Samadhi e Vipassana: un passaggio necessario?
Un abbonato al Come Meditare Coaching domanda:
nella mia esperienza, lo stato di Samadhi è il miglior punto di partenza per passare alla Vipassana vera e propria, ovvero a una meditazione più introspettiva. Si tratta di una cosa corretta o sono in errore?
La natura del Samadhi
Samadhi è quello stato di assorbimento mentale, spesso frutto di una tecnica di focalizzazione, di centratura, come la Samatha. Infatti, Samatha e Samadhi iniziano con la stessa desinenza. È uno stato di grande assorbimento mentale.
Tecnicamente, quindi, dire che si passa in Vipassana passando per Samadhi è molto corretto. Ma c’è un “ma”..
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Contenuti
- Samadhi e Vipassana: un passaggio necessario?
- La natura del Samadhi
- La Vipassana non è una tecnica da manuale
- L’importanza della mente lucida
- Nessun automatismo: Samadhi non è un passaggio obbligato
- Le sfumature dell’esperienza personale
- La consapevolezza è l’aspetto più importante
- Vipassana e distrazione: due cose compatibili
- Vipassana con un minimo di centratura
- Un’esperienza personale dopo un ritiro
- Non tutti vanno in Samadhi: e va bene così
- Il rischio di confondere l’assorbimento con l’ipnosi
- Meglio iniziare, anche se non si è “pronti”
- Una tecnica da non rimandare
- Il rischio di bramare lo stato e dimenticare l’essenza
- Alcuni si bloccano sul Samadhi
- Dove sei tu, se ti perdi?
- Il paradosso dell’unione col tutto
- Guarda il Video – in vipassana “solo” passando dallo stato di assorbimetno mentale (Samadhi)
La Vipassana non è una tecnica da manuale
Quello che mi sento di dire è che è molto tecnico, cioè è molto “da manuale”. Io reputo che la Vipassana non sia da manuale. Non esiste un manuale, tra virgolette. Non esiste un manuale nel senso che nei manuali ci spiegano cosa fare, no? Quando noi abbiamo dei dubbi e vogliamo fare qualcosa, tendiamo a fare Samatha, quindi a fare qualcosa, come osservare il respiro. E questo è una cosa da fare.
Mentre stiamo in Vipassana, stiamo con quello che c’è.
L’importanza della mente lucida
Allora è vero che questo viene tanto meglio quando si sta con una mente pulita, lucida e centrata, come nello stato di Samadhi. La Vipassana viene senz’altro molto bene a quel punto. Però, ecco, la Vipassana, come dicevo, è uno stato in cui si sta con quello che c’è. Non facciamo nulla se non stare con quello che c’è.
Nessun automatismo: Samadhi non è un passaggio obbligato
Quello che voglio dire è che, se rendiamo il parallelismo ufficiale, tra virgolette — mettiamola così, qualcuno magari dirà che è così che stanno le cose, cioè che per forza per passare in Vipassana dobbiamo passare per Samadhi — ecco… no, secondo me no.
Le sfumature dell’esperienza personale
A parte che dovremmo capire che cosa intendiamo, come esperienza singola, per “stare in Samadhi”, perché per me può significare una cosa, per te un’altra, per me anche più di una. Per cui magari c’è uno stato di profondo assorbimento mentale, ma magari non c’è, ma ci sono dei piccoli episodi di centratura, di tranquillità, e secondo me anche quelli vanno bene. Ma non li sappiamo magari riconoscere, o comunque non li etichettiamo come grande stato di assorbimento mentale, e quindi magari sono soltanto dei momenti passeggeri.
La consapevolezza è l’aspetto più importante
Quello che mi sento di dire, però, è che io trovo che la consapevolezza sia l’aspetto più importante. E secondo me si può sviluppare con un minimo di centratura. Sì, quella sì. Quindi un po’ di Samatha, un po’ di osservazione sul respiro, lo trovo comunque essenziale.
Ma non al punto di arrivare chissà quale stato di assorbimento mentale. Ho visto molte persone che cercano quello stato, hanno brama di quello stato, pensano di non essere ancora in grado di stare in Vipassana, in visione profonda, quando non è così.
Vipassana e distrazione: due cose compatibili
Io posso essere distratto, e a un certo punto, se sono in Vipassana, accorgermi di essere distratto. Lo ripeto perché è importante. Cioè, io posso accorgermi anche di quanto non sono presente, di quanto sono distratto, di quanto sono in avversione.
