Se non esiste il Libero Arbitrio, che senso ha?

In questo articolo rispondevo alla prima domanda di un iscritto al Come Meditare Coaching che chiedeva se esiste il libero arbitrio, e se no, che senso ha ad esempio insegnare o ricevere insegnamenti.

Quindi se vuoi scoprire se esiste o meno (in molti sostengono che non esiste, ma io aggiungo una visione leggermente diversa) clicca qui prima di tornare a questo articolo, ma se vuoi scoprire che senso ha.. allora sei nel posto giusto ..

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Il Paradosso dell’Uno: Maestri e Insegnamenti

Il resto della domanda è: “I maestri che credono che non esiste il libero arbitrio, e che non esiste nulla al di fuori dell’Uno, come vivono il loro praticare l’insegnamento?” Cioè, per chiarire, sarebbe: se è tutto Uno, e io sono Uno, che spiega a qualcuno, che è sempre Uno, che siamo Uno; è un paradosso, che senso ha?

Però, questa domanda, denota una visione dal basso.

Ci sono vari livelli di realtà. C’è una realtà ordinaria, che è quella a cui siamo abituati: in questa visione ordinaria noi siamo limitati, addormentati, abbiamo come dei paraocchi che non ci permettono di vedere più di tanto, perciò dobbiamo fare un salto di qualità.

Per capirci meglio faccio un esempio, nel quale i sogni, di nuovo, ci sono di grande aiuto. L’esempio ce lo fornisce Brizzi, quando parla di Garcia dentro il sogno (ora io userò me come punto riferimento, ma tu usa pure te stesso).

L’Esistenza di Garcia: Una Realtà Soggettiva

Allora, immagina che io, Claudio, mi addormento e sogno. Nel sogno, io sono Garcia, e in questo sogno vivo come lui: Garcia ha una sua tabaccheria, fa fatica ad arrivare alla fine del mese, ha una moglie, dei figli; e a un certo qualcuno gli mette questo dubbio: “Garcia, guarda che tu mica sei vero.

Tu sei solo un sogno, sognato da chissà chi.” E Garcia si dice: “Forse è per questo che sto soffrendo.” E allora Garcia comincia a meditare, a prendere libri, ad andare dai maestri, succedono tutta una serie di cose nel mondo di Garcia, per far sì che lui si risvegli.

Ora la domanda, interessante e provocatoria, è questa: “Quante possibilità ha Garcia di risvegliarsi? E come fa a farlo?”

Pensaci un attimo..

E se ci pensi, ti accorgi che Garcia non si può risvegliare. Perché, chi si risveglia, è Claudio: Claudio quando si risveglia, non è più Garcia, e Garcia cessa di esistere.

Però, attenzione, la coscienza non muore mai: io nella vita ordinaria sono Claudio, e so di esserlo, però, quando dormo, la mia coscienza è Garcia; quando io però mi accorgo di essere Claudio, la mia coscienza è di nuovo Claudio, ma io esisto sempre (solo che non sono Garcia).
Il Significato Esistenziale del Sogno Lucido

Parliamo adesso di sogni lucidi. Per chi non li conosce, dirò due parole: con questo termine si intende la possibilità di sognare, sapere che stai sognando (io sono Claudio, so di esserlo, ma sto vivendo un sogno come Garcia, e quindi sono contemporaneamente sia l’uno che l’altro, e decido cosa fare della vita di Garcia, mentre sono lucido).

Un risvegliato – che non muore, e continua a vivere questa vita – è come se fosse in un sogno lucido: è come se fosse, contemporaneamente, Claudio e Garcia; ma ha la doppia prospettiva.

La Realtà Soggettiva e l’Esistenza Universale

Garcia nel sognoAndiamo alla risposta. A che serve tutto questo? Che cos’è un sogno? Esiste il sogno? Finché noi siamo identificati come Garcia, non esiste altro che il sogno, tutta la realtà finisce lì; e non è neanche vera, non è la realtà. Anche le vita ordinaria, in un gioco di scatole cinesi, è effimera: è un sogno anche questa. Però, quello che dovremmo riuscire a fare, è capire che Claudio ha una prospettiva diversa da quella di Garcia.

Garcia ha paura, che se si risveglia Claudio, lui cessa di esistere, ed in parte è vero; in realtà non cessa di esistere, perché non è mai esistito: chi è sempre esistito è Claudio, e la coscienza è la stessa.

Nel senso che Claudio è sempre cosciente di sé stesso, e questa è una costante, però in un certo momento la coscienza di Claudio, quando sogna, vive come se fosse la coscienza di Garcia, poi Claudio si sveglia ed è di nuovo nella coscienza di Claudio; e infine può scegliere se essere l’uno o l’altro.

Quindi, Claudio, ha una visione diversa da quella di Garcia, molto più completa, ricca e variegata; e sa che sta sognando (e le esperienze dei sogni, ci servono).

La verità del sogno

Ma allora il sogno esiste o non esiste?
Non possiamo dire che un sogno, esiste: è solo un sogno, non è la realtà, su questo siamo tutti d’accordo. Però attenzione.
Il sogno, in quanto sogno, esiste: è solo un sogno, non è vero, ma in quanto sogno è esistito, e quindi c’è la verità del sogno (che io ho sognato di essere Garcia, è la verità, ma è una verità, non la verità).

Capito questo, possiamo capire che la vita, a sua volta, è un sogno; ma ha una sua valenza, una sua verità.
Ha una sua esperienza.

Le Prospettive dell’Anima

Prendiamo un attimo l’esoterismo nostrano, che vuole che ci siano tre salti quantici di realtà: uno è quello della vita ordinaria, la vita di Claudio; un altro è quello della vita dell’anima di Claudio, che ha una prospettiva completamente diversa (nel buddismo l’anima la saltano direttamente, perché è effimera anch’essa, noi però la contempliamo perché fa parte della nostra cultura); e poi c’è l’Uno (o Dio, se vuoi).

