Samatha:
come funziona la meditazione di focalizzazione mentale

 Samatha è una forma di meditazione fondamentale.

Quando viene esercitata produce calma, allontana l’ansia e radica l’attenzione al qui e ora.

Tutte le meditazioni cominciano con Samatha; alcune iniziano con Samatha e rimangono Samatha dall’inizio alla fine, poi ce ne sono altre – come fa, soprattutto all’inizio, la Vipassana – che si appoggiano costantemente a Samatha e poi vanno oltre.

Cos’è esattamente Samatha?

Samatha è una parola in lingua pali, e sta a indicare una meditazione pacificante che ci calma e significa letteralmente: Concentrazione.

Siamo spesso distratti – e lo sappiamo: raramente la nostra mente è focalizzata nel qui e ora – e cosa fa allora la nostra mente?

Normalmente insegue i pensieri, si fa trascinare da essi, e quindi siamo pieni di stimoli, di distrazioni e di altri vari elementi che ci distraggono costantemente.

Quindi Samatha ci serve per ancorarci al qui e ora.

Come si fa in pratica la meditazione Samatha?

meditazione samatha di concentrazioneInvece di lasciare che la nostra coscienza sia dispersa, ora richiamata da quel pensiero e ora da quell’altro, noi utilizziamo questa coscienza e la orientiamo – deliberatamente – verso un oggetto meditativo; verso un qualcosa, che diventa quindi l’oggetto della nostra meditazione, su cui ancoriamo la nostra attenzione.

Come, ad esempio, il respiro (la tecnica di meditazione sul respiro ha anche un suo nome specifico: Anapanasati, ovvero consapevolezza dell’inspirazione e dell’espirazione).

Quindi che cosa facciamo in Samatha e, nello specifico, in questa Samatha del respiro?

Ci ancoriamo al respiro.

Prendiamo la nostra coscienza – intesa anche come pensiero: ovvero la nostra capacità di elaborare i concetti – e la mettiamo al servizio della percezione di qualcosa; e, nel caso specifico, della percezione del respiro.

Sentiamo le varie percezioni del respiro – per esempio il gonfiarsi e sgonfiarsi della pancia – e ci focalizziamo su di esse, e questo produce un grande effetto di calma e stabilità.

Così facendo, di fatto, stiamo sfrondando; stiamo smettendo di prestare attenzione a tutti quegli stimoli che erano lì a distrarci e ci distoglievano dal qui e ora.

Ancoraggio al Qui ed Ora

Il respiro è nel qui e ora – perché il corpo vive nel qui e ora – e quindi il respiro ci riporta al momento presente.

In Samatha noi stiamo costantemente ancorati, e ci ricordiamo di essere presenti al respiro: con santa pazienza ritorniamo, sempre, al respiro; ci distraiamo, e torniamo al respiro.

Ci leghiamo al respiro: tutte le volte che ci accorgiamo che stavamo pensando, semplicemente, riportiamo la nostra attenzione al respiro.

Quindi, uno è riportare l’attenzione al respiro; e l’altro è radicarla questa attenzione, quanto più possibile, e rimanere quanto più possibile ancorati a questo respiro.

Per questo, io consiglio di notare l’inizio, lo sviluppo e la fine di ogni inspirazione e l’inizio, lo sviluppo e la fine di ogni espirazione; tutto questo ci lega tantissimo all’adesso, e ci aiuta tantissimo a non disperdere la nostra attenzione.

La meditazione che Calma

Quindi è una meditazione calmante; l’effetto di una buona Samatha è Samadhi, che viene considerata uno stato di totale presenza e di assorbimento su noi stessi, e da qui, talvolta, può già scaturire un altro livello di consapevolezza più estesa, e allora siamo già in Vipassana.

Spesso il confine tra Samatha e Vipassana non è così marcato da un punto di vista esperienziale; diciamo che, sostanzialmente, Samatha è focalizzata su un oggetto (come il respiro), mentre in Vipassana c’è una consapevolezza più articolata e diffusa.

