Come Svuotare la Mente

Adriano, domanda: “ciao Claudio, ho la mente sempre molto attiva e la meditazione vedo che mi aiuta, allo stesso tempo non riesco a svuotarla del tutto, quindi domando semplicemente: come svuotare la mente?”

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eh, ecco, Adriano, come svuotare la mente?

Allora, noi è come se avessimo due menti: la mente naturale, quella fisiologica, quella dell’essere umano, dovrebbe essere vuota.

Cioè, teoricamente, la nostra mente, quando siamo in uno stato di grazia, quando siamo in uno stato naturale, è vuota.

E poi c’è una mente, quella grossolana, quella a cui siamo un po’ abituati, quella che… dove c’è… riempie questa mente di pensieri… pensieri, pensieri, pensieri… quelle che tecnicamente chiamo “pippe mentali”;

quindi noi di fatto è come se avessimo una mente naturalmente predisposta ad essere vuota, poi ci sono cause e condizioni che invece ci spingono in continuazione a riempirla con questa mente grossolana.

Ed è quella mente che normalmente occupa quello spazio della nostra mente.

Ci sono quei pensieri che occupano lo spazio della nostra mente, e in effetti noi spesso viviamo in balìa dei nostri pensieri.

Calcola che c’è un bel detto, che a me piace perché rende bene l’idea, che “i pensieri sono degli ottimi servitori ma dei pessimi padroni”, noi spesso lasciamo che i nostri pensieri diventino i veri padroni dello spazio vuoto della nostra mente.

Quindi spesso, quando noi diciamo che usiamo troppo la mente, effettivamente vogliamo dire che usiamo troppo la mente grossolana, quella piena, piena, strapiena di pensieri.

Allora, come svuotare la mente?

Il modo migliore per svuotare la mente è essere consapevoli delle percezioni, cioè noi non possiamo usare un pensiero, o meglio lo possiamo fare, adesso vediamo meglio come, per… non possiamo usare i pensieri per smettere di pensare. OK?

Questo è impossibile, sarebbe comunque un pensiero, quindi non è al livello della razionalità che possiamo risolvere il problema, è al livello della percezione. Spesso è attraverso il cuore, attraverso l’amare, comunque attraverso il percepire.

Tecnicamente che cosa facciamo?

Visto che è molto difficile eliminare i pensieri, noi non li eliminiamo per niente, noi li orientiamo.

Cioè, noi prendiamo il pensiero, e lo focalizziamo, lo leghiamo ad un oggetto, che si chiama l’oggetto di meditazione.

Può essere un mantra, può essere il respiro, può essere il corpo.

Ecco, tutti questi sono ottimi ancoraggio, soprattutto il corpo, ma anche il respiro se ci pensi è parte del corpo, perché il corpo agisce nel qui e ora.

Quindi, quando noi percepiamo, e adesso vediamo, rientriamo anche nel discorso del percepire, quando noi percepiamo le sensazioni al livello del corpo, il corpo vive nel qui e ora, non vive… noi non viviamo in realtà in un’altra dimensione, sono i pensieri, quelli grossolani, che ci portano nel futuro o nel passato.

Gestione dei Pensieri NegativiE di fatto, ma sono fantasie, non sono reali: sono pensieri, sono creazioni fantastiche.

Cosa farò domani, cosa… non c’è domani ancora. Non solo, ma noi viviamo solo nel presente.

Anche domani, quando arriverà, sarà presente, non sarà più domani, non sarà più futuro.

Quindi noi viviamo soltanto nel presente, e il corpo vive soltanto nel presente.

Quindi, questo corpo che noi invece che noi bistrattiamo a beneficio della mente, è invece un ottimo ancoraggio che ci riporta nello spazio vuoto della mente, ci riporta nel qui e ora.

Quindi, noi prendiamo il pensiero, non lo eliminiamo affatto, lo orientiamo.

Quindi, tutte le volte che ci rendiamo conto che eravamo in balìa dei pensieri, noi prendiamo questo pensiero e lasciamo stare, non ci mettiamo ad inseguire tutti quei pensieri che ci portavano da tutt’altra parte, né li eliminiamo, eh?

Quindi non è che ci mettiamo neanche a fare braccio di ferro con i pensieri!

Ci sono i pensieri, ci stanno, li vediamo, osservare e passare, ok?

Poi a un certo punto, che cosa facciamo?

Orientiamolo quel pensiero. E dove lo portiamo?

