cosa succede nel cervello quando si medita
scopri:
- Plasticità Cerebrale: Come la meditazione modifica e migliora la struttura del cervello.
- Neurotrasmettitori e Benessere: L’influenza della meditazione sui neurotrasmettitori positivi e negativi.
- Onde Cerebrali e Stati di Coscienza: Esplorazione delle diverse onde cerebrali attivate durante la meditazione.
- Il Bardo Tibetano e la Meditazione: Comprendere i concetti di Bardo e come la meditazione ci permette di navigare diversi stati di coscienza.
- Benefici a Lungo Termine: Come la meditazione influisce positivamente sulla salute mentale e fisica.
- Meditazione per la Gestione delle Emozioni: Utilizzare la meditazione per migliorare la consapevolezza di sé e gestire l’ansia.
- Meditazione Come Strumento Quotidiano: Pratiche e tecniche per incorporare la meditazione nella vita di tutti i giorni.
questo video è stato estrapolato da una sessione del Come Meditare Coaching qui trovi maggiori informazioni su questo servizio di sostegno nel tempo: http://www.comemeditarecoaching.it
Contenuti
- Guarda il video – cosa succede nel cervello quando si medita
- La Plasticità del Cervello e l’Effetto della Meditazione
- Neurotrasmettitori e Onde Cerebrali in Meditazione
- Il Bardo Tibetano e la Coscienza in Meditazione
- Studi scientifici sulla meditazione e il cervello
- Benefici della Meditazione per il Benessere Mentale
- Meditazione e salute mentale
Guarda il video – cosa succede nel cervello quando si medita
o continua sotto per leggerne la trascrizione
La Plasticità del Cervello e l’Effetto della Meditazione
Cosa succede nel cervello quando si medita?
Ora le ricerche scientifiche sull’ impatto della meditazione sulle funzioni cerebrali sono tantissime.
Dovrei dirti quali sono le ricerche, che cosa hanno fatto e che cosa hanno scoperto. Vado un pochino a memoria e dico che, innanzitutto, ecco, il cervello è plastico, c’ha una sua plasticità, e questa plasticità può mutare.
Il cervello ha questa caratteristica: se lo usi funziona, se non lo usi si impigrisce, diciamola così. Certe connessioni neuronali funzionano nella misura in cui le si stimolano, le si allenano. La meditazione crea tante connessioni neuronali.
Tra l’altro, crea una cosa abbastanza rara, una connessione tra i due emisferi, destro e sinistro, che normalmente agiscono in modo isolato: quando è acceso uno è spento l’altro e viceversa.
C’è spesso un’attività della corteccia prefrontale e una minore uso dell’amigdala, dove spesso si leggono gli aspetti più stressanti.
Neurotrasmettitori e Onde Cerebrali in Meditazione
I neuroni sono cellule con filamenti lunghissimi che creano delle connessioni neuronali, cioè un filamento che si chiama sinapsi.
Un filamento del neurone, tecnicamente, diciamo, che tocca, in realtà non tocca, comunque si connette con un’altra sinapsi, con un altro filamento, e di un altro neurone, e creano una catena così, passano le informazioni.
Queste informazioni passano attraverso delle sostanze dette neurotrasmettitori, che appunto passano un’informazione da una cellula all’altra.
Questi neurotrasmettitori possono essere dei neurotrasmettitori negativi, legati per esempio allo stress, dei neurotrasmettitori positivi, legati per esempio al buon umore.
Alla meditazione e altre attività, la meditazione normalmente inibisce i neurotrasmettitori negativi a favore dei neurotrasmettitori positivi, incluso un neurotrasmettitore particolare che è la DEA, che è uno stabilizzatore dell’umore, perché riequilibra quando ci sono degli sbalzi di umore, degli eccessi di un neurotrasmettitore rispetto a ad altri, insomma, quando ci sono, stabilizza.
Calcola che i neurotrasmettitori sono anche quelli che noi abbiamo, produciamo spontaneamente, che comunque vengono anche sintetizzati in laboratorio e vengono offerti come psicofarmaci.
Eh, però noi, diciamo, abbiamo in modo naturale dei neurotrasmettitori. Quindi, a livello di neurotrasmettitori, non entro troppo in particolari, eh, ce ne sono diversi, la meditazione sviluppa quelli positivi.
Il Bardo Tibetano e la Coscienza in Meditazione
Torniamo ai Benefici della meditazione sul cervello: è stato verificato che per esempio su dei praticanti di meditazione di lungo raggio ci fosse addirittura un inspessimento della materia grigia, cioè del cervello, ovvero il cervello diventa più grosso per chi medita, proprio perché ha una sua plasticità. Ovviamente più di tanto può diventare, parliamo di 1 millimetro.
Se ci pensi 1 millimetro non è così poco. Il punto e che stiamo parlando di reali cambiamenti neurologici durante la meditazione.
Però che cosa succede per esempio a livello se io metto un elettroencefalogramma a un praticante di meditazione?
Anzi, a una persona normale, eh, che appunto si sviluppano delle onde cerebrali, ne parlavo prima. Mh, normalmente quando siamo in uno stato di tensione, di attivazione, di stress, ci sono le onde gamma. parliamo di 30-42 Hz. M, poi c’è un’attività Beta, che sta tra i 14 e i 30 Hz, che è l’attività mentale di veglia. Quindi non siamo stressati, siamo svegli, consapevoli, non troppo tranquilli, ma non troppo agitati. Poi ci sono le onde alfa, tipiche dello stato meditativo, anzi, lo stato meditativo può andare anche più a fondo, più profondamente.
- Onde Gamma (γ): 30-42 hertz, associati alla tensione.
- Attività Beta (β): 14-30 hertz, corrispondenti alla veglia e all’attività mentale.
- Onde Alfa (α): 8-13,9 hertz, tipiche della veglia rilassata.
- Onde Theta (θ): 4-7,5 hertz, legate al sonno leggero.
- Onde Delta (δ): 1-3,9 hertz, caratteristiche del sonno profondo.
Anche lo stato ipnotico, però diciamo normalmente si attestano intorno alle onde alfa, che sono 8-13,9 Hz, che è appunto una veglia molto rilassata.
È anche uno stato di sonno, cioè cominciamo a ad andare in quella confine in cui non siamo svegli del tutto, ma non siamo ancora addormentati, sappiamo di esserci, non ci siamo ancora persi, questo quando ci addormentiamo.
Ma la meditazione ci permette di stare in quello stato senza perderci, pienamente consapevoli. E anche l’ipnosi, le onde theta sono da 4 a 7,5 Hz, ed è il sonno leggero. E poi ci sono le le onde Delta, le onde Delta da 1 a 3,9 Hz, che è il sonno profondo. Queste sono state scoperte dopo.
Diciamo che è un un uno stato di profonda presenza, uno stato nudo della coscienza, uno stato di grande profondità. Ed è appunto quello del sonno profondo.
Noi in quello stato è difficile dire che siamo consapevoli di noi stessi, lo dicevo prima, in quello stato è difficile essere consapevoli, ma non è impossibile, può capitare in meditazione, in certe meditazioni molto profonde, e in certe ipnosi molto profonde, di poter sfiorare per dei momenti, e di passare dalla dall’Alfa al theta.
E persino ci sono dei rari casi in cui si è potuto evidenziare anche in uno stato comunque di presenza anche delle onde Delta, che sono assai rare.
Comunque, ecco quindi che la meditazione ci permette di attraversare degli stati di coscienza assolutamente diversi.
I tibetani parlano di Bardo. No, il libro, il famoso libro tibetano dei morti si chiama Bardo, Bardo todol, Bardo tos, tos dool, groll. In realtà, però, molti lo chiamano Bardo e basta.
Bardo, che cos’è? Per molti si intende un intervallo di tempo che va dal momento della morte all’al di là.
