Quali sono gli stati meditativi?

Personalmente ne conto sette. Secondo me ci sono sette stati meditativi, anche se potrebbero esserci classificazioni diverse. Ti fornisco quella che, secondo me, va dalla più semplice, legata a colui che è ancora alle prime armi, alla più avanzata.

Il primo step, “facilmente” raggiungibile, è quello della concentrazione.

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Il primo stato meditativo: la concentrazione

stati meditativiBuddha, nella sua lingua, il pali, chiamava questo stato “samatha“. Samatha è anche una tecnica di focalizzazione e concentrazione.

Spesso viene usato un oggetto su cui porre la nostra attenzione, come ad esempio il respiro.

Samatha, la concentrazione, è il primo stato meditativo. Perché? Perché normalmente siamo distratti, presi dai pensieri, e la nostra mente è occupata da mille preoccupazioni.

Il primo passo è sfrondare tutte queste idee, eliminare il chiacchiericcio mentale, e trovare una centratura. Avere un oggetto su cui porre la nostra attenzione, come il respiro, ci aiuta. Anche se non è l’unico oggetto meditativo, è tra i più usati perché risulta molto efficace.

Il secondo stato meditativo: la mindfulness

Il secondo stato è la cosiddetta mindfulness, ovvero essere presenti a ciò che stiamo facendo.

Una volta eliminati i mille pensieri, rimaniamo focalizzati e consapevoli, in piena presenza mentale. La nostra mente non è più distratta; al contrario, è completamente connessa con ciò che sta accadendo.

è la fase in cui siamo in grado di porre e riporre più volta la nostra presenza in ciò che stiamo facendo o vivendo, è simile a vipassana, ma ancora in uno stato “embrionale”, perchè non è ancora una presenza radicata avendo bisogno di riporre costantemente l’attenzione

Il terzo stato meditativo: rilassamento

Il terzo stato è quello di rilassamento. È possibile che in questa fase si presenti della sonnolenza o si tenda ad assopirsi.

I tibetani rappresentano questo processo con una serie di immagini legate agli stati di meditazione, che portano a un grande assorbimento mentale e a una visione profonda. In queste raffigurazioni, si trova appunto la sonnolenza con le sembianse di un leprotto.

Dopo aver eliminato il chiacchiericcio mentale, il nostro corpo e la nostra mente si rilassano. Tuttavia, un eccessivo rilassamento potrebbe portare a uno stato di torpore. Questo torpore è una conseguenza dello stato positivo di rilassamento, che è fondamentale per la meditazione.

Il quarto stato meditativo: assorbimento mentale

Il quarto stato è quello del totale assorbimento mentale detto Samadhi. In questo stato, non si è più distratti. È una conseguenza della focalizzazione, ma con un passo ulteriore: riusciamo a mantenere l’attenzione su un solo oggetto o aspetto, proprio come accade in una trance ipnotica.

L’ipnotista che coniò il termine “ipnosi”, legato al sonno, si pentì in seguito, suggerendo invece “monoideismo”, poiché la mente è focalizzata su un unico aspetto. Questa attenzione sottilissima consente di registrare ogni piccolo dettaglio, senza distrazioni. È uno stato in cui si possono avere delle intuizioni profonde.

Il quinto stato meditativo: consapevolezza

Dall’assorbimento mentale, la mente, ormai precisa e pulita, entra in uno stato di profonda consapevolezza: il quinto stato, noto come vipassana, o visione profonda.

Qui si sviluppano insight e profonde comprensioni su noi stessi. Anche se sorgono pensieri, non ne siamo passivi osservatori. Al contrario, li vediamo passare, mantenendo una profonda centratura.

Questo ci consente di affrontare ogni fenomeno, persino il pensare, con consapevolezza e conoscenza. Quando siamo distratti, non riusciamo a osservare i pensieri in modo così profondo. In questa fase, invece, siamo capaci di andare alla radice di ogni pensiero e capire come ci fa sentire.

Il sesto stato meditativo: realizzazione profonda

Il sesto stato è quello della realizzazione profonda o illuminazione. In questo stato, non esiste più un soggetto che osserva e un oggetto osservato.

L’ego scompare, e con esso ogni separazione. Un esempio è quando siamo assorti nel tramonto: non c’è più distinzione tra noi e il tramonto. Siamo completamente immersi nell’esperienza, a cuore aperto, senza un osservatore separato. Questo stato va oltre ogni dualismo e oltre il senso dell’ego.

Il settimo stato meditativo: apertura del cuore

Infine, l’ultimo stato è quello dell’apertura del cuore. Quando il processo di consapevolezza ha raggiunto la sua piena realizzazione, rimane solo bellezza. Il cuore si apre spontaneamente, come nell’esperienza del tramonto, in cui siamo innamorati della bellezza del momento. È un’esperienza mistica di grande apertura del cuore, in cui ci godiamo pienamente l’esperienza.

Riassunto dei sette stati meditativi

  1. Concentrazione: Il primo stato meditativo è quello della concentrazione, noto come “samatha”. Questo stato si ottiene focalizzandosi su un oggetto, spesso il respiro, per eliminare le distrazioni e raggiungere una centratura mentale.
  2. Presenza Mentale: Una volta raggiunta la concentrazione, si entra nello stato di mindfulness, in cui siamo completamente presenti e consapevoli di ciò che accade, senza distrazioni.
  3. Rilassamento: Dopo aver eliminato il chiacchiericcio mentale, il corpo e la mente si rilassano profondamente. Questo può portare a uno stato di torpore, ma è comunque parte di un processo positivo verso il rilassamento totale.
  4. Assorbimento Mentale: In questo stato, la mente è completamente focalizzata su un solo aspetto, senza distrazioni. È uno stato di monoideismo, simile a una trance ipnotica, dove ogni cosa viene registrata con grande attenzione.
  5. Consapevolezza Profonda: Con la mente libera da distrazioni, si entra nello stato di vipassana, o visione profonda. Questo permette di avere insight e comprensioni profonde su se stessi, osservando i pensieri senza esserne influenzati.
  6. Illuminazione: In questo stato non c’è più un soggetto che osserva e un oggetto osservato. L’ego scompare e si sperimenta un’unione completa con ciò che si osserva, come accade, ad esempio, quando si è assorti in un tramonto.
  7. Apertura del Cuore: L’ultimo stato è quello dell’apertura del cuore. Quando il processo di consapevolezza si è completato, il cuore si apre alla bellezza e all’amore per l’esperienza stessa, come quando si vive un momento mistico in piena armonia con il mondo.

 

Guarda il Video – Quali sono gli stati meditativi

 

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