Un abbonato al Come Meditare Coaching domanda:

Cosa succede quando si diventa più esperti di meditazione?

Cosa succede quando si diventa un po’ più esperti di meditazione? Beh, le aspettative normalmente sono tante. Quando uno comincia a meditare, magari all’inizio non capisce neanche bene se sta meditando bene o no, ha l’impressione che stia perdendo tempo, e questo ci può stare..

questo video è stato estrapolato da una sessione del Come Meditare Coaching qui trovi maggiori informazioni su questo servizio di sostegno nel tempo: http://www.comemeditarecoaching.it

clicca qui per andare alla versione video (se disponibile) o continua la lettura

..Però dopo un minimo di esperienza, dopo aver replicato un pochino la pratica, ci si accorge che effettivamente si possono guadagnare dei bei momenti di presenza, dei bei stati di assorbimento mentale, magari attratti, magari brevi, e poi si sente anche un pochino più di benessere alla fine della meditazione. Si notano di più le cose, si è più consapevoli.

Il verde degli alberi e la consapevolezza

Una volta, anzi un paio di volte in realtà, ed è successo anche a me, degli allievi mi hanno detto: “Ma sai che il verde degli alberi è verde?”. Che sembra palese, però mi fa capire che effettivamente cominciano a guardare la realtà con occhi più presenti e quindi il verde degli alberi, che è sempre stato verde ma è stato dato per scontato, comincia a essere colto. E questa è una delle qualità della consapevolezza. Siamo più presenti in quello che c’è, quindi cogliamo meglio la realtà che stiamo vivendo. E questo è sicuramente uno dei benefici di cui ci si accorge presto, insieme a uno stato di lieve benessere.

Attenzione alle aspettative

Niente di eclatante, niente di… qualche volta può succedere anche che sia più eclatante, però non voglio creare aspettative, perché è proprio l’aspettativa che ci frega. E il motivo per cui faccio questo video è proprio questo: ci si può aspettare che, dal momento in cui dopo un poco che si è meditato si cominciano a notare dei benefici, uno si aspetta che più medita e più questi benefici aumentano. Ad esempio si nota che c’è più pace, c’è più spazio tra un pensiero e l’altro.

L’illusione che i pensieri spariscano

Si ha poi l’illusione o l’aspettativa che, andando avanti con il percorso, addirittura i pensieri spariscano. Beh, probabilmente c’è anche qualche fortunato a cui questa cosa capita. Nel mio caso non è così. Nel mio caso questo stato di benessere e questi pensieri cominciano a essere un po’ più… lo stato di benessere comincia a essere un po’ più naturale ed essendo naturale — ed è controintuitivo — lo si nota di meno. Lo ripeto: giacché è naturale, lo si dà più per scontato e lo si nota di meno.

L’asticella del benessere

Quindi questo benessere che noi andiamo a cercare è come se alzassimo l’asticella, ne cercassimo sempre di più. In realtà quindi la percezione è: voglio quel benessere dell’inizio e non arriva. Non è che non arriva perché non c’è, non arriva perché alziamo l’asticella, perché ne cerchiamo di più, perché creiamo aspettative, creiamo ideali. Ecco, questi ideali sono le vere trappole: non è l’assenza di quello stato di benessere, ma è la ricerca di uno stato di benessere idealizzato che non appartiene al qui e ora.

Non avere aspettative

E quindi questa è la prima cosa che vorrei che un meditante, che comincia ad avere un po’ più esperienza, potesse notare: le aspettative. Non avere aspettative. Non ti preoccupare se questo stato idealizzato non arriva, non stai meditando male. Anche i pensieri possono rappresentare un metodo di misura errato, perché all’inizio i pensieri sono tanti e poi, dopo un po’ di pratica, si comincia a notare un po’ di spazio, di pace, tra un pensiero e l’altro. Quindi i pensieri continuano a esserci.

Raffinare l’attenzione

Che cosa succede quando si è un meditante avanzato? Che si raffina l’attenzione. Cioè, siamo consapevoli sempre di più di cose che prima ci sfuggivano, e quindi i pensieri, che sono bravissimi a essere subdoli e apparentemente abbandonati, poi in realtà emergono sotto altri profili, e noi li cogliamo sempre di più. Questo vuol dire che, come esperienza, noi notiamo e continuiamo a notare pensieri.

Notare i pensieri non è un problema

Il fatto che continuiamo a notare pensieri anche quando siamo avanzati non è una cosa negativa. È soltanto che stiamo raffinando il nostro livello di attenzione e quindi cogliamo pensieri sempre più sottili che prima non avremmo colto. Però, come esperienza, mentre stai meditando, noti che stai pensando.

L’esperienza durante un corso

Ne ho avuto esperienza quando ho fatto un corso: ero stato appena diplomato counselor, stavo in mezzo a altri counselor e psicologi e insieme a loro abbiamo fatto un corso, io come allievo, di mindfulness. Volevo conoscere questa mindfulness, poi ho scoperto che la conoscevo già con un altro nome, come Vipassana. Anzi, la conoscevo in qualche modo, ne conoscevo dei risvolti anche più profondi. Però, al di là di questo, dopo un po’ che meditavamo, magari anche pochi minuti, si faceva un giro di pareri e molti dicevano: “Ah, io non ho avuto pensieri, ah, io sono stato in pace, ah, io così”. Tutti a elogiare questa bella meditazione, e io ero l’unico che aveva pensieri.

L’osservazione dell’istruttore

Dicevo: “Ma io, eppure sono un esperto, sono dieci anni che medito, ma io continuo ad avere pensieri”. E in effetti l’istruttore mi fece notare che effettivamente, proprio perché avevo molta esperienza, riuscivo a cogliere delle cose in più. Era ovvio, nel senso che era notevole la differenza tra un praticante come me, che di anni di meditazione ne ha tanti alle spalle, e chi in realtà non l’aveva mai fatta. Quindi sarebbe risultato strano, no?, che gli altri fossero più avanti di me.

Mente Zen, mente da principiante

E poi però ci sta pure, perché infatti quello che viene detto spesso — ed è anche un titolo di un bel libro di un maestro Zen: Mente Zen, mente da principiante — è che dovremmo cercare di mantenere sempre una mente da principiante. Quella che ci fa dire, nel momento in cui cominciamo a meditare: vediamo quello che c’è, aprendoci all’adesso come solo l’adesso ci può offrire, senza aspettative, senza sentirci dei guru di meditazione semplicemente perché alle spalle abbiamo tanti anni, ma con umiltà aprirci a quello che c’è, notare i nostri pensieri, notare quello che succede e prendere atto di quello che accade.

Aprirsi a quello che c’è

Questo è in fondo quello che facciamo quando meditiamo, soprattutto quando meditiamo con consapevolezza: aprirci a quello che c’è.

Guarda il Video – Questo articolo è la trascrizione del Video

 

qui trovi il corso base di meditazione vipassana:
www.comemeditare.it/vipassana

qui trovi il corso avanzato di consapevolezza:
www.comemeditare.it/corsoavanzato

qui trovi il corso “meditazione per indaffarati” 7 minuti al giorno per una vita serena e consapevole
www.meditazioneperindaffarati.it

Sostieni il Blog e fai una donazione

anche un “caffè” o una “pizza” possono esser di aiuto

Fai una piccola donazione

 

 

torna alla Homepage per istruzioni semplici su come meditare:
https://comemeditare.it/

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *