Meditare senza guida
“Claudio è possibile meditare senza guida?
Io senza la tua guida mi sentirei perso.
Alcuni dicono che meditano e non hanno mai avuto guide, altri che una guida potrebbe fare danni.
Che ne pensi?”
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Intanto dobbiamo capire una cosa: meditare senza una guida cosa significa, meditare senza l’audio-guida? O senza un insegnante che ti guida? Le vediamo entrambe..
Contenuti
- Meditare senza meditazione guidata
- meditare senza la guida di un maestro?
- L’importanza di avere un punto di riferimento fisso
- Se hai qualcuno di cui ti fidi che dice cose diverse da me..
- Un buon maestro vuole che tu impari a fare da solo (quando sei pronto)
- la fede è in se stessi
- il Come Meditare Coaching (la mia guida nel tempo)
- la Meditazione per indaffarati (un buon inizio)
- Guarda il video – Meditare senza guida
Meditare senza meditazione guidata
Se si intende una meditazione senza l’audio-guida, il mio auspicio è di appoggiarti all’audio quel tanto che ti permette di capire come funziona la meditazione (e appoggiarti ogniqualvolta ti accorgi che la guida ti può essere di sostegno, altrimenti rischieresti di distrarti troppo), e alla fine riuscire a fare a meno della audio-guida.
Quindi il mio auspicio è quello di meditare senza guida, se quello che si intende con guida è la meditazione guidata.
Se invece come guida si intende un insegnante di meditazione, ecco, qui la situazione si fa un po’ più delicata.
Perché?
meditare senza la guida di un maestro?
Io ho avuto la fortuna di avere diversi insegnanti, e un’insegnante ce l’ho ancora: il primo, anche se ne ho provato tanti, il più importante è rimasto il primo con cui sono capitato (sono capitato bene, evidentemente);
e poi tra i tanti che ho avuto, di importante c’è n’è stato anche un altro (che adesso è morto), ma non è mai stato il “primo”: quello che cioè si chiama “maestro radice”.
Avere un maestro radice, per me è stato, ed è, fondamentale.
Anche avere altre guide è utile, ma è fondamentale averne una principale.
L’importanza di avere un punto di riferimento fisso
Perché è importante avere una guida e non fare da te?
Perché quando si parla di queste cose si dice tutto e il contrario di tutto.
Io stesso posso contraddirmi: nell’intervento di prima mi sono contraddetto parecchio, facevo continuamente ossimori e paradossi.
Perché la realtà è paradossale; e quindi, per descriverla, ciascuno di noi si sofferma su uno degli espetti, che può sembrare contraddittorio quando uno si sofferma su un altro aspetto.
Se tu fai da solo, dopo un po’ potresti confonderti, e non capire più cosa stai facendo; se poi non segui una guida in particolare, ma tante, ti perdi.
Quindi avere una guida principale, che ti permette di interagire e di fare delle domande, per rimetterti in riga e per capire cosa sta dicendo qualcun altro, può essere d’aiuto.
Faccio un esempio che faccio spesso: se io voglio andare a Milano, e scelgo una strada per arrivarci, quella è la mia strada (quindi il mio maestro è quella strada lì); mentre vado a Milano, posso decidere di fare delle deviazioni: uscire dall’autostrada, visitare un paesino carino che sta da quelle parti, imparare altre cose e, quando le ho imparate, riportare nel mio percorso principale.
Quindi è anche bello poter avere anche altre guide, e non una sola, ma io so qual è la mia strada principale: quindi io ritorno in autostrada, non mi perdo nei paesini.
Il rischio è che si vada da un paesino all’altro, poi da un altro a un altro ancora; così non si arriva da nessuna parte, vai da un paesino all’altro ma non arrivi in nessun posto.
Analogamente, se passi da un insegnamento all’altro e da una cosa all’altra, sì, impari tante cose “fiche”, ciascuna cosa sembra fica mentre la fai, ma che cosa stai costruendo?
