A proposito di come usare la meditazione per smettere di fumare Alex, un abbonato al Come Meditare Coaching dice:

“Sai che l’esempio della buca descrive chiaramente quello che è il mio approccio con le sigarette?”

Bene bene, sì, mi fa piacere. Alex sta smettendo di fumare, o meglio vorrebbe smettere di fumare. Però,  il mio consiglio non era di smettere subito: aveva visto un video dove consigliavo a chi fumava di non avere fretta di smettere, perché smettere non è possibile in qualche modo.

Lo spiego brevemente e sarà più chiaro come effettivamente la meditazione può aiutare a smettere di fumare…

questo video è stato estrapolato da una sessione del Come Meditare Coaching qui trovi maggiori informazioni su questo servizio di sostegno nel tempo: http://www.comemeditarecoaching.it

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Smettere di fumare: la consapevolezza come chiave

meditazione-per-smettere-di-fumare-senza-sforzoSmettere di fumare facendo braccio di ferro si frustra quel bambino che, a un certo punto, magari si adegua per un po’, ma poi, una volta che la tensione è stata mollata, ecco che si rivendica subito. Quel bambino, se è soffocato troppo da un genitore oppressivo, smettere di fare qualcosa di piacevole è psicologicamente sbagliato.

Possiamo invece sostituire qualcosa di disfunzionale e quindi guardare un altro aspetto della sigaretta con qualcosa di più funzionale. Non dobbiamo smettere qualcosa che in realtà ci piace, dobbiamo sostituire un’azione nociva con qualcosa che ci piace di più. Il focus non può essere smettere di fare qualcosa che ci piace, ma fare qualcosa che ci piace di più.

Fermarsi per comprendere

È importante capire questo aspetto: per capire anche quanto ci piace veramente una cosa, dobbiamo fermarci. Ancora una volta, la chiave è la consapevolezza.

Non ha senso smettere di fumare se una parte di me vuole continuare a fumare. È utile, invece, non fare le cose in automatico, perché spessissimo le sigarette vengono accese per automatismo. Di questo parlavamo con Alex: spesso capita che uno accende una sigaretta in automatico quando ce n’è ancora una accesa nel posacenere.

La sigaretta come meditazione

Fermarsi e fumare con consapevolezza la sigaretta ci permette di fare qualcosa di simile alla meditazione. Anche perché spesso il respiro ha una sua valenza meditativa. Però, a quel punto, lo scopo è cercare di evitare quelle automatiche e fumare quelle per godersele, tra virgolette, con presenza.

Quello che capita a chi accetta questa sfida, almeno è stato il caso di Alex, è che possiamo innanzitutto fumarne di meno, perché quelle automatiche, che tra l’altro non ci aggiungono niente, ci fanno solo del male. Se accendo una quando ce n’ho già una nel posacenere, vuol dire che è solo un automatismo. Quella di accendere è un rituale, ma di per sé non mi sta piacendo. Il piacere di fumare non c’è.

Gustarsi ogni sigaretta

Cercare invece di essere presenti e gustarsi la sigaretta cambia le cose. Già l’essere obbligato, tra virgolette, a gustarti la sigaretta fa sì che tu smetti tutte quelle in più, tutte quelle che veramente non ti servono, il più delle volte. Già questo fa calare drasticamente la quantità di sigarette e fa calare l’automatismo. Di fatto, però, stai cominciando a sviluppare la possibilità di meditare, cioè di portare consapevolezza a quello che fai. Nel caso specifico, a fumare la sigaretta, e quindi già si trasforma in una piccola meditazione.

La riduzione del piacere del fumo

Può anche succedere, intanto che te ne fumi di meno, che alcune di queste, e potrebbero diventare sempre di più, cominciano a piacerti poco, cioè a renderti conto che forse non è così piacevole il fumo.

Se pensassimo alla prima che abbiamo fumato, ci accorgeremmo che in realtà non è così gradevole. Però, io stesso che non sono un fumatore, ogni tanto la sigaretta gradevole l’ho trovata. Il più delle volte mi dà fastidio tantissimo, ma ci sono delle volte in cui invece ne trovo anche il piacere.

La trasformazione consapevole

Qual è lo scopo di tutto questo? Lo scopo è cercare di arrivare alla radice, di portare consapevolezza, perché è la consapevolezza che ci trasforma. Se cominciamo a fumare di meno, a gustarcele di più, e poi accorgerci che non sono neanche così gustose, magari ci facciamo quella che invece ci gusta proprio dopo il caffè, dopo pranzo, come spesso ci dicono, dopo colazione, dipende poi da soggetto a soggetto.

Ecco, magari cominci a fartene veramente pochissime, fino a poi il giorno in cui ti accorgi che forse fare solo una pausa dal lavoro respirando l’aria pura della campagna, nel terrazzo dell’ufficio, per dire, o prenderti una pausa in cui respiri in consapevolezza, alla fine può essere un ottimo sostituto della sigaretta.

La naturalezza del cambiamento

Ma non c’è stato in questo processo un aver deciso di smettere di fumare, è diventato una cosa normale, spontanea. Questa potrebbe essere un’ottima chiave per chi gli piacerebbe smettere ma in realtà gli piace fumare. Questa potrebbe essere un’ottima chiave.

Conclusione

Quindi, Alex diceva che l’esempio della buca del marciapiede, quell’appunto dove uno cade e ricade sempre nello stesso errore ma con una consapevolezza sempre maggiore, senza farsi più coinvolgere dalla buca, potrebbe essere una strada.

Se vuoi saperne di più dell’esempio della “Buca nel marciapiede” clicca qui:

Come cancellare i condizionamenti karmici

Però, appunto, come vedi, questa strada che consiglio non è per smettere, ma può aiutarti intanto a calare e poi a smettere, ma sicuramente strada facendo porta beneficio. Intanto il beneficio di fumare di meno, ma sicuramente il beneficio di sviluppare consapevolezza, che è quello che poi alla fine conta di più.

 

Guarda il Video – meditazione per smettere di fumare

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2 risposte

  1. Scusate, ma forse ci si dovrebbe chiedere perché voglio fumare prima di accendere la sigaretta, poi soffermarsi sull’esperienza ma prima riflettere su quell’impulso impellente. O no?

    1. se ci riesci, ok. Il problema e la censura che potrebbe conseguirne.

      Se riesci a vedere l’impulso prima di accenderla ottimo, ma allora ti chiedi “mi va veramente?” e se la risposta è “si” allora la fumi in consapevolezza, ma se è “lo vorrei, ma è meglio di, no..” scatta la censura che funziona lì per lì ma che alla lunga potrebbe non essere gestita bene, se ci riesci meglio ancora, ma non è affatto facile, ti puoi trattenere un paio di volte e poi mandi tutto al diavolo persino il fumarla in consapevolezza.

      Ciò che dici, per quanto auspicabile, è più ideale che realistico, tu fumi Federica?

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