Perché nel sogno non c’è Ansia (dispersione mentale)
scopri:
- Assenza di Ansia nei Sogni: Scopri perché nei sogni non proviamo ansia e cosa ci svela della nostra mente.
- Mente e Sogni Lucidi: Esplora come la mente funziona nei sogni, soprattutto nei sogni lucidi, e l’assenza dell’intelletto logico.
- Energia Yin e Yang nei Sogni: Approfondisci il concetto di energia yin (percettiva) e yang (intellettuale) nei sogni.
- Ansia vs. Paura nei Sogni: Differenza tra ansia e paura nei sogni e come influenzano la nostra esperienza onirica.
- Sogni e Esperienze Post-Morte: Collegamenti tra i sogni e le esperienze di premorte (NDE) per una maggiore comprensione della mente.
- Interazione tra Sogni e Realtà: Riflessioni su come i sogni influenzano e sono influenzati dalla nostra vita quotidiana.
Questa riflessione nasce dalla domanda:
“Perché nel sogno mi sembra sempre di vivere pienamente il presente, l’ora, non sentire l’ansia e la dispersione mentale che talvolta mi accompagnano di giorno?
Nel sogno mi vivo appieno l’esperienza, eppure durante il sogno la mente è in funzione.”
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Ebbene sì, è proprio così, e mi compiaccio che te ne sei accorta.
Durante il sogno non è presente l’intelletto.
È presente la mente, la nostra mente duale, ma l’intelletto vero e proprio, quella parte estremamente cognitiva, logica, intellettiva e intellettuale, è assente.
Se compare, e compare in modo delicato, deve quasi farsi da parte.
Quando facciamo i sogni lucidi, ci mettiamo un pizzico di questa energia, giusto per dire al sogno di cambiare canale e di andare da quella parte; ma il sogno poi ci restituisce un’esperienza che non è intellettuale, ma totalmente esperienziale.
Io definisco la parte intellettuale parte maschile (energia yang, come direbbero i cinesi), mentre quella percettiva, tipica dei sogni, parte femminile (energia yin).
Per la parte intellettuale nei sogni non c’è spazio.
E quando la parte intellettuale si fa dominante, la nostra esperienza è che non riusciamo ad addormentarci.
Rimuginiamo di continuo, intellettualmente, da un pensiero all’altro: “Devo fare questo”; “Devo fare quest’altro”; “E adesso come faccio?”; “Oh, guarda cosa mi è venuto in mente!”; “Adesso non riesco ad addormentarmi”… e ci rigiriamo insonni come una cotoletta nel letto.
E questo è perché la parte intellettiva si è manifestata, ed è quella che, effettivamente, è la matrice delle ansie.
Io normalmente associo l’ansia alle paure, ed effettivamente l’ansia è una forma di paura, però è una forma più sottile.
La paura rimane nei sogni, abbiamo anche gli incubi.
Perché?
Perché viviamo comunque in una dimensione dualistica: se abbiamo paura di un mostro, quel mostro appare; ma non è un’ansia, è una paura.
Nel sogno il mostro è realmente – nel senso della “realtà” del sogno – davanti a noi, e quindi la paura svolge una funzione ben precisa.
L’ansia invece è intellettuale, collegata ai pensieri, strettamente legata al fatto che io porrei, forse, sognare e, oddio, se mi addormento sogno il mostro e c’ho paura.
E questa è ansia; e se hai ansia non riesci ad addormentarti neanche.
E questa non c’è nei sogni: non c’è questo tipo di paura.
C’è la paura, ma non c’è l’ansia.
E questo lo hai colto benissimo.
La scienza afferma, anche se ultimamente sta iniziando a metterlo in dubbio, che la mente è legata al cervello; ma in base all’esperienza delle premorti, e per quello che ci dicono i buddisti, questo non è vero.
Nell’aldilà, noi non abbiamo un cervello e viviamo comunque delle esperienze.
E questo accade anche nel sogno.
Oddio, quando sogniamo non è che moriamo, il cervello ce lo abbiamo ancora, ma quando ci muoviamo nel sogno lo facciamo con un corpo che non è quello fisico, ma è un corpo sottile.
Però è assente la parte intellettiva, e sarà assente anche nell’aldilà.
Avremo una mente più chiara, sette volte più veloce.
E a seconda delle varie fasi che attraverseremo nell’aldilà potremmo essere anche più tranquilli, ma non è detto, perché sarà un’esperienza molto simile ai sogni e, come capita nei sogni, potremmo viverci anche degli incubi; però, se gli riconosci come incubi, ne esci subito (un po’ come nei sogni veri e propri, se riconosci un incubo come tale, lo risolvi).
Infatti gli addestramenti per i buddisti tibetani – non per quelli più antichi, quindi – servono proprio per riconoscere i prodotti della mente anche nell’aldilà, in cui la mente è molto più libera, proprio perché non ha un corpo e non c’è più un cervello.
E quindi nei sogni, come nell’aldilà, non c’è spazio per la mente logica.
Saremo in grado di ragionare, potremo viverci delle esperienze dualistiche, e in entrambi i casi potremo fare un sacco di belle cose; ma l’aspetto più intellettuale sarà assente.
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