Corsa e meditazione e Nuoto e meditazione
Oltre alla meditazione camminata è possibile meditare anche correndo?
È possibile meditare in qualunque situazione, quindi anche durante la corsa.
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Chiaramente ci sono momenti in cui siamo più presenti a noi stessi e altri in cui lo siamo molto meno; quando siamo immersi in mille stimoli è più facile farci distrarre (mettiamolo in preventivo) ma, anche in quei momenti, possiamo comunque sviluppare una certa presenza.
Quando siamo molto tranquilli è più facile raggiungere la consapevolezza ma, paradossalmente, possiamo essere molto (e talvolta più) presenti a noi stessi mentre pratichiamo addirittura sport molto estremi.
Ti faccio un esempio: se io sono in vacanza tranquillo e rilassato (magari sotto il sole) e sono totalmente assorbito da questo stato di piacevole presenza con la sabbia sotto di me, il calore piacevole del sole, la brezza marina che mi scorre addosso, il vociare delle persone accanto; e percepisco tutto questo attorno a me in uno stato di grande assorbimento: questa è una forma di consapevolezza, di presenza.
Uno stato di grande presenza posso averlo anche se sto facendo qualcosa di molto estremo, per esempio il free-climbing: mi sto arrampicando su una montagna, una mano è su una presa, il prede è su una presa controllando che regga bene, sposto lentamente una mano per cercare un altro appiglio…mentre faccio tutto questo non sto a pensare se ho lasciato il gas aperto e non rimugino su mille cose: sto molto attento a quello che faccio e ogni mio gesto è ben calibrato e tutto quel che faccio richiede una grande presenza, sono molto consapevole di me stesso.
Come vedi la presenza non è legata solo a quando stiamo seduti: è legata alla nostra capacità di stare con quello che c’è; è questa la migliore definizione del termine “presenza” e, con la Vipassana, noi ci alleniamo proprio a sviluppare questa percezione.
Ma, tornando alla corsa, come farne un’occasione di presenza?
Corsa e meditazione
Fai qualcosa di molto simile alla meditazione camminata che, immagino, conoscerai (altrimenti trovi qui un articolo in cui parlo della meditazione camminata): sposti la tua attenzione, invece che al respiro (cosa che comunque puoi fare) alle gambe, alla tensione dei loro muscoli; ma anche al momento in cui il piede tocca il terreno; ed ecco che, così facendo, lasci meno spazio al pensiero.
Ogni volta che ti accorgi di stare portando la tua attenzione ad altro rispetto alla corsa, riporti la tua attenzione ai muscoli, alle sensazioni dell’impatto dei piedi contro il terreno, al movimento stesso delle gambe con l’alternanza tra la gamba destra e la sinistra.
Anche l’aria sulla faccia può essere uno degli oggetti da contemplare; puoi passare in rassegna tutto il tuo corpo: ti focalizzi soprattutto su gambe e piedi ma, ogni tanto, puoi fare un’escursione di attenzione a livello delle mani, delle braccia, del collo, della faccia: senti tutte le sensazioni derivanti dalla loro osservazione.
Si può meditare anche mentre si nuota?
Si è possibile.
Come ho accennato prima con la corsa, quando abbiamo molti stimoli è più facile distrarci e dobbiamo metterlo in conto ma, al netto di queste considerazioni, anche il nuoto può essere un ottima occasione di presenza.
In questo caso, io personalmente, rivolgo la mia attenzione fondamentalmente a queste cose: il respiro, cosa tipica anche nella meditazione da seduti, ma in questo caso è più ritmato: se fai, per esempio, stile libero, hai la faccia dentro l’acqua e ogni tot bracciate devi prendere aria: perciò il respiro ha un suo ritmo ben preciso e noti molto bene l’aria che entra ed esce; puoi notare anche i muscoli, di braccia e gambe, e le sensazioni che ti rimandano.
Ma una cosa, che a me aiuta tanto mentre nuoto, è la sensazione (molto piacevole) dell’acqua che scorre sulla pelle: secondo me questo è un ottimo ancoraggio, e ti invito a prenderlo in considerazione, in contemporanea oppure in modalità alternata con la respirazione.
Un’altra cosa da dire sulla meditazione mentre corri oppure nuoti, è quella di rimanere focalizzati sull’esperienza e non sul punto d’arrivo: nella meditazione noi ci alleniamo a stare con quello che c’è mentre la mente tende a spostare la nostra attenzione verso il futuro (pensando a quando sarò a casa alla fine della camminata o a quando avrò fatto cento vasche); il pensare a quando avremo finito è una cosa che succede spesso durante la meditazione da seduti e, ancor di più, quando siamo impegnati in attività come la corsa o il nuoto.
Il mio invito è a utilizzare queste tecniche di presenza anche durante la giornata e io, nella “meditazione per indaffarati”, enfatizzo questo aspetto del cercare di essere quanto più presenti possibile nella vita di tutti i giorni e, perciò, anche la corsa e il nuoto sono ottime occasioni per farlo e mi complimento con chi mi ha posto le domande perchè, l’averle poste, denota che si è capita l’importanza di essere presenti anche quando stiamo facendo delle cose nel nostro quotidiano.
Grazie Claudio, ultimamente quando medito mi concentro sul respiro addominale,
perchè lessi che può portare un maggiore rilassamento,
però comunque mi riesce meglio osservare il respiro nasale.
sul naso ti concentri meglio, sull’addome ti rilassi di più.. sperimenta da te
Ciao Claudio,restando in tema di attività ti chiedo un consiglio:come aumentare la concentrazione?
(oltre alla meditazione)
ciao Michele, per sviluppare ed allenare la concentrazione il lavoro da fare è comunque quello di focalizzarsi. Immagina di avere mille granelli di sabbia neri ed uno solo blu. Quello che farai è scartare il resto e rimanere focalizzato e “concentrato” su quello blu.
in fondo con la meditazione samatha del calmo dimorare facciamo lo stesso.
Quindi al di la della meditazione il lavoro da fare è comunque simile se non lo stesso.
Consiglio di usare samatha focalizzando l’attenzione in particolare sul respiro tra la punta del naso e il labbro superiore: aiuta a raffinare l’attenzione e distende rispetto alle mille distrazioni.
https://comemeditare.it/meditazione/tecniche-di-meditazione/meditazione-vipassana/la-meditazione-samatha-del-calmo-dimorare/