come meditare per dimagrire

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o continua a leggerne la trascrizione sotto.

Ti darò diverse modalità per affrontare la questione ma, prima, sarà utile fare delle considerazioni.

Io, tempo fa, ho realizzato una meditazione guidata per dimagrire, ma non è questa quella che consiglio; ti lascio comunque dei punti di riferimento: la trovi cliccando qui

Come ti ho detto, però, non te la consiglio; non perché faresti un errore a farla, ma perché quando ci accorgiamo di essere ingrassati questo è avvenuto in quanto, ovviamente, abbiamo mangiato più del necessario e la cosa è causata dall’avere avuto poca presenza in noi stessi rispetto al corpo; e, quello che ti proporrò, pone proprio rimedio a questo stato di cose.

Nel nostro bisogno di mangiare spesso prevale altro rispetto alla semplice esigenza di nutrirci; il bisogno di darci una soddisfazione, per esempio: magari stiamo attraversando un periodo stressante e quindi, per gratificarci, ci avventiamo sul cibo.

Spesso mangiamo in maniera inconsapevole, un po’ come quando si fuma una sigaretta distrattamente; sgranocchiamo degli snack; oppure beviamo delle bevande zuccherate come fossero acqua mentre, in realtà, hanno un contenuto di zuccheri notevole che ci causa un bel pastrocchio, come alzarci la glicemia o altro.

Il modo per dimagrire con la meditazione è, da un certo punto di vista, semplice ma, probabilmente, ti potrebbe piacere meno della mia vecchia meditazione guidata che sapeva un po’ di “pillolina per dimagrire”.

Questo modo efficace per dimagrire di cui ti parlerò, semplice ma allo stesso modo profondo, è la consapevolezza: ovvero meditare per raggiungere la consapevolezza.

È un processo lungo?

Si, lo è; ma è definitivo.

Un esempio vero

Ho conosciuto più di una persona e, soprattutto, una in particolare: un mio amico, che ha perso sessanta chili grazie alla meditazione.

L’ho incontrato a distanza di anni e, visivamente, sembrava la metà di quello che avevo visto l’ultima volta; gli ho chiesto come aveva fatto, e lui mi ha risposto tranquillamente: con la meditazione.

Cosa vuol dire questo?

Vuol dire che ha fatto un lavoro profondo su se stesso.

Mi ha spiegato che lui ha una tendenza ad avventarsi sul cibo con una certa compulsività; questo è un problema che ho anch’io, ma non è troppo marcata e, visto che ho comunque una buona costituzione, la cosa non è un problema.

Il problema nasce quando c’è una totale assenza di controllo, uno smarrimento totale dietro a questi impulsi istintivi.

Cosa faceva il mio amico?

Faceva dei periodi molto costrittivi di dieta che lo portavano, seppur tra molte difficoltà, a dimagrire ma, una volta finiti e anche a causa del fatto che si era costretto a non mangiare, riprendeva il suo rapporto compulsivo con il cibo.

Era un continuo tira e molla in cui continuamente dimagriva per poi ingrassare nuovamente, lui lo chiamava “effetto fisarmonica”, e tutto questo si trascinava a fatica, per anni e anni, senza vedere all’orizzonte una soluzione definitiva.

Ebbene: la meditazione è una soluzione definitiva, profonda, che va alle radici del problema.

Quindi ci vuole tempo?

È impegnativo?

Non è la pillolina per dimagrire?

Si, è così.

Tuttavia la meditazione di consapevolezza è una soluzione, specie la Vipassana o la Mindfulness (che ha comunque la sua fonte nella Vipassana), ma anche la meditazione per indaffarati.

Anzi, la meditazione per indaffarati contiene al suo interno anche una meditazione con il cibo; e lo scopo della meditazione per indaffarati è proprio quello di portare il più possibile la nostra consapevolezza nelle nostre azioni quotidiane: quando siamo, appunto, indaffarati a fare tutt’altro rispetto alla meditazione (ed ecco perché si chiama “per indaffarati”) clicca qui per saperne di più.

Questa meditazione ci aiuta quindi a sviluppare la consapevolezza e a vedere quello che sta succedendo dentro di noi.

Tornando al punto: come usare la meditazione per dimagrire?

come usare la meditazione per dimagrire?