Quindi Samatha è imprescindibile: perché se non partiamo da lì, e non radichiamo la nostra attenzione, rimaniamo distratti.

E allora cosa meditiamo a fare?

Siamo seduti, ma non stiamo meditando.

Quindi, il lavoro vero, è quello di voltar pagina rispetto a tutti i pensieri e, per voltar pagina, non è che mi metto a cacciar via questi pensieri: perché non funzionerebbe, questi rimbalzano e insistono.

Non si tratta di fare a braccio di ferro con i pensieri, si tratta semplicemente di togliere loro energia, per dare più energia alla nostra attenzione, focalizzata, nella Samatha Anapanasati, sul movimento respiratorio.

Ed ecco quindi come funziona Samatha: ci ancoriamo all’adesso, focalizzandoci sul momento presente. E questo grazie al respiro.

Il respiro è lì, pronto a riportarci al momento presente.

Ed è nell’adesso che ritroviamo la pace: la pace è nel qui ed ora, ed è nel qui e ora che la ritroviamo.

Molto semplicemente.

E per ritrovarla smettiamo di dar retta a tutti quei pensieri a cui tendiamo a credere, e questo apre lo spazio a infinite possibilità, che si aprono nell’adesso, quando siamo presenti a noi stessi.

Quando invece siamo immersi in un pensiero, per esempio un pensiero di sfiducia (“non sono all’altezza”; “non sono all’altezza”; “non sono all’altezza”), con questo tipo di pensiero alle nostre azioni crederemo poco, saranno poco energiche e il loro risultato sarà scarso, il che darà conferma all’idea originaria,  in un circolo vizioso in cui andrà sempre peggio.

Ma quando noi siamo con quello che c’è, e diciamo: “C’è il respiro: sono qui, sono ora”, io non sono più identificato con il pensiero di prima: perché apparteneva a prima.

Quindi io mi apro ad altre possibilità, tutto diventa possibile a quel punto.

Posso farcela come non posso farcela, ma non è questo il punto, il punto è che ho smesso di non aver fiducia, ho smesso di disperdere le mie energie in pensieri che non sono utili a nessuno.

Ed essendo pensieri appartengono anche al mondo delle fantasie, non hanno un vero rapporto con la realtà delle cose.

La realtà delle cose è qui e ora, è molto più da vivere rispetto a quello che fa il pensiero; il pensiero ti porta nel mondo delle fantasie, è una sua peculiarità.

Noi però tendiamo a credere alle fantasie.

Quindi se un bambino crede che nella stanza c’è un mostro, ha paura, e allora non vuole entrare nella stanza: si limita.

Le paure ci limitano tantissimo, spesso i pensieri che riguardano il futuro sono carichi di paure, ansie e preoccupazioni; mentre invece nell’adesso ci occupiamo, non ci sono più pre-occupazioni: ci occupiamo di quello che c’è, molto semplicemente.

(Parlo di queste cose nel corso sull’Ansia Lo Stress e la Compulsività (DOC), se vuoi saperne di più clicca qui: www.comemeditare.it/ansia)

Ci sono soluzioni, nell’adesso, a cose che non sono nemmeno più problemi nel momento in cui le stiamo risolvendo, o nell’accettazione che c’è qualcosa che non possiamo risolvere, e anche questo ci dà tranquillità.

Ma ci apriamo anche a vedere risorse e possibilità che altrimenti non avremmo visto, se fossimo stati immersi in un pensiero di sfiducia.

Mentre nell’adesso tutto può succedere.

Samatha è quindi una meditazione base.

Quando avevo dodici anni, avevo seguito un metodo, il metodo Silva Mind, in cui si facevano programmazioni mentali; qualcosa di simile alla meditazione, che utilizzava il pensiero positivo e credo venisse dalla new age.

È stata una bellissima esperienza e sono contento di averla fatto, tra l’alto l’ho fatta per quattro anni, e poi ho avuto un rifiuto (del resto tra i dodici ai sedici anni è anche un’età particolare).

