meditazione camminata

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Ciao Claudio, in molti mi parlano della meditazione camminata, funziona? è meglio quell camminata o da seduti? Mi spieghi come si fa? ciao Chicca

Guarda il video di circa 12 minuti o continua a leggere sotto:


Meditazione camminata: i vantaggi rispetto a meditare da seduti

La meditazione camminata è una mediazione molto poco considerata e sottovalutata, ma in realtà è molto ma molto potente:

molto più potente di quanto uno possa immaginare. Il mio maestro diceva che anche lui la snobbava all’inizio, prediligendo quella da seduti.

Pensava che la meditazione da seduti sia il “non plus ultra”; in realtà la meditazione camminata offre delle grandi occasioni di consapevolezza, dei grandi insight, se non altro perché è in movimento e noi viviamo il più della nostra vita in movimento.

Quindi ci allena innanzitutto a focalizzarci su quello che c’è, anche e soprattutto, quando siamo in movimento.

Poi ci offre tantissimi spunti che la dinamica stessa del movimento offre; altrimenti questo spunti te li perdi.

Non solo ma la meditazione camminata risalta quella tradizionale da seduti: esempio nell’esperienza di un ritiro.

Un ritiro tradizionale di vipassana consta di diversi giorni, fatti in completo silenzio, dove si alternano meditazione camminata e seduta.

meditazione camminataAlmeno questo succede nella tradizione Thervada dei “monaci della foresta”, non vorrei dire una cosa per un’altra, ma ho l’impressione invece, che in un ritiro di riferimento Birmano come quello risalente a Goenka o a U Ba Khin, loro non facciano alcuna meditazione camminata.

Mi risulta che facciano un ritiro comunque molto potente prevalentemente da seduti.

Personalmente ho riscontrato che alternare la meditazione camminata con quella seduta permette di spostare l’attenzione anche su altro oggetto di osservazione alleggerendo lo sforzo di concentrazione.

Tendenzialmente quando siamo seduti a meditare l’oggetto di contemplazione è il respiro, o comunque l’oggetto di ancoraggio al respiro, quindi ogni volta che mi distraggo ritorno al respiro..

..ebbene quando siamo nella meditazione camminata l’ oggetto di attenzione diventano le gambe: le sensazioni fisiche delle gambe, del movimento, i muscoli, le piante dei piedi, quello che percepiscono piante dei piedi, e quindi sposti l’attenzione su questi aspetti anziché sul respiro.

Già questo aiuta a concentrarti di più rispetto al “solito” respiro.

Inoltre questo movimento, come ti accennavo, apre a tante a tante consapevolezze; se non altro perché, per esempio, quando camminiamo noi siamo costretti a sbilanciarci.

Nella spiegazione della meditazione camminata che trovi nel come meditare coaching e che anticipo un pochino, la fai tendenzialmente lenta, molto lenta, in modo da essere molto presente nei movimenti che tu stai facendo.

Quindi alzi il piede che è dietro in avanti, lo appoggi, carichi il peso in avanti, e quindi l’altro piede si trova indietro e di nuovo lo porti avanti eccetera…

..di fatto è un continuo sbilanciarsi e ri bilanciarsi, sbilanciarsi e ri-bilanciarci, e già questo per esempio ci può dare un insight: cioè ti può dare una comprensione molto profonda. Come il fatto che per andare avanti bisogna lasciare ciò che è indietro, oppure che per avanzare bisogna sbilanciarsi per cercare sempre nuovi equilibri..

Ma non serve a molto che te lo dica io.. ma  la differenza lo fa quando tu lo stai facendo, quindi la realizzi da te.

Una cosa bella che diceva il Buddha -che insegnava proprio queste meditazioni- è quello di verificare di persona quello che viene detto.

Quindi al di là di di ciò che ti dico è bello sperimentarlo da te, e verificarlo di persona, per realizzarlo da te,

come il fatto di sbilanciarsi spingersi in avanti; lo stesso Tao che è fatto di opposti e rappresenta un movimento, i taoisti parlano ad esempio del libro dei “mutamenti”, ok quindi il Tao è movimento.

Come quello tra la destra e la sinistra che si alternano e creano movimento. Proprio come quello dell’immagine del Tao con degli opposti che si compenetrano e cercano continuamente un nuovo equilibrio.

Ecco noi con la meditazione camminata facciamo esperienza anche di questo (tra le varie cose) ma la mediazione camminata ci mostra tante cose simili a queste “realizzazioni”, c’è anche tanto tanto altro da fare, altro da percepire grazie alla camminata.

