I segreti della meditazione

 Un’altra domanda, che mi fa Alberto, riguarda quelli che sono i segreti della meditazione.

La meditazione offre dei benefici che sono segreti.

Puoi vedere il video cliccando qui o continuare a leggerne la trascrizione sotto

il Segreto nascosto davanti agli occhi

segreti-della-meditazioneSpesso, quando noi meditiamo, lo facciamo per motivi che sono più blandi rispetto a quello che la meditazione ci può offrire come benefici reali, e questi benefici reali li puoi scoprire solo meditando; ed è in questo senso che possono sembrare dei segreti: non puoi trasmetterli a parole.

Esistono delle pratiche, in effetti, che possono essere definite “segrete”, ma non perché siano proprio dei segreti veri e propri.

Tutto l’esoterismo è “segreto”, ma è in realtà tutto alla luce del sole.

Anche la scuola alchemica mette alla luce del sole tutte le chiavi che un praticante può adoperare, solo che il praticante non è in grado di riconoscerle.

A furia di fare un lavoro su noi stessi, poco a poco, ci rendiamo conto di quanto c’è ancora da scoprire e, allo stesso tempo, abbiamo più strumenti per andare avanti e per riconoscere queste chiavi che, per chi non ha fatto quel minimo di percorso, potrebbero risultarci criptiche, segrete.

Ma in realtà è tutto alla portata di tutti, si tratta solo di iniziare a lavorare su noi stessi.

E la meditazione è la chiave.

la meditazione è la chiave.

Quando noi lavoriamo con la consapevolezza, e ci abituiamo man mano a stare sempre di più con le cose così come sono, scopriamo la legge di natura e come le cose stanno veramente.

E non diamo più retta, in modo meccanico, compulsivo e incontrollato, a tutta quella serie di pensieri e di distrazioni che comunemente attanagliano la nostra mente.

Mi viene da dire che, questi segreti della meditazione, sono tali semplicemente perché non hai le chiavi per leggerle, ma, mano a mano che li sveli, è tutto chiaro ed evidente.

Però ci vuole consapevolezza, e dobbiamo smettere di credere a tutto quel chiacchiericcio mentale.

Mi viene da dire che c’è chi crede alla realtà ultima delle cose, e che che c’è chi non ci crede: ma in realtà nessuno ci crede.

Cioè, in realtà, credi a qualche cosa che ti dicono, qualcosa di astratto.

Non scomodiamo Dio, che è un qualcosa che divide tanto, ma diciamo che c’è una realtà ultima delle cose, e c’è un grande chiacchierare intorno a questa realtà ultima; se stiamo nel chiacchiericcio, qualcuno mi dice delle cose e io ci posso credere o non credere, ma se io faccio esperienza di qualche cosa in prima persona, non si tratta più di crederci o non crederci: si tratta di sapere che quella realtà c’è, e di viverla.

Ed ecco che non è più in segreto.

Quindi certi “segreti” non possono essere svelati: vanno vissuti, vanno realizzati; e quando è così ecco che non sono più segreti.

Quindi, sì, esistono i segreti della meditazione, ma non sono segreti.

Usa pure le indicazioni per metterle in gioco e farne esperienza diretta

Il mio invito è: non andare a cercare i segreti attraverso le parole di qualcuno, usa sì le parole di qualcuno – come in questo video in cui sto parlando con te – ma usa queste parole come una occasione per andare a cercare dentro di te questi segreti (perché stanno dentro, e non fuori).

Quindi smettiamo di dar retta a tutto quel chiacchiericcio, a tutte quelle distrazioni, a quello che dice tizio, a quello che dice caio, e ascoltiamo quello che c’è dentro di noi aprendo gli occhi alla realtà ultima delle cose e alla consapevolezza.

Di cosa siamo consapevoli quando meditiamo?

Siamo consapevoli di quello che c’è, di come le cose stanno realmente: della realtà ultima.

Smettiamo di dar retta a tutte quelle voci, a quello che abbiamo ricevuto culturalmente dalla società, a quello che gli altri si aspettano che facciamo, a quello che gli altri dicono che è giusto e a cui noi ci siamo abituati ad aderire; ed ecco che, piano piano, scopriamo quello che è giusto veramente, e questo lo scopriamo nel qui e ora.

E lì ogni segreto ci verrà chiarito, perché ci sarà chiarezza mentale.

Usando queste parole non vorrei dare l’impressione di essere arrivato chissà dove, perché, questo stato di chiarezza mentale e di fortissima consapevolezza, è alla portata di chiunque.

Se in qualsiasi momento noi siamo nel qui e ora, senza sovrastrutture mentali e senza segreti detti dagli altri, e apriamo gli occhi a quello che ci sta accadendo, qui e adesso dentro di noi, e aderiamo a tutto questo, stiamo in un mondo di pace, di tranquillità, e di grande realizzazione.

Ed è una realizzazione istantanea.

Magari poi, dopo, ti riperdi nei mille pensieri – e questo succede anche a me – ma quel momento è magico: se lo alimentiamo, e se ci esercitiamo a stare in quella dimensione, ecco che ogni segreto ci viene svelato.

