Meditazione trascendentale: Opininoni personali
Sulla Meditazione Trascendentale opinioni ce ne sono di vari tipi: qui trovi quelli che ho raccolto. Se vuoi aggiungere un tuo parere allora clicca qui
Oggi parliamo ancora di opinioni riguardo alla meditazione trascendentale ed esamineremo le opinioni negative.
Contenuti
guarda il video – Meditazione trascendentale: Opininoni personali e considerazioni
o continua a leggerne la trascrizione sotto
Questo è un ennesimo video, in aggiunta agli altri due che ho fatto in cui ti parlavo delle opinioni sulla meditazione (soprattutto in riferimento a chi l’ha fatta realmente).
abbiamo visto le opinioni positive (che trovi qui) e quelle negative (qui); io ritengo che quelle positive siano preponderanti rispetto alle negative, e ho pure notato che anche nelle posizioni negative nessuno metteva in dubbio l’importanza del meditare e i benefici che se ne possono ottenere (le critiche riguardano più che altro l’importo della cifra spesa, e comunque qui trovi i link per i due video precedenti e potrai farti un’idea tu stesso).
Quali sono, comunque, le mie opinioni sulla meditazione trascendentale?
Io ho difeso, in altri video, la questione della richiesta dei soldi; nel senso che, a mio avviso, una parte dei benedici che si ottengono grazie alla meditazione trascendentale, derivano proprio dal fatto che tu ci metti un certo livello di energia e ci devi credere: se tiri fuori 950 Euro, come hanno fatto alcuni, ci devi credere veramente; cioè, ti ci metti davvero e la fai, e questo ti porta dei benefici.
Tuttavia devo dire che, per i miei gusti, la cifra di partenza è un tantino alta: mi piacciono di più quelle tradizioni che ti chiedono uno scambio di energia (comunque sempre necessario) un pò più equiparato alle dimensioni del portafoglio;
c’è da dire però che, nella meditazione trascendentale, tiri fuori i soldi una volta per tutte e poi non li tiri fuori più perciò, se ci credi e ti piace, hai dei punti di riferimento costanti nel tempo.
I benefici quindi ci sono, quali sono allora i potenziale limiti che io vedo?
Per spiegarlo mi appoggio alle critiche di maestri come Salvatore Brizzi (che credo, per la verità citasse Osho) che non si riferiscono tanto alla meditazione trascendentale nello specifico, ma su alcune forme di meditazione più generali:
sono quelle forme di meditazione che io chiamo Samatha, sono quelle meditazioni che ti legano a un oggetto di contemplazione.
Pregi e difetti delle meditazioni di ancoraggio
Sia la “meditazione per indaffarati” (che è un mio metodo che trovi qui) che la Mindfulness (clicca qui per saperne di più sulla meditazione mindfulness) si appoggiano alla meditazione Vipassana, cioè la meditazione di visione profonda che, secondo me, è più “profonda” (appunto) di qualsiasi altra cosa;
ma, la stessa Vipassana, ha bisogno di appoggiarsi ad una prima forma di tecnica di ancoraggio, sia come punto di riferimento iniziale che come punto di riferimento continuo nel tempo: la nostra mente tende a divagare e perciò abbiamo bisogno di ancorarci a un oggetto, di avere qualcosa da contemplare come il respiro, il corpo o un mantra (tipico, quest’ultimo, nella meditazione trascendentale); sono tutti oggetti, delle “ancore”, a cui leghiamo la nostra attenzione.
Queste tecniche sono F-O-N-D-A-M-E-N-T-A-L-I, oserei dire che la meditazione per eccellenza è questa.
Non c’è Vipassana senza questo tipo di lavoro da fare: se la nostra mente continua a vagare, non stiamo meditando, abbiamo bisogno di focalizzare la nostra attenzione ad un oggetto come, per esempio, il mantra (la meditazione trascendentale, come sai, si appoggia fortemente al mantra).
Qual’è allora la critica, non alla meditazione trascendentale, ma più in generale a tutte le tecniche di focalizzazione o di ancoraggio?
