La meditazione trascendentale è la più antica?

La meditazione trascendentale è la più antica?
È vero che tutte le altre meditazioni derivano da questa?

Rispondo a una domanda, postami da Eleonora, che recita così: “In seguito alla mia partecipazione a una conferenza introduttiva, mi è stato detto che la meditazione trascendentale è la più antica e che da essa sono derivate tutte le altre: può confermarmelo?”

guarda il video – o prosegui a leggerne la trascrizione sotto:

Se quello che mi dici è stato realmente enunciato così non posso confermartelo: nel modo in cui l’hai formulata tu, l’affermazione è molto impropria; c’è comunque del vero, cerchiamo di capirci meglio.

Sono tre livelli.

meditazione trascendentale antica1) la meditazione è antica come l’uomo

Anzitutto,  probabilmente la meditazione è antica come l’uomo: se ci pensi l’uomo, da che esiste, si sarà verosimilmente posto delle domande, si sarà guardato dentro e avrà notato che nel qui e ora si trova la pace; e quindi ecco perchè dico che, con tutta probabilità, la meditazione è antico quanto l’uomo.

È pur vero però che (e questo è un secondo livello) rispetto alle tradizioni culturali più diffuse, ce n’è qualcuna più antica di altre:

2) Tra le meditazioni più diffuse quelle di origine indiane sono più antiche di quelle buddiste

tra i ceppi culturali, di origine orientale, più diffusi c’è un ceppo, una grande famiglia, di matrice induista e poi un’altro  di origine buddhista che dall’India si è poi diffuso in Cina; in cui esistevano altre forme di meditazione pre buddhiste autonome, come il Taoismo, e il tutto si è poi amalgamato assieme come accade spesso nella storia.

Comunque è vero che la meditazione induista, quella che fa riferimento agli antiche testi vedici dell’India, è la più antica.

Lo stesso Buddha, dai cui insegnamenti è nata la meditazione Vipassana (veicolata dallo stesso Buddha); la meditazione Zen; la meditazione tibetana: tutte queste forme di meditazione buddhista derivano a loro volta da quella induista. Perchè?

Perchè lo stesso Buddha era un grande conoscitore dei Veda, ed era un praticante delle tecniche che si utilizzavano all’epoca; ha padroneggiato varie tecniche, alcune anche molto estreme, e ha cambiato vari maestri, perchè cercava qualcosa che gli permettesse di raggiungere l’illuminazione: quando poi l’ha raggiunta, ha preferito veicolare soprattutto una forma di meditazione che è la meditazione Vipassana; da lì sono poi nate altre forme di meditazione molto interessanti.

Fatto sta che la meditazione induista, come riferimento e culturale, è più antica di quella buddhista e anche di altre tradizioni, e probabilmente ha avuto una maggiore influenza rispetto ad altre pratiche.

3) La meditazione Trascendentale è moderna risale agli anni ’60

La meditazione trascendentale si appoggia culturalmente proprio a questa antica tradizione quindi, se parliamo in maniera generica della tradizione induista, è vero che è la più antica ma, se parliamo nello specifico proprio di meditazione trascendentale, stiamo parlando di qualcosa di molto più moderno: stiamo parlando di un marchio registrato (registrato ai tempi dei Beatles) e che ha pochi decenni di vita.

Non è possibile che Buddha si sia riferito a una tradizione con pochi decenni di vita, e non è nemmeno possibile registrare un marchio di una tradizione millenaria come quella induista o quella buddhista; non si può registrare una trademark e brevettare questo tipo di meditazioni: brevettare è possibile se prendi queste tecniche, fai un piccolo protocollo personalizzato, e puoi brevettare e registrare quello che ottieni; lo può fare chiunque.

Quindi La Meditazione Trascendentale è la più antica?

Se parliamo della Meditazione Trascendentale pura, con tanto di trademark, è modernissima e risale agli anni ’50-’60. Se parliamo dell’antica tecnica induista non c’è trademark, è la più antica e da essa molte altre meditazioni ma, se non c’è il trademark, è “libera”:

ovviamente devi andare da un maestro per imparare, che ti insegnerà in base a quello che ha imparato lui; oggi capita che taluni si improvvisino maestri ma, tendenzialmente, un maestro non è improvvisato.

Invece nella meditazione trascendentale, essendo un marchio registrato, bisogna stare entro dei protocolli ben precisi, ma stiamo parlando di qualcosa che ha pochi decenni di vita: a te poi le conclusioni.

Mi piace pensare che, chi ha fatto la presentazione di cui mi parli, si stesse riferendo al ceppo culturale di riferimento e non alla meditazione trascendentale stessa, il che può portare un pò di confusione; poi, ovviamente, ognuno porta un pò l’acqua al suo mulino e questo può ingenerare qualche ambiguità.

Questo è quello che mi piace pensare in quanto, tendenzialmente, ritengo che tutti coloro i quali fanno un lavoro come quello di promuovere la meditazione a beneficio degli altri, lo facciano proprio a beneficio delle altre persone: perciò se parli di una tecnica con dei punti di riferimento millenari, lo fa proprio per invogliare a farla, perchè ci sono dei benefici.

Non mi piace pensare che qualcuno, invece, dica delle cose poco vere.

Insomma, dipende tutto da come è stata formulata esattamente l’affermazione che mi riferisci: se il riferimento è ai fondamenti della meditazione trascendentale, ovvero la meditazione induista, è corretto dire che quest’ultima tradizione millenaria è la più antica ed è quella da cui ne discendono moltissime altre;

se invece, come mi hai detto tu, il riferimento è strettamente legato alla meditazione trascendentale, tira un pò le somme: alcune tradizioni hanno millenni di vita, sono di pub blico dominio e non sono dei marchi registrati, mentre questa è nata ai tempi dei Beatles ed è un marchio registrato, non è possibile sia venuta prima di altre tecniche con svariati secoli alle spalle.

Io non ero presente alla presentazione e quindi non posso saper come si sono svolte nel dettaglio le cose, ma spero ugualmente di averti aiutato a fare un pò di chiarezza.

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