Zazen Meditazione Zen

Scopri:

Guarda il video (di circa 6 minuti) o continua a leggerne la trascrizione:

Trascrizione del Video sulla Meditazione Zen e differenze con la Vipassana

Giulia dice:

“Ciao Claudio, parlando di te con un amico che pratica la metilazione zen vedo che il tuo approccio è molto simile alla sua, al suo approccio, è così? Se no, come funziona la meditazione zen?”

zazen meditazioneBeh sì, come accennavo con la domanda precedente la meditazione Vipassana come la meditazione zen, che tecnicamente viene chiamata Zazen sono meditazioni di matrice buddhista e quindi la matrice culturale è la stessa.

La tradizione Theravada che porta avanti soprattutto la Vipassana è più tradizionalista, cioè è più legata a quelli che in linea teorica sono gli originali insegnamenti del Buddha e seguono un canone, cioè una serie di insegnamenti stesi in lingua pali, il pali è la lingua che era molto simile a quella che parlava il Buddha, Buddha parlava probabilmente se ho ben capito un dialetto simile al pali.

Di fatto Buddha aveva detto di non trascrivere niente, di non usare le sue statue, di non usare sue immagini, aveva paura che qualcuno si attaccasse alle parole o alle immagini e quindi ha pregato di non usare, di portare una tradizione orale che passasse da maestro a maestro.

E diciamo che comunque le prime immagini, i primi scritti, alla fine hanno trascritto queste cose orali, sono stati trascritti dopo qualche centinaio di anni, quindi mi pare dopo trecento anni, e sono stati scritti in lingua pali.

Dopo di che questi insegnamenti sono stati portati in oriente, si sono mescolati con la cultura più orientale, quindi con il taoismo, calcola che si è trasferito prima in Cina, in Cina si è fuso con confucianesimo e taoismo ed è diventato Buddhismo Chen, Chan/Chen mi pare, e poi questo nome andando in Giappone è diventato Zen, Chan mi pare.

E tutta questa cultura che è andata in Oriente e poi è ritornata in Tibet, questa cultura viene chiamata mahayana, che significa grande veicolo, quindi sia il buddhismo cinese, che tibetano che giapponese, quindi quello zen, attingono a uno sviluppo di questa forma di Buddhismo che prende un po’ le distanze dalla tradizione Theravada.

Per esempio loro il canone che loro usano è un canone in lingua sanscrito, in sanscrito, e non in pali, però alla fine la base degli insegnamenti è la stessa, anzi diciamo che mahayani hanno sviluppato ulteriormente, sono andati un pochino oltre..

diciamo la tradizione Theravada è più fedele agli insegnamenti originali del Buddha e quindi anche le tecniche, e invece altre forme di Buddhismo hanno sviluppato anche altre tecniche, sono stati come dire, più fedeli al cambiamenti, alla necessità del cambiamento se vogliamo dire così.

Io ho lavorato a fianco a dei seguaci Zen, soprattutto della tradizione di Thích Nhất Hạnh, che è un monaco zen che vive in Francia e ho visto delle fortissime analogie, cioè in realtà uno non particolarmente esperto non si accorge tanto della differenza, anche io non è che noto tanto tutta questa differenza con la Vipassana.

Zazen e l’osservazione della Posizione del corpo

Cioè alla fine si tratta di concentrarsi, di rivolgere lo sguardo all’interno, inizialmente seguire il corpo, soprattutto il respiro, per radicare la nostra attenzione e poi permettere alla mente di osservare i fenomeni per come si presentano.

Questo di fatto è Vipassana, lo Zazen probabilmente ha un’enfasi maggiore sulla postura, Zazen mi pare di aver letto da qualche parte che significa proprio posizione, quindi la posizione è un po’ più importante, anzi in alcune tradizioni zen è l’oggetto di meditazione, non è il respiro ma proprio, né ciò che emerge, è proprio la posizione, stare in una posizione precisa è l’oggetto della nostra attenzione, cioè tutta la nostra attenzione in queste culture, in alcune tradizione Zazen, è proprio il focus per cui se ti muovi vuol dire che ti sei distratto in qualche modo.

E quindi ritornare a una giusta postura  è molto utile, anzi in qualche modo tu incarichi una persona che ti picchia, ti da una bastonata tra capo e collo, cioè una bastonata qui per farti notare che non hai una giusta postura, e tu poi lo ringrazi pure che ti ha bastonato, ecco questo è un po’, ci sono delle forti analogie e allo stesso tempo ci sono delle fasi leggermente diverse proprio perché si affaccia a una cultura diversa..

qualcuno mi aveva già fatto una domanda del genere e in passato avevo detto che poi comunque alla fine anche la stessa Vipassana per esempio cambia da maestro a maestro, da tradizione a tradizione, perché nell’ambito della stessa tradizione Theravada ci sono tante scuole.

Quella che seguo io è quella dei monaci della foresta di matrice thailandese. Invece c’è una grande e forte scuola birmana, anche quella molto valida, che poi si è sviluppa anche grazie a un grande maestro indiano che l’ha portata in occidente.

E quindi ecco che come vedi poi, alla fin fine, parliamo della stessa tecnica anche se appunto con enfasi molto diverse.

forse ti potrebbe interessare anche:

meditazione in movimento: I 10 Movimenti in consapevolezza di Thich Nhat Hanh

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *