Consigli per la meditazione

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Spesso mi vengono chiesti dei consigli per meditare, soprattutto dei consigli di chi è alle prime armi, a chi vuole meditare magari da solo a casa.

Il Primo Consiglio Cruciale: Trova la Motivazione ma Evita di Creare Aspettative Durante la Meditazione

Il mio primo consiglio è forse anche il più importante: è quello di avere,  Sì, una motivazione per cui ti metti a meditare. No, ci st? Voglio meditare per stare meglio, voglio meditare per rasserenare, voglio meditare per avere più concentrazione, voglio meditare per avere un maggiore salute, un maggiore benessere. Ok, tutte cose meritevoli.

L’invito, però, è a non trasformare queste ambizioni, queste intenzioni in un’aspettativa durante la sessione meditativa. Ad esempio, se io voglio meditare per calmare la mente, la meditazione aiuta a calmare la mente, assolutamente, fai benissimo.

Ma quando ti metti a meditare, attenzione a lasciare questa intenzione di “calmare la mente” fuori dall’esperienza meditativa.

L’esperienza meditativa dovrebbe cercare di portarti a stare con quello che c’è, non con quello che vorresti che ci fosse.

Lo ribadisco perché è importante: l’esperienza meditativa, soprattutto se è una tecnica di consapevolezza come la Vipassana o la mindfulness, vuole che tu abbracci l’esperienza per quella che è, cioè che tu sia consapevole di quello che è.

Evita di Negare l’Ansia e Alimentala Consapevolmente

consigli per la meditazioneSe tu, invece, orienti la tua mente a quello che vorresti che ci fosse e non a quello che c’è, ad esempio, c’è ansia, ma tu vuoi la pace e rifiuti l’ansia: quello che produci non è più consapevolezza.

Tu ti stai affrettando proprio perché c’è un pregiudizio nei confronti dell’esperienza che stai vivendo, ti stai affrettando volertene affrancare, volerti allontanare da questa ansia, invece di guardarla negli occhi per quella che è.

Abbraccia l’Esperienza Presente con Serenità

E quindi, non troverai la pace perché, di fatto, stai alimentando l’ansia. Non stai meditando, nella misura in cui l’invito è quello, in meditazione, di stare con quello che c’è. Stai negando quello che c’è in funzione di quello che vorresti che ci fosse in futuro. Stai negando il qui e ora a beneficio di un ipotetico futuro. Questo inganno è sottile, ma è assai frequente.

L’Importanza di Stare Serenamente con l’Esperienza Presente

Quindi, è per questo che il primo e più importante consiglio per la meditazione è quello di stare con serenità, nell’esperienza che stai vivendo, nel qui e ora, serenamente, per quella che è, senza negarla, senza aver fretta di infilare un’aspettativa all’interno dell’esperienza meditativa.

Non ti aspettare di calmarti, anche se tu l’intenzione è quella di meditare per calmarti, va benissimo. Ma mentre  stai meditando, non aspettare di essere calmo, osserva piuttosto l’ansia che, nel nostro esempio,  puoi osservare perché è quello che c’è nel qui e ora.

Trascendi l’Ansia attraverso l’Osservazione Consapevole

Quello che succede in questo caso è che trascendi l’ansia. L’ansia tende, quando i pensieri, l’ansia, tutto ciò che c’era prima, comincia a fare quando si “sente osservato” è di trasformarsi, di farsi piccolo, piccolo. Quindi, molto più gestibile.

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Non dico che sparisce, qualche volta sparisce, e allora, a quel punto, lo lasci andare, non lo trattieni. Ma non ti affretti a volerlo lasciare andare, non lasci andare, cioè, non cacci via nulla, non trattieni nulla. Non cacci via nulla, semplicemente ti metti lì a testimoniare, nel qui e ora, quello che, nel qui e ora, sta succedendo in te.

Questa è pura consapevolezza e la consapevolezza ha un grande potere trasformativo.

Il Potere del Respiro

Se ti senti un po’ perso nell’osservare con consapevolezza, aiutati col respiro. Osserva il respiro.

Il respiro, comunque, è un ottimo alleato perché ti riporta in uno stato di quiete, di calma, di serenità e vive nel qui e ora. Cioè, il respiro è un’esperienza che tu fai nel qui e ora e quindi ti riporta dal mondo dei pensieri, delle aspettative.

Stare con l’Agitazione

Voglio. La voglio, voglio, voglio essere calmo, ma voglio essere calmo non è meditare. Meditare è stare con l’agitazione se è quella che c’è in quel momento, non andarla a creare se non c’è ovviamente, eh.

Stai con quello che c’è, non significa creare l’agitazione se non c’è o volerla riportare qualora fosse andata via, ma significa stare con quello che c’è. Se c’è agitazione, stai con l’agitazione, se non c’è. Stai con quello che c’è.

Se non sai cosa c’è, stai col respiro, se c’è confusione, non sai cosa fare. Segui il respiro e non ti sbagli.

