nirvana: Corso Buddismo

Tratto dal corso di buddismo “Semplicemente buddismo

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nirvana

Prima di addentrarci alla scoperta di ciascun sentiero vorrei spendere un paio di parole sul termine “nirvana” che in pali si dice nibbana.

 Lo so che è una parola ormai molto diffusa anche nel linguaggio comune e spesso la si associa ad uno stato di immensa pace, di risveglio, di amore infinito, ma non è quella realmente l’originale definizione di Buddha.

Buddha in quasi tutti i suoi insegnamenti mette l’enfasi sul cercare di non attaccarsi alle definizioni.

Ora lo stato di nirvana è oltre le definizioni -appartiene alla sfera “non duale” di cui parleremo più avanti- per tanto non può essere definita da parole limitanti.

Infatti la parola Nirvana non definisce, ma esclude.

Letteralmente significa “cessazione” o meglio “estinzione” come se si finisse il combustibile che alimenta la sofferenza.
Buddha non definisce lo stato del Nirvana affermando che significhi Pace, ma come fine della sofferenza.

Buddha ha detto: “io insegno sostanzialmente due cose: Esiste la sofferenza, esiste la cessazione della sofferenza”.

Non dice “esiste la sofferenza e la pace” perché se la chiamasse “pace” sarebbe uno stato duale che si contrappone o si alterna alla sofferenza. Sceglieresti una a discapito dell’altra.

Cercheremmo di eliminare la sofferenza e ricercare la Pace, piuttosto che accogliere, comprendere e lasciare andare la Verità della sofferenza.

Perché ci sia la cessazione della sofferenza non ci può essere nessuna contrapposizione, nessuna dualità, nessuna cosa da eliminare. Solo estinguere e fare cessare proprio quella matrice duale causata dall’ignoranza.

Quindi si limita a chiamarla “cessazione” della sofferenza, Estinzione totale della sofferenza e di ciò che la alimenta.

Ci tengo ad evidenziare questo aspetto perché, benché mi piace essere terra-terra e semplice nelle spiegazioni, mi piace anche essere pratico e vorrei poterti trasmettere anche l’essenza profonda di questo insegnamento.

E una superficiale interpretazione della parola Nirvana potrebbe indurre in molti errori o equivoci nella pratica quotidiana.

Rimane il fatto (ed è un Nobile fatto pratico) che alimentando e perseguendo gli otto sentieri descritti nella quarta nobile verità, possiamo raggiungere il nirvana e porre fine a ciò che nutre la sofferenza estinguendola, quindi vediamoli nel dettaglio.

 

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