La Meditazione Per Dimagrire
Attenzione: se ti aspettavi una meditazione guidata per dimagrire la trovi qui.. ma ti consiglio vivamente di leggere prima questo articolo (o vederne il video)
in questo articolo scopri:
- Si può usare la meditazione per dimagrire?
- La storia di Giorgio che ha perso 60 chili
- La Consapevolezza il beneficio della meditazione per dimagrire
- Soddisfare il bisogno di cibo con il cibo e il bisogno d’affetto con l’affetto
- Uscire dalle prigioni delle azioni compulsive
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Contenuti
- La domanda di Carla: la meditazione può essere una cura dimagrante?
- La fisarmonica del peso e l’insuccesso delle diete forzate
- La meditazione non fa dimagrire: genera consapevolezza
- La chiave è la consapevolezza, non il sacrificio
- Il vero bisogno nascosto dietro al cibo
- Ognuno scopre i propri bisogni
- Non serve sforzarsi: serve comprensione
- Gruppi di meditazione e cambiamento reale
- Prigioni mentali e libertà interiore
- Spezzare le catene degli automatismi
- Guarda il Video – Meditazione per dimagrire
La domanda di Carla: la meditazione può essere una cura dimagrante?
Benissimo. Allora io comincerei con la domanda di Carla.
Carla domanda: si può usare la meditazione come cura dimagrante?
Ed è formulata anche in modo specifico: come cura dimagrante.
Allora Carla, la meditazione è qui uno di quei campi in cui, come dici, sbagli.
Cioè, se ti dico che la meditazione — come vorrei e come credo profondamente — ti può aiutare a dimagrire, è come dire assolutamente sì.
Anzi, c’è un mio amico che era a 120 kg e ha fatto tantissime diete.
Qualche volta, obbligandosi in modo forzoso, era anche riuscito ad ottenere dei risultati, ma poi dopo un po’ li riperdeva.
La fisarmonica del peso e l’insuccesso delle diete forzate
Ed è stato, come dire, negli anni ha fatto effetto fisarmonica: perdeva chili, guadagnava chili, perdeva chili, guadagnava chili.
Non è riuscito a trovare una dieta che di fatto lo mantenesse in equilibrio, finché un giorno ha deciso di non fare nessunissima dieta, di non forzarsi, di non costringersi a seguire una dieta sacrificante.
Ma ha cominciato a sviluppare un altro sistema.
Praticamente, quando io l’ho visto dopo qualche anno che non lo vedevo — prima era 140 kg — quando l’ho rivisto era la metà: 80 kg.
Aveva perso 60 kg. Era diventato quasi la metà.
E quando gli ho detto: “Ma come hai fatto?”, lui mi ha detto: “Con la meditazione.”
La meditazione non fa dimagrire: genera consapevolezza
Ma se ti dicessi che la meditazione ti aiuta a dimagrire se vuoi dimagrire, o in realtà non ti fa dimagrire se non vuoi dimagrire, ovviamente direi il vero.
Ma sarebbe fuorviante, cioè darei un messaggio falso, o comunque artificiale.
Quello che ti fa dimagrire è il risultato che ti dà la meditazione.
Cioè, non è che la meditazione dà come risultato il dimagrire.
No. La meditazione dà come risultato la consapevolezza.
La chiave è la consapevolezza, non il sacrificio
Noi meditiamo per sviluppare la consapevolezza.
È la consapevolezza che ti fa dimagrire.
O meglio, che ti fa — man mano che sviluppi questa consapevolezza — che cosa succede in te?
Che, per esempio, cominci piano piano, giorno dopo giorno, in modo molto quasi impercettibile, a sviluppare…
a essere sempre più presente a te stesso — o te stessa — per esempio, quando stai andando al frigo e compulsivamente stai assumendo cibo.
E quindi, man mano, ti rendi conto di più di quello che stai facendo.
Invece di farlo compulsivamente, aggiungi uno spazio, un intervallo, che ti fa dire: “Che cosa sto facendo?”
Allora, se prima non avevi soluzioni, potevi soltanto andare lì, aprirlo e strafogarti, cominci a essere tu a decidere se aprirlo quel frigo.
