come visualizzare in meditazione

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Questa domanda nasce dal fatto che alcune meditazioni sono molto visive, non come la Vipassana, meditazioni dove devi immaginare delle luci o un cuore che si apre; oppure altre della tradizione Mahayana, come quella tibetana, in cui devi immaginare, per esempio, un Buddha blu che ti irradia di luce.

In certe meditazioni, quindi, l’immaginazione è molto presente; e non a tutti questo tipo di immaginazione viene facilmente.

E da qui parte la domanda: come faccio a visualizzare, io che ho difficoltà a farlo?

La prima cosa da dire è: non fartene un problema.

Nel senso che è naturale, non tutti siamo fatti allo stesso modo come dice anche la psicologia.

Se ne parla nella PNL: ci sono tre filtri principali: il Visivo, l’Auditivo e il cinestesico; ciascuno di noi filtra il mondo utilizzando un po’ di più uno di questi canali rispetto agli altri.

E quindi un visivo avrà più facilità a visualizzare e a immaginare, mentre un auditivo o un cinestesico molto meno; e quindi magari non è la tua natura quella di visualizzare delle immagini.

Quindi non ti spaventare se ad alcuni riesce e ad altri no; e non è nemmeno fondamentale ai fini della meditazione di visualizzazione.

La puoi fare lo stesso, anche se magari ti può piacere un po’ di meno perché la senti meno tua, però gli effetti positivi di quella meditazione, anche se è ricca di visualizzazioni, ti arrivano lo stesso.

Come fare però per visualizzare se hai questa difficoltà?

L’invito è quello di provarci: di immaginare, con la fantasia, di riuscire a visualizzare.

Magari ti vengono fornite delle immagini, per esempio il Buddha blu che irradia una luce benefica; e allora tu, invece che vederla con l’occhio della mente, prova a immaginare come sarebbe, a livello fonetico oppure fisico (o tutti e due), se il tuo corpo venisse irradiato da questa luce blu.

Una volta che ti viene data l’immagine, prova a figurarti come la vivresti con il tuo corpo.

Se nonostante tutto questo continui a trovarlo troppo contorto, e ti sembra ancora distante da te, fallo lo stesso; gioca un po’ con la fantasia.

Autorizzati ad avere questa difficoltà, ma non perderti dentro di essa e stai con quello che viene.

Le prime volte ti sembrerà un po’ artificiale, non è strano se ti dà questa impressione, ma prima o poi ti ci abituerai:

entrerai più nel meccanismo; ne capirai le dinamiche; inizierai a percepire un po’ di più questa luce col corpo, e magari all’inizio anche poco con il corpo, ma via via la sentirai sempre di più fino a che questa visualizzazione non è diventata un’esperienza che puoi ripetere.

Andando anche al di là del fatto se questa immagine della luce blu ti arriva o meno, ma la suggestione è un qualcosa che puoi coltivare e, coltivandola, la arricchisci sempre di più, meditazione dopo meditazione.

Il mio invito è quindi quello di viverti un’esperienza a tutto tondo, a prescindere dal fatto che tu riesca effettivamente a ricostruire visivamente la suggestione visiva che ti viene proposta.

Quello che è fondamentale, più della perfetta visualizzazione, sono le suggestioni che derivano dai simboli suggeriti.

Viviti queste suggestioni e cerca di alimentarle.

All’inizio potrebbero sembrarti artificiali, ma tu autorizzati a starci lo stesso, non ti limitare se ti sembra di non riuscire; insisti e vedrai che, prima o poi, riuscirai a viverti pienamente questa esperienza.

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