Non solo ma la camminata ha ancora un altro vantaggio come meditazione: il fatto che per esempio e a me almeno aiuta tanto quando ho difficoltà a focalizzarmi da seduto.

Se ci pensiamo camminare aiuta a rilassarci di più: non è un caso che quando siamo tesi facciamo su e giù, come il classico padre che aspetta la nascita del figlio in sala d’attesa e fa su e giù proprio perché aiuta a calmarci.

C’è quindi nel passeggiare un aiuto a rilassarci e focalizzarci sul movimento e ciò può essere di aiuto a riconcentrarci.

In un intensivo quindi questa alternanza tra meditazione camminata e seduta, mi aiutava perché da una parte mi posso focalizzare appunto sul movimento e mi rilassavo e con questo rilassamento, con questa focalizzazione, tornavo a meditare da seduto rimanendo ben vigile e presente, cosa che mi riportavo ancora di nuovo nella camminata in un circolo virtuoso.

Tutt’oggi quando mi accorgo che sono molto distratto, molto poco concentrato, certe volte scelgo deliberatamente di fare la meditazione camminata, piuttosto che quella da seduti.

 

Come fare la meditazione camminata

Vediamo adesso come fare questa meditazione camminata..

Innanzitutto un percorso delimitato: idealmente 4-5 metri ma se stiamo in una stanza di tre metri va bene lo stesso: tre metri possono andare bene.

Cerca un punto di inizio un punto di fine, segnalo magari con qualcosa come le scarpe..

anche perchè sarebbe bello se tu la facessi a piedi di scalzi, se ci riesci, però va bene anche con le scarpe.

Comunque per delimitare la zona anche una mattonella strana, un segno per terra, va bene.

Se poi la fai fuori in giardino meglio ancora!

Comunque consiglio per le prime volte di allenarti a casa, più che altro perché fare questi movimenti lenti, può sembrare strano agli occhi di chi ci guarda e potremmo sentirci in imbarazzo.

Per questo quindi farlo in un luogo sicuro all’inizio, può essere un buon modo per allenarti almeno le prime volte, poi dopo, puoi usare questo stile di meditazione tutte le volte che vuoi.

A esempio quando vai a correre, quando ti porti dall’autobus a lavoro, dalla macchina parcheggiata a lavoro e viceversa: insomma ti ritrovi la possibilità di ricorrere a questa meditazione anche nella vita quotidiana.

Sai che sono un sostenitore del portare l’attenzione meditativa proprio nel nostro quotidiano, questo aspetto, infatti, è alla base del metodo di meditazione per indaffarati 7 minuti al giorno per una vita serena e consapevole

Tuttavia il mio consiglio è all’inizio di allenarci in una situazione protetta in casa e quindi scegli un inizio e una fine.

Anche se in realtà tu non stai andando da nessuna parte. Noi stiamo con il passo: ogni passo e unico ed è nel “qui e ora”, questo aspetto è importante e anche per questo dedichiamo un’area che è sempre la stessa, proprio perché non stiamo andando da nessuna parte.

Quando arriviamo però alla “fine” del percorso, ti ritrovi con i piedi uniti, quindi organizzati in modo tale da mettere i piedi poi a 90 gradi tra loro girando uno dei due, e poi li riunisci di nuovo ritrovandoti cosi capovolto a 180°

Cerca di mantenere sempre l’attenzione al movimento alle gambe, alle sensazioni all’altezza della pianta dei piedi, quando vedi che ti distrai, ritorna alle sensazioni che producono le gambe e i piedi.

Quando poi ti ritroverai replicare questa esperienza in città, nella vita di tutti i giorni, attenzione a due cose:

Meditazione Camminata giornaliera – i 2 accorgimenti da adottare per renderla più efficace:

1) Meditazione Camminata giornaliera: Stare in ogni passo

non affrettati con la mente ad arrivare già nel posto dove stai andando in ufficio, o altrove..

tendenzialmente quando io sto andando in ufficio, o sto andando a cas,a o sta andando alla macchina, o sto andando all’autobus.. insomma ovunque io stia andando la mia mente già si proietta nel punto di arrivo, mentre invece io sto qua.

Quindi cerchiamo di ricordarci di stare qua, anche se sappiamo di andare lì, ogni passo è prezioso.

Diceva Tich Nhat Hahn, in una meditazione camminata bellissima, di rendere prezioso ogni passo: come dire “sono arrivato”.

