Meditazione contro lo stress, la paura, contro la depressione, ansia, pensieri ossessivi, tristezza

 Abbiamo una domanda su cui Aldo ha posto la sua attenzione.

clicca qui per andare alla versione video o continua la lettura

meditazione contro È una domanda ricorrente sulla meditazione – fatta soprattutto da principianti – e riguarda una meditazione “contro” qualcosa.

Contro la rabbia; contro lo stress; contro la depressione; contro i pensieri ossessivi; la paura; e anche una meditazione contro la tristezza.

Adesso vediamo, da una parte, di metterle tutte assieme, e dall’altra, di trovare delle leggere sfumature tra di esse.

le meditazioni “Contro” in generale

Allora: le meditazioni “contro”, le sconsiglio.

In accordo con la psicologia, soprattutto nell’approccio della Programmazione Neuro Linguistica, che sta molto attenta all’uso del linguaggio.

Tra l’altro la PNL deriva, oltre che da vari approcci e vari studi, anche dal lavoro fatto dagli ipnotisti (e la lingua, fatta in uno stato di ipnosi, fa la differenza: un comando formulato in un modo – e quindi con certe parole – può avere esiti completamente diversi rispetto a un altro).

E quindi la PNL cosa ha studiato?

Ha studiato che quando noi andiamo contro qualcosa, questa cosa è il nostro focus mentale.

Se io voglio stare nella quiete, è utile che io pensi alla quiete; se io invece “non voglio stare nella tristezza”, ma il mio focus è la tristezza, io penso a quella, do energia a quel tipo di pensiero: a quello della tristezza.

Quindi fare una meditazione “contro” qualche cosa è una pratica che sconsiglio altamente.

Poi, possiamo vedere come la meditazione possa andare contro ciascuna di queste cose (rabbia, stress, tristezza ecc. ecc.), ma non per farci a braccio di ferro: perché se fai così, significa che ci stai mettendo energia in quelle cose che non vuoi.

Il braccio di ferro mi piace come esempio, perché dà l’idea di quanto, più metti energia tu, più ne mette l’avversario, più cali, e più può calare l’avversario.

Smettere di dare energia a certe cose, è il primo passo per trascenderle, per andare oltre; quindi non per cacciarle via, ma per superarle.

Per superarle non ti giri dall’altra parte, non ti allontani, e non ci fai a braccio a di ferro, ma le attraversi.

Questo è quello che facciamo con la meditazione.

Quindi, sì, la meditazione può essere utile per trascendere la rabbia, lo stress, la depressione, l’ansia, i pensieri ossessivi e la tristezza; è assolutamente utile, ma non funzionerebbe bene se, il focus, rimane quello di avere un problema e di rimanere con la mente focalizzata su quel problema.

Il problema lo osserviamo, quindi sicuramente gli prestiamo attenzione, ma non per cacciarlo, per vedere come funziona.

Per vederne anche l’entità, la sua natura, perché il primo passo da fare è quello. Cominciamo dalla paura.

la meditazione contro la paura

La paura che cos’è?

È temere qualcosa che non conosciamo: la nostra mente va a cercare di riempire un punto interrogativo, un vuoto, con qualche cosa di noto; perché il noto ci rassicura.

Peccato che andiamo a riempire quel vuoto con quanto di peggio possiamo temere, quasi per scongiurarlo, è questo che tendiamo a fare.

La paura di per sé, come anche la rabbia e la tristezza, fanno parte delle emozioni primarie: sono comprese nel pacchetto “vita”.

Quando ci danno questo corpo, ci danno anche la paura; se non avessi paura del fuoco mi brucerei, quindi ha una sua funzione importante (e ce l’hanno anche la rabbia e la tristezza, poi lo vedremo).

Il punto è che quando io ho paura del fuoco, ma non perché il fuoco c’è ma perché ho paura che possa arrivare, qui sono nell’astrazione, sono nel mondo dei pensieri.

Questo genere di paura è risolvibile, se mi apro a quello che c’è.

Quello che c’è può essere un piccolo fiammifero acceso – che, sì, domani potrebbe diventare anche un incendio; ma anche no – e lo ridimensiono.

È un fiammifero acceso: mi apro a questa realtà.

Non lo nego, non lascio che un fiammifero acceso bruci tutta casa, e lo tengo sott’occhio; ma non lo alimento neanche, non metto benzina sul fuoco.

Sto con quello che c’è.

E questo fa diminuire la paura, le ansie calano.

la meditazione contro la rabbia

La rabbia è un’altra emozione primaria, ed è una evoluzione della paura.

Se io ho paura, ho paura e scappo; mentre, la rabbia, è dovuta a una elaborazione della paura, e si manifesta quando non ci sono vie di fuga.

Se arriva una tigre e si avvicina, io scappo: questa è la reazione della paura; se però, quando arriva la tigre, io sto con le spalle al muro e non so dove andare, io attivo un’altra emozione, che è la rabbia: e a quel punto aggredisco.

La rabbia mi serve per aggredire.

Anche se qualcuno insulta me, o anche la mia squadra, se io sono suscettibile la vivo come ce l’avessero con me, e come se non avessi altra via di fuga che reagire (mi sento con le spalle al muro, avendo messo in discussione ciò con cui mi identifico); ed è così che sorge la rabbia.

Anche la rabbia non ha bisogno di essere negata, perché non è sbagliata di per sé.

Un grande risvegliato, avendo anche lui un corpo, non può non provare la rabbia; semplicemente, ne è così consapevole, ed è talmente allenato a guardarla, che la trascende subito, depotenziandola all’inizio.

Non va a potenziarla, facendoci a braccio di ferro e alimentando il seme della rabbia.