Come vi dicevo, lì c’era questa forma di programmazione mentale: aveva una prima parte di meditazione, in cui usavamo il corpo per radicare la nostra attenzione, e che, di conseguenza, rilassando il corpo rilassava anche la mente; una seconda parte che era proprio di rilassamento mentale; e una terza parte di programmazione mentale.

Era un po’ come una sorta di induzione ipnotica.

Ci sono vari tipi di induzione ipnotica, ma una sola è universalmente funzionale, in quanto ce ne sono alcune in cui, oltre al rapporto diretto con l’ipnotizzatore, l’utente che riceve l’ipnosi dovrebbe essere abbastanza predisposto; mentre invece l’induzione chiamata “rilassamento progressivo” – molto simile alla Samatha, anzi, oserei dire che è proprio una forma di Samatha – ebbene, il rilassamento progressivo è una forma di induzione ipnotica, ed è universalmente usata.

E si può fare anche a distanza.

Io non posso farti uno schiocco di dita per ipnotizzarti se non ti ho fisicamente davanti, oppure non ti posso toccare, o alzarti il braccio e fartelo ricadere: tutte forme di induzione ipnotica, che ti aiutano a voltare pagina rispetto allo stato di coscienza e ti fanno entrare in una trance ipnotica.

E quindi, se siamo in presenza di qualcosa che ci fa entrare in uno stato di coscienza diverso dal solito, possiamo proprio parlare di una forma di Samatha, se non addirittura di una pratica sovrapponibile in toto a una Samatha.

Spero di aver reso chiarezza rispetto a cosa è una Samatha e quanto una Samatha possa essere potente.

Dove trovare una Meditazione Guidata Samatha Gratis

Quella che offro gratuitamente chiamata “Meditazione Guidata del Calmo dimorare” è proprio una Samatha e forse adesso ti sarà chiaro perchè l’ho chiamata così, se non l’hai ancora scaricata puoi farlo cliccando qui.

Tuttavia a fine articolo trovi un’altro tipo di meditazione guidata di focalizzazione.

Come andare Oltre a Samatha

Come ti ho accennato prima Samatha è strettamente legata alla meditazione di visione profonda detta anche di consapevolezza (mindfulness) chiamata da Buddha: “Meditazione Vipassana” e da lui diffusa oltre 2500 anni fa.

Come suggerisce il nome mentre Samatha ci focalizza nell’Adesso, la Vipassana ci permette di andare in profondità dentro noi stessi lavorando sullo sviluppo della Presenza (con la “P” maiuscola) e la Consapevolezza.

per questo ti rimando all’apposito corso di meditazione vipassana che trovi cliccando qui o al sito: www.meditazionevipassana.it

Guarda il video – Samatha: come funziona la meditazione di focalizzazione mentale

Questo articolo è stato tratto da uno spezzone di uno degli incontri in diretta streaming per meditare insieme che tengo normalmente il lunedì sera da settembre a fine maggio. Se vuoi partecipare anche tu o sapere come funziona clicca qui (la partecipazione è a offerta libera e facoltativa): www.comemeditare.it/insieme

Un altro tipo di meditazione guidata (gratis) di focalizzazione

nell’ambito dello stesso incontro dal vivo in diretta streaming (puoi parteciparte anche tu al prossimo cliccando qui: www.comemeditare.it/insieme) ho poi proseguito facendo una meditazione guidata diversa da quella classica del calmo dimorare. è chiamata body scan.

Tecnicamente rientrerebbe in una forma di vipassana basata sulle sensazioni, tuttavia adoperando il corpo come ancoraggio al qui ed ora in larga parte possiamo considerare questa forma meditativa una vera e propria samatha. La differenza con l’originale forma di vipassana lo fa il fatto che più che indagare sulle sensazioni, il nostro intento è quello di tenere ancorata la mente al corpo.

Puoi quindi fare anche tu questa meditazione guidata cliccando su questo video qui:

 

 

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