Cioè, io porto la consapevolezza a 360°, a prescindere dal punto di partenza. La consapevolezza è questo: sapere di essere arrabbiati. Sapere. Perché è così che non fai danni. Se non sai di essere arrabbiato e lo sei, puoi fare danni. Capisci qual è la differenza?
Vipassana con un minimo di centratura
Quindi, secondo me, non c’è — se non un minimo di centratura iniziale — uno stato preciso per cui vale poi la pena fare Vipassana.
Secondo me, vale sempre la pena fare Vipassana, passando per un minimo di centratura.
Un’esperienza personale dopo un ritiro
Voglio aggiungere un’esperienza personale. Ho fatto diversi ritiri di meditazione di 10 giorni, di svariati giorni. E una volta ero fresco fresco di ritiro.
Vado a un ricevimento, una festa di amici, e uno aveva delle cuffiette. Era uno che lavorava in una palestra e che possedeva una cuffia da mettere in testa, con dei sensori, che permette di analizzare la profondità della meditazione.
Tutti gli hanno indicato me, e lui era ben contento di andare a verificare quanto fosse profondo il mio assorbimento mentale, quanto potessi andare in profondità in meditazione.
Non tutti vanno in Samadhi: e va bene così
Ci sono sicuramente dei monaci che lo sanno fare. Molte persone, non c’è neanche bisogno di essere monaci, sanno andare in Samadhi, quindi in questo stato di assorbimento mentale, con facilità. Io, infatti, l’ho deluso. Ma l’avevo anticipato: guarda che non è detto che io vada dove dici tu.
Io normalmente mi soffermavo tra uno stato di veglia e uno stato di assorbimento mentale. La consapevolezza richiede attenzione. Io devo essere attento a quello che c’è, nel qui e ora.
Il rischio di confondere l’assorbimento con l’ipnosi
E quindi “perdermi”, tra virgolette — non è che in uno stato di assorbimento mentale ci si perda — ma diciamo che è facile per noi magari confonderci, e confondere uno stato di trans ipnotica, diciamo così, di essere incantati, con il Samadhi.
Ecco: non è quello. E non è neanche fondamentale ci sia il Samadhi, secondo me.
Meglio iniziare, anche se non si è “pronti”
Probabilmente altri insegnanti ti diranno che “da copione” bisogna passare per Samadhi prima di andare in Vipassana. Ed effettivamente sarebbe l’ideale. Ma, ripeto, secondo me nulla giustifica il rimandare la Vipassana, quando la Vipassana ci permette di consapevolizzare anche quanto siamo lontani dal Samadhi.
Una tecnica da non rimandare
Quindi io sono un fan della consapevolezza. Sono un fan della Vipassana. Ritengo utile Samatha, quindi la fase precedente, per concentrarci — quindi porre l’attenzione al respiro, per esempio.
Questo ci può portare a questo stato bellissimo di assorbimento mentale. Ma anche no. E non perché io non raggiungo quello stato di assorbimento mentale, non vado in Vipassana. Lo posso fare comunque.
Il rischio di bramare lo stato e dimenticare l’essenza
Quindi ecco: io mi sento di dire, di rispondere a questa domanda: sì, è corretto passare per questo stato di assorbimento mentale prima di andare in Vipassana, ma occhio a non cercare per forza quello stato mentale e non fare Vipassana se non lo si trova.
Ecco, questo io lo troverei un grave errore.
Alcuni si bloccano sul Samadhi
Ho notato che molti — almeno un paio di persone che mi seguono nel blog — invece si concentrano di più sulla ricerca di quello stato di assorbimento mentale, rinunciando però a una tecnica che, secondo me, invece dovrebbe essere la nostra tecnica principale.
Perché essere consapevoli di quello che fai ti rende protagonista della vita. Altrimenti ti lasci vivere addosso.
Dove sei tu, se ti perdi?
Lo stato di Samadhi è uno stato sicuramente di assorbimento mentale. Ma se noi rimaniamo vicini, troppo vicini, a una tecnica di concentrazione, noi rischiamo di rimanere addormentati, nella misura in cui queste tecniche sono rilassanti.
Questo stato è uno stato di assorbimento, appunto. Ma dove sei tu?
Il paradosso dell’unione col tutto
Certo, sei un tutt’uno con l’universo. Ma dove sei tu?
Visto che siamo nel mondo — ed è vero che Gesù diceva di essere nel mondo senza essere del mondo — ma è questo, secondo me, che fa la differenza. Un pochino di attenzione, secondo me, ci vuole sempre.
Spero di aver reso l’idea.
Guarda il Video – in vipassana “solo” passando dallo stato di assorbimetno mentale (Samadhi)
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