E quindi non stiamo parlando di chissà quale maturità spirituale uno debba raggiungere.

Poi sì, certo, ci sono delle persone che sono fortemente realizzate e riescono ad avere una visione sempre più profonda della realtà, e a stare in uno stato di presenza vita natural durante (e non è questo il mio caso).

Allo stesso tempo anche questa realizzazione ultima è alla portata di tutti, e quindi anche tua e anche mia, e questo è bene ricordarselo.

Quindi, quando noi andiamo a cercare dei segreti, ben venga che li andiamo a cercare; ma non prendiamo per buoni i segreti degli altri – dei segreti esterni, quindi – perché fanno parte del chiacchiericcio mentale se sono parole dette da altri: mettiamole in dubbio, mettiamole in gioco queste parole, e usiamole come occasione per lavorare su noi stessi.

E cerchiamo di capire quanto quel “segreto” è davvero svelato in noi, o meno.

Smettiamo di credere nel segreto che qualcuno ci sta raccontando e facciamo esperienza, sveliamolo, e a quel punto non dobbiamo più crederci: lo realizziamo.

Per essere più chiaro, faccio un esempio.

Immagina di non aver mai assaggiato il limone, e qualcuno ti dice il segreto che il limone è aspro.

Wow.

E qualcun altro ti dice: “Io l’ho assaggiato il limone, e tu no: il limone è dolce”.

E tu dici: “Un momento. Quello mi dice che è aspro, il limone, quello mi dice che è dolce… chi ha ragione?”

Fai esperienza.

E vedrai quanto è vero sia l’uno che l’altro.

Ma solo se hai fatto esperienza, e l’hai assaggiato tu il limone, sai quanto è vero.

Altrimenti, come ti dicevo in precedenza, si litiga, perché sulle definizioni si litiga: quello mi ha detto che è aspro, quell’altro mi ha detto che è dolce, e non ci si incontra più.

Eppure, se tu hai fatto esperienza del limone, sai che è vero l’uno e che è vero l’altro: perché il limone ha sia dell’aspro che del dolce, anche se, apparentemente, le due cose non si conciliano se guardiamo solo alla teoria.

Se noi non abbiamo fatto esperienza del limone, litighiamo sulle definizioni, eppure hanno ragione tutte e due: ha ragione chi ha detto che è aspro, e ha ragione chi ha detto che è dolce.

Ma io non ho più aderito a un concetto – il concetto del dolce, o il concetto dell’aspro – ma ho colto queste esperienze individuali come un trampolino per fare, a mia volta, dell’esperienza; e collegare la definizione “aspro” con la definizione “dolce”.

la mappa non è il segreto ma può aiutare

E questa definizione è diventata una mappa che mi ha permesso di muovermi nel territorio e fare esperienza del territorio stesso.

Le mappe sono utili: se io ho una mappa, perché per esempio sono fuori dalla mia città, questa mappa mi aiuta a muovermi in questa città, che non è mia, in modo più chiaro.

Ma la mappa non è la città.

Se io aderisco solo ai concetti, per esempio io che sono di Roma sto a Rimini, posso dire di conoscere meglio, grazie alla mappa, Rimini; ma io non posso dire di conoscere Rimini, se non mi muovo dentro Rimini.

Se io me ne sto, dentro la mia casetta vicino Roma, con la mappa di Rimini e me la studio tutta, io non conosco Rimini: conosco solo i concetti astratti di Rimini: i simboli contenuti nella mappa.

Analogamente, se io leggo il libro di uno che mi dice che il limone è aspro, poi di uno che mi dice che il limone è giallo, e poi quello che mi dice che il limone è dolce, e un altro ancora che mi dice che il limone è verde, io posso entrare in confusione.

Se io invece prendo quello che c’è scritto in questi libri come delle mappe, come degli inviti per farne esperienza che mi dicono: “Io ho fatto questi passi, e grazie a questi passi sono arrivato all’albero del limone e ho assaggiato il limone, e ho visto che era in questo modo”.

Benissimo.

In questo modo lo posso fare anch’io: posso seguire questi passi, arrivare allo stesso albero, e assaggiare il limone.

E dire: “Wow, è vero. Il limone è verde, il limone è giallo, il limone è dolce e il limone è aspro; è mi accorgo che c’è tanto di vero in una cosa, e tanto di vero nell’altra.

E magari poi ne mangio un altro, e mi accorgo che è più dolce, però sento anche il retrogusto aspro, e allora: “Wow, è vero: è tutto vero”.

Ed ecco che, di nuovo, si va oltre i segreti, si va oltre le definizioni, e si va verso l’Uno.

E lo si fa per esperienza diretta.

Quindi il mio invito è, ancora una volta, quello di carpire i segreti della meditazione attraverso un lavoro interiore; e quindi attraverso la pratica, attraverso la consapevolezza.

Attraverso il radicamento nel qui e ora.

Risorse per sviluppare la consapevolezza

Trovi la meditazione guidata gratuita qui (se non l’hai già scaricata):
www.comemeditare.it/meditazione-gratis

e tutti i miei corsi di meditazione qui:

www.comemeditare.it/corsi

Guarda il video – i segreti della meditazione

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