Dove stai andando a parare?
Se non c’è un insegnamento principale, ci si può perdere.
E quindi, sì, io direi che una guida è fondamentale.
Se hai qualcuno di cui ti fidi che dice cose diverse da me..
Per esempio prima, Antonio, un amico che si è iscritto al “come meditare coaching”, mi ha detto che il suo psicologo gli ha detto alcune cose sulla meditazione che l’hanno un po’ relativizzata, sminuendola, e mi chiede cosa ne penso.
La mia risposta è stata: se ti fidi di questo psicologo, seguilo; perché è bene avere una guida principale.
Perché altrimenti: un po’ lo psicologo, un po’ Claudio, un po’ la meditazione, un po’ quel libro…
Finché tutto aiuta, va tutto bene; ma poi, quando hai una contraddizione, vai – come nel caso di Antonio, dal suo psicologo – dal tuo punto di riferimento, e gli dici: “Io ho questa difficoltà. Non riesco a collocare bene questo aspetto, perché rispetto a quello che dici tu questo dice quest’altro; come posso andare avanti? Perché mi sento confuso.”
Quindi vai da quella persona – nel caso specifico, lo psicologo – che ti aiuta, ti sostiene e ti da una direzione; che aiuta a incastrare questo aspetto nel posto giusto, se è incastrabile, ma se è una cosa da gettare, ti aiuta a gettarla via.
In questo, avere una guida, fa la differenza.
Come vedi però la guida, non deve necessariamente essere una guida spirituale: può essere un coach, un counselor, uno psicologo.
Dipende da dove vuoi andare: non puoi chiedere un percorso psicologico a uno che fa meditazione (per quando ci siano delle connessioni tra meditazione e psicologia).
Non puoi chiedere a un counselor di fare una sessione terapeutica: con lui puoi fare altro (che sicuramente riguarda la psiche), ma con un counselor puoi costruire un percorso che è diverso da quello che puoi fare con uno psicologo.
Se vai del panettiere, trovi il pane; i cornetti, li trovi in pasticceria; e la pizza, in pizzeria: poi ci può pure essere quello che ti dà un po’ di pane, la pizza e i cornetti; però magari non fa tutto bene allo stesso livello.
Quindi è utile capire quello che è il tuo percorso principale, e rispetto a questo percorso ti invito comunque ad avere una guida, perché può fare la differenza.
Un buon maestro vuole che tu impari a fare da solo (quando sei pronto)
Poi, è anche vero che una cattiva guida può fare danni; ed è anche vero – the last but not the least (“in ultimo, ma non per importanza”) – che una buona guida ti aiuta a fare da solo.
Una buona guida ti aiuta a far sì che poi tu possa diventare una guida di te stesso, altrimenti, se vuole far sì che tu dipenda sempre da lei, non è una buona guida: non puoi andare secoli in psicoterapia, oppure andare secoli dallo stesso maestro, senza che tu possa diventare faro di te stesso
Io ho il mio maestro, sono ben contento di averlo, per me è ancora un punto di riferimento; ma commino con le mie gambe.
Non so se rendo l’idea: è un punto di rifermento; ma cammino con le mie gambe.
A un certo punto, se vogliamo diventare grandi, dobbiamo lasciare la casa dei genitori.
Poi, nel nostro cuore, ci saranno sempre mamma e papà (nel bene come nel male che ci hanno fatto); io ho dei genitori, tutti noi li abbiamo, ma, a un certo punto, ce ne siamo affrancati, e ci siamo fatti – chi più, chi meno – una nostra famiglia.
E quindi, una buona guida ti aiuta a trovare una strada; e quella strada è la tua.
