Ciao ti capita mai di desiderare di essere felice e dirti
“si, vorrei essere felice, solo che adesso ho questo problema e finché ho questo problema non me lo posso permettere”?
oppure di dire “va bene ok, vorrei essere felice solo che finché non ho un conto in banca di un certo tipo, come potrei essere felice?”
oppure di dirti: “ok, ho questo problema di salute e non posso preoccuparmi di essere felice finché non ho risolto questo problema di salute, mio di chi mi sta vicino”..
guarda il video di circa 6 minuti o continua a leggerne la trascrizione:
insomma c’è sempre un buon motivo per rimandare nostra felicità e purtroppo ho due notizie: una buona e una cattiva.
la cattiva notizia è che ci sarà sempre qualcosa nella vita per cui rimandare la felicità: la vita è fatta di alti e bassi, per cui dei bassi nella nostra vita ci saranno sempre e quindi forse per vale la pena armarsi di una certa dose di felicità nonostante i bassi della vita.
I grandi saggi dicono che le stesse difficoltà sono delle occasioni per scrollarci un pochino, ridestarsi dal nostro torpore delle nostre abitudini quotidiane e guardare la nostra vita con occhi diversi.
La seconda notizia, quella buona, è che comunque c’è la possibilità di riscattarsi a questa nuova gioia.
Mi piace pensare che già queste parole possono in qualche modo esserti di aiuto per essere di sprone cominciare a desiderare la felicità con una intensità diversa e sapere che in qualche modo la stiamo rimandando e quindi saperlo ti dà già la possibilità di scegliere.
Perché finché la rimandiamo dicendoci “non ci posso fare niente queste cause e circostanze fanno sì che io non possa essere felice” quindi di fatto stai dando il potere a circostanze esterne a te: non ci potrai fare nulla.
Il Dalai Lama dopo l’invasione da parte dei cinesi disse: “ci possono levare tutto ma non la nostra felicità” e nessuno ti può levare la felicità: è un tuo stato emotivo e da te dipende.
Certo è facile a dirsi.. Ti confesso che anche io sono tra quelli che intanto si riscopre con le fatiche, con la tristezza, con le mancanze, ma allo stesso tempo sapere che dipende da me, che quantomeno c’è qualcosa che io possa fare nonostante le difficoltà, beh questo mi dà sicuramente più potere e quindi mi può aiutare a recuperare la pace.
Ora non dico che dipende tutto da me non è che tutto quello che succede nel mondo dipende da me ma, fin che dico “non ci posso fare niente” non ci sarà mai soluzione se invece io vedo cosa posso fare per migliorare me stesso il mondo: beh si inverte la rotta!
E si può procedere sempre più verso la felicità!
È un po’ come stare in un tunnel nel buio e dire “io voglio essere più felice ma non posso esserlo se non esco fuori dal tunnel, voglio esserne fuori”
Il punto è che tu sei dentro il tunnel è inutile rimandare a quando starai fuori da tunnel dobbiamo necessariamente partire e fare i conti con quello che c’è nel “qui e ora”.
Persino con le cose buie e negative che non ci piacciono e “qui e ora” possiamo invece guardare verso la luce, puntare verso la luce, guardare dove si trova la via d’uscita e dare una direzione alla nostra vita. Persino da dentro al buio del tunnel.
E la cosa bella è che già a orientare la nostra attenzione verso la luce farà in modo che i nostri occhi si abituino sempre di più alla luce e passo dopo passo ci ritroveremo sempre più felici, un passo sempre più vicini all’uscita del tunnel, e sempre più nella gioia e nella pace interiore.
E questo a prescindere dall’essere usciti totalmente dal tunnel. Anzi questa è l’unica strada verso l’uscita e già questo percorso verso l’uscita è una strada di gioia.
Mi piace pensare che queste parole possano esserti già in qualche modo di sprone, il mio invito è comunque di fare qualcosa di più:
domenica 31 marzo ho organizzato un evento dal vivo pensato perché chiunque possa venire anche da tutta Italia e possa raggiungermi con orari comodi al centro, a Roma in una zona facile da raggiungere con i mezzi
il tutto proprio per fare un lavoro insieme l’incontro si chiama proprio:
Pacificamente Live, come essere il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo
Capiremo come sia possibile cambiare il mondo intorno a noi attraverso l’acquisizione di un potere rispetto a cosa succede nel mondo o almeno cosa è in nostro potere che è poi anche soprattutto un lavoro interiore.
Vedremo come quegli aspetti di noi che non ci piacciono, quelli che riteniamo “difetti” possono essere anche nelle risorse preziose e come alcune parti di noi, che mostrifichiamo possono in realtà trasformarsi in potenti alleati nella vita.
Faremo delle meditazioni -anche molto potenti- per contattare quella dimensione di pace di accoglienza, di possibilità per noi stessi, per il mondo.
E mi piace pensare che, una volta tornati a casa potrai ritrovare e far riaffiorare in te, ogni volta che vorrai, questa pace interiore, questi alleati nella vita, queste risorse che sono in te.
Per saperne di più e prenotarti, clicca su:
Salve Claudio
Leggendo un libro ”il dono del silenzio” mi ha fatto pensare all’importanza di concentrarsi sul proprio respiro e vorrei provare a meditare senza mantra
(cosa che ho fatto fino a pochi giorni fa).
Meditare concentrandosi solo sull’ispirazione ed espirazione è davvero cosi potente?
ha gli stessi effetti della meditazione con un mantra?
ciao Michele, i mantra sono una realtà un po’ particolare, ciascun mantra lo è poi a sè.
Difficile dire che una meditazione è meglio di un altra in asoluto, tuttavia personalmente trovo che i mantra possono “legarci un po’ troppo” al mantra stesso. Bello sicuramente come esperienza, ma preferisco tecniche che lasciano, dopo avere ancorato un po’ la mente distratta, permetterla di espanderla più di focalizzarla.
Sotto certi profili meditare sul respiro ha lo “stesso” potere “concentrativo” del mantra, ma -da un mio punto di vista- prepara meglio ad un passaggio ad una nuova espansione della mente tramite la vipassana.
Un mantra ha comunque un potere a se, mentre il respiro tende a calmare ed ancorare la mente in modo un pochino diverso (forse più naturale). Quindi sono tecniche simile e diverse al contempo.
Oserei dire che il respiro è alla base di qualsisi tecnica meditativa (talvolta anche prima di introdurre il mantra ci si focalizza un po’ sul respiro per poi tornarci a fine meditazione).
Per saperne di più ti rimando a questoa rticolo: https://comemeditare.it/meditazione/la-meditazione-samatha-del-calmo-dimorare/
Grazie mille claudio!!