E magari darti anche una regolata nel farlo, o non aprirlo.
Il vero bisogno nascosto dietro al cibo
Ma soprattutto — ed è questo che, per esempio, ti riporto dalle parole del mio amico — cominci a capire di che cosa hai realmente bisogno.
Quando tu stai cercando compulsivamente il cibo, è quello di cui hai veramente bisogno?
O hai bisogno di altro e lo vai a soddisfare con uno strumento che non lo soddisferà mai?
Perché, se per esempio tu avessi bisogno di attenzione, di affetto, di qualcuno che ti sta vicino, di un momento, di un amico che ti sa ascoltare, di un fratello, di un padre, di un compagno — vale ovviamente anche al maschile — di una compagna, di una madre, cioè di qualcuno che in quel momento è capace di dirti: “Ti voglio bene”…
ecco, non lo troverai col cibo.
Ognuno scopre i propri bisogni
Quindi, quando tu cominci a essere consapevole dei tuoi reali bisogni — io ti ho fatto l’esempio dell’affetto perché è abbastanza comune, ma non è detto sia quello — ognuno sviluppa la sua consapevolezza e capisce quali sono le proprie dinamiche.
E attraverso questa consapevolezza, questa chiara visione, ecco che tutte le azioni che vai a fare, e che prima facevi in modo compulsivo, hai sempre più modo di comprendere come funzioni.
E hai più scelta per cambiare un comportamento che magari non ti piace.
Non serve sforzarsi: serve comprensione
Ma se tu ti costringi, per esempio, a non mangiare, diventa uno sforzo enorme.
Non ti devi costringere a non mangiare.
Devi comprendere.
Puoi comprendere che cosa, quali sono i tuoi bisogni più profondi.
E andare a soddisfare quelli che sono i tuoi bisogni con le cose che veramente li soddisfano.
OK?
E quindi non si tratta di non mangiare.
Si tratta di mangiare quando hai fame, mangiare il giusto quando hai fame, decidere anche qualche volta — perché no? — di mangiare qualche cosa con golosità, sapendo che lo stai mangiando con golosità.
E smettere di farti del male con il cibo quando in realtà stai cercando qualcosa di diverso.
Gruppi di meditazione e cambiamento reale
Quindi è molto potente per dimagrire.
In effetti, il mio amico per esempio ha fatto dei gruppi di mutuo aiuto.
Lui è un volontario dei gruppi di mutuo aiuto.
Tra l’altro è un grande meditatore.
Io l’ho invitato e mi fa molto piacere vederlo attivo nel gruppo di cui faccio parte e in cui portiamo la meditazione nelle carceri.
E ha preso questo compito con grande affetto, con grande entusiasmo.
E lo sta portando avanti con dedizione.
E io gli sono grato, come sono grato anche agli altri amici che con me andiamo in carcere a fare questo lavoro di consapevolezza.
Prigioni mentali e libertà interiore
Perché, come vedi, la consapevolezza è liberatoria.
Noi stiamo spesso nelle prigioni dei nostri stati mentali, che sono molto peggio delle gabbie — tristi, tremende — nelle quali i carcerati sono imprigionati.
Il problema della nostra mente, quando noi siamo nelle gabbie dei nostri condizionamenti, è che ce li portiamo avanti anche fuori dalla prigione.
E vedo per esempio molti detenuti — non posso dire che stanno meglio in prigione, perché direi il falso — ma sicuramente fuori dalla prigione si rendono conto che ci sono altri condizionamenti, e altri tipi di gabbie, altri meccanismi che si possono reiterare, che sono negativi.
Spezzare le catene degli automatismi
E quindi, spezzare queste catene, da questi meccanismi compulsivi, da queste vecchie soluzioni, da questi vecchi schemi, attraverso una chiara visione delle cose e attraverso la consapevolezza, è sicuramente il modo migliore per vivere meglio.
E funziona, ovviamente, anche con delle dipendenze, o delle compulsività, o degli schemi ripetitivi che non sempre sono funzionali.
Guarda il Video – Meditazione per dimagrire
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Dimagrire con il tuo aiuto
Dimagrire con la consapevolezza 😉
che tu sia felice