Ti svegli al mattino con mille pensieri?
Vorresti rimanere con la mente ancora in pace?
Ti senti di non potere dominare gli eventi ma di esserne i balia?
Come tonare ad essere l‘autore della tua vita?
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Contenuti
- La mente affollata al risveglio
- Il ruolo della meditazione
- Trucchi per non lasciarsi disturbare
- La scelta proattiva di delegare
- Piccole azioni per ritrovare il controllo della giornata
- Vivere proattivamente
- Gestire i pensieri della mattina
- Tecniche di consapevolezza
- Scopri tutto ciò in questo audio (di 15 minuti circa) tratto dal Come Meditare Coaching!
La mente affollata al risveglio
Roberta dice: la mattina, quando mi sveglio, in un secondo ho la mente affollata di pensieri che non vorrei. Cose da fare, ansia, appuntamenti. Come posso evitarlo? Come fare in modo che la mia mente, appena sveglia, sia rilassata?
Questa è una tendenza che ho anch’io, Roberta. La mattina, quando mi sveglio, la mia mente è spesso piena di idee, di cose da fare, di ansie. Non è molto piacevole.
Il ruolo della meditazione
Ci sono diverse strategie che possono aiutare. Innanzitutto, cosa impariamo con la meditazione? Tu, Roberta, che sei esperta di meditazione, lo sai bene: la prima cosa che impariamo è accogliere i pensieri.
Se invece cerchiamo di rigettarli come disturbanti, finiamo per alimentarli. La cosa migliore da fare è accoglierli, senza giudizio.
Trucchi per non lasciarsi disturbare
Come fare in modo che non diventino disturbanti? Ci sono alcuni trucchi pratici. Io, ad esempio, uso una tecnica di gestione del tempo che funziona bene.
I pensieri come stimolo
Al risveglio, oltre ai pensieri disturbanti, spesso emergono idee stimolanti: cose da fare, soluzioni che non avevo considerato. Questa spinta può sembrare fastidiosa, perché ci spinge all’azione mentre vorremmo ancora rilassarci, ma è anche una risorsa.
L’accoglienza nella meditazione
La prima cosa, come dicevamo, non è rifiutare i pensieri, ma accoglierli. In meditazione, accogliamo i fenomeni, i pensieri, e successivamente li possiamo osservare più a fondo nella fase dell’indagine.
Scrivere i pensieri su un foglio
Per raccoglierli senza farmi disturbare, scrivo i pensieri su un foglio di carta. Possono essere cose da fare o idee spontanee: scriverle significa accoglierle e rimandarle, delegandole al foglio. Successivamente, le rivedo con calma.
L’obiettivo di questa pratica è essere proattivi invece che passivi, soprattutto al mattino. Iniziare la giornata assumendo il controllo ci permette di replicare questa esperienza durante tutta la giornata.
Se invece percepiamo di essere passivi fin dal mattino, il nostro umore ne risente e ci sentiamo in balia degli eventi.
Sviluppare proattività significa scegliere attivamente come vivere i primi momenti della giornata, diventando più padroni del resto della giornata.
La scelta proattiva di delegare
Quando arrivano i pensieri, li accogliamo e li delegiamo al foglio: li affronteremo dopo. Questo è già un gesto proattivo: io scelgo cosa fare dei miei pensieri, anche se disturbanti.
Dopo averli delegati, possiamo fare qualcosa di proattivo per noi stessi: meditare o fare una bella colazione. Consiglio di iniziare con la colazione, soprattutto se ci sentiamo un po’ rintronati, anche se meditare prima sarebbe più salutare.
Sedersi a fare colazione con attenzione è un’abitudine preziosa. Io, per anni, ho preso il caffè in piedi; dedicare tempo alla colazione richiede attenzione, ma ne traggo benefici: mi sento più padrone dell’intera giornata.
Piccole azioni per ritrovare il controllo della giornata
Quindi, ecco come piccole azioni importanti possono aiutarci a ritrovare la sensazione di avere le redini dell’intera giornata. Proattività è sicuramente, secondo me, la parola d’ordine.
Gestire i pensieri
Poi, che cosa fai con i pensieri? Dopo aver fatto due o tre cose per te, che cosa fai dei pensieri che prima avevi scritto in ordine sparso su un foglio?
Riorganizzare le regole della gestione del tempo
Ci sono dei pensieri, almeno a me capita normalmente, cose che dovrei fare nel corso dell’intera giornata. Sono cose da fare, ma non tutte immediate. Ci sono idee, progetti simpatici, pezzi di articolo del blog, per esempio.
Io li annoto prima. Poi li riporto, li riorganizzo e li metto da una parte, oppure li lascio sul foglio e li riorganizzo dopo. Oppure, se ho già voglia di mettere a posto, li metto in una cartellina dove raccolgo tutte le idee che un giorno mi piacerebbe sviluppare. Dal foglio poi le trasferisco lì, così un giorno me le ritroverò, magari quando sono carente di idee.
Stabilire le priorità
Ma non è tanto questo, il mettere subito a posto. La prima cosa da fare è scegliere le priorità. Prendere tutte le cose da fare e scegliere quali sono le priorità, quali cose rimandabili, le meno importanti, e quali delegabili. Posso anche scegliere di delegare qualcosa, sia tra le cose rimandabili sia tra le cose più urgenti.
