Perché succedono cose strane in meditazione?
Potrei rispondere a vari livelli.
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la mente aperta
Anzitutto, in meditazione ci alleniamo a stare in uno stato diverso da quello quotidiano: siamo in uno stato di quiete, di assorbimento mentale, di maggiore consapevolezza e presenza a noi stessi; invece di essere costantemente distratti da mille pensieri, ci concediamo di rilassarci, e questo fa emergere delle cose.
E le cose che emergono possono essere assolutamente varie: c’è chi sente delle vibrazioni, c’è che addirittura ha la sensazione di essere più in ansia di prima; insomma, ne succedono veramente di tutti i colori.
Poi vedremo perché succedono, ma il mio invito è quello di stare comunque con quello che c’è e che emerge.
E comunque non preoccuparti: è tutta roba tua.
È tutta roba che comunque è dentro di te, e gli stai semplicemente permettendo di emergere.
perchè emerge di tutto (sia piacevoli, che spiacevoli)
E perché questo succede?
Succede perché, come dicevo, noi normalmente siamo distratti.
Ci sono delle persone estremamente ansiose, ad esempio, che hanno bisogno di costanti stimoli; non riescono a stare in silenzio: entrano dentro casa, accendono la tv, accendono la radio, rispondono al telefono; fanno tremila cose, hanno un costante bisogno di essere impegnati.
Perché, come si fermano un attimo, emerge tutta l’ansia.
Ma non si tratta di un’ansia nascosta (chi vede queste persone si accorge subito che sono persone ansiose), l’ansia è già dentro di loro, semplicemente, appena si fermano e si trovano in silenzio, è come guardarsi allo specchio e vedere qualcosa che non ci piace.
Quindi c’è un momento in cui: “E che è sta’ roba? Non mi piace per niente!”, e quindi: “Oddio, la meditazione mi fa stare più in ansia” (in realtà non è così; può sembrare così, lo capisco).
Ho fatto solo un esempio, quello dell’ansia, ma c’è anche chi invece prova delle cose meravigliose.
Sono tutte cose che succedono perché semplicemente stacchi da uno stato di coscienza e ne abbracci un altro.
Quando stacchi dal chiacchiericcio mentale delle mille distrazioni quotidiane, possono emergere mille cose, e un primo livello grossolano è questo.
osservare ciò che emerge
Piano piano ti rendi conto che queste cose che succedono sono passeggere; certe volte si ripetono: se siamo per esempio persone con hanno molta ansia, ci mettiamo un pochino a capire che, tutto sommato, ci possiamo stare (e questo è uno dei problemi dell’ansia: l’ansia di avere ansia, in un circolo che si autoalimenta).
Quando invece ti accorgi che: “Io quest’ansia la voglio guardare” (e poi, tutto sommato, ti accorgi che se ne va), ecco che smetti di “avere ansia di avere ansia”.
Questo per quanto riguarda il caso specifico dell’ansia, ma il discorso vale in generale.
Quindi, smetti di stare con le paranoie, il loop mentale, e cominci ad abbracciare lo stato delle cose così come sono: lo stato di realtà.
E quindi a un primo livello possono succedere tante cose strane, anche cose piacevoli.
Ma anche spiacevoli: non deve essere per forza piacevole o per forza spiacevole, semplicemente, cambiando stato mentale, ti apri a quello che nel qui e ora emerge.
accogliere ciò che emerge permette di andare sempre più in profondità
Per esempio – capita a me, e capita a molti – quando smettiamo di dare retta a tutto questo chiacchiericcio mentale, ci vengono delle buonissime idee (ovviamente siamo in uno stato di meditazione, in quel momento auspicabilmente non dovremmo stare a inseguire le nostre idee, ma dovremmo stare con quello che c’è; e paradossalmente ci vengono delle buone idee).
Il mio invito è di non assecondare neanche queste idee, ma di stare con le cose così come sono; però, questo è per dirti che, quando smettiamo di dar retta a tutto questo chiacchiericci mentale, emergono cose nuove.
Possono emergere dal nostro subconscio delle cose che erano un pochino sopite, ma che erano lì lì per essere viste, bastava togliere quel velo di distrazione che ci allontanava da queste.
E quindi, piano piano, emergono sempre più cose.
Emergono sempre più cose di noi, andiamo sempre più in meditazione profonda (in Vipassana), e ci apriamo sempre di più alla realtà.
l’effetto “collaterale” delle maggiori facoltà (Siddhi)
Ora, questo è il primo livello (il più comune, per le persone comuni); poi, se ci riferiamo a quelle persone che in meditazione riescono, per esempio, a levitare (a “volare”) o a lasciare le impronte delle mani sui macigni, queste sono persone che sono talmente addentro ai meccanismi della realtà, che riescono ad acquisire quelli che tecnicamente vengono chiamati poteri (“siddhi”).
Questi monaci, che riescono ad ottenere queste capacità grazie alla meditazione, sanno benissimo che non è questo quello che conta, e che questi poteri sono cose che lasciano il tempo che trovano.
Quello che conta è essere risvegliati; essere consapevoli, e stare con le cose così come sono.
Stare con le cose così come sono, ovviamente, ci apre alla possibilità di sviluppare queste facoltà, ma l’invito è quello di non andarle a cercare (io, personalmente, non saprei proprio come fare).
L’invito è a stare con le cose così come sono.
Guarda il video – Perché succedono cose strane in meditazione
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