Poi scegli un posto dove nessuno possa vederti: la prima volta, alcuni movimenti puoi farli in modo lento e marcato, questo potrebbe apparire strano agli altri. E questo pensiero è distraente.

Adesso scegli un percorso di 3-4 metri che ripercorrerai su e giù.

L’ideale sarebbe all’ aperto e magari, se la temperatura lo permette, scalzo. Meglio all’ aperto con le scarpe che scalzo dentro casa (almeno è così per me) ma puoi sperimentare varie soluzioni: questi sono dettagli di poco conto.

Comincia con i piedi paralleli ed inizia ad alzare un piede, in modo lento e marcato, lo porti in avanti -puoi ripetere mentalmente la parola: AVANZARE

Appoggiando il tallone e successivamente la pianta del piede percependo le sensazioni che arrivano al contatto col suolo -puoi ripetere mentalmente la parola: TOCCARE.

Potrai notare come questa è una fase di esplorazione del suolo, quando hai esplorato puoi decidere di appoggiare il carico su quel piede spingendoti in avanti -puoi ripetere mentalmente la parola: SPINGERE.

Con l’altro piede libero dal carico puoi sentire il nuovo equilibrio raggiunto -puoi ripetere mentalmente la parola: STARE.

A questo punto puoi portare avanti il piede rimasto indietro poggiando il tallone e così prosegui.

Quando sei arrivato/a alla fine del percorso che avevi delineato, rimetti i piedi uniti e con consapevolezza giri esternamente uno dei due piedi di 45°, quindi riunisci anche l’altro, e poi di nuovo ancora di 45° e di nuovo riunisci i piedi e così sarai pronto/a a ripartire.

Non c’è nessun posto dove andare!

Sei libero/a da luoghi da raggiungere o altre mete.

In questo caso l’oggetto di osservazione non è più il respiro (lo puoi sempre usare se vuoi) ma è il movimento, le sensazioni che derivano dai piedi e le gambe.

Vai falla adesso se puoi! (se non hai tempo metti questo articolo tra i preferiti e falla appena riesci)

fatta? Benissimo adesso sei pronta/o per usare la stessa tecnica di meditazione anche mentre ti sposti da un ufficio ad un altro o dall’autobus (o la macchina) a casa.

 

Come meditare con la tecnica di meditazione camminata in IN MEZZO A TUTTI?

Semplice: basta fare come prima evitando di rallentare troppo i movimenti ed andare al normale ritmo della tua camminata.

Con questa tecnica di meditazione “velocizzata” ti perderai un po’ di più la percezione di “AVANZARE, TOCCARE, SPINGERE, STARE” ma potrai focalizzare comunque l’attenzione alle sensazioni delle gambe e delle piante dei piedi.

Ancora un piccolo suggerimento su come meditare per ottenere il massimo da questa tecnica di meditazione camminata durante il vivere quotidiano:

Un’ altra differenza a farla fuori da casa è che ti ritrovi ad avere un luogo che lasci ed uno che raggiungi, questo potrebbe portarti più facilmente, durante lo spostamento, al passato (luogo che hai lasciato alle spalle) al futuro (il luogo che devi ancora raggiungere).

Io faccio così: nel momento esatto in cui decido di sfruttare lo spostamento in consapevolezza, mi focalizzo un attimo sul luogo dove devo andare per essere sicuro di non entrare in un altro ufficio o a casa di qualcun altro :), quindi mi concentro sull’azione dello spostamento, sul “qui e adesso” e non più sui luoghi di partenza e di arrivo..

la tecnica di meditazione, in questo caso finisce un attimo prima di arrivare
è molto utile: provare per credere…

 

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se vuoi tornare a delle semplici istruzioni per fare la meditazione clicca su: come meditare

Image: Blkunl/FreeDigitalPhotos.net

 

 

16 risposte

    1. Ciao Pierpaolo facci sapere com’è l’esperienza di uno scettico! (un po’ di scetticismo lo reputo sano se serve per non prendere tutto come “vero” ma per farne esperienza diretta)

