Il potere della mente che osserva e la mente “che mente”
“La mente che osserva è un filtro per stare nell’essere?”
La mente che osserva, non è un filtro: la mente che osserva è il foglio bianco, che emerge quando siamo nell’essere.
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la mente come un foglio bianco
Un foglio bianco su cui tutto può essere scritto.
Il filtro è quello che ci mettiamo davanti, sono tutti gli scarabocchi che ci impediscono di vedere il foglio bianco, che è la nostra essenza: la nostra mente pura.
Il filtro è la mente che “mente”.
Infatti la domanda successiva è: “L’osservatore è sempre la mente, o ci sono due osservatori: quello mentale e quello che non pensa?”
Allora, noi abbiamo appunto due menti.
Una di esse “mente”: è la mente a cui siamo più abituati, quella che ci racconta un sacco di storie, è quella del chiacchiericcio e delle “pippe mentali”; ed è fonte di sofferenza.
Ma, lo stato naturale della mente, è appunto come un foglio bianco: pura presenza, pure essenza, pura qualità dell’essere; ed è la nostra vera natura.
In questo foglio bianco ogni cosa può essere scritta, ogni esperienza: è il campo delle mille possibilità.
Quindi, ricapitolando, è come se ci fossero due menti: una è la nostra vera essenza, che è pura; e l’altra è quella che “sporca” il foglio bianco, attraverso i mille pensieri (non sempre lo sporca proprio, diciamo che lo riempie, a volte di belle cose: bei disegni, belle parole, bei pensieri).
L’osservatore, quindi, è unico; il chiacchiericcio, è un altro discorso.
L’osservatore è puro: è di nuovo quel foglio bianco, che riconosce dove finisce il foglio bianco e dove inizia la scritta.
Un altro esempio che possiamo fare è quello della pellicola di un film.
la mente è come la luce prima della pellicola di un film analogico (d’un tempo)
Il chiacchiericcio mentale è la pellicola di un film, con tutte le storie impresse sopra, con tante e tante sequenze di immagini; la mente pura è il proiettore, la luce bianca, che si “sporca” facendoci passare sopra tutte le immagini.
Ma la luce rimane la luce, non viene sporcata mai dalla pellicola; la pellicola non fa altro, grazie alla luce, che proiettare queste immagini sullo schermo, che rimane bianco, ci scorrono solo tante immagini davanti.
Quindi c’è solo la mente dell’osservatore (il proiettore: la luce bianca); e poi ci sono tutte le immagini davanti.
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