Ed è essendo quella strada diventata la tua, nessuno ti può dire quale sarà il tuo cammino: il tuo cammino lo sai tu, una buona guida ti può aiutare a trovarlo, ma sei tu che lo devi percorrere; una buna guida ti può aiutare, e dare tutti gli strumenti affinché tu lo possa percorrere con serenità e fiducia.
la fede è in se stessi
La fede è importante, ma la vera fede è rivolta a sé stessi: è utile avere fede – nel tuo terapeuta, nella tua guida – ma, alla fine, non è altro che un riflesso che tu hai della fiducia di poter percorrere quel cammino da solo (magari, all’occorrenza, dopo esserti appoggiato per un certo periodo a qualcuno).
La fede è importante, in tutte le religioni lo è, ma non è una fede in cui devi credere col paraocchi a tutto quello che ti dicono, al contrario: è una fede in te stesso, che ti permette anche di affidarti a qualcuno che ti guida in un percorso, e che ti dice: “Questa potrebbe essere una strada che fa per te” e “Attenzione a questa strada perché c’è quella trappola” (ma poi sei tu che devi attraversare quella trappola).
il Come Meditare Coaching (la mia guida nel tempo)
Questo articolo è un estratto di un coaching di gruppo che faccio con gli abbonati del Come Meditare Coaching, un servizio -riservato a pochi- in cui offro la possibilità di essere seguito nel tempo per garantire una costanza e stimoli per la propria pratica meditativa e crescita personale.
è un abbonamento mensile e ci sono 3 livelli:
in quello base offro stimoli teorici e meditazioni guidate (e non) con rilascio ogni 15 giorni (l’abbonamento rimane mensile)
in quello medio (un tempo il più richiesto) si aggiunge anche un coaching di gruppo in cui rispondo alle domande ricevute offrento stimoli, risolvendo dubbi e riflessioni anche pratiche. Si può partecipare in diretta e viene anche registrato, quindi puoi ricevere le risposte anche in differita.
in quello completo (attualmente il più gettonato ma anche quello che ha un tetto massimo di adesioni, quindi non è sempre disponibile) offro anche la possibilità di uno scambio telefonico a tu per tu.
Se calcoli che normalmente per un ora del mio tempo, quando faccio counseling, chiedo più di quello che chiedo per un mese di abbonamento con tutto il resto, puoi capire sia quanto tengo ad offrire un percorso di consapevolezza legato alla meditazione sia perchè devo limitarne il numero di partecipanti.
clicca qui per maggiori dettagli o per abbonarti (se lo vuoi, ammesso che ce ne sia la disponibilità):
https://comemeditare.it/proposta/
la Meditazione per indaffarati (un buon inizio)
Io non sono un amante dei vincoli, non mi è mai piaciuto l’dea di legarmi a qualcuno e tantomeno sottoscrivere un abbonamento e -anche se l’abbonamento è annullabile in qualsiasi momento- ho bisogno prima di sapere se fa per me: sia il percorso che l’insegnante.
Ecco perchè come primo passo -e per alcuni rimane l’unico importante passo (visto che è perfetto anche da solo)- offro il percorso completo della meditazione per indaffarati.
Non solo non è un abbonamento ma un corso che come un libro lo paghi una volta, lo fai e ci torni tutte le volte che vuoi; ma è anche rimborsabile qual’ora non ti piacesse.
Esatto, ha la garanzia soddisfatti o rimborsati: basta una semplice email entro 30gg dall’acquisto per essere rimborsato in toto. Questo è il modo migliore che ho trovato per garantire a tutti coloro che lo vogliono percorrere di fare un percorso che sia davvero di loro gradimento.
So che qualcuno potrebbe fare il furbo, ma dopo anni di esperienza ritengo che chi chiede il rimborso (in pochissimi in realtà) è perchè sinceramente magari si aspettava qualcosa di diverso (alcuni infatti hanno poi comprato con soddisfazione altri miei corsi). Credo nell’onestà della gente ed in particolare di chi si interessa a queste materie.
https://comemeditare.it/meditazioneperindaffarati/