3a e 4a Nobile Verità: Corso Buddismo

Tratto dal corso di buddismo “Semplicemente buddismo

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la Nobile Verità della cessazione della sofferenza

Evviva! Esiste la possibilità di stare senza sofferenza e accedere al nirvana.

Per cessare di soffrire è utile lasciare andare gli attaccamenti che abbiamo a ciò che ci piace e ciò che non ci piace.

E già perché facendo a “braccio di ferro” con le cose che non ci piacciono finiamo per alimentare anche quelle.

Ma per lasciare andare questi “attaccamenti” è utile conoscerli e quindi uscire dalla ignoranza, ovvero l’errata interpretazione dei valori e dei fenomeni.

Nel senso che se continuo a pensare che avere quel prodotto ultimo grido mi farà felice, non troverò altro che ulteriore sofferenza.

Come fare allora? Ebbene con la quarta ed ultima Nobile Verità.

 

La Nobile Verità della Via che porta alla cessazione della sofferenza

Esiste una via che porta alla cessazione della sofferenza e questa è costituita da otto sentieri che sono:

Quindi la quarta Nobile Verità è di fatto l’Ottuplice Sentiero. Un ottuplice sentiero da coltivare ed alimentare.

Ora prima di entrare nei dettagli di ciascun sentiero cerchiamo di capire meglio come funziona e quali sono le caratteristiche di questo Ottuplice Sentiero.

Gli otto sentieri si possono ricondurre in tre colonne portanti per il nostro addestramento (in pali addestramento si dice sikkhā) e sono:

Vedi quanto c’è un richiamo alla pratica nella vita di tutti i giorni? Stiamo parlando di addestrarci, di allenarci nello sviluppo della Saggezza, di un comportamento etico e nella meditazione.

Quando parliamo di avere una certa comprensione delle cose e una buona motivazione -che sono i primi due sentieri- stiamo parlando di addestrare la saggezza.

Stare attenti a quello che facciamo (azione) o a quello che diciamo (parola) ma anche al nostro modo di procurarci da vivere (sussistenza) rientrano in un comportamento etico che non danneggi gli altri (né noi stessi ovviamente).

Mentre mettere la giusta energia per essere presenti a noi stessi (sforzo), ricordarci e rinnovare la presenza mentale (consapevolezza) e rimanere focalizzati sul nostro oggetto di meditazione (concentrazione) sono i tre aspetti che riguardano l’addestramento della meditazione.

In altre occasioni anziché di “Saggezza, Moralità e Meditazione”, ho sentito la definizione “Saggezza, Disciplina e Concentrazione” e molto più raramente ho sentito parlare di “Determinazione, Condotta Morale e Volontà”.

Ora questi otto sentieri possono essere addestrati uno alla volta, visto che ciascuno favorisce il successivo -ad esempio con una giusta visione delle cose avrò una intenzione più nobile e propensa a fare del bene- ma possiamo portarli avanti tutte assieme.

Su questo aspetto ci torneremo dopo averli visti una alla volta così sarà più chiaro. Ciò che è utile tenere a mente, al momento, è che questi sentieri sono ambiti da seguire perché seguendoli ci porta alla cessazione della sofferenza e al nirvana.

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