Se tu vedi le cose dalla prospettiva di un Claudio – che ha un corpo, che ha suoi acciacchi, che ha fame, che ha bisogno di protezione, che deve arrivare a fine mese – allora lui potrebbe dire: “Ma perché a me? È tutto così doloroso, faticoso: non poteva succedere a qualcun altro?“; ma se si comincia a guardare le cose dal punto di vista dell’anima, l’anima è come Claudio che sogna di essere Garcia.

Solo che, a quel punto, Claudio è il sognato: Claudio può fare infiniti sogni, l’anima può incarnarsi in infinite vite.

La Vita come Scuola e Esperienza

Che cos’è una vita?
Un’esperienza.

E che cosa fa l’anima quando sceglie di incarnarsi?
Sceglie che tipo di esperienza le serve, è una scuola.

Hanno senso le esperienze?
Certo che hanno senso.

Anche se sono già precostituite?
Certo, quando vai al cinema il film è già deciso, ma tu al cinema ci vai a vederlo, forse non sai il finale, ma comunque ti immedesimi, ti vivi un’esperienza, anche se sai che è tutto predestinato.

E poi la vita non è esattamente come un film: ha un finale aperto, a seconda delle nostre azioni dovremo poi aggiustare il tiro.
In una vita successiva magari, se non riusciamo ad aggiustarlo in questa, magari lo faremo in quella successiva, in tante vite successive.

L’Evoluzione dell’Anima attraverso l’Esperienza

Immagina di essere un’anima, sei morto, stai in paradiso, ti fa un po’ una vita in paradiso, stai bene; e poi a un certo punto decidi di farti un’altra esperienza, per imparare un po’ di più.

E siccome voglio imparare di più da questa vita, la nuova vita me la cerco un po’ più faticosa, perché poi lo vediamo: sono le esperienze che ci insegnano, e spesso sono quelle più dure le più utili, quelle che ci forgiano di più.

E quindi, dal punto di vista dell’anima, il fatto che io, Claudio, ho gli acciacchi, è tutta scuola, tutta esperienza, e va benissimo: come Claudio soffro, ma come anima, che fa un’ esperienza, ho una prospettiva completamente diversa.

Io adesso non posso più correre, non posso più camminare come prima (posso ancora camminare, anche se non bene, faccio fatica; e guido ancora la macchina).
Io ho un disagio simile a chi sta su una sedia a rotelle, senza stare su una sedia a rotelle; vista così, io sono fortunato.

Ma potrei vederla come: non riesco a fare questo, non riesco a fare quell’altro, se mi sforzo troppo mi crollano le gambe…
Ognuno di noi ha i suoi acciacchi.
Ognuno di noi ha la sua croce.
Ognuno di noi ha la sua scuola: ed è qui per imparare qualcosa, che è unico.
E ognuno di noi ha un suo tesoro: un suo bagaglio, bellissimo, di esperienza.
Serve tutto questo?

figliol prodigo

Caspita, se serve: serve eccome.

Nella parabola del figliol prodigo: uno fa esperienza, e quando torna dal padre, il padre festeggia (cosa che non fa con il figlio che rimane in casa: che non va a fare esperienza). Sul nichilismo, spero che sia chiara questa cosa. Questa scuola, serve.

Diventare l’Uno, è bellissimo; tu però puoi avere anche contemporaneamente tutte le varie prospettive: io posso vivermi sempre di più – spostandomi nell’anima, piuttosto che nella personalità di Claudio – e vedere con una prospettiva diversa, sapere che la mia vita è effimera, ma che ne vivrò mille altre, e che per questo non avrò più paura di morire; quindi, caspita se vivrò con più leggerezza. Ma questo non fa sì che io mi butti sotto un camion.

Rispetto la meccanicità di Claudio – che fa sì che io ho fame o che ho paura di finire sotto un camion – ma non le do troppo peso. E continuo a fare il sogno lucido, continuo a sognare la vita di Garcia, e la vita di Garcia la rispetto: ma con una prospettiva completamente diversa, non sono più identificato con chi – nel sogno – sta soffrendo.

È una lezione, so che è un’esperienza e ne faccio tesoro. Anche perché, se non ne faccio tesoro, nell’arco di questa stessa vita l’esperienza mi viene riproposta.

Quante volte ci siamo trovati a ripercorrere le stesse cose, fare gli stessi errori e incorrere sempre negli stessi meccanismi? Il partner, per esempio: lo cambiamo, lo ricambiamo, ma alla fine ci ritroviamo sempre di fronte alla stessa situazione.

La vita è generosa nell’offrirci occasioni per imparare, poi sta a noi capire la lezione. Certe volte la capiamo, e poi ci si ripropone a un livello diverso; mentre certe volte invece non la capiamo proprio, e si ripropone sempre tale e quale.

E questo all’interno della stessa vita, figuriamoci di vita in vita; abbiamo tanto da imparare, siamo qui e questa è la scuola. E quindi ha senso imparare, e fare il massimo tesoro dell’esperienza di Claudio; anche se, piano piano, posso spostare la mia identificazione da Claudio all’anima. Un essere illuminato è “molto anima e poco Claudio” (e io sono ancora “molto Claudio”).

Guarda il Video – Se non esiste il Libero Arbitrio, che senso ha?

questo video è stato estrapolato da una sessione del Come Meditare Coaching qui trovi maggiori informazioni su questo servizio di sostegno nel tempo: http://www.comemeditarecoaching.it

qui trovi il corso “meditazione per indaffarati” 7 minuti al giorno per una vita serena e consapevole
www.meditazioneperindaffarati.it
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