Meditazione Shamata è uguale a Samatha?
Ciao Claudio, mi parlano molto spesso della meditazione Shamata; tu invece parli di Samatha: è la stessa cosa? Come funziona?
Chicca.
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Ciao Chicca: si, Shamata e Samatha sono la stessa meditazione.
Sono due parole diverse perchè Shamata è in sanscrito e, normalmente, questa parola è usata, per esempio, dalla tradizione tibetana o comunque Mahayana; Samatha, invece, è in lingua pali (la lingua antica parlata ai tempi del Buddha) e fa parte della tradizione Theravada: la tradizione degli antichi buddisti.
Quindi parliamo dello stesso tipo di tecnica, ma che tipi di tecnica è?
Si tratta di una qualità di tecnica sotto il cui cappello, però, possono essere comprese tecniche diverse fra loro ma tutte con lo stesso scopo: quello di farci ritrovare l’Adesso e di permetterci di stare nel qui e ora.
Normalmente ci perdiamo nei pensieri e nelle nostre varie occupazioni, e quindi abbiamo bisogno ricentrarci, di ritrovarci nel qui e ora, di ritrovare la dimensione dell’adesso: la Samatha serve proprio a questo.
C’è chi dice che, quando ti ritrovi, stai in uno stato di “assorbimento” (di Samadhi, come si suol dire), una presenza totale nel qui e ora: ecco quello a cui servono queste tecniche.
La stessa meditazione Vipassana si appoggia su questa tecnica di Samatha, poi va oltre: va più in profondità di quanto possa fare la sola Samatha.
Samatha ha comunque bisogno di un oggetto, cosa vuole dire questo?
Significa che deve ancorarsi a un qualcosa: la nostra attenzione, normalmente, tende a disperdersi; noi, invece, la riportiamo dolcemente a un oggetto da contemplare: una classica Samatha si basa, per esempio, sul respiro.
La tecnica basata in maniera specifica sul respiro, in lingua pali, viene chiamata “Anapanasati” ovvero “Consapevolezza della respirazione“: “Sati” sta per consapevolezza mentre “Anapana” sta per inspirazione ed espirazione e di conseguenza, Anapanasati, implica la consapevolezza dell’atto respiratorio nelle sue due fasi: inspiratoria ed espiratoria e, fra le Samatha, è la più consigliata.
Poi, puoi fare quello che in Mindflulness viene chiamato Bodyscan, l’osservare quello che accade nel tuo corpo: anche questa è un’altra forma di ancoraggio importante.
Un’altra forma di ancoraggio, che io personalmente uso di meno, è quello del mantra: altra forma di ancoraggio che ti riporta nel qui e ora.
Samatha, quindi, ti aiuta a concentrarti anzi a raccoglierti per utilizzare un verbo più appropriato: concentrazione da un pò il concetto di sforzo, di attività cognitiva, mentre il raccoglimento ci da meglio il concetto di non essere più dispersi nelle varie distrazioni ma, invece, di ritrovarci e ricentrarci, recuperare energie e focalizzarci nell’adesso.
Questo è un pò il potere della Samatha: quello di calmarci, centrarci e ritrovarci nell’adesso.
Risorse
La meditazione guidata gratis che trovi qui in comemeditare, quella del “Calmo dimorare” è proprio una Samatha: clicca quì per scaricarla se non lo hai già fatto prima.
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