Lo portiamo al corpo, o al respiro, o a un mantra.

Il corpo e il respiro sono quelli che io personalmente prediligo perché sono molto legati alle percezioni, a quello che noi percepiamo a livello corporeo. Quindi, che cosa stiamo facendo, se ci pensi bene?

Stiamo usando il pensiero, orientandolo… orientandolo a… in funzione della percezione, quindi noi stiamo svuotando la mente.

Quindi, come svuotare la mente?

Molto semplicemente: usando il pensiero (intanto invece di esserne usati, quindi è già un vantaggio, perché invece di essere schiavo del pensiero, invece di essere il pensiero il padrone, è un servitore), e l’uso a servizio della percezione, percependo, stando nelle percezioni, io tolgo spazio a il proliferare dei pensieri nella mente grossolana, e svuoto la mente.

Ora, a quel punto io posso occuparmi delle cose; occuparmi e non preoccuparmi, e questo è un tema che vediamo che in questo corso di questo tele-coaching tornerà abbastanza spesso.

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I Pensieri sono anche un “ottimo materiale” su cui lavorare, un lettore di ComeMeditare.it non ha pensieri e si chiede come meditare senza pensieri qui trovi la risposta

Tratto dal Come Meditare Coaching

 

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5 risposte

  1. Caro Claudio, grazie per averci magistralmente spiegato cosa significa smettere di pensare, non fare niente: insomma, quel lasciar decantare il caotico contenuto della mente che è l’essenza della meditazione. Dove acutamente metti in guardia che “l’invito” non sia una conclusione della stessa mente pensante, perché in tal caso sarebbe un continuare “a fare” , pilotato, e fuori dal presente.

  2. Ciao Claudio, ti seguo da un po’ di tempo perché ultimamente ho iniziato a praticare, mi sono informato molto sui vari problemi e dubbi che possono sorgere meditando, però sin dagli inizi ho un dubbio che ancora non è stato chiarito. Spesso mi rendo conto di essermi distratto, è come se mi risvegliassi di colpo, ma cercando di osservare la distrazione, come mi sembra di aver capito si dovrebbe fare, mi rendo conto che non me la ricordo neanche. Quindi con un certo senso di insoddisfazione torno a concentrarmi abbandonando il tentativo di ricordare il pensiero che mi aveva distratto. La mia domanda è: è necessario porre attenzione alle distrazioni e osservarle? Oppure basta accorgersi di essersi distratti e tornare al respiro senza neanche porre caso a ciò che ci aveva distratto? In quest’ultimo caso tutto il problema si risolverebbe, ma sospetto che si debba porre attenzione anche alla distrazione, essendo la meditazione un percorso di consapevolezza. Consapevolezza anche delle distrazioni dunque. E pur essendo consapevole della mia non consapevolezza riguardo le distrazioni sento che sarebbe fondamentale quell’aspetti. Ti chiedo anche quindi se hai dei consigli. Grazie in anticipo

    1. Ciao Luca, Quando meditiamo, spesso e soprattutto all’inizio cerchiamo di raccoglierci (una specie di concentrazione gioiosa priva di alcun senso del dovere o di sforzo) ed usiamo un ancoraggio, può essere il respiro (poi ti do un po di cose più specifiche).

      In questo caso, se vediamo che ci siamo persi è possibile che il nostro focus sia ritrovarci, e quindi ci “affrettiamo” un po’ di più a ritrovare il corpo o il respiro senza indugiare troppo coi pensieri.

      Ma in una seconda fase, stiamo con tutto quello che c’è. Se c’è un pensiero stiamo con quello, se è andato via lo lasciamo andare senza inseguirlo. Spesso il pensiero, se è osservato (anziche essere lui il despota) si “intimidisce” e si fa piccolo piccolo fino a scomparire. Se quando è appaena andato via lo insegui non sei più nel “qui ed ora” ma alla ricerca del passato con un altro pensiero (ad esempio: “a cosa stavo pensando?” “cosa devo fare per fare correttamente?” eccetera).

      Lascia che sia e lascia andare.
      senza sforzo
      senza respingere ne trattenere

      per saperne di più sull’ancoraggio:
      https://comemeditare.it/meditazione/tecniche-di-meditazione/la-meditazione-samatha-del-calmo-dimorare/

      sul annullare o trattenere i pensieri:
      https://comemeditare.it/meditazione/meditazione-vipassana-bisogna-pensare-o-annullare-i-pensieri/

      che tu sia felice
      Claudio

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