Cos’è la meditazione: Presenza e Realizzazione

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Guarda il video (tratto dal CMC) o continua a leggerne la trascrizione:

Marco dice: “La lettura del potere di adesso è eccezionale in questo momento”.

Sì, io trovo che soprattutto quei libri e quelle teorie, quelle lezioni, che cercano di spingerti alla pratica… per quanto siano libri, per quanto siano lezioni…

lo stesso ‘Come Meditare Coaching’, la stessa ‘Meditazione per indaffarati’: alla fine cosa sono? Parole.

Però sono parole pensate, in qualche modo, per cercare di darti degli strumenti… delle riflessioni, sì, ma anche degli strumenti perché queste riflessioni possano evocare in te delle realizzazioni.

Quindi non delle comprensioni solo cognitive, ma delle realizzazioni di cuore, di tutto tondo, un’esperienza; quell’esperienza tipica… quelle insight tipiche della Vipassanā, per cui fai:

“Aha! Ah ma guarda! Gli alberi sono verdi! Ma che belli che sono!”.

Se tu lo dici a qualcuno che… ti prende pure per pazzo perché gli alberi erano verdi anche prima; non è che non lo fossero, però diciamo che cominci a guardare la realtà con occhi completamente diversi.

Cominci… la realtà comincia a offrirti delle sfumature che prima coglievi, ma le coglievi distrattamente e non le sapevi assaporare; ti dà un gusto diverso per la vita, probabilmente.

Ecco, questa è una realizzazione, altrimenti è solo… l’albero è verde: è un’informazione; l’albero è verde: finisce lì.

Ma realizzare quanto è vera questa cosa, quanto è meraviglioso l’albero verde, è tutta altra roba. Ok.

 

Ecco in sintesi che cos’è la meditazione.

La meditazione è: mettere attenzione in quello che facciamo, spiegato a un bambino; s

piegato a un adulto, è: essere consapevoli, essere presenti a noi stessi quando facciamo quello che facciamo durante la vita.

In questo senso, io… chi mi conosce sa che questa è l’enfasi che uso nella ‘Meditazione per indaffarati’: cerco di invitare a essere quanto più possibilmente presenti a noi stessi; non dico di voler la luna, no? cioè, non dobbiamo essere o bianco o nero.

Può darsi che sia… è difficile, ma proprio per questo: cercare di essere attenti a cosa ci succede momento per momento, durante la giornata, forse è più potente che stare ore e ore a meditare, seduti come delle galline perché, appunto, nessun gallina… sennò le galline sarebbero tutte illuminate, come diceva un insegnante di Vipassanā; che prima era una spia americana.

Mi diverte anche questa cosa!

Ecco, questo è il punto. Poi meditare è utile proprio per ricordarci, per allenarci, nel quotidiano a fare questo switch, per cui ci possiamo chiedere, da distratti:

“Che sto facendo? Come sto in questo momento? Come sta il mio corpo? Quali sono le emozioni e le sensazioni che sto provando in questo momento? Riesco a fare un respiro consapevole?”.

Ok, tutto questo è importante e la meditazione è un allenamento a ricordarci di fare questo tipo di esperienza anche nel quotidiano; però è il quotidiano quello che per me conta.

Mi sono dilungato abbastanza nella descrizione della meditazione, però, ecco, come la descriverei a un bambino penso sia molto semplice: mettere attenzione in quello che fai, sederti…

Se vuoi l’esercizio di mediazione, è: sederti e allenarti a farlo e vedere quanto non è facile, perché vedere quanto non è facile è già un’ottima meditazione.

Quindi ci riusciamo, già soltanto mettendo attenzione, a vedere quanto è difficile essere attenti momento per momento di quello che stiamo vivendo in ogni istante, nel qui e ora.

Ecco, questa è la meditazione.

Un altro pezzo “rubato” al “come meditare coaching”
clicca per saperne di più su come funziona: “come meditare coaching

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