La domanda originale è:
“Ciao Claudio, durante la nostra telefonata ti ho accennato il pensiero: noi non possiamo cancellare quello che gli altri ci insegnano quando siamo piccoli. Tanti luoghi comuni, come “Chi nasce tondo non muore quadrato”, ci fanno riflettere sul fatto che siamo come tavolette di argilla dove gli altri scrivono dogmi che poi rimangono indelebili.
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Contenuti
Possibilità di scelte diverse
Le due realtà non si negano. Sono vere entrambe, nel senso che è vero che siamo condizionati, siamo tanto condizionati, siamo condizionati e condizionabili.
Però anche il fatto che siamo condizionabili ci fa capire che in qualche modo abbiamo la possibilità di fare scelte diverse, e questo è sempre possibile da un punto di vista psicologico, che si accompagna con un’altra legge, quella spirituale del Karma.
Condizionamenti sin da piccoli
Da un punto di vista psicologico, siamo assolutamente condizionati sin da piccoli. Addirittura, c’è chi dice sin dalla pancia dei nostri genitori, ci vengono attribuite aspettative, da aspettative nei nostri confronti, e noi tendiamo ad aderire a quelle aspettative, anche quelle negative.
Coazione a ripetere
Un altro termine psicologico è “coazione a ripetere”: tendiamo a ripetere più o meno sempre gli stessi errori.
Tecnicamente non è una risposta errata in senso assoluto.
Diciamo che la miglior risposta che in passato abbiamo avuto in un contesto simile, magari lì per lì ha funzionato, ma in contesti analoghi ma non esattamente uguali, magari si rivela fallace e tendiamo a ripercorrere sempre gli stessi errori in modo simile ma diverso, finché non capiamo la lezione.
Autobiografia in cinque parti
C’è una bellissima storia che si chiama “Autobiografia in cinque parti” di Portia Nelson. Io la chiamo anche “La buca del marciapiede”, dove c’è questa Portia Nelson che dice: “Cammino per una strada, adesso la faccio breve…”. Non ricordo esattamente tutti e cinque, ma meriterebbe.
Potrei anche leggerla, ma insomma adesso non mi va di perdere tempo a cercarla.
Il punto è questo: cade nel marciapiede, c’è una buca nel marciapiede, ci cade dentro, non è colpa sua e ci metterà una vita a uscirne.
Ricammina per la stessa strada, cade, vede il marciapiede, ci cade dentro, è un’abitudine, non è colpa sua, ci metterà abbastanza a uscirne.
Cammina ancora per la stessa strada, vede la buca del marciapiede, ci gira intorno.
Quinta e ultima fase: cambia strada. Questo ci dà un’idea di come certe vicissitudini si ripresentano fintanto che non le abbiamo superate.
Stessi condizionamenti su piani diversi
Apparentemente, sono sempre le stesse cose, ma di fatto è una cosa che si ripete come a un piano diverso. Possiamo immaginare una scala chiocciola tonda, che se la vediamo dall’alto, noi ripercorriamo sempre lo stesso punto, ma in realtà siamo a un piano superiore.
Se penso ad alcune relazioni con le mie partner, alcune erano simili come relazioni, ma non è che io possa attribuire alla partner di essere uguale a tutte le altre. Evidentemente, me le sono scelte io così, cioè mi incastrano bene.
Ecco, noi tendiamo quindi a incastrarci bene, quindi anche i condizionamenti che noi abbiamo, per esempio, ricevuto nei nostri genitori, in realtà, quei stessi genitori probabilmente ce li siamo scelti da anime prima di decidere di in questa vita.
Quindi, questi condizionamenti sono antichi; probabilmente c’è chi dice sono che non crede nella reincarnazione, nell’al di là, dice sono antichi perché appartengono probabilmente già sin da quando stai nella pancia della mamma.
Quindi, questi condizionamenti ci sono e sono forti e ci condizionano, ma non al punto di non poter optare delle scelte diverse; tendiamo a scegliere la strada più conosciuta, tendiamo a navigare a vista e a ripetere delle azioni che ci sono familiari.