      1. se mediti senza aspettative, senza fretta, superando la sensazione di “non riuscire a meditare” o che ti sembra che durante la meditazione “succedono cose strane”, la tua vita piano piano cambierà e un giorno ti accorgerai che le ansie non sono più le stesse di prima e che gli attacchi di panico ormai si sono fatti così rari da poterli relegare ad un passato non più presente.
        Ti caldeggio per gli attacchi di panico questo corso (oltre a farti seguire da un professionista, un terapeuta): https://comemeditare.it/ansia

  1. Anch’io penso che sia un ottimo strumento da utilizzare ogni volta che ne abbiamo l’occasione.
    Ogni volta è una nuova scoperta.
    Dovrei aggiungerla sicuramente al mio articolo
    Buona giornata

    1. domani qui intorno a casa mia provero ..ma cmq se ti concentri solo sui movimenti come fai a pensare a dove stai andando??cioe non e che finisco nel fosso???

      1. idealmente per farla bene non “devi andare” da nessuna parte: per questo ti alleni a casa facendo sempre lo stesso pezzo di 4 o 5 metri, su e giù.

        Poi fuori casa puoi notare come cambia avendo un punto dove andare: spesso la mente si sposta dalle sensazioni corporee al posto in cui stai andando: quindi al di fuori del qui ed ora ma nell’ lì e all’allora.

        un trucco puù essere fare come diche Thich Nhath Hahn: fai 3 passi dicendo: “sono arrivato” ed altri 3: “sono a casa” anche se sei per strada andando a lavoro…

  2. Hai mai sentito parlare dello “sfidante”. Un mio amico dice che camminare serve ad “uccidere” lo sfidante.
    Per chi non lo sapesse, cercando su youtube “lo sfidante” si trova un video documentario in cui si parla di quella che secondo l’opinione dei creatori del video, è il NEMICO DEI NEMICi, colui che chiamano SFIDANTE.

    Claudio ne hai mai sentito parlare? Mi è venuto in mente e ho voluto condividere qui dato che questo mio amico mi dice che lo “uccide” camminando 2 o 3 ore di seguito.

    Che ne pensi dello sfidante (se ne hai sentito parlare)?
    Chi è “lo sfidante” secondo te?
    Chi è il nemico della mente cosciente?

    1. Ciao Amerigo, non conosco il video ma mi ha incuriosito.

      Cosa è secondo me lo sfidante?

      Ovviamente non lo so, ma ti dico lo stesso quello che mi salta in mente. qui io vedo due livelli di altezza con cui osservare questa idea, un livello terra terra, in cui si può percepire uno sfidante da “abbattere” e lo sfidante è, secondo me: l’ego.

      Siamo noi stessi con il bisogno di dare completezza a questa idea di : “io-mio” che è sempre incompleta ed insoddisfacente, Il nemico è quindi dentro di noi.

      Ma il livello più alto non ci fa parlare in termini di “nemici”, “sfidanti”, “uccidere”, questa idea appartiene proprio al livello terra-terra quello in cui l’ego, avverte che la realtà che gli sta attorno non gli appartiene e si affanna per possederla, è in una visione dualistica, dove esistono nemici ed amici.

      In un livello di prospettiva più alto tutto ciò può apparire senza senso.

      Ti sarà capitato anche a te di arrabbiarti perche qualcuno si prendeva gioco di te (metteva in dubbio il tuo ego) e, invece, altre volte, in un momento di tranquillità vedevi quel poverino che voleva intaccarti prendendoti in giro un poco ridicolo, avendo compassione per lui e vivevi questa esperienza con un senso di sorpresa, di “senza senso”. Ecco i due livelli, ne abbiamo tutti esperienza.

      Il vero nemico non è quello che ci prende in giro, ma quell’ego che si sente minacciato e che proietta nell’altro la minaccia.

      A parole sembra facile vero? beh, non sono cos’ “fico” non mi è sempre cosi facile riconoscerlo ;).

      andrò a vedermi il video.

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