“Svelare il Potere dell’Osservatore: Il Segreto della Presenza Mentale”

in questo articolo scopri:

Tutto inizia da questa domanda:

“Durante la giornata in che modo si “nasconde” l’osservatore [nasconde, giustamente, è messo tra virgolette n.d.Claudio]; come mai scompare totalmente per la gran parte del tempo? E come interagisce con noi, essendo lui sempre presente anche se non consapevolmente a noi?”

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L’osservatore sempre presente.

Osservatore-in-meditazioneL’osservatore è sempre presente.

Quando noi siamo distratti, l’osservatore è distratto, ma c’è, non è perso.

Possiamo dire che ci “perdiamo” in mille pensieri, e che ci distraiamo, ma il potenziale dell’osservatore è sempre dentro di noi, perché è la nostra matrice.

È il nostro corpo nudo.

Poi lo possiamo vestire con tante cose: è la luce del proiettore prima di metterci la pellicola in mezzo.

Mentre passa la pellicola noi non la luce la possiamo intuire, ma non la vediamo, vediamo le forme che si muovono (i mille pensieri sono come i fotogrammi della pellicola); ma l’osservatore è sempre lì.

Basta fermarci un attimo a osservare – anche la stessa pellicola che scorre (e quindi i nostri stessi pensieri) – per ritornare nella dimensione dell’osservatore.

Quando noi sogniamo, non smettiamo di esistere: smettiamo di essere consapevoli nel modo ordinario in cui siamo consapevoli, perché ci perdiamo nel sognare; sì, ma è un attimo risvegliarci alla nostra vera natura.

Essere Protagonisti della Propria Vita

E così il risveglio è sempre a portata di mano, anche in una stessa sessione di meditazione: ogni volta che mi accorgo che stavo pensando, magari proprio nel momento di maggiore frustrazione, proprio quando ero perso nei pensieri e “non ci pensavo” che stavo pensando (non ne ero consapevole: stavo pensando!), e allora mi accorgo e mi dico: “Oh, cavolo, stavo pensando, volevo meditare e invece ero distratto”.

Ecco, in quel preciso momento è l’osservatore che parla, e proprio allora sei protagonista della tua vita: sei risvegliato.

In quel preciso momento sei nella dimensione dell’essere, non c’è il “corpo di dolore”.

Anche quando io osservo me stesso che sta nel corpo di dolore, e che sta soffrendo per qualche motivo, nel momento in cui io lo sto osservando, quella parte di me che osserva non prova dolore.

Poi, la parte di me che sta dentro, lei sì, prova dolore, ma già quel dolore acquisisce un’altra forma, smette di essere qualcosa con cui faccio a braccio di ferro, smettendo di dare energia a quel corpo di dolore.

L’Accesso all’Osservatore

Quindi hai avuto un ottimo intuito quando dici che l’osservatore è sempre presente.

E dove va?

Come potenziale è sempre lì: anche quando siamo fuori di noi (mi ha sempre colpito questa espressione: “Ero fuori di me”, si può anche uccidere quando non siamo in noi, dove eravamo in quel momento?), anche quando siamo fuori di noi, in ogni momento, possiamo sempre richiamare l’osservatore.

Per questo meditiamo.

Che cosa facciamo in meditazione?

Ci alleniamo proprio ad attivare l’osservatore: mille volte ci distraiamo, mille volte – accorgendoci di essere distratti – riattiviamo l’osservatore.

Quindi dov’è l’osservatore?

È sempre a portata di mano, perché è la nostra matrice.

I Tre Pilastri per Attivare l’Osservatore

Dov’è Claudio quando sogna di essere un certo Garcia, e quindi sta vivendo l’esperienza di i tesori della meditazioneGarcia ed è perso totalmente nel sogno di Garcia?

Mentre credo di essere Garcia, Claudio non mi pare proprio che esista: sono Garcia, sto sognando di esserlo e quindi lo sono.

Ma non è vero, io sono Claudio che sta sognando: Garcia è solo un’illusione.

Noi siamo persi nei pensieri, e i pensieri cosa sono se non illusioni?

Sono fantasie.

Quando siamo persi nei pensieri, l’osservatore (apparentemente) non c’è, ma esattamene come Claudio non smette di essere Claudio anche quando sta sognando di essere Garcia, l’osservatore non smette mai di essere presente.

Perché è la nostra vera natura: è la luce bianca del proiettore su cui vengono passate mille immagini.

I Tre Pilastri della Consapevolezza

Come si riattiva?

Con retto sforzo, pazienza, meditazione, buoni propositi, una vita moralmente corretta; tutte queste cose, ci aiutano.

Ci sono tre grossi pilastri che Buddha suddivide in otto sentieri, ma che alla fine sono tutti riconducibili a questi tre pilastri fondamentali:

  1. una retta visione delle cose (quindi saggezza);
  2. un comportamento moralmente corretto (non fare il male degli altri, e fare piuttosto del bene);
  3. la meditazione;

Sono queste le tre qualità principali che ci aiutano a riattivare l’osservatore e ad alimentarlo sempre di più, in modo tale da spostare sempre di più la nostra coscienza dalle distrazioni alla presenza.

E quindi all’osservatore: la nostra vera natura.

L’Osservatore dentro di te è la luce che guiderà ogni passo verso la tua vera natura e la consapevolezza piena. La Presenza è il regalo più prezioso che puoi offrire a te stesso e al mondo circostante.

Che la tua vita sia un faro e buon cammino verso la tua autentica essenza!

Adesso se vuoi allenare e aumentare il potere della Consapevolezza dentro di te ti consiglio questo corso avanzato di consapevolezza:
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