Simbolo del Buddismo e 5 Precetti: Corso Buddismo

Tratto dal corso di buddismo “Semplicemente buddismo

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il simbolo del buddismo

Ricapitoliamo, nel primo discorso, il Buddha ha parlato delle quattro nobili verità e la quarta è costituita da questi otto sentieri.

Si dice che grazie a quel discorso Buddha abbia messo in moto la Ruota del Dharma e il simbolo del buddismo non è un Buddha come si potrebbe immaginare ma una ruota.

Ruota si dice Cakka (si legge ciakka) in pali e Chakra in sanscrito (esatto i famosi chakra molto in voga nello yoga sono dei vortici di energia delle ruote).

Una ruota con otto raggi uno per ciascuno degli otto sentieri.

Questo può darti un’idea di come questi sentieri siano centrali nella visione buddista.

La ruota si chiama Dhamma-cakka in pali o Dharma Chakra in sanscrito eccola qui:

i 5 precetti

In tutte le religioni si invita il praticante a comportarsi in modo etico al fine di non danneggiare gli altri. Famosi sono per le principali religioni monoteiste i dieci comandamenti. Nel buddismo ci sono i 5 precetti.

precetti e non comandamenti

Un comandamento è un ordine perentorio mentre il precetto, benché sia qualcosa di molto simile, ha più il sapore di un invito fermo e deciso posto da qualcuno di autorevole.

Non esiste il concetto di “peccato” o peggio “peccato mortale” se non segui un precetto. I precetti infatti sono indicazioni rivolte a fare del bene e a coltivarlo.

Ciascun precetto buddista è molto più difficile da seguire in modo assoluto.

Ad esempio il precetto che invita a non uccidere non riguarda solo gli esseri umani, ma qualsiasi essere vivente. Quanti moscerini si spiaccicano sul mio casco o sul parabrezza della macchina? Quante volte ho pestato una formica o una lumaca per distrazione? È quasi impossibile da seguire in senso assoluto.

Il precetto quindi non serve a farti sentire in colpa se non lo segui, ma a porre attenzione a quel che fai al fine di migliorarti ogni volta di più in quella direzione.

Certo sapere che quel che fai ha delle conseguenze fa parte della del karma di cui abbiamo parlato, ma non c’è una punizione, piuttosto un’auto infilarsi in un processo di maggiore sofferenza rispetto ad uno di maggiore gioia e felicità in sintonia con la Legge Naturale.

Quindi ogni precetto è un fermo invito a lavorarci sopra esercitando tre aspetti:

In un ritiro di meditazione vipassana si sposano, almeno per la durata del ritiro, i 5 precetti.

Ma l’invito è a lavorarci su con impegno anche nella vita di tutti i giorni (almeno per un periodo), ma ne riparliamo, intanto vediamoli tutti uno alla volta.

1) Decido di non uccidere nessuna forma di vita

2) Decido di non prendere cose che non mi sono state date

3) Decido di evitare una vita sessuale che danneggi gli altri

4) Decido di astenermi dall’uso della parola che possa danneggiare gli altri

5) Decido di astenermi dall’uso di sostanze che ubriacano o stordiscono la mente

 

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