Perchè Meditare? A che Serve la Meditazione?

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Un allievo domada:

Durante le mie meditazioni, a volte ho pensato: Qual è il senso e il fine di quello che sto facendo?

Allora, è buffo, che mentre stai meditando tu possa pensare. Capita a tutti di pensare, ma ci torniamo su questo aspetto. Immagino che la domanda sia: Qual è il senso della Meditazione? A che serve meditare? Posso dirti qual è il senso per me.

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Il Senso della Meditazione

a che serve meditareIl senso della meditazione, si chiede l’allievo, secondo me, potrebbe essere letto anche in chiave generalista: qual è il senso della meditazione in generale?

Tuttavia, credo che ciascuno di noi gli dia un suo senso. Per alcuni, il motivo per cui hanno iniziato a meditare è stato, di solito, per scappare da una sofferenza. Il “lontano da” psicologicamente ci motiva di più che andare “verso” qualcosa.

Tuttavia, ci arriviamo al motivo generale. Per alcuni è magari trovare la pace, allontanarsi dall’ansia, dai problemi.

Ma, man mano che mediti, ti accorgi che non c’è nulla di sbagliato, che non c’è un momento in cui sarai felice in futuro.

La felicità la possiamo afferrare adesso, con tutti i problemi che abbiamo.

Questa è la chiave della felicità: rimandare la felicità a un domani è un ottimo motivo per non essere felici.

Inevitabilmente la vita è fatta di alti e bassi, di acciacchi; più andiamo avanti con l’età e più avremo acciacchi e problemi.

Tuttavia, io personalmente, con tutti i miei acciacchi e dolori, non tornerei indietro a quando avevo 16 anni. Mamma mia, quanto soffrivo!

Non soffrivo fisicamente, ero un adolescente sofferente e ribelle. Quanto ho faticato! Ma perché dovrei rifarmi le fatiche? Sono contento di essere arrivato dove sono e mi tengo tutti gli acciacchi, anche grazie alla meditazione.

Il Motivo e il Fine della Meditazione

Qual è il motivo, il senso e il fine della meditazione? Generalizzando, la vita è quella cosa che passa mentre facciamo altre cose, inseguendo altri progetti.

La vita scorre e arriviamo agli ultimi nostri giorni senza averla vissuta. Meditare significa dare al qui e ora, al momento presente, l’intensità che merita.

Quando non meditiamo, la maggior parte del tempo inseguiamo pensieri futili riguardo a quello che è stato e a quello che sarà.

Non siamo nel qui e ora, nell’adesso, dove si consuma la vita. Il passato e il futuro, in cui i pensieri ci portano, sono fantasie, fantasticherie. Il passato è andato e non ha motivo di essere rimescolato più di tanto.

Quindi lo scopo della meditazione è vivere la vita e non sprecarla in pensieri futili, almeno sprecandone il meno che ci riesce giacchè è per la maggior parte di noi difficile non cedere al proliferare dei pensieri.

Il Ruolo dei Pensieri

Noi possiamo anche usare i pensieri, non sono nemici. Il problema è quando noi siamo usati dai pensieri.

Come dice il detto, i pensieri sono ottimi servitori ma pessimi padroni.

meditazione come si fa

La maggior parte del tempo lasciamo che la nostra vita sia comandata dai pensieri, anche rispetto al domani. La nostra vita si consuma così.

Quando invece posso mangiare un mandarino in presenza, godendomelo, assaporandolo, dando senso a quel mandarino e a colui che lo mangia, do senso alla vita. Non meditare, per me, significa non vivere pienamente.

(Guarda l’articolo sul mangiare un mandarino in consapevolezza cliccando qui)

Per te, Nino, non ho una risposta. La risposta riguarda me. Per me, meditare significa dare senso alla vita, allenarmi a stare quanto più possibile nel momento presente, perché è l’unico momento in cui veramente vivo.

Quando mi godo un tramonto e sono presente, me lo godo. Quando mangio un mandarino e sono presente, me lo godo. Mi godo la vita.

L’Importanza di Attivare il Testimone

Anche la rabbia, le emozioni brutte, il dolore possono essere attraversati con occhi aperti.

Quando attivo il testimone, colui che soffre non è più il testimone. Quando osservo Claudio che soffre, una parte di me soffre perché è Claudio. L’altra parte di me ha trovato un centro di gravità permanente che dice: “Guarda, Claudio sta soffrendo. Mi dispiace per lui, gli voglio bene”.

Il Claudio che osserva, però, è sereno. Ecco, quella è la gioia che non cambia. Siamo pieni di alti e bassi nella vita e il succo è trovare quella equanimità, quel centro di gravità permanente che perdura, quella gioia e serenità profonda che scaturisce anche nell’attraversare momenti difficili.

Invecchiando, ne troveremo sempre di più, non di meno. È inutile rimandare la nostra gioia a un domani, possiamo assaporarla adesso.