Non vorrei aggiungere troppa roba però a livello di suggestione te la voglio condividere (tu segui comunque le indicazioni che ti ho dato prima e lascia perdere queste)

Lui fa anche un abbinamento tra respiro e passi, ma lasciamo stare questo aspetto, che davvero potrebbe confonderti, torniamo alla suggestione per capire l’importanza del paso presente nella meditazione camminata…

Diciamo che fai tre passi e ripeti mentalmente: “sono arrivato, sono arrivato, sono arrivato” altro respiro di tre passi: “sono a casa, sono a casa, sono a casa”.. non ti perdere con questo discorso del respiro e dei passi perché potrebbe confonderti.

Rimani con la suggestione che ogni passo è già “casa” se stai nel “qui e ora” stai a “casa” e non e ti fai portare via dalle proiezioni di dove stai andando che invece rappresenta il “li e l’allora (quando arriverai)”.

Il “qui ed ora” è il “luogo” in cui dimoriamo in ogni istante: si dice: “ovunque vai ci sei già” quindi stai nel qui e ora e non ti far agganciare dal fatto che stiamo andando da qualche parte.

2) Meditazione Camminata giornaliera: Spostare l’attenzione dalla pianta dei piedi ai muscoli tesi

nella vita di tutti i giorni tenderai ad andare un po’ più veloce, anzi se questa meditazione la vuoi fare anche nella tua corsa, se tendi a correre o a camminare velocemente per sport, puoi farlo tendenzialmente usando un po’ di meno le sensazioni della piante dei piedi perchè ci sarà un po’ più difficile.

Quindi puoi usare un po’ più l’attenzione sui muscoli tesi delle gambe dunque sposta l’attenzione comunque sul movimento che si produce sulle gambe e quello rimane il tuo oggetto di contemplazione, la tua ancora all’adesso;

vedrai fra un po’ meno raffinato e va bene lo stesso, però anche quella è un’ottima occasione di presenza.

Ok ti ho detto come fare la mediazione camminata passiamo quindi alla prossima domanda

Un altro pezzo “rubato” al “come meditare coaching” clicca per saperne di più su come funziona: “come meditare coaching

se vuoi tornare a delle semplici istruzioni per fare la meditazione clicca su: come meditare

6 risposte

  1. Ciao claudio,
    sto facendo una tecnica da qualche giorno e vorrei un tuo parere:
    La tecnica si chiama ”Sama vritti Pranayama” o respiro quadrato.
    La attuo respirando per quattro secondi nelle fasi del respiro (inspiro,pausa,espiro,pausa 4-4-4-4)
    Ho letto che è utile per recuperare energie e aumentare la concentrazione:

    la conosci?
    se si quali benefici porta a lungo termine?
    la durata dei secondi è importante o si può modificare?
    Ti ringrazio in anticipo!!

    1. ciao Michele come tecnica sul respiro uso quella di un altra tradizione chiamata anapanasati.

      Tendenzialmente il respiro è un’ottimo ancoraggio all’Adesso e favorisce la centratura. Tuttavia a lungo andare potrebbe diventare troppo vincolante.

      il respiro è gia un buon ancoraggio, coi secondi, in più e contarli… forse, alla lunga, potrebbe diventare troppo costrittivo.

      Queste tecniche comunque possono essere molto utili e funzionali specie se indicate a te da un maestro che ti conosce nello specifico, o in fasi (non troppo lunghe a mio avviso) in cui la concentrazione tende a disperdersi troppo.

      Ti rispondo volentieri su tecniche proposte da me o che conosco nelle sue minime varianti, in questo caso posso darti solo un parere generico e molto personale: io tenderei a non esagerare con gli elementi su cui focalizzare l’attenzione, perchè potrebbero fare molto attrito e richiedere un certo livello di sforzo.

      Quindi dividiamo tra generalismo (come quello che si può fare online) o tecniche che un maestro, che ti segue, decide per te nello specifico del “qui ed ora”.

      Perchè fai quella tecnica? Se l’hai presa a caso nel web, ti consiglio di lasciarla perdere e fare piuttosto quella del calmo dimorare, che è calibrata in modo che possa essere fruita bene in “generale”; se invece te l’ha prescritta un maestro: ovviamente rivolgiti a lui

  2. Come sportivo e runner, mi piace correre senza cuffie, proprio per assaporare il momento e anche la fatica. Portare consapevolezza nei movimenti è il massimo!

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