Si utilizza la meditazione Vipassana (o quella per indaffarati) come allenamento alla presenza; poi, quello che aggiungo, è di focalizzarti molto sui tuoi impulsi.

Ti sei alzato, o alzata, per aprire il frigo?

Osservati un attimo.

Senti le sensazioni fisiche: senti se c’è la mano che ti trema per l’eccitazione, senti cosa provi da un punto di vista emotivo; senti quello che sta avvenendo in te e cerca di osservarti con grande attenzione.

Quando fai questo lavoro puoi notare il tipo di disagio che c’è dietro; talvolta può essere un disagio di natura affettiva, oppure il bisogno di un appagamento dal punto di vista sociale o umano.

Quindi il “nutrimento” di cui hai bisogno, l’appagamento, non è in realtà quello del cibo, che serve invece soltanto a sostenere il corpo.

Vai quindi ad appagare il vero bisogno, non cercare nel cibo il suo surrogato.

Se hai bisogno di nutrirti perché hai fame, perché il tuo corpo le richiede realmente, te ne accorgi; e il corpo, comunque, si appaga con una certa facilità.

Ricorda di osservare i tuoi stimoli, le tue pulsioni, non di negarli: se li neghi non li osservi.

Non si tratta di reprimere alcunché; infatti, il mio amico, è dimagrito senza nemmeno farla la dieta: semplicemente ha iniziato a fare un lavoro su di se.

Certamente ha posto molta attenzione, sapendo per esempio che certi cibi gli avrebbero dato maggiori difficoltà e si è anche imposto delle regole; e tutto ciò è divenuto un’occasione per diventare presenza e consapevolezza: e quindi, da questo, è dimagrito in modo spontaneo; il dimagrimento è stato una conseguenza, non l’obbiettivo principale.

Si dice che la trasformazione, quando c’è la consapevolezza, avviene in modo facile; il vero impegno, il vero sforzo (nel senso di “retto sforzo” come lo chiamava il Buddha) è il riportarci alla presenza.

Una volta che noi abbiamo messo la luce della nostra consapevolezza in quello che sta accadendo, momento per momento, ecco che le cose disfunzionali cessano di esistere; semplicemente perché ci rendiamo conto quando c’è qualcosa che non va e, senza pensarci nemmeno per un momento, agiamo di conseguenza.

Immagina di tenere in mano dei carboni ardenti sapendo che ti stai facendo del male; li tieni perché ti fanno sentire vivo, quante volte ci è successa qualcosa del tipo: “Ah, questo dolore! Quanto soffro ma…quanto sono vivo!”.

Ebbene, quando apri la mano e vedi che ci sono dei carboni ardenti, semplicemente li lasci andare

Non c’è sforzo, non c’è una lotta per cui scagli questi carboni; niente di tutto ciò: semplicemente li lasci andare.

Ed ecco perché, in un certo senso, la trasformazione è una cosa semplice.

Quindi: come meditare per dimagrire?

Sviluppando la consapevolezza; focalizzandoci nei momenti in cui ci può essere una maggiore esposizione al cibo; e, attraverso lo sviluppo di presenza e consapevolezza, sarà evidente quanto questo nuovo stato interiore sia trasformativo.

Può sembrare lungo ma è un qualcosa che risolve il problema alla radice e, ovviamente, i vantaggi che ti da in pace e serenità vanno molto al di là del semplice corpo in linea; e quindi ti esorto a fare questo percorso.

Poi se vuoi fare la semplice meditazione guidata per dimagrire, su Youtube trovi il video; ma, ripeto, cerca di sviluppare la consapevolezza perché così si risolve sul serio.

come meditare per dimagrire

4 risposte

  1. Grazie infinite Claudio!
    È da tempo che mi ripropongo di cominciare con la meditazione perché ne sento tanto la necessità.
    È piacevolissimo ascoltare i tuoi suggerimenti per il tuo modo semplice di raccontarci le cose.
    Grazie, Paolo

    1. prego Paolo, sono felice di risultare chiaro, mi sforzo proprio di dare semplicità a questa pratica che ritengo molto utile e basilare. Grazie dell’incoraggiamento

  2. Ciao Claudio, sono d’accordissimo con te, la consapevolezza del nostro corpo è una delle cose più importanti su cui dobbiamo lavorare… e quanto lavoro c’è da fare!
    Ti ringrazio molto per la semplicità con cui esponi concetti complessi.
    Un caro saluto, Alice

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