Urgente vs Importante
È molto utile distinguere tra cosa urgente e cosa importante. Ad esempio, la bolletta della luce è urgente ma non importante; diventa importante il giorno in cui non la pago e mi staccano la luce. Una cosa importante, per me, è seguire corsi di crescita personale. Queste sono cose importanti; meditare, per me, è importante.
Creare una scaletta giornaliera
Quindi, faccio una scaletta tra le cose urgenti e le cose importanti. Le prime cose che metti sopra sono le cose urgenti, ahimè; poi le cose importanti; poi delle cose di svago, che fanno sempre bene; infine, le cose rimandabili o delegabili.
Così avrai un elenco: “fare prima questo, poi questo, poi questo, poi questo”. Ovviamente ci sarà una serie di cose che non riuscirai a fare nel corso della giornata, e quelle le tieni in un foglietto da usare l’indomani. Io, infatti, unisco questo nuovo foglio con quello del giorno precedente.
Vedi che uso lo stesso foglio perché ne utilizzo solo una parte, quindi mi ritrovo spesso gli altri pezzi nella spazzatura. Ho tanti altri foglietti degli altri giorni precedenti e li confronto, aggiungendo o depennando alcune cose.
Mi rendo conto che magari una cosa che ieri era tra le cose da fare, poi alla fine posso anche non farla. E certe cose si risolvono da sole.
Vivere proattivamente
Torno un attimo alla differenza tra cosa urgente e cosa importante, perché questo è un argomento a cui tengo parecchio. Viviamo spesso sotto stress, sotto il dominio delle urgenze, e ci dimentichiamo delle cose importanti. Sentire parlare solo di crisi aumenta il senso di angoscia e di urgenza, accrescendo la sensazione che non possiamo permetterci di fare le cose importanti. Dobbiamo prima pensare alle cose urgenti.
Invece, se facciamo in modo che le cose urgenti non ci siano, o vengono delegate, o semplicemente risolte prima che diventino urgenti, riusciamo a pensare di più alle cose importanti nella nostra vita. Tanto più ci occupiamo delle cose importanti, tanto più la nostra vita sarà felice e appagata.
Visto che ho fatto prima il distinguo tra ciò che è proattivo e ciò che è passivo: l’urgenza ci rende passivi, mentre le cose importanti ci rendono proattivi. A me piace meditare, accrescere il mio benessere culturale e adoperarmi perché ciò avvenga. Se stiamo in questa sala, tutti noi abbiamo dedicato tempo a capire come funziona questa sala e ci siamo messi dentro; ora siamo qui insieme a fare qualcosa che ci gratifica.
L’urgenza di pagare la bolletta, francamente, a me interessa poco; certe volte ha la priorità, ma tornare a essere proattivi rispetto alle cose che dobbiamo fare può essere molto utile.
Gestire i pensieri della mattina
Tornando alla tua domanda, Roberto: i pensieri ci sovrastano spesso la mattina. Appaiono; usiamoli. Quando li usiamo, diventiamo proattivi, invece di essere passivi, in balia dei pensieri. Li appoggiamo su un foglio di carta. Io spesso faccio colazione col foglio di carta perché lo trovo una risorsa. Questi pensieri, la mattina, sono arrivato a volergli bene.
Vado in giro con il mio foglio di carta e la mia penna; faccio colazione. Ogni volta che mi viene un pensiero o una cosa da fare, la scrivo sul foglio e mi libero la mente. La mente a quel punto è libera, perché ci pensa poi il foglio a ricordarmi le cose da fare. Non c’è bisogno che io stia lì diviso tra il pensiero che mi angoscia e le cose che sto facendo in quel momento. Il pensiero, colto, l’ho messo sul foglio, sta lì, non me lo tocca nessuno, e quindi posso tranquillamente fare colazione.
Tecniche di consapevolezza
Un’altra tecnica carina è quella di sorridere allo specchio. Richiede pochi minuti, o anche pochi secondi: mettersi allo specchio, fare delle boccacce, guardarsi e dire “ma come stai oggi?” e osservare come ci si sente. È un piccolo momento di consapevolezza, una piccola meditazione che aiuta anche a capire cosa si vuole. Posso decidere di cambiare leggermente l’umore. Non si tratta di forzarsi a sorridere, ma di consapevolizzare ciò che c’è. Una volta consapevoli, qualche piccolo cambiamento può avvenire — oppure no.
Anche guardarsi allo specchio può essere un’altra piccola chicca che ci aiuta a essere proattivi nel corso della giornata.
Scopri tutto ciò in questo audio (di 15 minuti circa) tratto dal Come Meditare Coaching!
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Image: freedigitalphotos.net / Sleeping Angel On Cloud” by AKARAKINGDOMS
il mio problema è fisico innanzitutto, i primi pensieri della giornata sono come guarire dal male che mi tormenta la notte e al risveglio, e visto che da un mese lo stato di salute è stazionario se non peggiora, cercare di non pensarci finché il male non si fa sentire; in questa ricerca tendo a perdere molta energia
il fatto che ti accorgi del dispendio di energia è un buon inizio. Ci sta che col dolore tutto è più difficile, concediamocelo, allo stesso tempo la meditazione può aiutarti anche con quello se ciò che alimenti non è avversione
Grazie Claudio, mi metto subito all’opera con foglio di carta e sorriso!
Buon lavoro!