La meditazione mi aiuta a gustare la vita. È fondamentale per me. Chi ci riesce senza meditare, ben venga.

Riconoscere e Superare i Dubbi

Riguardo alla domanda di Nino: “Qual è il senso e il fine di quello che sto facendo?”, durante le meditazioni stai pensando e ciò che emerge è un dubbio. Il dubbio è uno dei cinque ostacoli alla meditazione, forse uno dei più potenti.

Il Buddha ci ha detto che ci sono questi cinque ostacoli: l’avversione, l’irrequietezza, la brama, l’apatia e il dubbio.

Clicca qui per saperne di più: https://comemeditare.it/come-si-medita/come-meditare-correttamente/ostacoli-alla-meditazione-sto-meditando-bene-o-male/

Questi ostacoli arrivano. Il nostro scopo non è cacciarli via, ma riconoscerli. Non abbiamo nulla da cacciare, tutto va bene. Ci sono gli ostacoli, c’è il dubbio. Non cadere nel tranello del dubbio e dire: “Ma chi me lo fa fare?”.

Capita anche a me. Ma è un dubbio, un pensiero. Come è venuto, se ne va, come tutti i pensieri. Se lo riconosco come tale, non mi dà più fastidio. Non lo devo cacciare.

Non ho bisogno neanche di dubitare se è un dubbio o meno. Va bene, è emerso un dubbio, è emerso un pensiero.

Poi magari glielo chiedo a Claudio: “Cos’è questo? A cosa serve?” Ma forse lo sapevi. Il punto è: quando ti capiterà ancora di chiederti chi te lo fa fare a meditare oppure qual è il fine di quello che stai facendo, riconoscilo. “Guarda, ho un dubbio. Cosa fa questo dubbio? Vuole farmi smettere di meditare?” A me succede, ma quando me ne accorgo dico: “Medito un altro po’”.

Essere Presenti Durante la Meditazione

È importante sapere perché stiamo meditando e metterci a meditare. Ma mentre ci mettiamo a meditare, non avere dubbi. Diamoci un tempo di meditazione, che ne so, un quarto d’ora, venti minuti, dieci minuti, quello che è. In quei dieci minuti, se esce un dubbio, è un dubbio.

Lo riconosco come tale e lavoro per essere presente a me stesso, attraversando tutto quello che la mente mi offre, inclusi i dubbi. Mentre medito, chiedermi chi me lo fa fare o qual è lo scopo non mi serve.

Prima mi serve, magari, per essere motivato a continuare a meditare. Mi motiva sapere che vivo più intensamente la vita.

Anche se ho una sessione meditativa molto distratta, quel quotidiano lì è un po’ più sereno. Mi dimentico di meno il cellulare, litigo di meno con gli altri. Sono un uomo migliore, più sereno, centrato, con le idee più chiare, meno nervoso.

Non dico che non sono nervoso più, che non sbaglio, che non dimentico le cose. Dico che mi capita sempre meno nei giorni in cui medito.

Ci sono giorni in cui sono più stressato e questo, ad esempio, è un periodo molto stressato. Non mi andrebbe di meditare perché ho poco tempo, ma so quanto è prezioso e mi metto a meditare. Magari mi sveglio pure prima per meditare. So quanto è prezioso, l’ho toccato con mano.

Ho avuto alti e bassi nella mia vita riguardo alla meditazione, soprattutto alti. Ho avuto anch’io momenti di dubbio, ma alla fine mi sono dedicato alla meditazione. Per me è importante.

Nonostante ci siano giorni in cui medito di meno, non sono un fan delle ore sedute a meditare.

Tuttavia, riconosco che ci sono giorni in cui meditare di più mi aiuta. Non dimentico l’importanza della meditazione nella mia vita. Non mi dispiacerebbe trovare la luce, l’illuminazione, risvegliarmi.

La meditazione prepara il terreno per questa grazia.

Tu perchè mediti? Lascia un tuo commento sotto..

Guarda il Video – lo scopo della meditazione

 

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6 risposte

  1. Claudio è capace ,in maniera semplice ed efficace, di riempire i vuoti che a volte si formano o li formi da te stesso , nel tuo pensiero e modo di essere. Mi ha dato una via per riconnettermi alla meditazione che rimane la via per essere sempre più vicini al quotidiano qui e ora, grazie

  2. La meditazione puo’ consentirmi,se non eccedono i pensieri concatenati e dispersivi,di entrare in uno spazio prezioso per ricaricarmi tramite l’osservazione del respiro e del corpo che consente il distacco.Il fine della meditazione e’ se medesima.

  3. Io medito per autorizzami a staccare la spina del quotidiano. Sono discontinua non mi sono ancora data l’abitudine di riservarmi ogni giorno un po’ di tempo ” fuori del tempo”. Ci sto lavorando

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