la meditazione aiuta ad attraversare momenti difficili?

Carla domanda:

“Ciao Claudio, è un periodo in cui tra terremoti, uragani, attentati, difficoltà economiche, vedo che si fa fatica ad andare avanti.

Ho l’impressione che la meditazione mi sia di grande aiuto. Mi aiuti a capire se è così e perché?

In altre parole, la meditazione aiuta ad attraversare momenti difficili? Come fa?”

Puoi guardare il video di circa 11 minuti o proseguire a leggerne la trascrizione:

Carla, se mi fai questa domanda, dicendomi che ti sta aiutando, che è di supporto, evidentemente lo sai da te.

Siamo tutti diversi, come dicevo prima, però sì, sicuramente aiuta.

Come la meditazione aiuta ad attraversare momenti difficili

Adesso lo analizziamo insieme.

Sviluppa alcune cose: andiamo per gradi.

La prima cosa che ti aiuta a fare è stare con quello che c’è.

meditazione aiuta nei momenti difficiliMi dici che sta succedendo qualcosa di brutto e stai con quello che c’è.

Quando noi siamo nel qui ora, noi facciamo una cosa, che ripeterò spesso oggi: io mi occupo di quello che c’è e non me ne preoccupo.

Non c’è più un problema da risolvere, c’è una soluzione che sto mettendo in atto.

Questo non mi impedisce di provare emozioni come paura o rabbia: sono emozioni primarie, fanno parte di noi, ci aiutano a vivere, sono parte del nostro corpo.

Se mi arriva davanti un treno, grazie alla paura mi scanso, quindi è fondamentale.

Stessa cosa per la rabbia: se c’è un pericolo che mi mette all’angolo, posso aggredire per non venire schiacciato.

Quindi è utile avere queste emozioni che sono primarie e fondamentali.

Se mi sta cadendo la casa addosso ho paura: non è un’ansia, è una paura che mi fa scansare per cercare una soluzione migliore in quel momento.

Mi occupo di quello che c’è in quel momento.

Facendo questo disinnesco la preoccupazione di quello che mi potrebbe accadere, che è la paura della paura.

La paura è sana mentre la paura della paura è un meccanismo più complesso che noi umani abbiamo e che non ci fa vivere felici.

Quindi io sto con quello che c’è. Più io sto nel qui ora, più mi alleno a stare in quello che c’è, e più quello che c’è è affrontabile.

Un esempio che faccio spesso è l’esame.

Devo preparare un esame, mi preoccupo dell’esame.

Mi preoccupo, mi preoccupo, mi preoccupo, la preoccupazione sale tantissimo mentre mi sto sedendo davanti all’esaminatore.

Non sto ancora facendo l’esame ma lo sto per fare.

Questa è l’ansia per qualcosa di imminente, è una proiezione, un pensiero del futuro che mi fa venire ansia. Io mi sto solo sedendo.

Poi parte l’esame e comincio a rispondere.

A quel punto tutti noi sappiamo che, o la so, o me la sto inventando, comunque se sono presente a me stesso mentre sto rispondendo sono tranquillo.

Poi finisce la domanda e magari mi ri-preoccupo per la domanda che mi sta per fare, ma nel momento in cui mi sto occupando di rispondere sono tranquillo.

Ecco il potere dell’adesso.

Il potere dell’adesso disinnesca ogni costrutto mentale che ci fa aggiungere altra sofferenza a quella che è già naturale.

La paura c’è, la rabbia c’è ma sono “robina”, sono “cosine” rispetto alla sofferenza che noi aggiungiamo, preoccupandoci invece di occuparci.

Quando ci occupiamo non c’è problema, c’è soluzione.

Quando un problema ha una soluzione non è un problema.

Quando un problema non ha soluzione non è un problema.

Meditazione Attaccchi di PanicoQuesta è una cosa per cui nel qui ora tutto è possibile.

Il primo passo è sviluppare quell’abilità, l’allenamento a stare nel momento presente, con quello che c’è, momento per momento.