La critica è proprio che ti ancora a un oggetto e che, in qualche modo, te ne rende dipendente; la tua attenzione è focalizzata al respiro, al corpo o al mantra: sei vincolato ad essi e la tua consapevolezza non spazia come potrebbe, e questo può essere un limite.
il potere della “trascendenza”
Io personalmente credo fortemente a un tipo di meditazione più contemplativa a 360 gradi, come la Mindfulness o la Vipassana, ma devo spezzare una lancia a favore di coloro che portano avanti pratiche legate a un oggetto:
dico questo perchè, il solo fatto di interrompere il loop dei pensieri e focalizzarci su un oggetto come il respiro o un mantra, interrompe il dualismo, l’etichettare ogni cosa che ci accade (così tipico della nostra parte cognitiva, dualistica o della nostra sofferenza) permettendoci di dimorare in una stato di totale assorbimento (samadhi in sanscrito) che ci permette di trascendere questa condizione faticosa e dualistica, spesso legata alla sofferenza, in cui siamo immersi;
non credo sia un caso che la meditazione trascendentale si chiami così: proprio perchè ti permette di trascendere, di andare oltre, a una esperienza quotidiana in cui siamo costantemente in balia dei pensieri e di trovare una dimensione diversa.
Da una parte, quindi, io spezzo una lancia in favore delle forme di meditazione “limitanti”, che io chiamo Samatha (ti invito a notare come questa parola abbia la stessa desinenza [ipotizzo che invece di “desinenza” intendessi dire “radice”] di Samadhi: il totale assorbimento);
tuttavia, ed è questa una mia personalissima opinione, io preferisco spaziare di più, a 360 gradi, e fare la meditazione Vipassana, nutrendo comunque un grandissimo rispetto per la meditazione trascendentale, della quale non posso che parlar bene.
considerazioni finali
Non credo esista una tecnica perfetta per tutti: ciascuno di noi ha più bisogno di una tecnica rispetto a un’altra.
Il mio invito, per chi non si orienta ancora bene, è di fare la meditazione Vipassana (puoi cliccare qui per saperne di più e qui per fare un corso di vipassana) ma, se senti di essere fortemente orientato alla meditazione trascendentale, segui il tuo cuore perchè probabilmente è quello di cui hai davvero bisogno; quindi, se pensavi di avere da me delle risposte definitive…non le ho!
Spero di averti dato chiarezza, di avere argomentato in maniera esaustiva su una tecnica rispetto a un’altra ma, come ti dicevo, alla fine la risposta vera è in te: non c’è una sola meditazione valida per tutti, ognuno di noi ha esigenze diverse; quello che posso dirti con sicurezza è che, sebbene nella rete ci siano tante bufale, la meditazione trascendentale non è una bufala (dal punto di vista dei soldi è un altro discorso, ma se tu hai i tuoi motivi per fare la meditazione trascendentale puoi andare tranquillo).
Io, personalmente, posso darti delle indicazioni su come meditare con un mantra e, a tal proposito, posso darti il link ad un articolo dove posso aiutarti a meditare in questo modo.
Lascia pure un tuo commento, fammi sapere cosa ne pensi tu rispetto agli argomenti che abbiamo trattato oggi: se conosci la meditazione trascendentale lascia un tuo commento, se non la conosci ma hai la tua opinione, lascia sempre un commento, sono tutti preziosi; se lasciamo un commento, cerchiamo sempre di dare un consiglio di cuore a qualcuno e di evitare contrapposizioni (come “la mia meditazione è meglio della tua” o simili) perchè non sono di supporto a chi invece ha bisogno di fare un percorso e sente il bisogno di fare una meditazione rispetto a un’altra:
ognuno di noi ha un suo parere, io non intendo dire che la meditazione Vipassana è la migliore in assoluto, ho solo dato un parere ed espresso quelle che sono le mie motivazioni; non intendo assolutamente criticare la meditazione trascendentale o le meditazioni di ancoraggio, anzi nemmeno la Vipassana ne è totalmente libera e ha bisogno di trovare quello stato di trascendenza che trovi grazie ad altre tecniche di focalizzazione; la meditazione trascendentale, inoltre, vanta tutta una serie di ricerche scientifiche che ne dimostrano i benefici che può aiutare a ottenere.