Siamo già arrivati a 2 Consigli per la Meditazione

Quindi, un consiglio. Lo abbiamo detto, è quello di non trasformare le intenzioni in aspettative durante la meditazione, ed è il consiglio principale, ma ne abbiamo già detto un altro, l’altro è Segui il respiro, il respiro, ed è quello che tendenzialmente è il consiglio che viene dato più spesso, e proprio perché è più semplice per i principianti poter seguire questo consiglio, è quello di stare con il respiro. Stai con il respiro, quindi, Segui il respiro e diventa un tuttuno con respirare, e questo è già un ottimo consiglio, molto molto pratico.

Regolarità e Costanza

Altri consigli:  Cerca di essere abbastanza regolare. Cerca di non strafare, non darti obiettivi di maratone di meditazione, non servono. Non serve stare ore, ore, e cioè, non serve stare. Non è il tempo, eh?

È vero, più tempo passi a meditare, da un certo punto di vista, meglio è, ma non è il tempo in sé, è la qualità di questo tempo che fa la differenza. Quindi, se io mi prefiggo di meditare tanto tempo, magari due volte 20 minuti al giorno, e poi non ho tutto questo tempo, alla fine smetto di meditare.

Ecco, questo non è di aiuto, piuttosto, riduci il tempo, comincia con 10 minuti, comincia almeno con una al giorno 10 minuti, poi se ne vuoi fare un’altra da 20, un’altra da 10 nel corso della stessa giornata, va benissimo.

Benefici della Costanza

segreti per meditare benePerché la costanza premia, la costanza ti permette di allenarti a mantenere vivo l’allenamento, a ritrovare questo qui e ora, a ritrovare il respiro, a ritrovare la pace. E questo allenamento, questi 10 minuti al giorno, tendono poi a, soprattutto se lo fai all’inizio della mattinata -ma lo puoi fare la sera, e vale anche nelle 24 ore successive, per dire- aiutano nelle ore successive a ritrovare pace col respiro.

In meditazione, in quei 10 minuti, ci alleniamo, ad esempio, a ritrovare la pace attraverso l’esempio del respiro, usando il respiro.

Ci sono anche altre tecniche, ma quella del respiro va benissimo, è la più diffusa, l’abbiamo usata anche come consiglio prima, quindi continuiamo a usare questo come punto di riferimento, usiamo il respiro in quei 10 minuti e, nel corso della giornata, finita la sessione meditativa, mi sarà più facile ricordarmi di tirare un sospiro di sollievo, ad esempio, mentre c’è agitazione intorno a me, c’è stress, sono nel clou di un momento topico del lavoro, magari un lavoro molto stressante.

Ecco, che mi ricordo di respirare, e quel ricordo di respirare, quel sospiro, mi può essere di grandissimo aiuto a interrompere un loop negativo, un loop di stress, e a ritrovare un momento di serenità, di tranquillità.

Ricordati della Costanza

Quindi, quei soli 10 minuti possono fare la differenza nel vivere una giornata meno stressante o più stressante. Ecco perché invito a cercare di mantenere una meditazione gestibile nel quotidiano, affinché io possa prediligere la costanza quotidiana rispetto alla quantità. Che talvolta potrebbe essere motivo di abbandono, e sarebbe un peccato.

Tra le righe i Consigli per la Meditazione son diventati 5!

Ecco quindi cinque consigli, direi, essenziali. Poi ci sono altri dettagli sulla posizione, se ci sono domande più specifiche, ben vengano, su consigli su come meditare.

Ma questi cinque, soprattutto se sei un principiante, non sai come meditare a casa, questi cinque consigli li trovo fondamentali:

  1. non avere aspettative durante la sessione meditativa,
  2. segui il respiro, in qualsiasi momento, sia durante la meditazione, soprattutto durante la meditazione, ma non te ne scordare anche nel quotidiano. E quindi è già diventato quasi un altro consiglio, no?
  3. Il terzo consiglio è quello di mantenere una pratica costante senza esagerare. Bene, alla fine, diciamo, ricapitolando, mi sono accorto che sono diventati cinque consigli, i tre principali li abbiamo detto. Però, tra le righe, abbiamo detto che puoi portarlo anche nel quotidiano, quindi il quarto consiglio è:
  4. Nel quotidiano ricordari di essere presente: se ti senti perso, confuso, arrabiato o turbato usa il respiro come fai quando mediti.. ma poi abbiamo anche detto un quinto consiglio che è..
  5. Non eccedere nella durata della pratica meditativa se sei un principiante piuttosto fai 10 minuti anziché 20. Eh, quindi Oddio, va benissimo anche 20, eh, però insomma, ci siamo capiti, abbiamo capito quali sono i consigli principali.

 

 

 

 

 

2 risposte

    1. grazie Stefania del tuo incoraggiamento.
      Io incoraggio te a meditare e tu me a continuare a farlo: è buffo, ma è così che ci si sostiene, in fondo 🙂

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