qual è il modo migliore per imparare la meditazione?
Questa è una domanda apparentemente semplice, ma in realtà è piuttosto sottile: avere la giusta attitudine nei confronti della meditazione farà sì che tu la possa imparare per bene.
guarda il video: qual è il modo migliore per imparare la meditazione?
oppure leggi la trascrizione sotto:
Il modo migliore per imparare la meditazione è: farla!
L’esperienza, in meditazione, fa molto.
Spesso all’inizio ci si perde in problemi che in realtà non sono veri problemi: “come metto le gambe?”; “qual’è la posizione corretta?”: tutte cose molto secondarie; in quanto la vera differenza la fa l’attitudine mentale, e non certo questi dettagli poco significativi.
Se io dovessi mettermi a spiegare a chi non ha già fatto un po’ di esperienza di meditazione, tenderei a dare delle idee sulla meditazione molto astratte e idealistiche;
se io dovessi dire cose come: “non pensare”, creerei un danno irreversibile; si tratterebbe di qualcosa di realistico, ma non è esattamente quello che facciamo in meditazione.
La cosa che io suggerisco è semplicemente di mettersi li e osservare.
Tendenzialmente dovresti rimanere fermo cercando di muoverti il meno pessibile, ma nemmeno questo è troppo importante: si può meditare infatti anche in movimento; la cosa importante è porre attenzione a quello che succede dentro di te.
Siccome la mente lasciata a se stessa tende a vagare, la si orienta verso il respiro; perciò, l’unica vera indicazione che mi sento di dare a un principiante e di indirizzare la propria attenzione al movimento che fa il respiro dentro il tuo corpo: osservi l’aria che entra e l’aria che esce; molto semplicemente.
Dopo un po’ che hai fatto esperienza, approfondire certi temi e capire meglio come funziona il tutto puo’ essere molto utile, ma basandoti su di un qualcosa che hai già fatto
Ed è per questo che nel sito gratuito “comemeditare.it”, suggerisco di scaricare la meditazione guidata e di iniziare subito da qui: www.comemeditare.it/meditazione-gratis
Questo non lo consiglio solo nel mio sito gratuito.
In tutti i miei corsi online, dopo una breve introduzione, aver tranquillizzato sull’aspetto non decisivo della posizione e smussato i vari dubbi iniziali, invito quanto più velocemente possibile a praticare la meditazione.
Ed è questo quindi il modo migliore per approcciarsi alla pratica: vinti i primi dubbi, mettersi subito a meditare;
e solo dopo ragionare sulla questione e su cosa succede o non succede: il tutto in base a una esperienza che hai già fatto.
Qual’è altrimenti il rischio, se io mi metto a teorizzare molto prima di mettermi a meditare?
Che quando mi siedo a meditare mi metto a pensare: “Ah, ma Claudio aveva detto questo”; “Quel libro mi aveva detto quello”; “Ma la tecnica dice che…”; “Sto facendo bene?”; “Sto facendo male?”.
Insomma uno si mette a pensare e sta nel mondo dei pensieri: non sta più nel qui e ora, che è quello che si tende a fare in meditazione.
E quindi, tornando alla domanda: qual è il modo migliore per imparare la meditazione?
Il modo migliore è: farla.
È solo in seguito che diventa proficuo approfondire certi temi ma, anche qui, è meglio non ascoltare troppe voci e, soprattutto, metodi diversi: le informazioni potrebbero diventare contraddittorie; va bene anche sperimentare, ma devi comunque avere una strada maestra.
Mi spiego meglio.
Se tu hai un maestro di meditazione come tuo referente principale, questo è buono; poi potresti anche decidere di cambiarlo, e non c’è niente di male in questo, ma non averne uno, ma troppi, ti può confondere.
Se hai un maestro principale, nulla di impedisce di ascoltare altre persone o provare altre soluzioni, ma in questo caso hai un punto di riferimento a cui tornare o a cui fare delle domande; se ci sono messaggi contradditori puoi dirti: “Ok, nella confusione faccio come mi dice lui, perchè di lui mi fido”.
In questo modo costruisci qualcosa.
Perchè se prima ascolti una voce, poi ne ascolti un’altra e poi un’altra ancora, ti perdi; la mente è un ambito apparentemente contraddittorio, può accadere che anche il tuo insegnante possa dirti delle cose in apparenza discordanti: questo è tipico dell’aspetto semantico della questione.
Ma qui torniamo all’aspetto di cui ti dicevo prima: quando io faccio esperienza faccio qualcosa di molto diverso dal teorizzare.
Un esempio classico che io faccio è che, se tu non hai mai assaggiato un limone e chiedi a qualcuno che lo ha fatto di descriverti il sapore, ti puoi trovare di fronte a risposte del tipo: “Il limone ha un sapore molto aspro” e “Il limone è dolce”; apparentemente sono due cose contraddittorie ma, se tu hai assaggiato il limone, sai quanto è vera l’una e quanto è vera l’altra, e ti rendi conto che, dal punto di vista pratico, questa contraddizione non c’è.
A volte invece ti vengono dette delle cose proprio diverse dal punto di vista tecnico, e anche qui è sempre meglio avere un maestro.
Praticare è sempre meglio di qualunque maestro e di qualunque dottrina; poi, dopo, avere una mappa e capire cosa fare o non fare è utile, altrimenti ti perdi facilmente.
Avere un maestro o un gruppo di meditazione può essere utile, ma sono tutti puntelli rispetto all’aspetto principale: metterti lì e osservare quello che succede dentro di te.
In fondo, non è un caso se da millenni si dice: “Conosci te stesso”.
Per farlo la cosa migliore è, senz’altro, la pratica meditativa; e il metodo migliore per apprendere la meditazione è, senz’altro, farla.
Quindi se non lo hai ancora fatto, scarica qui la meditazione e, semplicemente falla: www.comemeditare.it/meditazione-gratis