Ed ecco quindi come meditare contro la rabbia: prendendosene cura.

la meditazione contro la tristezza

Oltre a rabbia e paura ci sono anche altre emozioni primarie, e variano a seconda della scuola psicologica di riferimento, ma sono pochissime: a volte possono essere quattro, altre cinque, sei o poco più.

E se calcoliamo solo le quattro sono: paura e rabbia (di cui abbiamo già parlato), tristezza e gioia.

Se guardi il film Inside out (molto carino, tra l’altro), si parla di emozioni, e ne viene inclusa anche una quinta, il disgusto, ma per tutto il film ci si domanda cos’è e a cosa serve la tristezza.

Guardando il film – che ti invito a vedere – si capisce che la tristezza e la gioia sono il sale e il pepe della vita, le danno qualità.

Recentemente ho visto un bel film documentario di Thomas Torelli, che si intitola Il sentiero della gioia, dove tra chi testimonia di aver trovato la gioia c’è una persona (un siciliano molto simpatico) che per un intervento alla testa, avendo perso la memoria a lungo termine, è in qualche modo costretto a stare nella gioia.

La cosa peculiare è che ricorda solo gli eventi che lo hanno coinvolto emotivamente:

e quindi a lui piace stare in mezzo ai bambini, va a fare volontariato negli orfanotrofi, oppure in Africa; insomma, una bella persona.

I ricordi di cui fa tesoro, sono quindi quelli legati alle emozioni, ad emozioni come la gioia e la tristezza.

Ed ecco perché questo è il sale e il pepe della vita, e non è quindi un qualcosa che va eliminato: possiamo trascenderlo.

Quando troviamo la pace per poter accogliere tutto questo, e quindi anche le emozioni più disturbanti, ci apriamo a una forma di gioia profonda.

Che non è la gioia che si alterna alla tristezza: è una serenità interiore, molto profonda, che si attiva anche quando si è tristi.

Ci sono grandi esseri illuminati, come Krishnamurti o Eckhart Tolle, che hanno una profonda vena depressiva; ed è stato proprio nei momenti di maggiore depressione che si sono risvegliati, e che hanno trovato, senza più perderla, quella centratura che gli ha dato la pace interiore.

E quindi ecco anche come meditare contro la tristezza.

Non andandole contro, ma accogliendola e prendendosene cura, non alimentandola cercando di cristallizzarla, e permettendosi di stare con quello che c’è; e se in quello momento c’è la tristezza, di abbracciarla, permettendo a questa cosa di fluire, come tutto il resto.

La meditazione contro l’ansia,
la meditazione meditazione contro lo stress
e la meditazione contro i pensieri ossessivi

Ansia, stress e pensieri ossessivi.

Riguardo a come meditare in riferimento all’ansia, allo stress e ai pensieri ossessivi, in qualche modo ne ho già parlato prima, quando ho preso in esame la paura, infatti queste tre cose rientrano in questa categoria.

Avrei anche altre cose da dire, ma mi dilungherei molto (di contro però ho fatto un corso, e tu, Aldo, lo conosci bene, e non ho bisogno di parlarne ulteriormente).

se anche tu come Aldo vuoi saperne di più qui trovi maggiori dettagli sul corso sull’Ansia lo stress e il DOC: https://comemeditare.it/corsi/meditazione-ansia-presentazione/

La meditazione contro la depressione

La depressione.

La depressione è legata alla tristezza, e quindi vale quello che ho detto prima; anche se la depressione è più subdola, e dobbiamo prendercene cura.

Ci sono degli psicoterapeuti che consigliano la meditazione in caso di depressione, io però normalmente la sconsiglio.

Attenzione, non sconsiglio la meditazione per chi è depresso, al contrario, la consiglio; quello che io sconsiglio, è di prendersi talmente cura della depressione da rimandare un incontro con lo psicoterapeuta.

Nella depressione i rapporti con le altre persone, il confronto con gli altri, il calore umano, l’attività fisica, lo stare nella natura, il concedersi delle cose appaganti sono tutte cose che aiutano molto; e per tutto questo, una psicoterapia è propedeutica.

Quindi, se credi di stare soltanto attraversando un periodo di tristezza, va benissimo se lo psicoterapeuta ti consiglia la meditazione; se invece credi di avere una vena profondamente depressiva, occhio, non limitarti solo alla meditazione.

Perdersi, quando si sta attraversando un momento di profondo sconforto, è da evitare, quindi non isoliamoci con la meditazione.

Usiamo la meditazione in modo proattivo.

Se uno è depresso, gli piace la meditazione, e perché?

Perché si isola.

La meditazione invece – come abbiamo sempre detto finora – ci aiuta a non isolarci, a non allontanarci dall’esperienza ma a viverla profondamente.

Non dobbiamo avere timore a vivere una tristezza, e non dobbiamo avere timore a confrontarci con delle persone che ci possono essere d’aiuto, a cominciare da un buon amico.

Quindi, occhio a non usare la meditazione come scusa per isolarti: è in questo senso che tendo a sconsigliarla, per il resto invece è utile.

Anzi, invito chiunque abbia una vena di tristezza o uno stato depressivo, anche (ma non solo) a meditare.

Questo ci tengo a evidenziarlo.

guarda il video – Meditazione contro lo stress, la paura, contro la depressione, ansia, pensieri ossessivi, tristezza

6 risposte

  1. OTTIMO!. Vivamente consiglio questo video che ho trovato fresco e nuovo anche con i miei oltre quarant’anni di pratica Vipassana. Grazie e tanti Auguri, Claudio!

  2. Chiarezza e professionalità sono i tuoi punti di forza , ma non solo, in ogni tua parola c “è il bene dell ‘altro e sai quali tasti suonare. Ciao

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *