La meditazione per sviluppare la pace? Il video sulla pace interiore ed esteriore

Scopri:

Prima di continuare a leggere guarda questo bellissimo video (meno di 3 minuti): 

Meditare di per se è semplicissimo (o almeno lo sarebbe), la fregatura è che usiamo la nostra mente per costringere la meditazione a darci dei risultati diversi da quelli per cui è fatta.

 Per cercare all’esterno qualcosa che trovi solo all’interno.

 Attenzione: Trovi. Non cerchi!

Come dice Thanavaro: “smettila di cercare: trova!”

 L’unica via per trovare è: osservare! Ed è questo che facciamo con la meditazione!

 La meditazione è una tecnica per allenarci a stare semplicemente con le cose come sono, senza aggiungere o levare nulla a ciò che c’è.

 Cosa c’è di più semplice che osservare ciò che c’è?

 In teoria -e per fortuna anche in pratica quando riusciamo ad essere centrati- nulla, spesso però vogliamo costringere la meditazione a darci pace, calma.

 Ma la meditazione pura è “solo” una tecnica di consapevolezza e mette il luce ciò che c’è dentro e fuori di noi.

 Se dentro di noi c’è agitazione saremmo più suscettibili dall’agitazione che c’è intorno a noi e la condizioneremo, come nel video: come è dentro, è fuori.

 La meditazione ci aiuta a osservare questa agitazione che è presente a noi.

 Qui viene il bello: se contrastassimo questa agitazione la aumenteremmo di intensità, perché aggiungeremmo altra agitazione col pensiero: “sono agitato e non lo voglio: adesso ti elimino-combatto”.

 Quindi la cosa migliore che possiamo fare è… nulla.. stare in pace ad osservare la nostra agitazione.

 “Stare in pace??? Ma se sono agitato!!!”

 Si in effetti si tratta di accogliere la nostra agitazione rimanendo apparentemente agitati, anzi autorizzando la stessa ad esistere, sembrerà per un attimo di potenziarla, ma alla fine accogliendola ed abbracciandola possiamo innanzitutto non aumentarla e, successivamente, agire noi di conseguenza.

 Già basterebbe questo per non creare danni in noi ed intorno a noi, tra l’altro questo (e solo questo) atteggiamento di accettazione può produrre (attenzione alle aspettative) anche calma serenità e pace.

 Il monaco zen Thich Nhat Hanh affermava che “non esiste una via per la pace: la pace è l’unica via”.

 Se sempre di più, ciascuno di noi, (basterebbe una parte di noi), riuscisse a coltivare la pace nel proprio cuore accogliendo anche la sua agitazione, senza prendercela con le mosche intorno a noi, ci sarebbe più pace nel mondo.

 Lo confesso, non è un segreto, io continuo ad agitarmi (hai presente paperino e quando sbraita?),per fortuna medito ed ho più elementi per accorgermene e già solo questo mi fa stare meglio con me stesso e con gli altri, me la prendo sempre meno con gli altri e le mosche, so accorgermi sempre un poco di più (mica Roma è stata fatta in un giorno) che è “roba mia”: in altre parole sono più felice.

 La meditazione non è una tecnica per la felicità, o almeno pensarla così è forviante: la meditazione è una tecnica per la consapevolezza.

 La consapevolezza è la chiave per la felicità.

Quindi meditare sviluppa la pace, ma è “solo” l’effetto collaterale della consapevolezza che ne deriva.

 Puoi meditare perché vuoi sviluppare pace interiore, ma mentre mediti non cercare la pace, non cercare proprio: solo osserva, consapevolizza ciò che c’è: null’altro di ciò che c’è.

 Se non l’hai ancora fatto trovi una meditazione guidata audio gratis compilando il box in alto a destra, comincia pure a meditare da subito!

 Se c’è consapevolezza nel cuore,
ci sarà bellezza nel carattere

 Se c’è bellezza nel carattere,
ci sarà armonia nella casa

 Se c’è armonia nella casa,
ci sarà ordine nella nazione

 Se c’è ordine nella nazione,
ci sarà pace nel mondo.

 Proverbio Cinese

 

se vuoi tornare a delle semplici istruzioni per fare la meditazione clicca su: come meditare

 

6 risposte

  1. Grazie mille Claudio.
    In un intervista Deepak ha parlato della durata di una singola sessione, che dovrebbe essere in minuti pari all’età. Tu cosa ne pensi?

    1. eheheh carina come idea..

      Io personalmente penso che possiamo meditare tutti i giorni tanti minuti quanti riusciamo: 7 mnuti vanno bene per mantenere una costanza, magari altri giorni ne fai 20, 60.

      Non sono per le regole fisse uguali sempre per tutti ed in qualsiasi momento, ma sono per adattarci alla vita di tutti i giorni.

  2. Grazie Claudio, video eloquente e bella spiegazione che condivido.
    Grazie anche per i 21 giorni di Meditazione di Deepak che sto seguendo, molto utile. Volevo chiederti un paio di consigli, se posso.
    Bene, da un mese circa ho voluto abbracciare il metodo Vipassana, (prima usavo una tecnica di concentrazione sul 6°chakra), direi che mi trovo molto bene. A volte mi sorge il dubbio se quello che mi accade è una “distrazione” e quindi devo riportare dolcemente l’attenzione al respiro, oppure posso lasciarmi andare. Questo accade quando nella mente appaiono immagini, a volte in rapido movimento, come se stessi per sognare ma sono sveglio, e in quel frangente di fatto non sento piu il respiro, a meno che non mi metta di proposito a seguirlo di nuovo. (non so se mi sono spiegato bene).
    La seconda cosa riguarda una tecnica che spesso uso, come complemento alla vipassana, ma in sessione comunque separata. Hai mai sentito parlare di Tom Kenyon e della meditazione del cuore insegnatagli dagli Hathors? Io ottengo delle sensazioni molto forti ogni volta e non credo che sia solo suggestione. Lo so, a poco a che vedere con il “qui ed ora”, tanto meno con gli insegnamenti dei saggi realmente esistiti sulla terra… Mia curiosità.
    Scusa la lunghezza del testo e grazie ancora,
    Namastè

    1. Tornare al respiro è sempre una buona indicazione, è un pò’ come stare in una barca e tirare il filo (filo del respiro – filo d’oro) dell’ancora per essere certi di non disperdersi.

      Nella vipassana la prima fare è dedicata all’ancoraggio la seconda (non c’è bisogno di marcare una fine dell’una e l’inizio dell’altra lasciala pure alle tue sensazioni) alla osservazione profonda di tutto ciò che appare nel campo percettivo-sensoriale-mentale, ovvero i tutto ciò che ci accade.

      Per essere più specifici rispetto alla tua domanda: se quando parli di distrazion sei effettivamente distratto torna pure all’oggetto di ancoraggio (es: il respiro) ma se tu riesci a mantenere la posizione di protagonista delle immagini, ovvero tu riesci ad osservare te stesso mentre immagini anzichè essere distratto e sono le immagini a portarti dove vogliono, insomma se riesci ad essere anche nella posizione dell’osservatore puoi permetterti di rimanerci sino a quando non ti accorgi che fle immagini sfumano e se ne vanno o migrano in altre immagini.

      non si tratta ne di cacciare via ne di trattenere, semplicemente di osservare.

      ovviamente Se osservi: se sei distratto torna al respiro. Ogni volta che sei distratto anche infinite volte: va bene

      fai bene a tenere separata la meditazione vipassana da altre tecniche che non siano di consapevolezza. Falle pure, basta che sai che un conto è una pratica che apre il cuore (bella) ed un conto è una meditazione di consapevolezza. In questo modo sai quello che fai e non confondi la consapevolezza col volere ottenere un qualche risultato (quella è manipolazione non consapevolezza dei fenomeni – non c’è nulla di male anche la pratica di metta lo è – ma è diverso)

      namastè

    1. prego molte :).
      Si: tutto quello che trovi in questo blog è gratis ed anche la meditazione guidata in alto a destra.

      Solo chi desidera fare un percorso più avanzato, invece ha accesso ad area riservata con informazioni e coaching a pagamento.

      Quindi tranquillo è proprio nel mio intento di base cercare id aiutare un numero maggiore possibile di persone attraverso informazioni gratuite e andare più in profondità solo con coloro che lo desiderano veramente.

      Per questo ciò che trovi in questo blog è gratuito, lo rimarra e verrà aggiornato periodicamente con nuovi articoli sempre gratuiti. Se poi ti va di fare un percorso più approfondito perchè ti piace il mio modo di spiegare le cose allora ne riparliamo. 🙂

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