La Meditazione Cristiana, la meditazione Atea, la meditazione Religiosa

Scopri:MeditazioneCristianaComeMeditareClaudio

Come può la meditazione essere adatta sia agli atei sia ai credenti? Esiste una meditazione Cristiana? Può un Cattolico meditare? Come? (semplice: con come meditare.it :))?

In questo preciso momento sono in un convento Cristiano Cattolico ospite di un Prete Cattolico che accoglie gli insegnamenti di un ex monaco buddista Theravada che insegna una tecnica attribuita al Buddha: la  tecnica di meditazione vipassana.

Bel miscuglio vero? Ma perché può succedere una cosa del genere?

La meditazione è una tecnica di consapevolezza, in quanto tale la consapevolezza è una dimensione della persona, dell’Essere ed è trasversale a tutti, è mentale e “nulla” ha a che fare con la religiosità. Quindi ben si adatta anche a chi non è credente.

E quando parlo di “non credente” intendo dire gli atei che non amano le religioni.  Non solo che non crede in un dio.

Già perché esistono delle religioni “atee” come il buddismo, una religione che si incentra proprio sulla meditazione come veicolo per una profonda visione delle cose (la tecnica di meditazione Vipassana era insegnata dallo stesso Buddha e significa “Visione Profonda”).

Buddha è, infatti, un appellativo dato a un uomo, non a un dio: Siddharta Gautama Sakyamuni. Lui stesso affermava che chiunque può raggiungere quella dimensione, ovvero chiunque può diventare un Buddha.

Ma leviamo per un momento le religioni siano esse con un dio o senza..

Cosa ha da dare la tecnica di meditazione ad un Ateo-Puro? Ad uno che le religioni non le ama per nulla?

La consapevolezza. Che è laica.
Ma anche, una dimensione che è strettamente legata alla consapevolezza.

Lo sviluppo delle capacità percettive. Ovvero quella che lo psicologo David Goleman chiama: “L’intelligenza emotiva”. Cioè la capacità di percepire la realtà.

Quando sei in uno stato di consapevolezza tutte le tue “antenne” sono in recezione, e tutto, senza bisogno di farci su troppi pensieri, è semplicemente fluido e chiaro.

Questo è radicalmente “laico” da una parte, e non c’è bisogno di alcuna appartenenza religiosa. Si tratta solo di stare meglio “con le cose come sono” e quindi stare meglio nella vita, accrescere il benessere e relazionarsi meglio con gli altri.

Ecco perché ben si adatta anche a chi non ama nessuna religione!

Ma allora perché è particolarmente suggerita trasversalmente da tutte le religioni?

Perché queste percezioni,  queste antenne, oltre a essere parte dello pieno stato consapevole nel “qui ed ora” permettono di percepire meglio “qualcosa” che è in te ed intorno a te.

Cosa? Beh ecco.. non saprei… In realtà non ha importanza perché dargli un nome è soggettivo ognuno ha le sue antenne.

Semplicemente puoi percepire, come sto facendo io adesso, il calore del sole su una parte del corpo, il fresco della brezza sulla pelle scoperta, il cinguettare degli uccelli, lo stomaco che brontola.

Tutte queste cose sommate danno un senso che puoi chiamare semplicemente “Presenza” o “Unione” o come vuoi a seconda della religione a cui credi.

Ma tu potresti volergli dare un altro nome… Si tratta di percezione, di sensazioni, di esperienze a cui, inevitabilmente ognuno da un nome diverso.

La tecnica di meditazione, quindi, permette di stare più a fondo con le nostre percezioni. Siano esse laiche che religiose.

Apre la porta di quell’organo che in oriente ha la doppia valenza: mente-cuore.

Molti cattolici, quindi la usano per stare più in contatto con una dimensione che va al di la della “persona”. (“persona” è il nome che si dava alla maschera di cuoio nei teatri dell’antica Roma e Grecia) Cosa c’è dietro la maschera?

In effetti in tutte le religioni, buddismo incluso, c’è chi dei concetti religiosi (come amore, pace, rispetto del prossimo, praticare la benevolenza, eccetera) ne parla e chi questi concetti li mette in pratica.

La meditazione è una tecnica: una pratica e piace soprattutto a chi ha voglia di mettersi in gioco e vivere questi concetti nella pratica.

Potrebbe piacere meno a chi cerca di comprendere la dimensione transpersonale attraverso il mondo delle idee e questo vale per tutte le religioni.

Ad esempio i Sufi, cui dervisci danzanti usano una rotazione del corpo come tecnica di meditazione, spesso sono poco compresi dagli altri mussulmani che amano poco gli approcci pratici o mistici.

E li guardano con diffidenza – Beh come biasimarli può sembrare strano vedere di tipi con il gonnellino ed il cappello che girano su se stessi… Così come ad alcuni posso sembrare strano io se mi vedono seduto a gambe incociate a meditare.

Alcuni padri cattolici praticano regolarmente la tecnica di meditazione, la riconoscono anche nei testi sacri o nelle parole dei grandi santi del passato, e le consigliano.

Il mio preferito è il Gesuita Anthony De Mello (hai letto Anthony De Mello – “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo”).

La meditazione quindi è un’ottima tecnica per “aguzzare” le antenne, per sviluppare quella intelligenza emotiva che permette di avere una visione profonda dei fenomeni.

Attraverso queste antenne, se sei un credente, puoi percepire anche un altro livello di “contatto” con la Realtà. O, se ci credi, con Dio.

In Italia sono diversi quelli che la praticano, uno per tutti è Padre Antonio Gentili.

Qui trovi un testo tratto dal suo sito: Meditazione crocevia delle religioni. (cliccando quì trovi altri testi suoi)

Se sei tra quei cattolici che vogliono praticare liberamente, senza mettere in dubbio la propria fede, te ne consiglio la lettura.

Benche lui sia “uomo di pratica” questo testo è pieno di citazioni filosofiche e bibliche, e può essere apprezzato o rispettato da chi ama le dottrine.

Personalmente sono sempre stato amante del “pensiero filosofico” ultimamente, però, preferisco la pratica. Preferisco fare la mia tecnica di meditazione quotidiana.

Se vuoi sapere come meditare, qui in alto sulla destra trovi un audio con una tecnica di meditazione guidata, scaricala è gratis ed è laica!

Buona Pratica!

Nella foto: io nel convento, la foto è stata realizzata dal Maestro Thanavaro di cui si vede il pollice davanti l’obiettivo in alto a sinistra :)… mi diverte lasciare la sua “impronta” 😀

se vuoi tornare a delle semplici istruzioni per fare la meditazione clicca su: come meditare

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