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Crescita spirituale: è davvero necessaria per l'Aldilà?

Ti sei mai chiesto se per evolvere ai fini dei una migliore vita nell’Aldilà sia davvero necessario seguire un percorso spirituale, meditare o praticare tecniche di crescita personale?

Molti sentono il bisogno di praticare per trovare un equilibrio interiore, mentre altri sembrano naturalmente amorevoli e sereni senza aver mai letto un libro di spiritualità o senza aver mai meditato.

Allora viene spontaneo chiedersi: è davvero indispensabile un percorso spirituale per evolversi? Oppure l’evoluzione avviene in modi diversi per ognuno di noi?

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Il bisogno di praticare per trovare equilibrio

Aldilà-crescita-personalePer molte persone, la crescita spirituale non è solo una scelta, ma una necessità.

Alcuni si sentono sopraffatti dai pensieri, hanno difficoltà a gestire le proprie emozioni e faticano a restare centrati.

In questi casi, pratiche come la meditazione, la mindfulness e il lavoro interiore diventano strumenti fondamentali per ritrovare il proprio centro e affrontare la vita con maggiore serenità.

Chi pratica regolarmente sa quanto la meditazione possa aiutare già nell’al di qua a ridurre lo stress, ad avere più chiarezza mentale e a sviluppare maggiore empatia e apertura verso gli altri.

Non si tratta solo di un’abitudine, ma di un vero e proprio stile di vita che permette di affrontare le sfide quotidiane con maggiore equilibrio.

Senza queste pratiche, molte persone avrebbero difficoltà a gestire la rabbia, l’ansia o i pensieri ossessivi.

Per loro (e vale anche per me), il percorso spirituale è una sorta di ancora di salvezza che li aiuta a rimanere radicati nel presente e a vivere con maggiore consapevolezza.

Ma allora, chi non segue nessuna pratica è davvero “indietro” nel suo percorso evolutivo?

Esistono persone naturalmente amorevoli, anche senza pratiche spirituali

Forse ti sarà capitato di incontrare persone che, pur non avendo mai praticato meditazione o letto libri di spiritualità, sembrano essere in pace con se stesse e con gli altri.

Sono persone che sanno amare in modo naturale, che vivono con semplicità e che non sembrano aver bisogno di tecniche particolari per essere serene.

Queste persone dimostrano che non esiste un’unica strada per evolversi.

Alcuni hanno bisogno di discipline e pratiche per trovare equilibrio, altri sembrano già “essere arrivati” senza aver fatto alcuno sforzo apparente.

Ma questo significa che chi pratica ha sbagliato tutto?

Assolutamente no.

Significa semplicemente che ognuno ha il proprio percorso e che non esiste una formula universale valida per tutti.

La vera evoluzione è nella capacità di amare

Alla fine, ciò che conta davvero non è quante tecniche di meditazione conosci, quanti libri hai letto o quante ore passi in contemplazione.

La vera evoluzione spirituale si misura nella capacità di amare.

Puoi aver studiato ogni filosofia esoterica, puoi aver passato anni a meditare, ma se il tuo cuore è chiuso e non riesci a donarti agli altri, tutta quella conoscenza è inutile.

L’amore è il segno più autentico della crescita interiore.

Ci sono persone che, senza alcuna pratica spirituale, vivono con un cuore aperto, capaci di amare senza aspettative e di donarsi agli altri con naturalezza.

E poi ci sono persone che, nonostante anni di studio e meditazione, sono ancora imprigionate dall’ego e dalle loro ferite.

Quindi, alla fine, non è la quantità di conoscenze o di tecniche che conta, ma la capacità di amare.

E questa può manifestarsi in modi diversi per ognuno di noi.

Anime solitarie ed eremitaggio: segno di evoluzione o difficoltà?

Un altro tema interessante è quello delle anime che scelgono la solitudine.

Ci sono persone che sentono il bisogno di isolarsi dal mondo e vivere in eremitaggio.

Ma questo è un segno di grande evoluzione spirituale o, al contrario, è una difficoltà nel gestire la vita nella materia?

Dipende.

Alcuni eremiti hanno già attraversato molte esperienze di vita e, giunti a un certo punto del loro percorso, sentono il bisogno di ritirarsi per tornare all’Uno e liberarsi dagli ultimi residui dell’ego.

Per loro, l’isolamento è una scelta consapevole che permette di completare un processo evolutivo.

Altri, invece, scelgono la solitudine non perché sono evoluti, ma perché faticano a stare nella materia.

Hanno difficoltà a relazionarsi con il mondo e si rifugiano nell’isolamento perché non riescono ad affrontare la vita.

In questo caso, più che un segno di evoluzione, la solitudine diventa una fuga che impedisce una crescita reale.

Il senso della vita: imparare a stare nella materia

Uno degli aspetti fondamentali dell’evoluzione spirituale è proprio imparare a vivere nella materia.

Se l’anima sceglie di incarnarsi sulla Terra, lo fa per imparare qualcosa: qualcosa di molto materiale come lo è la vita sulla terra.

E vivere in questo mondo significa affrontare esperienze, relazioni, sfide e difficoltà.

Se il nostro scopo fosse solo quello di “tornare all’Uno”, allora non avremmo nemmeno bisogno di incarnarci.

Ma siamo qui per imparare, per crescere attraverso l’esperienza diretta.

Evitare la vita, fuggire dalle relazioni o isolarsi completamente può significare perdere delle occasioni di crescita.

La sfida è quindi trovare un equilibrio: vivere nella materia senza farsi trascinare dall’ego, affrontare la vita senza perdere la connessione con la propria essenza spirituale.

Se siamo già parte dell’Uno, perché ci sentiamo separati?

Molti insegnamenti spirituali affermano che siamo già parte dell’Uno, che in realtà siamo già perfetti.

Ma allora perché ci sentiamo separati?

Il problema è che ce ne dimentichiamo.

Viviamo in un mondo duale, fatto di contrasti e sfide, e questo ci porta a credere di essere separati dall’Uno.

In realtà, la nostra vera natura è già perfetta, ma il percorso della vita consiste proprio nel ricordarlo, anche mentre affrontiamo le difficoltà del mondo materiale.

Ognuno ha il proprio percorso, e ciò che conta è imparare a vivere con cuore aperto e presenza consapevole.

 

Guarda il Video – ci sono danni per chi non fa un percorso spirituale nell’aldilà

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