Questo ci fa vedere come superare anche i momenti più difficili, essendo il più presenti possibile.

Sto perdendo la casa, cosa ne sarà di me? Ho perso la casa, ho perso tutti i miei beni.

Ok, è una preoccupazione, è sano preoccuparsi del futuro ogni tanto.

Ma quando ho progettato il mio futuro, lo calendarizzato, in quel momento non ho altre soluzioni, posso solo scrivere, appuntarmi le cose che vorrei risolvere.

Una volta che le ho appuntate, basta. Ritorno al mio momento presente e continuo a occuparmi.

In questo momento ho un tetto, sono arrivati i soccorsi, sto mangiando, viviamo momento per momento.

Questo ci fa stare bene.

La seconda qualità che aiuta a sviluppare è l’equanimità

Cosa permette di fare questo allenamento al momento presente?

Aiuta a sviluppare l’accoglienza equanime delle cose che ci capitano: cose belle, cose brutte che capitano a tutti noi. Le accogliamo con lo stesso atteggiamento.

Ok, attraversiamo anche questo: abbiamo superato altre cose, supereremo anche queste.

Il primo livello è abituarsi a stare con quello che c’è.

Una volta che ci stiamo abituando a stare con quello che c’è, si sviluppa questa capacità di accogliere equanimamente e con eguale energia, eguale attitudine, sia le cose belle che le brutte.

Anche questo ti dà più forza perché disinneschi le energie che vanno nella preoccupazione, nel non lo voglio, e cominci ad avere nuove energie per accogliere meglio e occuparti meglio delle soluzioni.

Ecco l’equanimità del secondo livello.

L’equanimità sviluppa poi anche altre attitudini come la benevolenza, ma non dilunghiamoci.

Tornando alle soluzioni, quando sono stato con quello che c’è e l’ho compreso, sviluppando consapevolezza e conoscenza perché ho imparato a stare con quello che c’è con conoscenza, non mi affretto a pregiudicarlo, conosco bene il problema, posso occuparmene con una maggiore saggezza.

Un esempio che faccio spesso è curare e fare una diagnosi.

Se mi affretto a curare qualcosa di cui non ho fatto la diagnosi, senza fermarmi a capire qual è il problema, non ho una soluzione.

Butto cure su cure su un problema che non ho neanche analizzato.

Poi viene spontaneo: mentre mi preoccupo di quello che potrebbe o non potrebbe accadere e penso alle soluzioni, quando io sono più presente la soluzione emerge spontaneamente, il più delle volte è facile.

Non ci sono più bivi, c’è solo la cosa più saggia da fare in quel momento.

Come la Moorjani (autrice dei libri: Morendo ho ritrovato me stessa e Se questo fosse il paradiso? di cui parlo prima nella stessa sessione di telecoaching del Come Meditare Coaching) che in quel momento non aveva dubbi, voleva abbracciare la persona che stava soffrendo.

Noi potremmo tutti comportarci in questo modo, sapere esattamente cosa succede e cosa fare momento per momento con grande semplicità.

Ovviamente questo ci viene bene quando siamo concentrati, quando si attraversa un periodo in cui si ha meditato bene.

Ci sono dei periodi in cui mi scordo tutto e mi accorgo di avere più ansia, di fare più fatica, periodi più bui.

Un altro pezzo “rubato” al “come meditare coaching” clicca per saperne di più su come funziona: “come meditare coaching

se vuoi tornare a delle semplici istruzioni per fare la meditazione clicca su: come meditare

4 risposte

  1. Da ormai molti anni metto in atto tutto questo. Per arrivarci ho dovuto prima soffrire molto ma una volta toccato il fondo capisci che l’unico modo per vivere pienamente è accettare il presente e occuparsene momento x momento. Condivido pienamente tutto.

    1. grazie Letizia, in effetti spesso è proprio la sofferenza che ci permette di scoprire le porte per la felicità.
      Grazie della condivisione

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