Ma questo non ci impedisce ogni tanto di fare qualcosa di diverso,fino a come nell’esempio della buca del marciapiede, cambiare strada.
Il Potere del Momento Presente
La buona notizia è che chi fa un lavoro su di sé è più veloce a cambiare strada perché riconosce meglio che tende a cadere di spesso nello stesso tranello, ma la verità è che ogni istante è svincolato a tutti gli altri; ogni istante chi aderisce nel qui e ora aderisce a al momento in cui tutto è possibile;
noi però, nel qui e ora, tendiamo a essere condizionati dal passato e a proiettare il peggio del nostro passato nel nostro futuro che è spesso motivo d’ansia; quindi, temiamo che in futuro possa verificarsi un’esperienza negativa del passato.
L’Importanza dell’Adesso
Magari anche ampliata ci perdiamo l’unico momento in cui tutto invece può accadere, che è l’adesso e quindi sì, i condizionamenti ci sono, il passato stesso ci condiziona, ma nel qui e ora ed è questa la bella notizia: tutto può cambiare, tutto può cambiare;
meditare ci aiuta a cavalcare il momento eterno e sospeso che è dell’adesso, ci aiuta ad aderire all’esso e ci aiuta ad alleggerirci di tutti questi condizionamenti;
non dico ci alleggeriamo in senso assoluto; non dico che che è così facile, quelli ci sono e condizionano pesantemente, dico però che ci possiamo alleggerire se ci portiamo appresso uno zaino pieni di sassi; il fatto di togliere due sassi, magari lì per lì non ci fai tanto caso perché lo zaino continua a essere fortemente pesante, quindi pesante;
immaginiamo che tutti questi sassi siano condizionamenti, però poi il fatto già di toglierne un paio oggi, un paio domani, un paio dopodomani, farà sì che, magari è l’ultimo dei nostri giorni siamo molto piu leggeri.. magari ce ne andiamo in giro ancora con tanti condizionamenti, ma non sono più gli stessi di prima;
di contro ci sono delle vite in cui tendiamo ad aggiungerne altri di sassi e questa è un po’ la legge del Karma, per questo tendo ad associare le due cose.
In conclusione: Liberarsi dai Condizionamenti è possibile
Quindi, spero di aver risposto in sintesi: è vero che ci sono, sono dei condizionamenti, ma è altrettanto vero che ci possiamo affrancare da questi condizionamenti;
la strada migliore, da un mio punto di vista, è non quella di farci a braccio di ferro perché, e questo lo dice anche la leggera attrazione, la PNL. Perché focalizzarci su quello che non ci piace tende a radicare se ti dicessi di non pensare un elefante Rosa ti viene in mente un elefante Rosa;
dobbiamo voltare pagina, per voltare pagina è utile vederli questi condizionamenti; non cercare di voler cambiare ciò che non ci piace facendoci il braccio di ferro, ma capendo quali sono gli schemi che ci spingono a comportarci in quel modo perché a quel punto andiamo alla radice del problema ed estirpo per sempre un problema.
Buddha parlava di Nirvana, che significa cessazione; non è un luogo ideale dove andare che nega la realtà dove siamo, significa semplicemente smettere di stringere in mano quei Carboni ardenti che tanto ci fanno soffrire; basta aprire la mano, guardare con consapevolezza cosa stringiamo e a quel punto cadono da soli;
quindi, l’azione non è quello di fare a braccio di ferro, di stringere fortemente qualcosa, ma al contrario di lasciare andare, di conoscere però non è un gettare via: è un lasciare andare.
È un osservare è la la chiave è la consapevolezza E perché ci sia consapevolezza ci deve essere equanimità Ovvero la capacità di accogliere i fatti belli come i fatti brutti e cercare di trarre comprensione anche da quelli brutti proprio per evitare di ricadere sempre nella stessa buca del marciapiede.
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