In realtà, no, lo dicevo prima, le fasi di stati di coscienza nell’aldi la sono tre, tre bardo, perché coincidono a tre fasi di coscienza diverse.
Attenzione, il Bardo per i tibetani, o sono quattro o sono sei, i tutto.
Eh, però tre riguardano la morte,
uno riguarda il momento in cui mi abbandono, proprio come abbandonarsi al sonno;
uno di profonda connessione, profondissima, che equivalere quindi al sonno profondo, simile al momento in cui siamo nella luce divina;
e poi c’è il sogno, il sonno più leggero, che spesso noi, quando, quando per esempio abbiamo dei sogni, siamo in una in un sonno molto leggero, cioè svegliarsi un attimo quando sogniamo. È molto facile perché risaliamo.
E bene, in meditazione noi possiamo attraversare tutti questi, tant’è che il quarto, quindi, questi sono i tre che riguardano la morte, e poi c’è il Bardo della vita, che va dal momento in cui nasciamo al momento in cui cui abbandoniamo il corpo, il corpo fisico e mentale.
Poi il 4 è quello della vita ordinaria e non riguarda più l’al di là.
c’è chi distingue ulteriormente il Bardo della vita, affermando che allo stato di coscienza ordinario in vita ve ne sono altri due.
Uno è quello del sogno e uno è quello della meditazione, quindi sono due stati di coscienza diversi.
Lo stato del sonno è simile appunto al sogno leggero, lo stato della meditazione va dal sonno leggero, ma può andare anche molto, molto più in profondità, molto, molto più in profondità.
Studi scientifici sulla meditazione e il cervello
Quindi ecco che a livello cerebrale succedono veramente tante le cose, le ricerche su il cervello, la meditazione, le neuroscienze stanno sperimentando, facendo sempre scoperte sempre più interessanti, e ed è un capitolo aperto, cioè non posso assolutamente ritenere che questa possa essere una risposta esaustiva, pienamente.
Anche perché sarebbe una risposta che dovrebbe essere aperta, perché qui le ricerche sono continue. Ma sono tutte estremamente interessanti e addirittura sorprendenti.
Calcola che è stato anche verificato che, sempre da una ricerca, mi pare del del di due università americane, dello Yelle, del Massachusetts University, che hanno anche verificato che un praticante di meditazione vive più a lungo.
Mi piace pensare che recuperiamo il tempo che in cui stiamo seduti a meditare, ma non è tanto quello che secondo me la fa fa veramente la differenza, ma è lo stare bene: staimo parlando quindi anche degli effetti della meditazione sulla mente.
Eh, che è quello che produce veramente la meditazione, riuscire a essere presenti a se stessi e stare bene.
Comunque, insomma, succedono tante cose e, a livello cerebrale, la meditazione induce cambiamenti significativi.
Per esempio, è stato dimostrato che la meditazione può ridurre il livello di stress, migliorare la concentrazione e persino aumentare la materia grigia nel cervello. Questi cambiamenti non sono solo temporanei, ma possono avere effetti a lungo termine sulla salute e sul benessere generale.
Benefici della Meditazione per il Benessere Mentale
La meditazione non è solo una pratica spirituale, ma è anche un potente strumento per il benessere mentale. Attraverso la meditazione, possiamo imparare a gestire meglio le nostre emozioni, a ridurre l’ansia e a migliorare la nostra capacità di concentrazione. Inoltre, la meditazione può aiutare a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e una maggiore comprensione delle nostre reazioni emotive.
Meditazione e salute mentale
In conclusione, la meditazione offre numerosi benefici per la salute del cervello e del benessere generale. È uno strumento accessibile a tutti, che può essere praticato in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Che si tratti di meditazione guidata, di mindfulness o di tecniche di respirazione, ci sono molte modalità diverse per iniziare a meditare e sperimentare i suoi benefici.
qui trovi il corso base di meditazione vipassana:
www.comemeditare.it/vipassana
La base sperimentale con E.encefalogramma.
Ma con connessione con elettrocardiogramma.
grazie Giuseppe della puntuale e utile precisazione